Venerdì, 20 Novembre 2015 17:32

Fatti di Parigi, i parmigiani rifiutano l'invito in Moschea a pregare In evidenza

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Fatti di Parigi, i parmigiani rifiutano l'invito in Moschea a pregare ph. Francesca Bocchia

Centro islamico di via Campanini gremito di fedeli, ma quasi totale assenza di partecipazione da parte dei cittadini di Parma. Presente il sindaco Federico Pizzarotti, assieme agli assessori Gabriele Folli e Laura Maria Ferraris. L'Imam Kamel Layachi ha sottolineato la netta condanna della comunità islamica alle stragi di Parigi e al terrorismo. -

Parma, 20 novembre 2015 - di Alexa Kuhne - ph. Francesca Bocchia - tutte le foto nella galleria in fondo al testo -

Perché solo una decina di parmigiani ha risposto all'invito del capo religioso del locale centro islamico di pregare insieme? Ad una dimostrazione di apertura di un universo religioso, per molti ignoto, è corrisposta una chiusura, una quasi totale mancanza di partecipazione, dei cittadini di Parma.

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Era stato l'Imam Kamel Layachi del centro islamico di via Campanini a voler parlare a tutti, in occasione del sermone settimanale, per sottolineare la netta condanna della comunità islamica alla strage che ha così profondamente colpito la capitale francese. L'invito, a una settimana esatta dalla tragedia, si è però trasformato in un evento mediatico e basta. Alla preghiera, oggi, era presente anche il sindaco Federico Pizzarotti che ha sottolineato di voler lottare insieme per infrangere le barriere.

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Ammesse nella grande sala del centro solo le giornaliste e le fotografe, le donne musulmane hanno potuto ascoltare raggruppate, come sempre, in una stanza a parte, dalla quale si accede da un ingresso diverso.

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L'Imam ha voluto dedicare l'intero sermone di oggi ai fatti di Parigi, dicendo di condannare con forza la barbarie perpetrata da uomini e donne che non hanno niente a che fare con la religione dell'Islam.
Parole dure che si sono alternate ad altre di solidarietàL'atto di accusa nei confronti del terrorismo è stato durissimo.

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Il capo della comunità musulmana ha ricordato la vittima italiana, Valeria Solesin, "una donna modello, ricercatrice alla Sorbona, impegnata nel sociale", rivolgendosi anche alle donne islamiche. Poi ha voluto indirizzarsi ai giovani dicendo di usare con intelligenza internet e di essere riconoscenti a un paese dove ognuno può sentirsi libero di professore la propria religione...

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