Salsomaggiore Terme 26 aprile 2021 - Momenti di panico nella tarda serata di sabato a Salsomaggiore, nella centrale via Porro, dove una donna si è rinchiusa in bagno per sfuggire alla violenta aggressione da parte del marito, un 30enne pregiudicato marocchino, già sottoposto agli arresti domiciliari.
La donna, terrorizzata, con il proprio cellulare riusciva a chiedere aiuto ad una vicina di casa che a sua volta contattava il numero di emergenza 112. Immediatamente la Centrale Operativa inviava sul posto due pattuglie della Compagnia salsese che in pochi minuti raggiungevano l’abitazione, al secondo piano.
I militari trovavano la porta di casa sbarrata, con la maniglia rimossa e l’uomo all’interno, verosimilmente alterato e sotto l’effetto di alcolici o altre sostanze, che rifiutava di aprire e iniziava a minacciarli ed insultarli, pronunciando anche frasi sconnesse ed in lingua araba. Uno dei militari riusciva, dall’abitazione accanto, a prendere contatti con la moglie, ancora chiusa in bagno, che fortunatamente stava bene. Dopo una ventina di minuti, durante i quali il soggetto minacciava anche di lanciarsi dal balcone, i carabinieri delle pattuglie, aiutati anche da un collega libero dal sevizio che si era trovato a passare in zona, riuscivano ad entrare nell’appartamento e farne uscire la donna, provata ma incolume, ma dovevano subire a questo punto la violenta reazione del marito che si avventava su di loro colpendoli con schiaffi, pugni e testate, tanto che successivamente due dei militari dovevano ricorrere alle cure del pronto soccorso, dimessi con 5 giorni di prognosi a testa.
L’aggressore alla fine veniva bloccato, ammanettato e condotto presso la locale caserma. Anche qui alternava minacce tentavi di colpire i presenti ed atti di autolesionismo, prontamente bloccati dai carabinieri, che facevano anche intervenire personale del 118 per le cure del caso.
Al termine della lunga nottata l’uomo, finalmente riportato alla calma, veniva arrestato per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale e sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.