Di Redazione e Francesca Bocchia Collecchio 25 gennaio 2021 - Come sono cambiate le relazioni nelle residenze per anziani a causa del Covid-19. Abbiamo visitato la residenza "Casa degli Anziani" di Collecchio per vedere come hanno affrontato la nuova e improvvisa situazione.
"Le cose da raccontarci sarebbero tante, cercherò di sintetizzare, anche perché i cambiamenti in questi mesi sono stati tanti, per la struttura e anche per i nostri ospiti che affettuosamente chiamiamo i "nonni". E' indubbio che sia stato un cambiamento, repentino e drammatico che abbiamo vissuto tutti. Ci siamo dovuti quindi adattare altrettanto velocemente per difendere e tutelare le nostre persone qua dentro e noi stessi. La cosa più difficile per le nostre persone è stata la perdita della quotidianità, degli incontri con i familiari."
Una quotidianità che la struttura ha inteso, per quanto possibile, mantenere. Un concetto quindi di struttura aperta che, come afferma la coordinatrice Roberta Ferdenzi, ha "preso in eredità" e ha portato avanti, perché sottolinea che "una struttura aperta è una struttura trasparente e aperta al dialogo".
"A parte gli orari di alzata e delle attività, abbiamo mantenuto aperta la struttura." Le invocazioni degli ospiti per la lontananza dai loro cari e i "Mi manca" quotidiani hanno convinto a intraprendere la strada della comunicazione con l'esterno.
"Abbiamo iniziato, per i primi mesi, a sopperire con l'ausilio di due cellulari a disposizione di tutti, ma dopo l'estate anche questo non è più stato sufficiente. Così abbiamo cercato di adeguare una struttura che più fosse vicina agli ospiti, quindi non una stanza, perché mi sembrava comunque un isolamento, ma una "parete" che a loro si avvicina dove normalmente sono."
E' evidente che, nonostante sia già ben apprezzato, anche questo, a detta della coordinatrice, è un rimedio; almeno c'è la possibilità del "contatto" grazie ai manicott,i e questo rappresenta un nuovo passaggio verso la strada della normalizzazione.
(Foto di Francesca Bocchia)