Venerdì, 28 Aprile 2017 09:37

Cinque trapianti in due giorni, al Maggiore di Parma attività record

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Alla Clinica chirurgica generale dell'Ospedale di Parma cinque pazienti ricevono una donazione di rene. Nel 2016 record di trapianti.

Parma, 28 aprile 2017

Aumenta il numero dei trapianti di rene all'Ospedale Maggiore di Parma: 74 nel 2016 di cui 9 da donatore vivente. Cinque trapianti in due giorni la scorsa settimana. Cinque pazienti che, in due giorni di attività intensa, hanno ricevuto una donazione di rene, di cui uno da donatore vivente. I cinque pazienti, a distanza di una settimana, stanno bene e sono seguiti dall'équipe del reparto di Nefrologia diretto da Salvatore David.
Ad effettuare la staffetta di interventi, tre chirurghi della Clinica chirurgia generale, diretta da Luigi Roncoroni: Enzo Capocasale, Raffaele Dalla Valle e Maurizio Iaria, supportati dal personale assistenziale e tecnico di sala operatoria. In una programmazione strettissima tutta improntata al risparmio dei tempi, i professionisti hanno concluso il prelievo degli organi e gli interventi di impianto concentrando l'attività dalle 11 del mercoledì 19, fino alle ora 22 di giovedì 20 aprile. Quarantotto ore intense rese possibili grazie alla donazione di quattro organi provenienti dall'ospedale di Forlì e a una donazione da vivente di una coppia di moglie e marito, seguiti fin dalle prime battute in modo diretto dal Centro trapianti della nostra città.
Oggi tutti i reni sono ben funzionanti e i riceventi, tre della nostra regione e due extra regione, possono affrontare una nuova prospettiva di vita. A collaborare all'intera staffetta, oltre gli anestesisti della 2° Anestesia e rianimazione, diretta da Guido Fanelli, anche Elena Cremaschi e Giovanni Piotti che, assieme a Umberto Maggiore, responsabile della struttura semplice trapianti, della Nefrologia seguono i pazienti nella fase di recupero post trapianto. "Parma ha un ruolo di riferimento come centro hub per l'attività di trapianto - ha sottolineato il direttore sanitario dell'Ospedale Antonio Balestrino - grazie a un'attività continua di preparazione dei pazienti, studio dei casi, ricerca clinica e valutazione dell'attività complessiva, i quali, insieme, possono culminare in episodi positivi come questo".

(Fonte: Ospedale di Parma)

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