Lunedì, 20 Aprile 2020 14:39

Troppi "sceriffi" improvvisati

Prantera (ass. cul. Forza Civica): “Giusto stare a casa ma in giro troppi improvvisati sceriffi che pretendono di limitare (ulteriormente) la nostra libertà”

“Artigiani e imprenditori sono il motore della nostra economia, quindi  del nostro futuro. Inutile mascherarsi dietro a luoghi comuni che toccano con mano i più  alti livelli di ipocrisia. La pandemia ha influito negativamente a tutto tondo sulla vita di ogni  singolo cittadino, ora siamo in fase di tregua e di sperato ritorno alla  normalità, quindi ci si può fermare un attimo a riflettere, non tanto  creando polemiche inutili tra cosa è stato o doveva essere fatto e  quando, è il presente che richiede una certa attenzione.
Ad oggi sono stati emanati decreti che delimitano non poco la libertà  dell'individuo, ovviamente il decreto è fatto apposta per arginare i  contagi, non è sul decreto che mi soffermerei, ma sulle conseguenze che
questo può causare.

Il rispetto delle regole, è l'esempio per antonomasia di società civile,  unita lotta per il bene di tutti, che alla fine di questa esperienza  potrà risorgere più forte di prima.
I contagi diminuiscono di giorno in giorno, ma dobbiamo stare molto  attenti a non cascare nella trappola delle ovvietà.
Da certi punti di vista, anziché unirci per il bene comune, queste  restrizioni quasi impensabili nel 2020, stanno creando grandi disordini e divisioni.
Oggi questo è chiaramente visibile sui social, molti sono diventati i  paladini della giustizia che quotidianamente pubblicano la loro frase  del giorno : "State a casa", e siamo d'accordo sul fatto di stare a  casa, ma come possiamo noi essere a conoscenza di ogni singola  situazione?

Dobbiamo considerare che tanti escono perché ne sono costretti (vedi  imprenditori e artigiani) e comunque i motivi possono essere molteplici.
Inoltre, diventa molto importante considerare le dinamiche psicologiche  che possono influire sullo stare chiusi in casa.

Questo stare in casa oltre ai gravi danni all'economia reca gravi  conseguenze a chi è costretto a violenze domestiche, chi è rimasto senza  lavoro e non può cercarlo, chi soffre di depressione, oltre che ad altre  innumerevoli casistiche non meno importanti.
Adesso che la situazione sta poco a poco migliorando, i leoni da tastiera dovranno tornare ad inventarsi altre frasi del momento per  avere un secondo di celebrità, perché dietro a tutto questo pessimismo
c'è anche un Italia che vuole risorgere per ritornare più forte di  prima, un'Italia che invita a riflettere prima di fotografare persone
emettendo sentenze, un Italia che seppur con prudenza deve ripartire  SUBITO !

Grazie a tutti coloro che con coraggio, pur rimettendoci economicamente,  non hanno fatto mancare i servizi essenziali, anche loro sono eroi,  forse silenziosi, ma ancora più apprezzabili.”

Così in una nota Alberto Prantera, associazione culturale Forza Civica  Parma

Gli operatori di Acer e Consorzio Care Expert consegneranno 5 mascherine gratuite per ogni famiglia residente nei condomini di edilizia residenziale pubblica.

Lo sportello mobile di Acer Reggio Emilia e Consorzio Care Expert continua a presidiare ogni giorno, a rotazione, i principali quartieri popolari di Reggio Emilia, per supportare gli abitanti dei condomini di edilizia residenziale pubblica, in questo particolare momento di difficoltà, nello svolgimento delle attività quotidiane.

Oltre alla possibilità di ricevere la spesa alimentare e i farmaci e di pagare bollettini e utenze direttamente sotto casa, presso il camper “Welfare on the road” inizia anche la distribuzione gratuita delle mascherine messe a disposizione per i cittadini del Comune di Reggio Emilia dalla Regione Emilia-Romagna.

Gli Operatori, muniti di tesserino di riconoscimento, consegneranno ai capiscala dei condomini di edilizia residenziale pubblica 5 mascherine gratuite per ogni famiglia residente nei condomini di edilizia residenziale pubblica. Gli inquilini potranno richiederle anche direttamente al camper, nei giorni e negli orari di presenza nei seguenti quartieri:
Foscato lunedì 20 aprile (dalle 10.00 alle 12.00) poi via Monte San Michele (dalle 12.00 alle 12.30), Villaggio Stranieri martedì 21 aprile (dalle 10.00 alle 12.00) poi via Galeotti a Sesso (dalle 12.00 alle 12.30), Compagnoni mercoledì 22 aprile (dalle 10.00 alle 12.30), Don Pasquino Borghi giovedì 23 aprile (dalle 10.00 alle 12.30), Mascagni venerdì 24 aprile (dalle 10.00 alle 12.30).

Resta attivo inoltre il numero 337.1318883, al quale i cittadini, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 17, possono rivolgersi per richiedere i servizi gratuiti di consegna di spesa alimentare e farmaci. Gli operatori sono a disposizione per fornire inoltre assistenza e supporto e alleviare il senso di solitudine e di isolamento causato dai provvedimenti in atto.

La Regione Emilia-Romagna ha messo a disposizione gratuitamente 77.200 mascherine per i cittadini del nostro Comune che, da oggi, ne consegna gratuitamente 5 a ogni famiglia dei quartieri popolari. Invitiamo i cittadini a farne buon uso per tutelare la loro salute, ma di continuare anche a rispettare le regole ed evitare di uscire da casa se non strettamente necessarioha spiegato l’assessore alla Casa del Comune di Reggio Emilia Lanfranco de Francoin un momento così difficile, tanto negli affetti come nel lavoro, ci stiamo impegnando per costruire un futuro migliore e solidale per tutti. Un ringraziamento particolare va ai Volontari di Auser che hanno imbustato gratuitamente le mascherine per tutti noi”.

Il Comune di Reggio Emilia e Acer stanno compiendo ogni sforzo per mantenere efficienza e vicinanza nei servizi. Lo sportello mobile di Acer e il contatto telefonico con gli anziani residenti nei quartieri popolari della città, nelle ultime settimane, sono stati il nostro modo concreto per dimostrare la nostra vicinanza ed essere di aiuto e conforto agli abitanti – ha sottolineato Marco Corradi, presidente di Acer Reggio Emilia – sono davvero grato a tutti i dipendenti di Acer e al Consorzio Care Expert perché stiamo riuscendo a garantire la continuità dei nostri servizi e a fornire sostegno concreto direttamente a chi ne ha più bisogno”.

Autorità Distrettuale e AIPo a confronto  con il neo assessore all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo

Parma, 18 Aprile 2020 – Sul tema della gestione della risorsa idrica e sulla pianificazione di breve, medio e lungo periodo il territorio distrettuale del Fiume Po ha immediata necessità di risposte adeguate anche in periodo di Covid-19: è per questo che – in un contesto di massima sicurezza per tutti i presenti – le autorità idrauliche di intervento e programmazione dell’intero bacino si sono incontrate a Parma nella sede dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po per un primo rilevante confronto di approfondimento con il neo Assessore all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo.

In visita ai volontari ed operatori della Protezione Civile l’Assessore Priolo ha successivamente partecipato al summit che grazie, ad AIPo e Autorità, si è tenuto nella sala conferenze del Distretto del Po. Il Segretario Generale del Distretto Meuccio Berselli ha introdotto l’appuntamento straordinario presentando l’articolato scenario distrettuale e focalizzandosi naturalmente sulla progettualità dell’area emiliano-romagnola. Dapprima si è parlato di un auspicabile snellimento delle procedure burocratiche per favorire l’avvio in sicurezza delle opere prioritarie e per contribuire – sempre in una complessiva ottica di sostenibilità – alla ripartenza delle economie locali.

Subito dopo il Segretario Generale ha proseguito la narrazione tematica il direttore generale di AIPo Luigi Mille che ha rimarcato la rilevanza della gestione delle manutenzioni degli alvei delle sponde arginali, della navigazione e di un nuovo approccio a sostegno di una mobilità dolce nel bacino che relativo incremento della fruibilità delle vie d’acqua e di quelle limitrofe di terra confinanti.

All’ordine del giorno anche i livelli, “quasi estivi” delle portate del Po, le casse di espansione importanti per il contenimento delle piene alluvionali, i progetti per raccogliere le scarse precipitazioni in adeguati invasi magazzino e riserve di risorsa per le DOP più rilevanti dell’export del paese come il Parmigiano Reggiano.

Intervento anche del Presidente della Provincia di Parma Diego Rossi che ha posto l’attenzione sulla strategica necessità di proseguire negli investimenti a sostegno della massima difesa del suolo del nostro Appennino.

L’incontro si è concluso con l’accordo di un ulteriore confronto “dal vivo” su tutte le primarie necessità già il prossimo 11 Maggio; nel frattempo tutti gli uffici tecnici degli enti resteranno operativi su ogni fronte di azione comune.

 

FOTO IN ALLEGATO, DA SINISTRA: IL SEGRETARIO GENERALE DELL'AUTORITA' DISTRETTUALE DEL FIUME PO (ADBPO) MEUCCIO BERSELLI; L'ASSESSORE ALL'AMBIENTE REGIONE EMILIA-ROMAGNA IRENE PRIOLO; IL DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERREGIONALE PER IL FIUME PO (AIPO) LUIGI MILLE]

La comunità islamica di Langhirano ha donato1770 euro all'Assistenza Pubblica.

Di Nicola Comparato 19 aprile 2020 -  Un gesto che dimostra il grande cuore della comunità islamica di Langhirano, quello nei confronti dell'Assistenza Pubblica. Un atto di gratitudine rivolto all'impegno dei militi in questo periodo di emergenza Coronavirus, e fondamentale per ogni singolo cittadino del territorio.

La piccola comunità rappresentata dal centro culturale "Tadàmon", e dal loro presidente Said Harik, milite anch'egli dell'Assistenza Pubblica di Langhirano, ha raccolto e donato ai volontari la somma di 1770 euro per l'acquisto degli indispensabili presidi sanitari utili per svolgere nel migliore dei modi l'importante lavoro che li vede impegnati in questa grave emergenza sanitaria.

