Il provvedimento risulta essere particolarmente interessante da un punto di vista giuridico e di grandissima attualità a livello sociale.
Nel caso esaminato dalla Suprema Corte, infatti, dopo cinque anni dall’unione civile la coppia è “scoppiata”.
Una delle parti ha, quindi, chiesto al Tribunale competente un assegno di mantenimento a carico dell’ex partner, il quale è stato accordato, seppure in misura minima, pari ad € 100,00, tenuto conto delle precarie condizioni economiche di entrambe le donne.
In sede d’appello l’assegno viene revocato e la controversia sbarca, quindi, dinnanzi alla Corte di Cassazione.
La decisione della Corte d’Appello è scaturita dal fatto che il beneficiario dell’assegno revocato non ha provato la sua inabilità al lavoro ed, inoltre, la patologia depressiva dalla stessa dedotta non è decisiva nell’attribuirle il diritto a percepire lo stesso.
Inoltre, i giudici di secondo grado rilevano che la persona sulla quale gravava l’obbligo di corrispondere l’assegno nei confronti dell’ex partner era, già al momento della pronunzia del Tribunale, priva di reddito e gravata da una serie di debiti, tutti contratti nel corso dell’unione civile.
Secondo la Corte d’Appello, quindi, “la sostanziale e quasi totale assenza di redditi di entrambe le donne non consente di porre obblighi di sostegno economico” a carico di una di esse nei confronti dell’altra. La donna alla quale era stato revocato l’assegno di mantenimento, però, non si dava per vinta e promuoveva ricorso in Cassazione nei confronti della pronunzia della Corte d’Appello.
Anche la Suprema Corte, però, non riscontrava i presupposti giuridici per il riconoscimento del diritto all’assegno di mantenimento, anche in virtù della totale assenza di reddito della donna alla quale era stata richiesta la corresponsione dello stesso.
(*) Autore
avv. Emilio Graziuso - Avvocato Cassazionista e Dottore di Ricerca.
Svolge la professione forense dal 2002 occupandosi prevalentemente di diritto civile, bancario – finanziario e diritto dei consumatori.
Docente ai corsi di formazione della prestigiosa Casa Editrice Giuridica Giuffrè Francis Lefebvre ed autore per la stessa di numerose pubblicazioni e monografie.
Relatore a convegni e seminari giuridici e curatore della collana "Il diritto dei consumatori" edita dalla Key Editore.
Presidente Nazionale Associazione "Dalla Parte del Consumatore".
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