Mercoledì, 21 Ottobre 2015 16:55

Cadavere al Parco Ducale: lucidità e premeditazione di una vittima della solitudine In evidenza

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Le vite spezzate nel laghetto del Parco Ducale di Parma salgono a due in pochi mesi. Il secondo corpo rinvenuto questa mattina, quello di un pensionato, 63enne di Parma. Ritrovata una lettera di scuse, lasciata dalla vittima nella sua auto prima di compiere il gesto estremo. - 

Parma, 21 ottobre 2015 - di Cigno Nero -

Un laghetto cittadino che, nel giro di pochi mesi, è diventato un luogo di morte per due uomini. Una lettera in cui l'ultima vittima chiede scusa ai suoi cari per il gesto estremo. Ce n'è abbastanza per far diventare il Parco Ducale un luogo tetro, il posto ideale per chi decide di farla finita. Ultimo tragico episodio di cronaca quello avvenuto, presumibilmente, all'alba di stamane.
Dopo la morte, la scorsa estate, di un uomo il cui cadavere è stato rinvenuto nello stagno della villa comunale, a morire, pare suicidandosi, è stato un pensionato di 63 anni di Parma, ma originario di Milano.

Suicidio per amore o problemi economici? Tutto ancora da stabilire. Fatto sta che l'uomo ha dato l'ultimo saluto a chi, forse, gli è stato vicino, o a chi, al contrario, non ha saputo comprenderlo non corrispondendo i suoi sentimenti, lasciando un testamento fatto di scuse per il gesto estremo. Poi si è tolto la vita, annegando in quello specchio d'acqua che si trova all'interno del Parco Ducale.
Lo ha trovato questa mattina, verso le sette, un ragazzo che era andato a correre in quel punto verde della città. Il corpo del 63enne era nel laghetto. Poco dopo, la polizia e i vigili del fuoco hanno recuperato il cadavere.

È bastato cercare nel parcheggio antistante il parco pubblico per trovare l'automobile del 63enne. Chiusa, serbava un biglietto indirizzato a qualcuno che stava a cuore al pensionato che si è voluto uccide, con lucidità, visto quel messaggio lasciato appositamente in vista. Gli investigatori hanno subito cercato di ricostruire la sua esistenza. Solo, senza moglie e figli, potrebbe avere indirizzato il suo ultimo pensiero a una persona particolarmente cara, chiedendole scusa del gesto estremo.
Quale tormento si nascondeva dietro una esistenza apparentemente tranquilla? Cosa può aver spinto la vittima a scavalcare i cancelli della villa pubblica e a lanciarsi nelle acque di quel laghetto, che in realtà è poco profondo? Tra qualche ora sarà possibile ricostruire esattamente le modalità della morte, presumibilmente avvenuta fra la mezzanotte e l'alba di stamane.
Certo è che si tratta di suicidio messo in atto con lucidità e premeditazione da una vittima della solitudine.

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