Corruzione, falso, truffa e peculato: i carabinieri di Parma hanno dato esecuzione a una misura cautelare, conseguente a un'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Parma, nei confronti dei vertici del Comune di Polesine-Zibello. Sequestrati 40.000€.
Di LGC 23 ottobre 2018 - Diversi i soggetti coinvolti a vario titolo nel terremoto giudiziario che ha colpito il Comune di Polesi Zibello. Oltre a Andrea Censi, posto agli arresti domiciliari, sono stati colpiti da misure cautelari anche altri 3 ruoli apicali dell'amministrazione comunale.
Come confermato dal Procuratore Capo Alfonso D'Avino, in occasione della conferenza stampa odierna, anche i responsabili di alcune attività, che hanno disposto servizi a favore del Comune, sono sotto indagine e un imprenditore Avicolo della zona, favorito in occasione dell'ampliamento dello stabilimento, è stato chiamato a rispondere del reato di corruzione.
Un'indagine molto complessa, condotta dalla stazione locale dei Carabinieri, e coordinata dalla Procura di Parma, che ha preso avvio nel 2016 sulla base di una serie di "voci di corridoio".
"Colpisce di questa vicenda, dichiara il Procuratore Capo Alfonso D'Avino, come sottolineato dal GIP, l'uso della struttura comunale come fatto personale e lo si capisce da tutta una serie di atti pubblici e un uso indebito e continuativo di mezzi dell'amministrazione."
Corruzione, falso, truffa e peculato, questi i reati contestati. Addirittura sarebbero decine la delibere falsificate, mentre alcuni contributi, destinati a enti privati del territorio, sarebbero stati, in parte destinati a ulteriori terzi soggetti creditori "privati" di uno dei soggetti coinvolti.
Insomma una massa di operazioni che non potevano passare inosservate tant'è che alcuni dipendenti "infedeli" sarebbero stati "isolati".
Andrea Censi è uno degli amministratori provinciali da più tempo in carica, prima venne eletto Sindaco di Zibello, quindi di Polesine e infine primo cittadino dei due Comuni giunti a fusione.