Giovedì, 07 Marzo 2013 19:41

MPS: suicida il responsabile della comunicazione. Una ferita per la città toscana. In evidenza

Scritto da


di LGC -
Siena, 7 Marzo 2013 -
«HO FATTO una cavolata». Un biglietto, vergato a mano, e buttato nel cestino del suo ufficio. Poi , alle 20,40, un volo nel vuoto. Questa mattina Siena si è risvegliata con una tragedia di cronaca che colpisce l'animo di tutti.

Perchè la vita di un uomo, padre di famiglia, si è spenta dopo, si immagina, una serie di tormenti da spingerlo all'estremo gesto. Un uomo che, molto probabilmente, non ha retto la pressione perchè incolpevole. Una tragedia nella tragedia. Una storia umana che si interrompe e con essa le speranze, le emozioni di almeno tre famiglie che su quell'uomo contavano. Persone accanto a lui che vivranno con il rimpianto di non avere letto il suo reale stato d'animo dopo la perquisizione dei giorni scorsi da parte della Guardia di Finanza presso la sua abitazione. Nel cestino hanno trovato anche diversi tentativi di scrivere alla moglie senza riuscire e lasciando, attorno a sé, il silenzio.
Un silenzio che David Rossi, capo dell'area comunicazione del Monte dei Paschi, ha deciso di tenersi dentro per sempre. Dieci giorni fa i militari della Guardia di finanza avevano perquisito la sua abitazione e il suo ufficio a Rocca Salimbeni.
Un «atto a sorpresa», avevano spiegato gli inquirenti; «ma non è indagato », avevano più volte sottolineato.
Eppure qualcosa si è era rotto. E non perchè era fragile ma forse perchè l'onda d'urto della macchina inquisitoria, troppo spesso, è sproporzionata.
Purtroppo la vicenda mi colpisce, da parmigiano quale sono, per le analogie con il caso parmalat 10 anni fa precisi (2003). Anche in quella circostanza, era il 23 gennaio 2004, il dirigente quarantenne Alessandro Bassi, decise di interrompere per sempre quel tormentone che lo incupiva 24 ore al giorno.

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