Questa é la seconda donazione effettuata dall'Associazione Tadàmon, dopo la somma di 2050 euro raccolti nel mese di Marzo e devoluti al fondo "aiutiAMOparma" a favore dell'ospedale della città. Grande la gioia di tutti i volontari, di Stefano Coppi e di Claudio Pissarotti, rispettivamente Presidente e Vice dell'Assistenza Pubblica di Langhirano.

Domenica, 19 Aprile 2020 11:43

SOS Mascherine

E’ doveroso che l’Amministrazione Comunale si adoperi nei confronti di chi non riesce a reperire una mascherina o non può per ragioni di indigenza affrontare la spesa. In prossimità della Fase 2 permane in ogni caso un stato di incertezza. All’evidenza, al di là di laconici annunci, non si conoscono le future direttive dell’Amministrazione circa le condotte da tenere da parte dei residenti per cercare convivere con la gravosa infezione.

Se è vero che la mascherina diverrà accessorio indispensabile per regolare la libertà di movimento è, oltremodo, indispensabile discutere del lato economico della questione.
L’utilizzo quotidiano di più mascherine per più componenti di un medesimo nucleo familiare comporterebbe, di fatti, un costo eccessivo anche per una famiglia economicamente normo dotata.

La distribuzione della mascherina inviata della regione è poca cosa e rappresenta una goccia nel mare. Il Comune dovrà necessariamente integrare se non addirittura sostituirsi alla azione del governo regionale. Non solo erogando denaro per l’acquisto del materiale di salvamento ma anche, qualora si rinvenisse l’opportunità , sostenere le aziende capaci di convertire la propria produzione per il confezionamento delle singole mascherine. E’ assai facile amministrare un Comune in lockdown, limitando l’azione di governo alla vigilanza dei divieti, ma altrettanto difficile laddove  si dovrà approntare una ripartenza veloce.

Al momento non si scorgono segnali confortanti.

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Grazie per l'attenzione, porgiamo i nostri più cordiali saluti. 
Nadia Belli, Coordinatrice Comunale Fidenza, Fratelli d'Italia 
Domenico Muollo, Vice Coordinatore Regionale Riva Destra - Fratelli d'Italia 

 

Editoriale:  - "C'era una volta un virus tanto buonino… “ - Lattiero caseario. Latte e materie grasse in forte discesa. - Cereali e dintorni. Il Covid sta mettendo a dura prova la tenuta dei mercati - Coronavirus: con il Cura Italia, le imprese agricole potranno accedere in maniera diretta al fondo di garanzia - In Emilia-Romagna la manodopera stagionale per l'agricoltura si cerca online. -

SOMMARIO Anno 19 - n° 16 19 aprile 2020
1.1 editoriale
"C'era una volta un virus tanto buonino… “
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte e materie grasse in forte discesa.   
4.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il Covid sta mettendo a dura prova la tenuta dei mercati.
6.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 cereali e dintorni Cereali
8.1 coronavirus e manodopera  Coronavirus. In Emilia-Romagna la manodopera stagionale per l'agricoltura si cerca online.
9.1 agricoltura e fondo covid-19 Coronavirus: con il Cura Italia, le imprese agricole potranno accedere in maniera diretta al fondo di garanzia
10.1promozioni “vino” e partners
11.1 promozioni “birra” e partners

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Sul portale "Lavoro per te" un percorso speciale per incrociare domanda e offerta di lavoro nei campi e nelle stalle

L'assessore Mammi: "Abbiamo messo in moto i 38 centri dell'impiego sparsi su tutto il territorio regionale per cercare di risolvere velocemente il problema della carenza di manodopera generata dal Covid-19. Un'opportunità che riguarda innanzitutto oltre 135 mila cittadini attualmente in cerca di occupazione e che stanno usufruendo di reddito di cittadinanza, prestazioni di sostegno al reddito, cassa integrazione.ecc". A disposizione una procedura semplificata e completamente online per gli annunci di lavoro

Bologna  – Domanda e offerta di lavoro si incrociano online, anche in agricoltura.  “Lavoro per te”, il portale della Regione Emilia-Romagna realizzato in collaborazione con le Province e i Centri per l’impiego che fanno capo all’Agenzia regionale del lavoro, mette a disposizione la propria piattaforma per aiutare le aziende agricole emiliano-romagnole nella ricerca e reclutamento di mano d’opera stagionale. 
Uno strumento in più per superare le attuali difficoltà a reperire i lavoratori date dalle misure restrittive legate al Coronavirus che hanno bloccato le frontiere e la mobilità degli stagionali, rendendo difficile mandare avanti i lavori nei campi e nelle stalle e garantire i rifornimenti alimentari necessari.

“Come avevo anticipato nel corso dell’ultima Consulta agricola insieme al presidente Bonaccini, col collega Vincenzo Colla, in meno di una settimana abbiamo messo in moto i 38 centri dell’impiego sparsi su tutto il territorio regionale per cercare di risolvere velocemente il problema della carenza di manodopera stagionale generata dal Covid-19, in vista dell’avvio delle grandi campagne di raccolta dei prodotti- afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-. Non possiamo permetterci di aggravare ulteriormente una situazione già pesante per i contraccolpi negativi dell’emergenza sanitaria, a cui si sommano gli effetti devastanti delle gelate delle settimane scorse e del flagello ‘cimice asiatica’, che l’anno scorso ha fatto strage di raccolti in Emilia-Romagna. Con questa modalità di reclutamento online ci rivolgiamo in primo luogo agli oltre 135 mila cittadini in cerca di occupazione e iscritti nei Centri per l’impiego, ma la platea dei potenziali lavoratori è ancora più ampia, che potranno rispondere direttamente alle offerte delle aziende agricole”.
“Attraverso i centri per l’impiego- prosegue l’assessore-, sarà garantita la regolarità delle assunzioni per una buona e sana occupazione. Le aziende agricole hanno così due canali a disposizione per le loro offerte di lavoro: possono rivolgersi alle proprie associazioni di rappresentanza che stanno raccogliendo le domande di mano d’opera e possono utilizzare la piattaforma della Regione oltre a quelle che autonomamente hanno messo a disposizione, oppure possono direttamente inserire la propria offerta di lavoro attraverso il portale della Regione. Con la collaborazione di tutti, insieme, mettiamo in campo tutte le strategie per superare questo momento difficile”.
 
Come funziona il servizio
Il servizio del Portale “Lavoro per te” è rivolto sia alle imprese, sia alle persone in cerca di lavoro. Per accedervi è necessario registrarsi e ottenere le credenziali di accesso (https://lavoroperte.regione.emilia-romagna.it/MyPortal).
Una volta effettuata la registrazione aziende e lavoratori accedono a una propria “scrivania virtuale”: le aziende inseriscono i loro annunci di lavoro con una procedura semplificata attraverso la compilazione on line di un apposito modulo in cui vanno specificate le proprie esigenze (profili lavorativi richiesti, tipo di attività, durata dell’impiego, ecc.), mentre gli aspiranti lavoratori visualizzano gli annunci delle aziende e possono candidarsi. 
L'annuncio di lavoro sarà visibile sulla propria scrivania di chi cerca lavoro per un certo periodo; dall’altra parte le aziende possono consultare lalista delle candidature ricevute per ogni annuncio inserito tramite un apposito link. Una procedura, dunque, molto semplice e snella, alla portata di tutti. /G.Ma

Permettere un rapido e consistente afflusso di liquidità alle imprese del settore primario diviene ancor più cruciale in questo momento drammatico per l’economia italiana, bloccata dalle misure di contrasto alla diffusione del COVID-19.

Roma 14 aprile 2020 - L’intera filiera agroalimentare sta continuando ad operare ma il mondo agricolo va sostenuto attraverso strumenti in grado di iniettare finanziamenti in modo immediato. Un obiettivo raggiunto al Senato grazie ad un emendamento al Dl Cura Italia che ha esteso alle imprese agricole la possibilità di avvalersi in maniera diretta degli interventi del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, comprendendo ovviamente i benefici previsti dalle ultime disposizioni normative.

“Un risultato importante che risponde alle esigenze e alle richieste del mondo agricolo, soprattutto in questo periodo d’emergenza sanitaria, e in cui abbiamo creduto sin dal primo momento – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – Attualmente, infatti, il comparto primario può accedere solo attraverso i Confidi agricoli che, però, di fatto non esistono a livello nazionale e, quelli esistenti, riescono a far erogare finanziamenti in poche province per importi di entità modestissima. Come già verificatosi per l’agroalimentare, con 1 miliardo di euro concesso nel solo 2019, il Fondo di Garanzia – prosegue L’Abbate – sarebbe in grado di concedere agevolmente erogazioni di prestiti di liquidità, ripianamento passività e investimenti in grado di sostenere e rilanciare il settore agricolo, anche in previsione della cosiddetta Fase 2. Risulterà determinante, infatti, mettere gli istituti finanziari nelle condizioni di poter sostenere in maniera agile e immediata anche il comparto agricolo. Un risultato raggiungibile con l’accesso diretto al Fondo di Garanzia, su cui convergono anche le stesse banche, alla luce di alcune mie prime interlocuzioni. Questo settore dell’economia nazionale – conclude il Sottosegretario L’Abbate – ancor di più in questa fase di emergenza, si sta rivelando strategico per l’interesse del Paese e l’economia nazionale e va sostenuto nel modo adeguato. Sarà determinante, pertanto, procedere rapidamente dopo la definitiva conversione in legge del Cura Italia alla Camera dei Deputati, dove auspichiamo che la norma venga confermata”.

 

 

 

 

 

La gratitudine del Presidente Ivo Strini, uomo duro ma giusto, pronto ad emozionarsi e a commuoversi davanti alle buone azioni a causa del suo grande cuore da volontario che batte sempre per gli altri. Una persona riconoscente che ha fatto del volontariato la sua principale ragione di vita.

