Ancora una volta gli uomini di più alta cultura ecclesiastica hanno dato dimostrazione di profonda saggezza e di saper sorprendere. Settantasettenne, Jorge Begoglio, simboleggia la semplicità e ancor più la vicinanza della Chiesa agli emarginati e ai poveri del mondo. Anche il nome prescelto, Francesco, rafforza il messaggio del suo del nuovo pontefice. Una serie di primati: primo gesuita, primo Francesco e primo Papa sud americano e prima volta di due Papi contemporanei.
Nessuno aveva previsto questo epilogo ma tutti l'hanno apprezzato per la sua storia, per le sue prime parole e ancor più per il suo silenzio.
Oppositore del lusso e della ricchezza, Jorge Mario Bergoglio, noto per il rifiutato delle auto "blu", rivendica il modello di evangelizzazione della chiesa e con il suo "basso profilo comportamentale" non risultava tra i candidati papabili.
Il 266esimo successore di Pietro ha scelto il nome di Francesco. Settantasei anni, arcivescovo di Buenos Aires, nello scorso Conclave fu il più votato dopo Ratzinger. E' stato presidente della Conferenza episcopale argentina per due mandati consecutivi, dal 2005 al 2011. Vescovo nominato da Wojtyla. Il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo ha nominato Vescovo titolare di Auca e Ausiliare di Buenos Aires.
"Buona sera, vengo dalla fine del mondo" tra le sue prime parole e con grande e semplice modestia ha chiesto alla folla di fedeli in piazza San Pietro di benedire lui e le sue azioni.
Da questo Conclave la vita civile dovrebbe prendere esempio e , appena poco più in là, in terra italica, qualcuno potrebbero prendere spunto ed esempio regalandoci un governo sorprendentemente saggio.