Ce lo aspettavamo come “regalo di Natale poco gradito” ed eccolo qua. Ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo Dpcm che dispone le misure di contenimento del contagio da Covid 19 nel periodo delle festività natalizie. È passata la linea dura del ministro Speranza, che impone, di fatto, una limitazione agli spostamenti per evitare “esodi” di persone che da Nord si spostano a Sud per trascorrere le feste con la famiglia di origine, oppure di chi si sposta nelle seconde case fuori regione. Anche gli impianti sciistici rimarranno chiusi fino al prossimo 7 gennaio.
I ristoranti resteranno invece aperti a Natale, Santo Stefano, Capodanno ed Epifania, ma soltanto a pranzo. Quindi niente cena della Vigilia né cenone di San Silvestro. Dalle 18 del 31 dicembre fino alle 7 del 1° gennaio, poi, il servizio di ristorazione negli alberghi e altre strutture ricettive sarà consentita solo con servizio in camera.
Tra le novità anche un ampliamento del limite massimo di vigenza dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, i Dpcm, insomma, attuativi delle norme emergenziali, che passa dagli attuali trenta a cinquanta giorni, perché, appunto, le norme contenute dell’ultimo Dpcm valido dal 3 dicembre avranno una scadenza superiore ai trenta giorni.
Tuttavia, per gli italiani, le limitazioni maggiori riguarderanno, come detto, gli spostamenti. Vediamo i dettagli:
- dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 saranno vietati gli spostamenti tra Regioni diverse (compresi quelli da o verso le province autonome di Trento e Bolzano), a eccezione degli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute
- il 25 e il 26 dicembre 2020 e il 1° gennaio 2021 saranno vietati anche gli spostamenti tra Comuni diversi, con le stesse eccezioni (comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute)
- sarà sempre possibile, anche dal 21 dicembre al 6 gennaio, rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione;
- dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 sarà vietato spostarsi nelle seconde case che si trovino in una Regione o Provincia autonoma diversa dalla propria. Il 25 e 26 dicembre 2020 e il 1° gennaio 2021 il divieto varrà anche per le seconde case situate in un Comune diverso dal proprio.
Tuttavia, a ben leggere le nuove disposizioni, ci si potrà comunque muovere, (per chi potrà) tra regioni diverse per andare nelle seconde case prima del 21 dicembre e si potrà comunque rientrare presso la propria abitazione, domicilio o residenza senza aspettare il 7 gennaio. Insomma, un “escamotage” che richiede un po’ di organizzazione e che non sarà per tutti.