Di Redazione Felino 18 aprile 2020 - I volontari della Protezione Civile Gruppo Il Falco, con sede a Poggio di Sant'Ilario Baganza, frazione del comune di Felino in provincia di Parma, esprimono la loro immensa gratitudine nei confronti del Salumificio Santa Lucia srl di Riano di Langhirano, che nella persona del sig. Giacomo Bulgarelli, ha donato del materiale alimentare ai volontari impegnati in questo periodo di emergenza Coronavirus. Un commosso Ivo Strini Presidente della Protezione Civile Gruppo Il Falco, ha così dimostrato la sua gioia raccontando alcuni particolari di questo significativo gesto:

"I volontari del gruppo IL FALCO hanno espresso la volontà di donare buona parte del materiale ricevuto alle persone più in difficoltà in questo momento. Il Sig. Sindaco di Felino Elisa Leoni, ogni giorno impegnata e disponibile con tutti i cittadini di Felino e frazioni, e che sta dando tantissimo valore al nostro impegno come associazione, dimostrando sempre di più le sue grandi qualità come Primo Cittadino ma sopratutto come persona, ci ha indicato la Pedemontana Sociale, la quale conoscendo le varie famiglie assistite, è la più idonea a consegnare il materiale. Nei comuni di Felino e Collecchio, la distribuzione è stata diretta alle sedi, mentre a Sala Baganza tramite il Presidente Sig. Igino Carpena della Protezione Civile Gruppo ANA. Un caloroso ringraziamento a queste persone che ci hanno permesso di arrivare allo scopo, in questo momento così difficile. Inoltre un grosso ringraziamento al Salumificio Santa Lucia srl, (che ha donato il materiale) e alla Pedemontana Sociale per la distribuzione. Mi permetto di aggiungere che il salame è di ottima qualità. Grazie di cuore a tutti da parte mia e a nome di tutti i volontari della Protezione Civile Gruppo Il Falco."

 

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Eortè distribuisce i pacchi con i generi di prima necessità.

La cooperativa sociale Eortè di Soliera (aderente a Confcooperative Modena) è stata coinvolta nella gestione dei progetti di solidarietà alimentare avviati dai Comuni di Carpi e Soliera a seguito dell’ordinanza della Protezione Civile n. 658 del 29 marzo 2020.

Con questo provvedimento sono stati erogati fondi di emergenza per dare una risposta immediata a tutte le famiglie in difficoltà economica che necessitano di un aiuto concreto per far fronte ai propri bisogni quotidiani. «Il progetto ha tanti risvolti positivi per il territorio, a partire – spiega Roberto Zanoli, direttore di Eortè - dalla scelta di coinvolgere produttori locali, piccoli esercenti e altre realtà territoriali per favorire la filiera locale e corta, in un’ottica di economia solidale. È un segno concreto di attenzione all'economia del territorio gravemente colpita dal Covid-19. Un altro aspetto positivo è la meravigliosa risposta della solidarietà della cittadinanza italiana e straniera».

I Comuni di Carpi e Soliera hanno erogato buoni spesa e avviato un progetto per la distribuzione di pacchi contenenti generi alimentari di prima necessità. A Soliera nel week end di Pasqua si è svolta la prima distribuzione alimentare prevista per i beneficiari del bonus spesa, che ha interessato più di 300 famiglie solieresi.

Eortè ha gestito la logistica, coinvolgendo dodici realtà associative del territorio e più di 70 volontari. A Carpi la cooperativa è capofila del progetto insieme all’associazione di volontariato Porta Aperta. Entrambe sono impegnate nel coinvolgimento dei volontari, acquisti, raccolta, preparazione e distribuzione dei prodotti. Da oggi - venerdì 17 aprile - Eortè e Porta Aperta preparano i pacchi presso Carpi Fashion System, in via dell'Agricoltura 43.

Cittadini e imprese possono contribuire a queste forme di solidarietà, con un bonifico bancario o generi indispensabili per i quali è stato individuato un punto di raccolta e distribuzione. «L’attivazione di questi progetti è un segno tangibile della forza della rete della solidarietà nel territorio. Questa esperienza – conclude Zanoli – ci consente di acquisire nuove competenze e professionalità che saranno molto utili anche per il futuro».

Venerdì, 17 Aprile 2020 08:26

FASE 2 Coronavirus, la mobilità alternativa

MOBILITA' ALTERNATIVA FASE 2 CORONAVIRUS - lettera aperta del "Manifesto per San Leonardo" all'Assessorato competente del Comune di Parma

Egregio
Assessore alle Politiche di sostenibilità ambientale, Mobilità Sostenibile
COMUNE DI PARMA

e p.c.
CCV CORTILE SAN MARTINO
CCV SAN LEONARDO

e p.c. Organi di Informazione

 

In attesa di Suo cortese riscontro alle precedenti nostre, al momento senza esito, cogliamo l’occasione per chiedere cosa stia progettando la nostra amministrazione per preparare la nostra città a quella così definita fase 2 della pandemia, la transizione verso una riprogettata normalità; le persone riprenderanno ad uscire, si ricomincerà a circolare ma occorrerà rispettare il distanziamento sociale e dovranno essere assunte conseguenti misure per indirizzare e agevolare i comportamenti idonei.

I mezzi pubblici saranno evitati o comunque dovranno accogliere numeri limitati di passeggeri, muniti di mascherine e guanti e distanziati tra loro. Salvo un incremento importante del numero dei mezzi pubblici in circolazione, difficilmente prevedibile per ovvie ragioni di sostenibilità economica, ci sarà un massiccio utilizzo delle auto private che riporteranno traffico ed inquinamento.

In molte città europee (es. Vienna…) si stanno creando delle ZONE 20 di emergenza per consentire ai pedoni di poter utilizzare le strade ed evitare gli stretti marciapiedi e quindi possibili contatti ravvicinati.

Più spazi alle persone, più spazi di socialità “allargata”.

In molte città europee e non (es Berlino, New York, Bogotà…) si stanno creando piste ciclabili, anche temporanee, sulle carreggiate stradali per agevolare gli spostamenti (ed evitare così l’utilizzo delle piste miste pedo-ciclabili); possibilità di parcheggiare le bici sui marciapiedi (vista anche la cronica scarsità di stalli di sosta), agevolazioni per l’acquisto/riparazione di biciclette ……

Se vogliamo “copenhagenizzare” la nostra città è giunto il momento di attuare dei modelli di mobilità alternativa. Dall’inizio del lockdown è apparso evidente che la gravità della pandemia non avrebbe consentito il ritorno alle abitudini di vita precedenti e in tutti i settori si sono avviati progetti e iniziative per la ripresa delle attività con modalità adeguate.

Noi cosa stiamo aspettando esattamente?

Cordiali saluti

MANIFESTO PER SAN LEONARDO
https://www.facebook.com/ManifestoperSanLeonardo/

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Ziveri: “È il modo migliore per contrastare l’abusivismo e tenere sotto controllo le condizioni igienico sanitarie”

Parma 16 aprile 2020 - Il rischio di contagio da Covid-19 è oggi aggravato da un fenomeno che Confartigianato Benessere, già prima dell’esplodere dell’emergenza, ha più volte segnalato: l’abusivismo nei settori estetica e acconciatura. Infatti, a seguito della chiusura di queste attività si registra un ulteriore incremento di questa pratica che affligge il settore. Sono molti infatti i soggetti che, in seguito della prolungata chiusura delle attività regolari, approfittando dell’impennata della richiesta, stanno recandosi al domicilio del cliente in modo abusivo, aggravando le carenze dal punto di vista igienico-sanitario.

Anche per questa ragione, oltre che per mitigare l’evidente danno economico del settore e combattere il disagio crescente tra i cittadini, dai quali ogni giorno Confartigianato riceve telefonate per sapere quando riapriranno tali attività, Confartigianato Benessere chiede che si consenta la riapertura delle imprese di acconciatura e dei centri estetici, utili anche al mantenimento dello stato di benessere psico-fisico.

“La comunità scientifica ribadisce spesso l’importanza della cura di sé – spiega Michele Ziveri, membro della giunta nazionale di Confartigianato Benessere. Le donne, in generale, riescono meglio ad occuparsi del proprio corpo, anche grazie ai prodotti che i professionisti sono autorizzati a vendere e consegnare a domicilio, così non è per gli uomini. Fra le tante (minori) conseguenze dell’emergenza da Covid 19, ci sono anche uomini con strane e inusuali pettinature… O capelli lunghissimi oppure completamente rasati… Abbiamo visto tutti, per esempio, il fuori onda del Presidente Mattarella… Ma a parte le battute, mi sento di segnalare la problematica dell’abusivismo e di ciò che comporta a livello igienico sanitario, ancor di più in questo periodo. È complicatissimo porvi un freno oggi, se non consentendo la riapertura dei centri in regola. Per questo abbiamo studiato una serie di misure e confezionato una proposta che crediamo possa salvaguardare la salute di tutti”.

La condizione per la ripresa dell’attività dovrà essere l’applicazione di misure igienico-sanitarie e di modalità di lavoro che vanno a integrare le già stringenti disposizioni in materia che gli operatori rispettavano già prima del Covid-19, in ossequio delle leggi di settore e dei regolamenti regionali e comunali.

Confartigianato Benessere ritiene infatti che, ferme restando le disposizioni previste dal DPCM 11 marzo 2020, integrate dal protocollo condiviso sottoscritto tra Governo e parti sociali, le imprese regolari del settore siano in condizioni di sostenere una riorganizzazione delle attività e una parziale rimodulazione delle modalità di erogazione dei servizi stessi, che consenta di operare in sicurezza, tutelando la salute di tutti.

Nel documento presentato ci sono sia proposte di carattere organizzativo (dallo svolgimento delle attività esclusivamente su appuntamento alla delimitazione degli spazi con applicazione sul pavimento di scotch di colore ben visibile) che di carattere igienico-sanitario (dall’utilizzo mascherina, guanti, occhiali protettivi o visiera in plexiglas, all’igienizzazione delle postazioni di lavoro dopo ogni trattamento/servizio).


