Parma 15 settembre 2020 - Nel pomeriggio di oggi lo stesso detenuto che aveva dato fuoco alla propria camera di pernottamento il 10 c.m., ha reiterato l’insano gesto, costringendo il personale di Polizia Penitenziaria all’ennesimo intervento per spegnere le fiamme appiccate dal ristretto e mettere in sicurezza tutti i detenuti presenti nel reparto.
Durante tale operazione di servizio, un Poliziotto Penitenziario sarebbe rimasto intossicato dal fumo generato dagli oggetti che il detenuto avrebbe bruciato, tanto che si sarebbe reso necessario condurlo presso il pronto soccorso del nosocomio cittadino, dove, dopo gli accertamenti del caso, lo stesso sarebbe stato giudicato guaribile in 10 giorni, salvo complicazioni.
La prima cosa da evidenziare riguarda il fatto che il predetto detenuto non è stato ancora trasferito, in deroga a quanto previsto dalle recenti disposizioni dipartimentali in caso di eventi critici di tale rilevanza.
La seconda riguarda l’unica ragione per cui questa segreteria regionale continui, insistentemente, a denunciare il ripetersi di tali gravi episodi all’interno delle carceri regionali, ovverosia per ridestare politica ed amministrazione penitenziaria dal disinteresse totale nel quale si sono ritirati in maniera colpevole ed ingiustificabile, considerato che, a nostro avviso, le soluzioni da adottare, per arginare il continuo ripetersi di situazioni emergenziali negli istituti di pena nazionali, sono immediatamente ed agevolmente attuabili.
E, invece, si continua ad adottare provvedimenti, senz’altro meritori, che riguardano nuove incombenze assegnate alla Polizia Penitenziaria, lasciando il fronte detentivo in mano all’utenza, sempre più incontrollata e pericolosa.
Il nostro auspicio è che, prima o poi, qualcuno leggerà le nostre denunce e ci ascolterà; generalmente accade così. Speriamo solo che quel giorno arrivi prima che sia troppo tardi.
Si.N.A.P.Pe.
La Segretaria Regionale