Visualizza articoli per tag: femminicidi

Arcangeli, Chierici, Volta- Fellini, Toschi contro i femminicidi.
200 studenti per quattro corti per la parità di genere realizzati col Piano Nazionale Cinema.

Pubblicato in Scuola Parma
Sabato, 25 Novembre 2023 06:32

Giulia e le Altre

Di Armando Pannone, 25 novembre 2023 -  La tragica fine della povera Giulia, assassinata dal suo ex fidanzato, ha suscitato una comprensibile ondata di commozione e sdegno, ma ha anche provocato un florilegio di analisi ed opinioni sociologiche, psicanalitiche e politiche.

La notte più lunga” è stato il primo corto a parlare del “massacro del Circeo”, avvenuto tra il 29 e il 30 settembre 1975 a San Felice Circeo in provincia di Latina. Quella notte a Villa Moresca morì Rosaria Lopez e venne ferocemente seviziata Donatella Colasanti: un fatto di cronaca agghiacciante che periodicamente ritorna sui mezzi di informazione per ricordare le atrocità subite da quelle allora giovani ragazze, che sono diventate un simbolo contro la violenza sulle donne e i femminicidi.

Il progetto di dedicare un docufilm a quel terribile fatto di cronaca è opera di Manuele Carenzi, sceneggiatore e regista parmense con la grande passione per la cinematografia, in collaborazione con il film maker Mattia Ruggiero che ha sviluppato l’idea di Carenzi dal punto di vista tecnico collaborando anche alla sceneggiatura.

Il film è stato girato in piena pandemia tra le provincie di Parma e di Cremona, precisamente nei comuni di Sissa-Trecasali, Roccabianca, San Secondo Parmense e San Daniele Po e ha come protagonista l'attore parmigiano Donatello Landi, già noto a livello nazionale per aver preso parte a diversi film, spettacoli teatrali e musical.

Landi e Carenzi si sono conosciuti anni fa durante una scena girata al Palazzetto dello Sport “Bruno Raschi” di Parma sul set del film “Il Vincente” dell’attore e regista Luca Magri,  e tra i due è nata un'amicizia e un'intesa accomunata dalla grande passione per il cinema e la cinematografia. Quindi quando è stato il momento di iniziare le riprese di "La notte più lunga" Carenzi ha subito pensato di proporre a Landi il ruolo del protagonista, ideatore del massacro.

Donatello Landi in diverse occasioni ha dimostrato grande sensibilità rispetto alla violenza sulle donne e ai femminicidi prestando la sua opera artistica professionale a lavori che avessero come obiettivo la sensibilizzazione di queste tematiche.  In particolare ha recitato in alcuni spettacoli teatrali come “Non per amore” diretto da Andreina Garella e “Come petali nel deserto” e “Tacco 12” diretti entrambi da Catia Valenti.

"La notte più lunga" ha ottenuto il patrocinio di diversi enti, tra cui la Provincia di Parma, il Comune di Parma, i Comuni di Fidenza, Roccabianca, San Secondo Parmense e Sissa-Trecasali nel parmense e il Comune di San Daniele Po in provincia di Cremona.

Il corto dopo essere stato proiettato in diverse sale cinematografiche e teatri è ora disponibile per la visione anche sul canale YouTube di Manuele Carenzi di cui trovate il video in apertura di articolo.

Pubblicato in Cultura Emilia
Sabato, 26 Novembre 2022 06:51

Femminicidi: La sottocultura dei prepotenti

Uccidere una donna rappresenta lo sviluppo della sottocultura dell’uomo che è incapace di gestire il rapporto umano.

Giovedì, 22 Luglio 2021 17:18

Premiati due femminicidi in provincia di Piacenza

Per la rubrica lettere al direttore ed opinioni - 

Mercoledì, 24 Ottobre 2018 09:23

Parma, nostalgia dell'isola felice che fu.

Un tempo certi tipi di reato li ascoltavi alla televisione. Raramente Parma saliva alle cronache nazionali per fatti criminosi da primato. Certo c'era stato il delitto Mazza e l'assassinio della giovanissima Virgy, il sequestro di Mirella Silocchi, la lenzuolata di piazzale della Pace che nel 1975 espose lo scandalo urbanistico, per esempio. L'elenco potrebbe essere ampliato di qualche unità ma il numero resterebbe comunque molto basso, soprattutto a quanto si sta assistendo, impotenti, in questi ultimi anni, dove la crisi economica si è immediatamente alleata con una crisi sociale e di costumi impressionante.

di Lamberto Colla 24 ottobre 2018 - Il terremoto giudiziario che ha travolto il Comune di Polesine Zibello esploso nella giornata di ieri, era da poche ore stato preceduto dal sequestro del cantiere del più grande centro commerciale d'Italia in costruzione a fianco dell'Ente Fiera di Parma. Ma il mese di ottobre si era inaugurato con l'arresto del professor Franco Aversa, direttore della struttura complessa di Ematologia e del centro trapianti midollo osseo dell'azienda ospedaliera di Parma, è stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta "Conquibus" per la quale in tutto sono stati 36 gli indagati con le accuse di corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, comparaggio farmaceutico, abuso d'ufficio, falso ideologico e truffa aggravata.