“Colgo l'occasione per dire che molte signore stanno chiedendo ai propri parrucchieri ed estetisti di acquistare on-line i prodotti abituali e questo può essere il momento per gli operatori di attrezzarsi con un sito internet, anche questo è un modo per non restare fermi e lavorare per la propria attività – conclude Ziveri”.

Premiate oltre 160 organizzazioni non profit grazie alla raccolta solidale realizzata con i Fondi UniCredit Carta E. In Emilia Romagna premiate 18 associazioni. Tra queste, anche la Caritas Children Onlus e Amurt Italia Odv di Parma riceveranno una donazione

Si è conclusa l’undicesima edizione della campagna di solidarietà e sensibilizzazione organizzata da UniCredit “1 voto, 200.000 aiuti concreti – Donare mi dà più gioia che ricevere!”, che ha visto premiate ben 162 organizzazioni non profit tra le 1.569 che hanno preso parte all’iniziativa.

Diciotto le realtà del terzo settore dell’Emilia Romagna premiate. Tra queste, anche la Caritas Children Onlus e Amurt Italia Odv di Parma.

Grazie a questo progetto, UniCredit mette a disposizione 200 mila euro del fondo Carta Etica, il fondo destinato a iniziative di solidarietà sul territorio che si alimenta con una percentuale di ogni spesa effettuata utilizzando le carte di credito UniCreditCard Flexia Classic Etica, UniCreditCard Visa Infinite in versione Etica e UniCreditCard Business Aziendale in versione Etica, senza costi aggiuntivi per il titolare.

Quest’anno, prima classificata è la Fondazione Banco Alimentare Onlus che, dal 1989, coordina e guida la Rete Banco Alimentare su tutto il territorio nazionale. In prima linea anche durante questo periodo di emergenza sanitaria globale, la Fondazione promuove il recupero delle eccedenze alimentari e la redistribuzione alle strutture caritative. Grazie all’iniziativa “1 voto, 200.000 aiuti concreti”, l’organizzazione beneficerà di oltre 11.000 euro di donazione UniCredit.

Seconda classificata è la Cooperativa Sociale Paradigma scs onlus di Torino che sviluppa sia modelli scientifici di intervento sia progetti sociali a favore di persone disabili e di minori, promuovendo nel contempo attività di formazione. Alla cooperativa saranno donati 10.600 euro.

Terza classificata, l'Associazione "Progetto Madagascar" Onlus che, attraverso iniziative di microcredito, costruzione scuole, ambulatori, dispensari e pozzi, migliora e sviluppa le condizioni di vita di popolazioni del terzo mondo, in modo preminente del Madagascar. All’associazione andranno circa 5.000 euro.

La classifica completa è disponibile sul sito www.ilMioDono.it

In totale quest’anno sono stati raccolti oltre 84.000 voti in 57 giorni, con una media giornaliera di oltre 1.480 voti e quasi 125.000 euro di donazioni aggiuntive raccolte da oltre 7.000 sostenitori.

I 200 mila euro di questa edizione, sommati agli importi delle precedenti e ai contributi volontari spontaneamente erogati da chi ha supportato l’iniziativa con il voto e con le donazioni, portano a oltre
2,9 milioni di euro la somma complessivamente distribuita dal 2010, grazie all’iniziativa “1 voto, 200.000 aiuti concreti”, a favore delle organizzazioni del terzo settore.

Sarà online a partire da domani mattina, venerdì 17 aprile, il nuovo sito del Comune di Parma dedicato alla scuola in tempi di emergenza coronavirus. Si chiama "A Scuola di Futuro" ed è reperibile al seguente link: www.scuoladifuturo.it

La scuola diventa sempre più digitale per essere a disposizione di studenti, insegnanti e genitori, per vincere la sfida della formazione, per creare una vera è propria comunità virtuale coesa e solidale, anche in tempi difficili. Il nuovo portale è suddiviso in sezioni: l'Home page; la sezione per la fascia di età sei – quattordici anni; quella dedicata ai più piccoli zero – sei anni, e quella dedicata alla famiglia.

L'obiettivo del sito è quello di costruire un ponte tra scuola, giovani e famiglie, per trasmettere un senso di benessere, di continuità in connessione con i percorsi e le esperienze vissute nei Nidi e nelle Scuole dell'Infanzia e nelle Scuole primarie e secondarie di primo grado, per continuare a credere nel futuro.

Lo spiega l'Assessore all'Educazione del Comune di Parma, Ines Seletti. "Siamo di fronte ad un mondo in forte cambiamento, che ci ha messo alla prova e che ci pone davanti nuove sfide. Il Comune, attraverso il Settore Servizi Educativi, vuole essere vicino a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, insegnanti e genitori chiamati a misurarsi con una situazione insolita. Vogliamo fare tutto questo in modo positivo, con ottimismo: il nuovo sito è stato creato per dare la possibilità a tutti di essere di nuovo a scuola in modo diverso e innovativo. Un progetto reso possibile grazie alla collaborazione con tante realtà che desidero ringraziare: l'Agenzia Unsocial, che ci ha creduto da subito e ha realizzato il sito gratuitamente, i Servizi Educativi e lo staff della S.O. Comunicazione del Comune che hanno curato i contenuti e tutte le maestre, educatrici e "consulenti" che si sono messi in gioco per realizzare i video. Il nuovo sito, "A scuola di Futuro", propone diversi video che riguardano la scuola in senso stretto, ma che spaziano con diverse proposte. Il sito è aperto al contributo degli alunni che potranno mandare i loro filmati per arricchire le proposte condivise. Si tratta di un mondo scolastico virtuale in cui incontrarsi tutti i giorni e creare un nuovo spazio comunicativo, di crescita e di formazione che ci possa accompagnare in questo periodo".

"A Scuola di Futuro" è un sito ricco di emozioni, in cui si tiene conto del fatto che è necessario ri-attribuire significato alle piccole cose e connettere le persone, per sentirsi meno soli.
La scuola entra, in modi differenti, con la didattica a distanza, nelle case: lezioni, compiti, interrogazioni. Allo stesso modo i servizi per la prima infanzia propongono storie da leggere,da raccontare, suggerimenti per piccole attività da svolgere insieme. La scuola e le famiglie sono, così, più vicine.

Il progetto risponde a diverse sollecitazioni legate ad un tempo che non si è mai presentato prima. Tempo in cui i genitori sono a casa per un lungo periodo con i propri figli, senza le scuole, le attività sportive e ricreative, in cui gli insegnanti si devono organizzare e sperimentare con nuove modalità didattiche ed in cui gli alunni sentono la mancanza dei contatti umani, della compagnia dei coetanei. Si tratta di un'occasione per gli adulti di trascorrere tempo con i bambini, per i ragazzi di rafforzare le relazioni genitoriali, in un tempo da vivere come occasione di crescita pur nella difficoltà.

Il sito fornisce proposte molto interessanti per quanto riguarda i più piccoli, la fascia di età compresa tra gli zero ed i sei anni, con: "La scienza in casa", tre brevi video, da 10/20 minuti, dove si parla di "Acqua, olio sale e sapone", con suggerimenti utili legati al loro impiego ma anche divertenti espedienti legati alla loro proprietà. Il video "La luce e la finestra", propone giochi ed attività sulla luce. "La notte alla finestra", incoraggia a scorgere la luna nel cielo e ad ammirare qualche stella.

Ma ci sono anche "Costruzioni e strutture", da fare con posate, stuzzicadenti, tovagliolini, piatti e bicchieri. E "Le magie della scienza", illusioni ottiche per giocare. "Le uova scientifiche" sono l'ideale per fare scienza giocando. A questi si aggiunge la sezione dedicata ai video in lingua inglese: "Inglese in famiglia", con docenti madrelingua che propongono giochi e storie. Infine "La città e dei bambini a casa come a scuola" con alcuni video realizzati dalle insegnanti e dalle educatrici in collaborazione con esperti della comunicazione durante i quali si raccontano o si leggono storie. Vi sono anche video di immagini fotografiche di prodotti realizzati dai bambini all'interno di progettualità scolastica.

COVID 19, furgoni ricolmi di cibo, dolciumi, abbigliamento sanitario e disinfettante vanno e vengono dagli ospedali della provincia dall’inizio della pandemia. Sono innumerevoli le aziende di grandi e piccole dimensioni e i privati che in questo periodo di grave emergenza hanno donato alimenti e oggetti necessari all’attività sanitaria e ospedaliera all’Ausl IRCCS di Reggio Emilia. Doni di varia natura volti a ringraziare gli operatori sanitari e non, del loro lavoro in prima linea a combattere il Coronavirus.

Nonna Lea” ha donato un carico di 230 chili di erbazzone alle cucine dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio consegnando 192 teglie da 1200 grammi. Il “Rotary” di Guastalla 20 uova di pasqua, la ditta “Fattoria Italia” 504 chili di erbazzone, la “Società Agricola Codeluppi” 41,5 chili di Parmigiano Reggiano.

E poi sono arrivati tanti ovetti di cioccolata, colombe pasquali, pane, torte, pizza, focaccia, gnocco, bottigliette di acqua naturale, cialde per il caffè, zucchero, bevande, biscotti e barrette proteiche. Coprisedili impiegati per isolare le sedute delle automobili utilizzate dal personale che si reca a domicilio per eseguire i tamponi, crema mani, stick per labbra, sacchi coprimaterasso, calze riposanti, disinfettante, occhiali, magliette, orologi e cronometri.

