Venerdì, 21 Aprile 2017 12:34

Bimba di 5 anni azzannata da un dogo in provincia di Modena In evidenza

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L'episodio è accaduto a Mirandola. La piccola stava attendendo la mamma fuori dalla sua abitazione con il cane di famiglia, un levriero, al guinzaglio. All'improvviso, il molosso dei vicini è riuscito a uscire e si è avventato sulla bimba che ha riportato ferite al volto e alle gambe.

Di Manuela Fiorini

Mirandola, 21 aprile 2017

È stata portata al Policlinico in stato di choc e con ferite al volto e alle gambe la bambina di 5 anni che ieri mattina a Mirandola, è stata aggredita da un dogo argentino di proprietà dei suoi vicini di casa.
Ieri mattina, erano circa le 9, la bambina, che abita con la famiglia in via Luosi, stava aspettando la mamma sul marciapiede davanti a casa per andare alla scuola materna. Con lei, al guinzaglio, c'era il suo cane, un levriero. All'improvviso, il dogo argentino, di proprietà dei vicini di casa della bambina, si è avventato su di lei, azzannandola al volto e alle gambe. Le urla hanno attirato l'attenzione della mamma e dei proprietari, che, accorsi, hanno visto il loro cane addosso alla bambina e hanno faticato non poco per fargli mollare la presa. Il cane, come si è appreso poco dopo, era riuscito a eludere la sorveglianza dei proprietari ed era uscito in strada, probabilmente attirato dalla presenza del levriero che la bimba aveva con sé, poi fuggito durante l'aggressione.
Oltre al personale del 118, allertato dagli stessi vicini, sul posto sono intervenuti anche gli agenti di Polizia della stazione locale, avvisati da alcuni passanti. Anche il personale dell'Ausl è stato chiamato a verificare le condizioni del dogo e a decidere del suo futuro. La piccola, che non è in pericolo di vita, è stata sottoposta a un delicato intervento al volto, dove i morsi del cane l'hanno raggiunta al labbro e agli zigomi. Nella tarda mattinata di ieri, anche il levriero fuggito durante l'aggressione del dogo, è stata ritrovato nell'area delle piscine e riconsegnato ai nonni della bambina grazie alla targhetta che aveva sul collare.

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