Bologna 11 maggio 2021 – Il recupero più prezioso è stata una collezione di 57 ceramiche, tutte in ottimo stato di conservazioni, risalenti ai secoli IV e III a.C, detenuti illecitamente da un collezionista modenese che li aveva ricevute in eredità. Sottoposti all’analisi degli archeologi della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della Città Metropolitana di Bologna e delle province di Reggio Emilia, Modena e Ferrara hanno giudicato i reperti autentici e di grande valore storico archeologico, per un valore stimato di circa 100 mila euro.
Il recupero della collezione è solo uno dei risultati dell’attività dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna, che ha presentato il report dell’anno 2020. Il particolare, le attività di polizia giudiziaria hanno consentito di recuperare e sequestrare 7997 beni tra antiquariato, beni archivistici e librari, 28 reperti paleontologici, 103 reperti archeologici e 43 opere d’arte contraffatte, per un valore economico pari a € 1.500.550 per i primi e € 3.685.700 per le opere false.
All’Autorità Giudiziaria sono state denunciate 37 persone, responsabili di avere violato le norme del Codice penale e quelle che tutelano il patrimonio culturale nazionale. Nello specifico, si tratta di reati di furto di beni artistici, ricettazione di opere d’arte rubate, contraffazione di dipinti e reati per danni arrecati al paesaggio.
L’impegno del Carabinieri del TPC di Bologna in tema di prevenzione ha fatto registrare, nel 2020, un decremento delle verifiche di sicurezza in musei, biblioteche e archivi (- 53,3%) e un – 47,8% per quanto riguarda mercati e fiere dell’antiquariato, in considerazione del fatto che, nell’anno della pandemia, i primi sono rimasti chiusi e i secondi sono stati sospesi. Viceversa, sono aumentati i controlli per quando riguarda le aree tutelate da vincoli paesaggistici e monumentali (+ 113,7%) e per le aree archeologiche (+ 2,8%).
Sono poi stati incrementati i controlli dei beni commercializzati online, sui siti di e-commerce e su quelli di antiquari e case d’asta (+3,2%), con un incremento del 28,2% dei beni culturali identificati come illeciti, pari a 1895 unità.
Dal report emerge poi anche un calo dei furti di beni culturali rispetto all’anno precedente. Nel 2019, infatti, erano stati 48, nel 2020 solo 36 in tutta l’Emilia Romagna. I luoghi particolarmente presi di mira sono risultati essere quelli espositivi aperti al pubblico e quelli privati, con 13 furti, e i luoghi di culto, con 11.
Infine, nel 2020 sono stati eseguiti monitoraggi aerei a bordo dell’elicottero del 13° Nucleo Elicotteri dei Carabinieri di Forlì, sull’intero territorio regionale per verificare un’eventuale aggressione speculativa nelle aree sottoposte a tutela paesaggistica o vincolo archeologico.