Informate soprattutto da email e pochi social media, le persone hanno ascoltato in silenzio e con grande attenzione il resoconto di quanto è stato fatto in questi mesi dai volontari che si oppongono al progetto del Parma Calcio di demolizione e ricostruzione dello stadioTardini.
Sono cittadini preoccupati e che si riuniscono perché sentono di essere stati ignorati.
Purtroppo tutto il percorso che ha portato l’Amministrazione comunale a questo progetto di abbattimento e costruzione di un nuovo Tardini è stato caratterizzato da mancata trasparenza e indipendenza e mai è stato avviato un pubblico dibattito che coinvolgesse la cittadinanza.
Il Comitato ha perciò elaborato un dossier che è stato illustrato in assemblea e che mette in risalto quanto si sia lontani dall’interesse pubblico che è stato ignorato e calpestato. Il Dossier Tardini, ampiamente diffuso alla stampa, ai social e ai cittadini, evidenzia le numerose criticità del progetto: ambientali, architettoniche, di sostenibilità.
Moltissimi sono intervenuti, chiedendo di essere più informati e, a domande precise che finiranno anche in un breve video, tutte le persone intervistate hanno detto con chiarezza di non aver avuto nessuna comunicazione dall’amministrazione comunale e di non vedere nessun interesse pubblico in questo progetto. Hanno partecipato anche alcuni esponenti di partiti politici locali che hanno accolto l’invito del Comitato :Parma in Azione, Italia Viva, Partito Democratico, 5 stelle; alcuni di loro hanno anche preso la parola. Inoltre erano presenti alcuni componenti della Rete Parma a Dimensione Umana.
Tutti gli intervenuti hanno fatto presente la non conciliabilità di una simile costruzione (dopo l’abbattimento dell’esistente) e del suo utilizzo (tutti i giorni!) con la vivibilità del quartiere e della città.
La pandemia non ha fatto dimenticare quanto i residenti vengano sequestrati durante le partite e ora ci si preoccupa di un enorme contenitore che -sette giorni su sette- dovrebbe ospitare eventi e attività commerciali.
L’incontro di ieri è dunque solo il primo appuntamento, cui ne seguiranno altri.
E comunque si chiede che l’Amministrazione comunale renda pubblico il progetto e gli allegati e che interpelli davvero la cittadinanza.
Il COMITATO TARDINI SOSTENIBILE