Sabato, 25 Gennaio 2020 16:36

Il giorno della memoria, ma qualcuno non ricorda In evidenza

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Juden hier, qui abita un ebreo: una scritta infame sulla porta di una casa a Cuneo, a pochi giorni dal "Giorno della memoria", giornata internazionale istituita il 1 novembre 2005 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per ricordare tutte le vittime dell'Olocausto.

Di Nicola Comparato Felino 25 gennaio 2020 - 

Il 27 gennaio sarà il "Giorno della memoria", una memoria corta per qualcuno a giudicare dal gesto vergognoso successo a Cuneo, dove sulla porta di un'abitazione, come ai tempi del nazismo, è comparsa la scritta "Juden hier", qui abita un ebreo, insieme alla Stella di David.

Nella casa in questione vive Adolfo Rolfi, figlio della staffetta partigiana deportata a Ravensbruck Lidia Beccaria Rolfi. Lidia ha scritto diversi libri sulla deportazione con lo storico Bruno Maida, e suo figlio Aldo anche se non di origine ebraica, che da anni porta avanti il messaggio tramandatogli da sua madre, ha persino scritto su un giornale locale una riflessione sull'antisemitismo. Lidia Beccaria Rolfi nel 1978 scrisse il primo libro sulla deportazione femminile nella Germania nazista dal titolo "Le donne di Ravensbruck". Un altro volume con la prefazione di "Primo Levi" intitolato "Il futuro spezzato" uscì postumo nel 1997. Lidia lavorò per l’Associazione nazionale ex deportati e per l’Istituto Storico per la Resistenza di Cuneo. Aldo Rolfi ha esposto la denuncia contro ignoti ai carabinieri e il caso è seguito anche dalla Digos di Cuneo.

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