Sono tantissime le persone da ringraziare: la “Croce Verde”, “Grade Onlus”, “Curare Onlus”, la ditta “Pizzetti Learco”, la ditta “Unis spa”, l’Azienda Agricola “Montebaducco”, la ditta “Guerra Costruzioni”, la ditta “Water Time”, il forno “Gabrielli” di Scandiano, la ditta “Unilever”, il panificio “L’orto di Lucia”, la Gastronomia “Bacicchi”, la pizzeria “Orchidea” di Fogliano, la ditta “Regginflex”, la “Gloria Med. Spa”, il “Gruppo Argenta”, la ditta “Formula 12” di San Polo, la ditta “Icma” di via Cafiero, l’Hotel Pizzeria “Il Castello” di Castellarano, la ditta “Roche”, la pizzeria “Pizza e Core” di Casalgrande, la ditta “Vero caffè”, la ditta “Braglia” di Scandiano, la ditta “Norauto”, la ditta “Klaas AllItaly Srl”, la famiglia Salati, il bar “Roma” di Elia Lorenzini e Gloria Malagoli di Boretto, le signore e i signori Sara Martinico, Wilcher Bonacini, Giulio Iob, Livio Pallicelli, Fabio Barbieri, Cristian Giberti, Cinzia Tripodoro, Chiara Caivano, Tina Cucci, Mirco Franceschi, Marco Cerlini, Maximilliam Martignoni, Mara Guidetti, Barbara Arpellino, Vincenzo Massimi, Antonietta Mammi.

E in caso avessimo dimenticato qualcuno ce ne scusiamo.

Scalda il cuore – ha detto il direttore generale Fausto Nicolinivedere quanto le imprese del territorio e i cittadini tutti amino la Sanità pubblica reggiana e cerchino di sostenerla con grandi o piccoli gesti. A tutti coloro che hanno donato va la gratitudine commossa della Direzione dell’Ausl a nome di tutti i dipendenti sanitari e non”.

Coronavirus, l'aggiornamento: 21.486. i casi positivi in Emilia-Romagna, 457 in più rispetto a ieri. 316 nuove guarigioni (4.980 in totale). I casi lievi in isolamento a domicilio sono 9.026, continuano a calare i ricoveri

Quasi 6mila tamponi effettuati. Scende ancora il numero dei pazienti nelle terapie intensive (-9) e negli altri reparti Covid (-28). I nuovi decessi sono 55

Bologna 16 aprile 2020 – In Emilia-Romagna sono 21.486 i casi di positività al Coronavirus, 457in più rispetto a ieri. Aumentano le guarigioni: 316 le nuove registrate oggi. I test effettuati hanno raggiunto quota 112.105, 5.956 in più rispetto a ieri. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Complessivamente, 9.026 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (60 in più rispetto a ieri). 316 i pazienti in terapia intensiva: nove in meno di ieri. E diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-28).

Le persone complessivamente guarite salgono a 4.980 (+316): 2.093 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 2.887 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 55 nuovi decessi: 26 uomini e 29 donne.

Per quanto riguarda i decessi (arrivati complessivamente in Emilia-Romagna a 2.843), per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi riguardano 10 residenti nella provincia di Piacenza, 8 in quella di Parma, 7 in quella di Reggio Emilia, 8 in quella di Modena, 9 in quella di Bologna (di cui 1 nell’imolese), 2 in quella di Ferrara, 1 in provincia di Ravenna, 4 nella provincia di Forlì-Cesena (2 nel forlivese e 2 nel cesenate), 5 in quella di Rimini; 1 decesso di persone di fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.249 a Piacenza (26 in più rispetto a ieri), 2.698 a Parma (82 in più), 4.053 a Reggio Emilia (71 in più), 3.262 a Modena (45 in più), 3.142 a Bologna (107 in più), 348 le positività registrate a Imola (3 in più), 709 a Ferrara (60 in più). In Romagna sono complessivamente 4.025 (63 in più), di cui 904 a Ravenna (15 in più), 752 a Forlì (16 in più), 595 a Cesena (7 in più), 1.774 a Rimini (25 in più).

La rete ospedaliera: 4.950 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid-19
Da Piacenza a Rimini, il lavoro della rete ospedaliera per il piano di rafforzamento messo a punto dalla Regione ha portato complessivamente, a oggi, a 4.950 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid 19: 4.394 ordinari (57 in meno di ieri, perché riconvertiti ad attività no Covid) e 556 di terapia intensiva (5 in meno di ieri). Nel dettaglio: 609 posti letto a Piacenza (di cui 42 per terapia intensiva), 1.015 Parma (69 quelli di terapia intensiva), 620 a Reggio Emilia (58 terapia intensiva), 533 a Modena (85 terapia intensiva), 1.127 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (157 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 333 Ferrara (38 terapia intensiva), 713 in Romagna, di cui 107 per terapia intensiva(nel dettaglio: 193 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 22 Riccione; 106 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva, a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 24 a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 103 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 40 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena; 128 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva).

Attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Dispositivi di protezione individuale e materiale sanitario

Dal Dipartimento nazionale, sono pervenuti oggi all’Agenzia 340.000 mascherine chirurgiche, 90.000 mascherine ffp2, 4 ventilatori polmonari per terapia intensiva e 12 umidificatori.
Sul sito del Dipartimento e su quello del Ministero della Salute, sono aggiornati i dati complessivi dei DPI e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome, attraverso il sistema informatico ADA (Analisi Distribuzione Aiuti).

Volontariato
Mercoledì 15 aprile sono stati 1.205 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati nell’emergenza; dall’inizio delle attivazioni del volontariato, si sono accumulate 23.445 giornate complessive. Le attività più rilevanti in svolgimento riguardano il supporto ai Comuni per l’assistenza alla popolazione (comprende anche le funzioni di segreteria e logistica presso i COC, il servizio presso la mensa Caritas di Reggio Emilia), con l’apporto degli scout Agesci in diverse province (circa 900 volontari); il supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze, trasporto campioni sanitari, consegna farmaci e controllo delle temperature al porto di Ravenna (Cri e Anpas 304 volontari); disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso (Parma).

Si avvicina inoltre il turno degli Alpini Emilia-Romagna presso il nuovo ospedale Covid di Bergamo. Copriranno il turno 18/25 Aprile con un contingente composto da una trentina di volontari. Maggiori dettagli nei prossimi giorni.

Punti Triage
Sono 33 i punti-triage attivi in E-R (10 davanti alle carceri, 23 per ospedali e cliniche): 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni);3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di Bologna (davanti al Sant’Orsola e al Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di Ferrara (Argenta e Cento); 1 in provincia di Forlì-Cesena (Meldola); 1 in provincia di Ravenna (Ravenna città); 1 in provincia di Rimini (Rimini città) e 1 nella Repubblica di San Marino.

Avvio del centro per la quarantena di San Polo di Podenzano (Pc)
E’ stata avviata ieri con l’ingresso dei primi cinque pazienti in via di guarigione dal Covid-19, la struttura per la quarantena di San Polo di Podenzano, allestita nelle scorse settimane nell’area logistica dell’aeronautica militare di San Damiano, con l’obiettivo di alleggerire il carico degli ospedali piacentini. Altri sei pazienti sono in arrivo oggi, mentre per il fine settimana se ne attendono altri 15. Si tratta di degenti che non necessitano più del ricovero in reparto ma devono sottoporsi a un periodo di isolamento.

A seguito di sopralluoghi, gli alloggi militari di San Polo di Podenzano erano stati individuati quale soluzione idonea all’isolamento post-ricovero dei pazienti affetti dal virus Covid-19.

Gli spazi sono stati allestiti grazie al lavoro assiduo e incessante di numerosi volontari del Coordinamento del volontariato piacentino, coadiuvati da collaboratori dell’Agenzia regionale di protezione civile (Servizio Area Affluenti Po) che hanno contribuito all’avvio della struttura con la fornitura e l’installazione di materiali finalizzati all’allestimento degli spazi esterni, di presidi medici avanzati, bagni, spogliatoi, con funzione di servizi per gli operatori sanitari, che entreranno in contatto con le persone ricoverate nella base militare. E’ stato provveduto all’allestimento esterno alle palazzine militari Aquila e Falco di tutto il necessario per la gestione da parte dell’Ausl di Piacenza. E’ stata eseguita l’installazione di tende pneumatiche, container ISO 10 e ISO20, passerelle per l’accesso all’interno degli edifici, gruppi elettrogeni, termosifoni, vari materiali elettrici, automezzi. Le tende sono utilizzate come segreteria, per la gestione dei pazienti in arrivo, per la vestizione del personale sanitario, mentre i container ISO 10 e ISO 20 sono adibiti a servizi igienici e docce. Le opere sono completate con l’installazione di un gruppo elettrogeno da parte dei volontari, come nell’ospedale campale realizzato a Piacenza. /BM

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Elisa Sgarbanti: "Cerchiamo di restituire qualcosa alle persone che mettono a rischio le proprie vite per salvare le nostre. Con noi Dolcelinea, Pescheria Ranieri e Vecchio Forno di Coltaro

Ci sono situazioni in cui a fare la differenza sono piccoli gesti di puro coraggio, momenti di incondizionato altruismo che contribuiscono a portare un sorriso dove ce n’è bisogno. In questo difficile periodo, tanti si stanno adoperando per dare una mano e tra queste meravigliose gocce d’acqua splende anche quella della Club House “Al Travacon”, ristorante e punto nevralgico del centro sportivo Rugby Colorno, impegnato quotidianamente nella consegna di 80 pasti all’Ospedale Maggiore di Parma.

Facciamo quel che possiamo”, ha commentato la gestrice del locale Elisa Sgarbanti, “cerchiamo di restituire qualcosa a quelle persone che mettono a rischio le proprie vite per salvare le nostre. Non siamo soli Dolcelinea, Pescheria Ranieri e Vecchio Forno di Coltaro ci supportano in questa umile missione”.

Un piccolo passo che rappresenta un grande messaggio di solidarietà e che coinvolge gran parte dei Padiglioni dell’Ospedale, tra cui il Barbieri, l’Ortopedia, la Clinica Medica Generale, la Piastra Tecnica, il Centrale, l’Ala Sud, l’Ala Est e la Torre delle Medicine.

Siamo enormemente riconoscenti a tutti i protagonisti di questa bella iniziativa”, ringrazia il personale dell’Ospedale Maggiore, “la generosa solidarietà e il sostegno che continuano concretamente a dimostrare verso chi si spende per curare i pazienti affetti da Coronavirus, sono encomiabili”.

I dispositivi di protezione individuale sono stati consegnati in Municipio. 