Un fatto che fa pandan con lo scandalo, sempre ospedaliero, che ha visto coinvolto il professor Guido Fanelli, 62 anni, direttore della seconda Anestesia dell'ospedale Maggiore di Parma e docente universitario, nell'ambito dell'operazione "Pasifami" del Nas di Parma emersa ai primi di maggio del 2017. Una "bomba" che sembrava isolata la cui deflagrazione ha probabilmente contribuito a destabilizzare l'equilibrio del Rettore Loris Borghi, trovato privo di vita sotto un ponte di Baganzola, a ridosso delle "Idi di Marzo" di quest'anno.

Per non dimenticare i numerosi omicidi e i femminicidi che, senza tornare troppo indietro nel tempo, tra l'estate 2016 e i primi giorni l'agosto del 2018, hanno sconvolto e commosso l'intera comunità provinciale. L'ultima in ordine di tempo è stata la povera Filomena Cataldi, la 44enne di San Polo di Torrile massacrata da un vicino di casa, a pochi giorni di distanza dal femminicidio di Rita Pissarotti, 60 anni, di Collecchio, uccisa dal marito Paolo Zoni, 64 anni, mentre erano in vacanza in Val Gardena. In precedenza è stato l'omicidio suicidio di Paolo Cocconi e Arianna Rivara che inaugurarono il 2017 di cronaca nera parmense in continuità con un 2016 che a settembre vide l'omicidio della 39enne Elisa Pavarani, mentre a Santo Stefano furono due le vittime, Luca Manici in arte Kelly, e Gabriella Altamirano. Un 2017 che vide però anche il duplice omicidio di San Leonardo a opera della promessa del calcio Solomon Nyantakyi che l'11 luglio massacrò a coltellate la madre a la sorella.

Ma la scia di sangue che ha segnato le terre Ducali negli ultimi 12 anni è lunghissima.

Fatti eclatanti di assoluta gravità che rimangono fissi nella memoria della comunità quasi per sempre e che troppo frequentemente i ricordi vengono rinverditi dal nuovo fatto di cronaca nera.

All'appello manca solo l'infiltrazione di stampo mafioso e le sue regole. Ma c'è poco da stare allegri, i segnali di una radicata rete di affiliati alle potentissime e pericolosissime famiglie della 'Ndragheta calabrese è ormai conclamata e i processi "Pesci" e "Aemilia" ne sono la punta di un iceberg che copre tutto il ricco nord Italia.

"Secondo i dati dell'Ufficio studi della CGIA - segnala il consigliere regionale Sassi - gli incrementi percentuali più importanti del fenomeno dell'estorsione, che ha interessato in particolar modo le regioni del Nordest con l'Emilia Romagna in testa alla classifica, vi è una variazione negli ultimi 10 anni del numero delle denunce per estorsione del più 179.7%, che riguarda la nostra Regione, oltre alla crescente criticità rappresentata dal fenomeno dell'usura"

E Parma infatti svetta nella speciale classifica di denunce per usura, nonostante un calo del -71% rispetto la precedente rilevazione pubblicata dal sole24ore lo scorso 22 ottobre, il primo segnale di una mano mafiosa che sta prendendo possesso dell'economia reale del territorio.

La conferma di una escalation criminale emiliano romagnola, perciò anche parmense, viene dalla analisi del Sole 24 Ore  che pone Parma al 13° posto nazionale, con un incremento del 7% dei reati rispetto all'anno precedente, con Rimini sul podio d'onore appena dietro a Milano ma davanti al capoluogo di regione Bologna che completa il ben poco onorevole podio dell'indice di criminalità 2018.

I piccoli reati invece non sono nemmeno contabilizzati, quelli rappresentano solo il termometro della insicurezza percepita dalla cittadinanza che, secondo voci di corridoio, sembra essere molto elevata.

Chi può, faccia qualcosa. A quanto pare i cittadini non sono né visionari e tantomeno inutilmente apprensivi per la propria e altrui sicurezza.

 

Pubblicato in Politica Emilia