Parma quindi è terza nella categoria riservata agli atenei con un numero di studenti compresi tra 20.000 e 40.000, con un punteggio complessivo di 89.7. L’Ateneo segue le università di Perugia (91.2, che si conferma al primo posto) e della Calabria (90.2), e precede Pavia (88) e Modena e Reggio Emilia (87.3).
Un buon piazzamento anche nel complesso degli atenei della Regione: se Bologna infatti si conferma prima nella categoria dei Mega atenei (oltre i 40.000 iscritti), Ferrara si classifica al 12° posto tra gli atenei medi (tra 10.000 e 20.000 iscritti).
Bologna si classifica al vertice dei Mega Atenei con un punteggio complessivo pari a 90,8. Segue, come l’anno scorso, l’Università di Padova (88,7). Al terzo posto l’Università di Firenze (86,3), che, pur incrementando di 3 punti l’indicatore relativo alla dotazione di strutture per gli studenti, scende di una posizione.
Introdotto quest’anno dal Censis un nuovo indicatore, la “occupabilità”, vale a dire la percentuale di occupati tra i laureati magistrali 2017 a un anno dal conseguimento del titolo. Questo nuovo indicatore si è affiancato a quelli tradizionali:
i servizi offerti agli studenti (ad esempio il numero di pasti in rapporto agli iscritti o i posti letto);
la spesa per le borse di studio erogate;
le strutture messe in campo (ad esempio biblioteche o laboratori scientifici);
la comunicazione e i servizi digitali;
il grado di "internazionalizzazione", ossia la capacità di attrarre studenti stranieri e la quantità di risorse per la mobilità internazionale.
Tra questi parametri, l’Ateneo di Parma fa registrare il miglior punteggio in “Strutture”, dove conquista un ottimo 104, l’unico punteggio “a doppia cifra” ottenuto per questo indicatore tra i grandi atenei. A seguire 95 in“Occupabilità”, 94 in “Comunicazione e servizi digitali”, 84 nelle “Borse”, 83 in “Internazionalizzazione” e 78 nei “Servizi”.