Fidenza 11 aprile 2021 – Nella giornata di ieri i Carabinieri della Compagnia di Fidenza hanno arrestato in flagranza di reato un 40enne campano per atti persecutori nei confronti della ex convivente.
L’ennesima lite tra i due è stata fatale, e un gesto estremo e particolarmente pericoloso, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. È successo tutto sabato 10 pomeriggio, attorno alle 14, in centro a Fidenza.
Come molte altre volte accaduto in passato, l’uomo e la donna, fino a qualche anno prima legati sentimentalmente, hanno avuto un battibecco in strada, con insulti e minacce reciproche, ormai senza freni. Lei si è allontanata, mortificata e rassegnata. Dopo circa mezz’ora, questa volta transitando in macchina su una via limitrofa, lo ha incrociato di nuovo.
È volata qualche altra parola ma, improvvisamente, l’uomo ha messo le mani in tasca ove già occultava due sassi di grosse dimensioni, evidentemente prelevati in precedenza, brandendoli con fare minaccioso. La donna, a quel punto, ha dato gas per allontanarsi dal pericolo ma il suo ex è stato più rapido. Incurante della pericolosità del gesto, correndo, ha scagliato una pietra che ha colpito la macchina in fuga sul posteriore, mandando in frantumi il lunotto posteriore, che è letteralmente scoppiato riempiendo la strada di frammenti luccicanti. Non pago, l’uomo, fuori di sé, ha cercato di scagliare anche la seconda pietra, ma la macchina era ormai lontana.
La quarantacinquenne, in preda al panico, ha trovato rifugio nella caserma dei Carabinieri di Fidenza, dove è stata accolta e tranquillizzata, a fatica, dai militari.
Sono immediatamente scattate le ricerche e l’aggressore, è stato rintracciato dopo pochi minuti alla stazione ferroviaria, pronto a tornare a Salsomaggiore e, addirittura, a denunciare la ex convivente per le minacce ricevute. Ha anche candidamente ammesso di aver scagliato il sasso, senza problemi. Quello che in altre occasioni poteva essere gestito come un semplice danneggiamento, però, se inquadrato in un contesto di atti persecutori iniziati al termine della loro relazione, e già sanzionato con una sentenza di condanna del 2017 dal Tribunale di Parma (pena sospesa), ha assunto un peso diverso e l’uomo, per la prima volta, ha visto aprirsi le porte del carcere.
La sua ex, infatti, sconvolta dall’aggressione, ha circostanziato una serie quasi senza fine di insulti, minacce, pedinamenti, patiti senza sosta da anni, conclamando la tipica persecuzione prevista e punita dal codice penale.
Al termine della lunga deposizione, esausta, ha ringraziato i Carabinieri per essere riusciti, per la prima volta in tanti anni di soprusi subiti, a darle un sollievo.
Il Comando Provinciale Carabinieri di Parma, da sempre in prima linea contro i cd reati da “codice rosso”, rinnova l’invito a chiunque si trovi nelle medesime condizioni di non esitare a denunciare quanto subito, recandosi immediatamente in una delle caserme dell’Arma dislocate su tutto il territorio della provincia. Solo in questo modo, chi subisce permanentemente violenze fisiche e soprusi psicologici, specie tra le mura domestiche, può uscire dalla spirale di paure e timori in cui si trova, prima che si giunga ad eventi più gravi ed irreparabili