La vittima dopo aver tentato di sottrarsi all’aggressione ha immediatamente chiamato il 113, terrorizzata per quanto si stava consumando sotto ai suoi occhi.
La Sala Operativa della Questura di Parma ha inviato nell’immediato una volante.
Gli operatori della Polizia di Stato giunti repentinamente sul posto notavano subito qualcosa di sospetto: l’aggressore - seduto a terra con il Corano in mano e con il bastone accanto – proferiva ad alta voce parole in arabo, continuando ad inveire contro i passanti.
Il marocchino non rispondeva all’ordine dei poliziotti di fornire i suoi documenti e dopo diversi tentativi gli operatori riuscivano a farlo alzare per perquisirlo.
A questo punto il ragazzo comincia a scalciare ed inveire, provando ad allontanarsi per sottrarsi al controllo.
Così, sopravviene un'altra volante che si apposta proprio dietro all’aggressore impedendone la fuga.
Ammanettato viene portato in Questura per il fotosegnalamento e dichiarato in stato di arresto per tentata rapina aggravata, resistenza a pubblico ufficiale e porto di oggetti atti ad offendere.
In parallelo, la ragazza aggredita, recatasi agli uffici dell’UPGSP di Parma, ha depositato la sua denuncia, dove si evincono i dettagli sulla pericolosità dell’aggressore. Questi si trova momentaneamente in carcere, deferito all’autorità giudiziaria in attesa della convalida del suo arresto.