Lunedì, 11 Febbraio 2013 17:37

598 anni dopo Celestino V, Benedetto XVI abdica. Un’altro “11” per ricordare un evento negativo. 11/2 ore 11,47. In evidenza

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di Lamberto Colla

Parma 11 Febbraio 2013 -

Sorpresa, stupore e anche una certa inquietudine sono i più diffusi sentimenti che si sono qua e là manifestati alla notizia, molto insolita, dell’abdicazione del Papa Benedetto XVI. 

Sorpresa motivata dal fatto che solo i più fedelissimi vicini al Santo Padre erano a conoscenza della sua imminente decisione.  Stupore  perché, in questi quasi otto anni di pontificato, il Papa aveva agilmente e rigorosamente superato almeno 3 difficilissimi momenti del suo pontificato: gli attacchi Lefevriani, lo scandalo della pedofilia e da ultimo il “corvo del Vaticano”.

L’immagine che ha sempre accompagnato il Santo Padre  è stato un fortissimo rigore affiancato da una grande umiltà che, a volte, poteva contrastare con la sua eleganza formale. Umiltà molto cristiana che l’ha portato anche a chiedere scusa all’umanità per gli orrori della pedofilia.   

Benedetto XVI ha cercato di riportare la Chiesa verso una fede “un po’ meno relativistica” così ben rappresentata dal suo predecessore, il Papa polacco Wojtyla, Giovanni Paolo II. 

Da grandissimo studioso della Chiesa, si rendeva conto, della difficoltà che questa stava attraversando e da subito si è posto in prima persona a traghettarla oltre senza cadere nella trappola dell’integralismo. 

“Circolarità ermenutica”: non contrasto tra fede e ragione ma continuo scambio. Questo il suo messaggio forte e che deve fare comprendere il pontificato del “Papa Teologo”, Benedetto XVI.

Un uomo, forte, un grande teologo ma anche rigoroso uomo della fede all’interno del “tempo” che si sta vivendo.

Tanto è vero che, molto impegno, il Papa l’ha dedicato perché si riaprisse un dialogo costante e condiviso tra le diverse Chiese mondiali.

Quasi otto anni di difficile pontificato che il Successore di Pietro ha condotto con tutte le sue forze senza mai sottrarsi alle responsabilità che il ruolo gli imponeva.

Infine inquieta la data. Quell’11 che si ripete nei giorni delle tragedie, 11 settembre  2011 ad esempio quando, poco meno di tremila persone, persero la vita negli attacchi alle Torri Gemelle di New York, al Pentagono a Washington e nello schianto di un quarto aereo dirottato dai terroristi in un campo della Pennsylvania, ma ancora,
11 APRILE 2002: In Tunisia, a Djerba, 21 persone muoiono nell'esplosione di un camion bomba nei pressi della sinagoga.
11 MARZO 2004: Gli attentati contro quattro treni a Madrid provocano la morte di 191 persone e il ferimento di oltre 1.800.
11 LUGLIO 2006: È di 200 morti e oltre 700 feriti il bilancio di sette esplosioni avvenute in sei stazioni ferroviarie e in una della metro a Bombay.
11 APRILE 2007: 23 persone restano uccise e 160 ferite in un doppio attentato ad Algeri rivendicato da Al Qaeda.

11 marzo 2011 sisma con tsunami in giappone che pare abbia addirittura spostato l’asse terrestre di 10 centimetri.

Andando ancora più a ritroso troviamo anche:

11 marzo 1888 una bufera uccise negli USA 400 persone; l'11 gennaio 62 in Perù il distacco di un ghiacciaio causò circa 4000 morti; 11 gennaio 1693: terremoto con 60.000 morti in Sicilia; 11 aprile 1965: 265 morti negli USA per una serie drammatica di tornado; 11 luglio 2010 attentati in Uganda con 64 vittime saltate in aria da un ordigno; e ancora era l'11 settembre 1970 quando un tornado uccise 30 persone a Venezia; l'11.11.1961 13 italiani appartenenti all'ONU furono trucidati in Congo; l'11 dicembre 1981 l'esercito del Salvador massacra 900 persone. Fu nel 1911 il primo bombardamento aereo della storia.

Sicuramente saranno solo coincidenze ma intanto oggi il 11/2 alle 11,47 il Papa Benedetto XVI ha abdicato. 

Forse, nei prossimi 16 giorni, qualcosa riusciremo a intercettare qualche nuova segreta motivazione e dal prossimo successore di Pietro scopriremo quale sarà il nuovo corso della Chiesa Romana.

 

 

 

 

 

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