Altre 600 mascherine a disposizione dei cittadini di Bomporto. È questo l’aiuto concreto della Chiesa Evangelica cinese in favore della comunità bomportese, per fronteggiare l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19.

Le nuove mascherine sono state consegnate questa mattina in Municipio da Davide Galassi, pastore della Chiesa Evangelica modenese, direttamente al sindaco di Bomporto Angelo Giovannini, che ha voluto ringraziare la comunità evangelica per questo gesto di solidarietà carico di significato.

Nei prossimi giorni, il Comune di Bomporto con la collaborazione del gruppo volontari di Protezione Civile, procederà alla consegna delle mascherine nelle modalità prestabilite.

Giovedì, 16 Aprile 2020 17:35

Covid19, Conad vicino agli ospedali modenesi

130.000 euro donati dai Soci e dai Collaboratori. Sino al 30 aprile anche i consumatori possono partecipare.

Conad vicino agli ospedali modenesi. I soci e i collaboratori dei punti vendita di Modena e Area Sud hanno donato 90.000 euro agli ospedali dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, cui si aggiungono i 40.000 donati dai soci e dai collaboratori dei punti vendita dell’Area Nord per gli Ospedali di Carpi e Mirandola dell’Azienda USL di Modena.

Per tutto il mese di aprile, i clienti potranno rispondere all’iniziativa messa in campo da Conad Nord Ovest e “unirsi” alla raccolta fondi facendo una donazione, a partire dal contributo minimo di 1 euro, al momento del pagamento della spesa alla cassa.

Un impegno condiviso e concreto per sostenere, con donazioni volontarie, gli ospedali della nostra provincia.

Conad Nord Ovest, da sempre al fianco delle comunità in cui opera attraverso la rete di punti vendita, in questa circostanza così grave, da subito si è attivata anche tramite i propri soci, riferimento di un’importante rete di solidarietà con enti ed associazioni locali.
Al loro impegno si aggiunge la raccolta fondi sui negozi presenti in tutta la provincia di Modena.

I fondi raccolti con la campagna Unisciti a noi saranno destinati all’acquisto di ciò che sarà ritenuto maggiormente necessario e primario dalla struttura ospedaliera, dai dispositivi di protezione individuale e medici alle attrezzature per affrontare l’emergenza sanitaria.

Ringraziamo CONAD, i suoi Soci e i suoi Collaboratori per la sensibilità dimostrata nei confronti dei nostri ospedali – hanno commentato Sabrina Amerio, Direttore Amministrativo dell’AUSL di Modena e Lorenzo Broccoli, Direttore Amministrativo dell’AOU di Modena – e allo stesso modo ringraziamo tutti i consumatori che da qui sino al 30 aprile parteciperanno alla campagna: l’aiuto che ci state dando non andrà sprecato.

Il presidente di Confcooperative Emilia Romagna ha partecipato al Tavolo del Patto per il Lavoro.

"Cominciamo a pensare al dopo emergenza sanitaria, che non vuol dire averla superata ma imparare a convivere rispetto al Covid-19. Dobbiamo pensare a modelli organizzativi diversi che ci permettano la compatibilità della prevenzione con il lavoro".

Così il presidente di Confcooperative Emilia Romagna, Francesco Milza, commenta l'esito del Tavolo per il Patto del Lavoro riunitosi nel pomeriggio di ieri, martedi 14 aprile, "nella logica - precisa Milza - di coniugare produzione, lavoro e salute".

"Sulla nostra capacità di mettere insieme quest'insieme di fattori - ha specificato Milza - ci giochiamo la capacità di continuare ad essere un sistema economico competitivo rispetto sia al mercato interno sia all'export".

Dalla riunione è infatti scaturita una posizione condivisa da tutte le rappresentanze del mondo economico regionale: si deve partire dalla piena sicurezza per tutti i lavoratori, condizione imprescindibile, per definire insieme requisiti e modalità che permettano una graduale ripresa delle attività anzitutto nelle filiere di valenza internazionale – con l'export asse portante dell'economia regionale - e far avanzare i cantieri delle opere pubbliche.
Intanto - ha annunciato la Regione - è pronto per essere distribuito un milione di mascherine sanitarie ai lavoratori entro 48 ore, e un altro milione entro una settimana, dispositivi messi a disposizione dalla Regione.
Nel corso della riunione, il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l'assessore regionale al Lavoro Vincenzo Colla, hanno parlato di un “governo della ripartenza” che passa dall'istituzione in tutte le province emiliano-romagnole di Tavoli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, come quello già attivato nella Città metropolitana di Bologna, che possono partire con una dotazione finanziaria stanziata dalla Regione di 1,5 milioni di euro e altri 5 milioni per la messa in sicurezza sanitaria e la sanificazione degli ambienti di lavoro. Una fase che passa anche dal far partire, in questo momento di bassissima intensità di attività e mobilità, le opere pubbliche già cantierabili.

Garantendo in ogni situazione o ambiente produttivo il distanziamento sociale necessario. Liberando anzitutto l'operatività delle filiere che operano a livello internazionale, con le sue imprese, da quelle di grandi dimensioni a quelle piccole e medie, che insieme alla logistica sono filoni strategici dell'economia e del lavoro made in Emilia-Romagna.
L'obiettivo condiviso è quindi quello di stipulare Protocolli operativi di sicurezza che sorreggano l'avvio delle attività nelle filiere individuate.

A far da cornice a tutto questo, già da oggi la consegna da parte della Regione alle associazioni di categoria, perché le distribuiscano, di un milione di mascherine per i lavoratori, a cui se ne aggiungerà un altro milione entro la prossima settimana. Anche in questo caso a indicare la volontà di arrivare all'autosufficienza a breve nella disponibilità di dispositivi di protezione individuale.

“L'obiettivo è mettere in campo i migliori modelli, settore per settore, della messa in sicurezza. Muovendoci nel perimetro delle decisioni delle prossime ore a livello europeo - aggiungono Bonaccini e Colla -. Abbiamo l'obiettivo di tenere un rapporto con il Governo avendo come Emilia-Romagna una nostra idea di supporto in grado di proporre e prendere impegni, nostro tratto distintivo. Oggi possiamo dire che abbiamo un buon sistema di copertura degli ammortizzatori. Ora bisogna condividere il passaggio dalla decretazione d'urgenza a un'idea di governo dei processi, fase che vogliamo discutere con i soggetti del Tavolo per il Lavoro senza contrapporre mai la sicurezza sanitaria con la necessità economica. Il contrario, infatti- chiudono presidente e assessore- sarebbe un errore imperdonabile”.

"Sarà molto importante - conclude il presidente regionale di Confcooperative Francesco Milza - condividere non solo i modelli ma anche la loro applicazione sia attraverso protocolli che tengano conto delle specificità di filiera e settori sia di strumentazione di verifica e controllo."

Bologna, 15 aprile 2020

Coronavirus, l'aggiornamento: 21.029 i casi positivi in Emilia-Romagna, 277 in più rispetto a ieri. 395 nuove guarigioni (4.664 in totale), che per la prima volta superano le nuove positività. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 8.966, continuano a calare i ricoveri

Scende ancora il numero dei pazienti nelle terapie intensive (-3) e negli altri reparti Covid (-85). I decessi sono 83. Arrivate anche oggi quasi mezzo milione di mascherine dal Dipartimento nazionale di Protezione civile

Bologna 15 aprile 2020 – In Emilia-Romagna sono 21.029 i casi di positività al Coronavirus, 277 in più rispetto a ieri. Per la prima volta, però, salgono di più le guarigioni: se ne sono infatti registrate 395 di nuove.

I test effettuati hanno raggiunto quota 106.149, 4.253 in più rispetto a ieri.

Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Complessivamente, 8.966 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (-50 rispetto a ieri). 325 i pazienti in terapia intensiva: tre in meno di ieri. E diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (- 85).

Le persone complessivamente guarite salgono a 4.664 (+395): 2.200 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 2.464 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 83 nuovi decessi: 41 uomini e 42 donne.

Per quanto riguarda i decessi (arrivati complessivamente in Emilia-Romagna a 2.788), per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi riguardano 9 residenti nella provincia di Piacenza, 10 in quella di Parma, 17 in quella di Reggio Emilia, 9 in quella di Modena, 19 in quella di Bologna (nessun caso registrato nell’imolese), 4 in quella di Ferrara, 3 in provincia di Ravenna, 7nella provincia di Forlì-Cesena (5 nel forlivese e 2 nel cesenate), 5 in quella di Rimini; nessun decesso di persone di fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.223 a Piacenza (56 in più rispetto a ieri), 2.616 a Parma (34 in più), 3.982 a Reggio Emilia (35 in più), 3.217 a Modena (37 in più), 3.035 a Bologna (60 in più), si fermano per il secondo giorno consecutivo a 345 le positività registrate a Imola,649a Ferrara (14 in più). In Romagna sono complessivamente 3.962 (41 in più), di cui 889 a Ravenna (9 in più),736 a Forlì (12 in più), 588 a Cesena (11 in più), 1.749 a Rimini (9 in più).

La rete ospedaliera: 5.012 i posti letto destinati ai pazienti Covid-19
Da Piacenza a Rimini, il lavoro della rete ospedaliera per il piano di rafforzamento messo a punto dalla Regione ha portato complessivamente, a oggi, a 5.012 posti letto destinati ai pazienti Covid 19: 4.451 ordinari e 561 di terapia intensiva (dodici in meno di ieri). Nel dettaglio: 609 posti letto a Piacenza (di cui 42 per terapia intensiva),1.015 Parma (69 quelli di terapia intensiva), 619 a Reggio Emilia (58 terapia intensiva), 536 a Modena (86 terapia intensiva),1.147 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (161 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 333 Ferrara (38 terapia intensiva), 753 in Romagna, di cui 107 per terapia intensiva (nel dettaglio: 193 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 131 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva, a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 24 al San Pier Damiano Hospital di Faenza; 99 a Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 a Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 40 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena; 128 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva.

Attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Dispositivi di protezione individuale e materiale medico
Dal Dipartimento nazionale sono pervenuti oggi all’Agenzia 390.000 mascherine chirurgiche, 88.000 mascherine ffp2, 12 umidificatori e 4 ventilatori polmonari per terapia intensiva. Sono pervenute, inoltre, 8.000 mascherine chirurgiche dalla Cina.

Sul sito del Dipartimento e su quello del Ministero della Salute, sono aggiornati i dati complessivi dei Dispositivi di protezione individuale e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome, attraverso il sistema informatico ADA (Analisi Distribuzione Aiuti).

Solo ieri, 1.184 volontari di Protezione civile impegnati nell’emergenza
Nella giornata di ieri, martedì 14 aprile, sono stati 1.184 i volontari di Protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati nell’emergenza. Dall’inizio dell’emergenza, sono state raggiunte 22.240 complessive. Ecco le attività più rilevanti in svolgimento: supporto ai Comuni per l’assistenza alla popolazione (comprese le funzioni di segreteria e logistica presso i Coc), con l’apporto degli scout Agesci in diverse province: 900; supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze, trasporto campioni sanitari e consegna farmaci (Cri e Anpas): 280; disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso. Si avvicina il turno degli Alpini ER presso il nuovo ospedale Covid di Bergamo; copriranno il turno dal 18 al 25 aprile con un contingente composto da una trentina di volontari.

Punti triage
Sono 33 i punti-triage attivi in Emilia-Romagna (10 davanti alle carceri, 23 per ospedali e cliniche): 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di Bologna (davanti al Sant’Orsola e al Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di Ferrara (Argenta e Cento); 1 in provincia di Forlì Cesena (Meldola); 1 in provincia di Ravenna (Ravenna città); 1 in provincia di Rimini (Rimini città); 1 nella Repubblica di San Marino.

Donazioni
Prosegue la campagna di raccolta fondi voluta dalla Regione a sostegno del sistema sanitario per la gestione e il superamento dell'emergenza sanitaria. Chi vuole fare una donazione, deve effettuare il versamento sul seguente Iban: IT69G0200802435000104428964. Intestatario: Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione dell’Emilia-Romagna. Causale - Insieme si può Emilia Romagna contro il Coronavirus /Ti.Ga.

 

Sorbolo Mezzani, conclusi i lavori sul cavo Polesine. Le frazioni saranno raggiungibili anche in bicicletta.

Spinazzi (Bonifica) e Azzali (Comune Sorbolo Mezzani), “Grazie a questo intervento di sicurezza idraulica da Mezzano Inferiore sarà possibile raggiungere le frazioni Casale e Mazzabue anche in bicicletta: una ulteriore opportunità di recarsi a lavoro con un mezzo di trasporto ecologico per contribuire alla riduzione delle emissioni inquinanti.

Sorbolo Mezzani (PR), 15 Aprile 2020 – Un intervento essenziale per il territorio di pianura è stato ultimato nei giorni scorsi dagli uomini del Consorzio della Bonifica Parmense nel Comune di Sorbolo Mezzani. Nella fattispecie si tratta di un multi-intervento mirato alla complessiva sistemazione idrogeologica e al contestuale consolidamento di ampi tratti di una delle opere idrauliche maggiormente strategiche per l’approvvigionamento idrico e lo scolo all’interno dell’area che attraversa: il Cavo Polesine.

L’analisi tecnico-strutturale delle criticità emerse, che alla lunga hanno sostanzialmente minato l’operatività stessa della canalizzazione, hanno spinto i progettisti della Bonifica Parmense a pianificare e subito dopo realizzare dei veri e propri cavi con funzione by-pass da posizionare all’interno del canale in grado sia di “intubare” e scongiurare la dispersione di risorsa idrica, sia di consentirne il flusso costante dell’acqua quando presente. L’intervento – volto anche a migliorare la sicurezza stradale, oltre che ad incrementare i livelli di generale sicurezza idraulica – è stato particolarmente impegnativo perché le aree di lavoro individuate si distribuivano su oltre 700 metri di canale. Questo ha portato le maestranze consortili a interventi periodici di riqualificazione, step by step, oggi fortunatamente conclusi in tempo utile per l’avvio della stagione. Un altro elemento rilevante di questo lavoro è stata la stretta collaborazione sinergica con l’Amministrazione Comunale di Sorbolo Mezzani, una partnership che ha consentito di raggiungere l’ammontare dell’importo complessivo dell’opera che è di circa 180 mila euro in co-finanziamento.

"Si tratta di un’opera molto rilevante – sottolinea il Presidente del Consorzio della Bonifica Parmense Luigi Spinazzi – è un esempio fattuale di una positiva sinergia tra il Consorzio e il Comune di Sorbolo Mezzani. Dopo il primo lotto del 2018 abbiamo terminato, entro i tempi previsti, la riqualificazione generale del canale. L’intervento produce benefici anche per la viabilità locale e per la sicurezza idraulica delle zone limitrofe a beneficio di tutta la cittadinanza”.

Soddisfatta anche l’Amministrazione Comunale: “I lavori del Cavo Polesine sono stati avviati –sottolinea il Vicesindaco del Comune di Sorbolo Mezzani Romeo Azzali – a cavallo della fusione tra i due Comuni. La popolazione si aspettava i lavori di riqualificazione del canale proprio per la sua strategicità e funzione. Grazie a questo intervento oggi da Mezzano Inferiore si possono raggiungere le frazioni Casale e Mazzabue anche in bicicletta: sarà così possibile andare a lavorare con un mezzo di trasporto ecologico, anche per contribuire alla riduzione delle emissioni inquinanti. Con questo intervento abbiamo messo in sicurezza tutti i canali. Ringrazio il Presidente del Consorzio della Bonifica Parmense Luigi Spinazzi e il direttore Fabrizio Useri, oltre a tutte le maestranze impegnate nei lavori, realizzati e conclusi in piena emergenza Coronavirus. Ora che la messa in sicurezza è terminata abbiamo in progetto di realizzare anche una pista ciclabile. Grazie all’ottima sinergia tra il Consorzio della Bonifica ed il Comune di Sorbolo Mezzani, che ha co-finanziato l’intervento mettendo a disposizione i fondi per l’acquisto dei materiali, si è arrivati alla conclusione dei lavori”.

L'iniziativa segue quella annunciata pochi giorni fa a favore del personale medico, infermieristico e degli operatori socio sanitari impegnati in prima linea negli ospedali italiani cui la banca offre la possibilità di ottenere nuova liquidità a tasso zero.

UniCredit anticipa i termini di pagamento dei propri fornitori in Italia eseguendo pagamenti "a vista" delle fatture. Questo consentirà di accelerare notevolmente i pagamenti rispetto ai termini contrattuali standard di 60 giorni e supporterà ulteriormente le aziende nella gestione del capitale circolante.

Ranieri De Marchis e Carlo Vivaldi, Co-COO di UniCredit, hanno dichiarato: "Questa decisione avrà un impatto concreto sulle migliaia di fornitori del nostro Gruppo. Anticipando i pagamenti, stiamo aggiungendo liquidità all'economia reale in un momento in cui può fare davvero la differenza. Come sempre, agiamo come partner dei nostri fornitori e li incoraggiamo a fare altrettanto per le loro catene di fornitura".

UniCredit eseguirà immediatamente i bonifici bancari ai propri fornitori - senza attendere i termini di pagamento contrattuali - dopo aver ricevuto la fattura elettronica dalla piattaforma SDI dell'Agenzia delle Entrate e aver effettuato i controlli di prassi.

L'iniziativa segue quella annunciata qualche giorno fa a supporto del personale medico, infermieristico e degli operatori socio sanitari impegnati in prima linea negli ospedali italiani. Gli appartenenti a queste categorie che ne faranno richiesta, entro il 31 dicembre 2020, potranno ottenere prestiti personali fino a 30 mila euro, rimborsabili in un periodo massimo di 84 mesi, senza interessi e senza spese di istruttoria. La richiesta, per i clienti della banca, è attivabile in modalità semplificata da remoto attraverso i canali digitali della banca, senza necessità di recarsi personalmente in filiale. La banca offre inoltre per le stesse categorie di dipendenti del settore pubblico, la possibilità di richiedere un finanziamento attraverso la cessione del quinto dello stipendio, sempre a tasso zero e senza spese d’istruttoria e commissioni d’intermediazione, rimborsabili in un periodo massimo di 120 mesi.

 

Dalla donazione di farina alle famiglie in difficoltà alle pizze per gli operatori sanitari dell’Ospedale di Cento, la Holding di Renazzo scende in campo a supporto del proprio territorio.

In questi giorni di straordinaria complessità e di enormi sacrifici che coinvolgono l’intera popolazione si moltiplicano i gesti di solidarietà a sostegno della comunità. La famiglia Pivetti, proprietaria da cinque generazioni della storica azienda Molini Pivetti di Renazzo (Fe) specializzata nella produzione di sfarinati, non poteva essere da meno e ha deciso di mobilitarsi di fronte all’emergenza Covid-19 con tre iniziative solidali rivolte al proprio territorio.

Sono stati donati ieri (martedì 14 aprile) alla Protezione Civile di Cento, 140 sacchetti da 1 kg di farina per Pasta Fresca della linea Every Day Molini Pivetti, che verranno distribuiti nei prossimi giorni a cittadini anziani e alle famiglie bisognose del territorio comunale.

La generosità non si ferma qui. Nei giorni precedenti l’azienda ha donato 880 kg di farina, in collaborazione con l’azienda Smurfit Kappa, ai volontari della Croce Rossa di Finale Emilia (Mo) impegnati nella distribuzione di generi alimentari alle famiglie del territorio in difficoltà. Infine, nel giorno di Pasqua, insieme al Ristorante Pizzeria La Pergola di Renazzo, la Molini Pivetti ha regalato a sei reparti dell’Ospedale SS. Annunziata di Cento, 45 pizze destinate al personale sanitario ospedaliero. Un piccolo gesto per ringraziare tutti coloro che quotidianamente lavorano in prima linea nel contrastare il Coronavirus.

Gianluca Pivetti, AD della Molini Pivetti, esprime così il senso di queste iniziative: “La farina è da sempre un bene rifugio in tempi difficili, lo abbiamo visto con l’assalto agli scaffali. In questi giorni che ci vedono tutti sospesi ci sono persone e famiglie più fragili a cui dobbiamo pensare. Per questo abbiamo deciso, grazie allo straordinario lavoro dei volontari di Protezione Civile e Croce Rossa, di agire concretamente donando la nostra farina alle persone più bisognose e fragili. Ci sembra importante dare testimonianza viva della nostra vicinanza alle comunità, coerentemente con l’impegno quotidiano della nostra azienda, da sempre vicina ai bisogni e alle necessità del nostro territorio. Con la farina si possono realizzare diversi prodotti essenziali, dal pane alla pasta, speriamo che questo piccolo gesto aiuti le persone a sentirsi meno sole. Distanti ma vicini, ce la faremo.

La holding, che ha adottato misure di contenimento del virus fra i suoi lavoratori già a inizio marzo, porta avanti quotidianamente il proprio lavoro dando continuità nel rifornimento del cereale e nella distribuzione di farine, nonostante le difficoltà riscontrate a causa di blocchi e dei provvedimenti messi in atto dagli stati confinanti e in Italia.

Due ecografi donati agli ospedali cittadini.

Ancora solidarietà nei confronti degli ospedali dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena.

Autostrada del Brennero S.p.A. ha donato infatti due ecografi di alta fascia della GE Healthcare con elevate performance, uno per il percorso nascita e uno per la terapia intensiva dell’Ospedale Civile. Le apparecchiature sono state consegnate nei giorni scorsi.

L’ecografo destinato al percorso nascita – ha spiegato il prof. Fabio Facchinetti, Direttore della Struttura Complessa di Ostetricia e Ginecologia – ci consente di potenziare la dotazione diagnostica per le donne in gestazione con sintomi riconducibili al virus oppure già note come infette. Dall’inizio della crisi infatti abbiamo separato tali donne rispetto a tutte le altre, creando un percorso differenziato per cui la disponibilità di un ecografo dedicato si è rivelata utilissima”.

L’ecografo destinato al nostro reparto – ha aggiunto la dottoressa Elisabetta Bertellini, Direttore dell’Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva dell’Ospedale Civile – ci consente di effettuare in tutta sicurezza l’ecografia polmonare, fondamentale accertamento diagnostico e di controllo di evoluzione della malattia, al fine di poter modulare continuamente trattamento terapeutico, nei pazienti con polmonite , talvolta insufficienza multiorgano, da Coronavirus, ricoverati, in condizioni critiche, in Terapia Intensiva".

Mercoledì, 15 Aprile 2020 16:01

Moda, un distretto da salvare

Marco Gasparini, presidente di Federmoda CNA sulla situazione delle imprese modenesi del settore

Carpi, 14 aprile 2020. “Il settore della moda è tra quelli più colpiti dall’emergenza sanitaria. Proprio per questo occorre superare la logica dell’immediatezza per prepararsi alla ripartenza. Dobbiamo metterci davanti al virus”. È il presidente di CNA Federmoda Modena, Marco Gasparini, ad affrontare le tante criticità che il settore del tessile-abbigliamento sta attraversando a causa della crisi in corso.

“Non osiamo immaginare cosa potrebbe capitare al distretto carpigiano, se dovessimo saltare la consegna delle collezioni autunno-inverno 2020 e la presentazione della primavera-estate 2021”.

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“Abbiamo bisogno – continua Gasparini – di poter contare su un avvio graduale, con tutte le garanzie del caso per i lavoratori, che si basi sulle condizioni interne alle diverse aziende. Una riapertura selettiva del Paese partendo dalle provincie a minor tasso di contagio per la prima settimana per poi andare a riattivare l’intera filiera su tutto il territorio nazionale”.

“Peraltro, l’emergenza, con la vicenda della produzione interna di mascherine, ha dimostrato l’importanza della filiera e, in questo contesto, delle piccole imprese, per la loro elasticità produttiva, ma anche per le relazioni sindacali ed i valori etici che la contraddistinguono. È tutta la filiera, non solo le singole imprese, a dover essere preservata”.

Una filiera che, secondo CNA, necessità innanzitutto di liquidità: servono prestiti a tasso zero da restituire con una scadenza di 30 anni, l’unico modo per far fronte all’azzeramento del fatturato.
“Poi – continua il presidente di Federmoda Modena – è necessario programmare un ritorno sui mercati. Occorre definire un programma articolato di azioni sia attraverso strumenti tradizionali come fiere e missioni commerciali ma anche implementando la digitalizzazione delle imprese e adottando strumenti per favorire le connessioni attraverso piattaforme su web (b2b, b2c, videoconferenze, presentazioni, video, sfilate, eventi in streaming), visto che il distanziamento sociale continuerà per diverso tempo”.
Infine, secondo l’Associazione, dovrà essere posta grande attenzione per il futuro al made in Italy, ma anche privilegiando dal punto di vista istituzionale le produzioni nazionali.

“Ad esempio - conclude Gasparini - si potrebbero pensare anche misure che incentivino l’acquisto di produzioni italiane da parte del retail nazionale, potrebbe essere pensata una defiscalizzazione, o altra misura, per i negozi che acquistano collezioni tracciate secondo strumenti condivisi con il Ministero dello Sviluppo Economico”.

 

 

Mercoledì, 15 Aprile 2020 15:46

Coronavirus e solidarietà Socialista a Parma

Di PSI Parma e Associazione Amici di Sandro Pertini - Una nota congiunta dell’Associazione Amici di Sandro Pertini e del Psi Provinciale di Parma comunica che nella giornata di martedi 14 Aprile 2020, sono stati donati 100 confezioni di pasta all’Emporio Solidale di Parma.

Contribuire ad alleviare le necessità dei nostri concittadini è un obbligo morale come eredi della storia del Nostro Presidente Pertini, un dovere politico, come convinti sostenitori che la solidarietà sociale deve essere esercitata.

Dopo aver donato 500 euro all’Assistenza Pubblica di Parma nei giorni peggiori di questa crisi epidemica, l’Associazione Amici di Sandro Pertini ed Il Psi Provinciale, anche nelle prossime settimane, continueranno a sostenere realmente chi in questi giorni si trova in difficoltà attivando altre formule di aiuti, di contribuzioni tempestive.

 

“In una crisi internazionale, l'intervento top-down del governo è il "Piano A” e la mobilitazione delle imprese è il "Piano B”: entrambi sono partiti, ma potrebbero non essere sufficienti per rispondere a una sfida esponenziale come quella del Coronavirus. Dopodiché c’è il "Piano C": gruppi di produttori indipendenti, imprenditori e innovatori che si stanno organizzando online per fornire soluzioni alternative”
Dale Dougherty - Fondatore di Maker Faire

Anche Parma ha il suo “Piano C”. “Makers4Parma” dà il nome alla rete auto-organizzata formata da cittadini, professionisti, artigiani digitali (makers, appunto) e aziende di Parma e Provincia attivatasi online e in meno di 24h per rispondere alla richiesta del Reparto di Rianimazione dell’Ospedale di Parma, diretto dalla Dott.ssa Rossi e la Prof.ssa Bignami con la fondamentale intermediazione dell’anestesista Dott. Luciano Bortone.

Una semplice chat di whatsapp che in poche ore ha riunito più di 40 persone che hanno subito messo a disposizione i loro attrezzi del mestiere: filamento di PLA, la loro stampante 3D e la loro passione.

Il risultato del primo round di stampa sono state novantacinque valvole “Charlotte”, prodotte in sole 48h (dal 25 marzo al 27 marzo), veri e propri adattatori progettati per trasformare le maschere full face da snorkeling della Decathlon in Cpap, dispositivi di ventilazione meccanica a pressione continua, in grado di aiutare i pazienti affetti da polmonite a respirare meglio, alleggerendo le terapie intensive.

La rete dei “makers” è stata coordinata dal team di 3DPR (che ha adattato il file di stampa messo a disposizione in opensource dagli inventori di Isinnova) e dal FabLab Parma, che grazie al supporto del Comune di Parma ha funzionato da punto di raccolta dei materiali e snodo logistico. Le valvole, una volta stampate, sono state ritirate presso le abitazioni dai volontari della Protezione Civile di Langhirano, che ha provveduto anche al reperimento delle maschere da snorkeling da donatori privati e alla consegna finale del raccolto al Reparto Rianimazione il 28 marzo scorso.

I respiratori autoprodotti (formati appunto dalle valvole-raccordo inserite nella maschera da snorkeling) sono attualmente in fase di test su due pazienti presso il Padiglione Barbieri.

Nel frattempo, l’esercito del do it yourself non si è ancora fermato. L’emergenza si è spostata sulla tutela e la protezione del personale sanitario, soprattutto quello volontario, quotidianamente a contatto con persone potenzialmente contagiate dal coronavirus.

Venerdì 3 aprile è partito quindi un secondo round di produzione di “face shield”, visiere protettive composte da un archetto di sostegno stampato in 3D agganciato a una pellicola in materiale plastico trasparente destinate ai volontari dell’Assistenza Pubblica e i lavoratori delle Residenze per Anziani. Il file di stampa è stato adattato da quello elaborato dal team svedese 3dVerkstan.
Una prima parte delle visiere, composte da 290 archetti e altrettante pellicole protettive, appositamente prodotti da due aziende del territorio, consegnati dalla Protezione Civile di Langhirano all’Assistenza Pubblica di Collecchio venerdì 10 aprile.

Altrettante saranno stampate e assemblate nella prossima settimana, per essere destinate alle Assistenze Pubbliche della Provincia.

Una vera e propria operazione di “intelligenza collettiva” per la comunità, che merita di essere citata con il proprio nome. Anzi, i propri nomi. In ordine alfabetico si ringrazia:

3DPR, Amenta Andrea, Artiglio Italia, Assitek Srl, Baroncini Paolo, Bellingeri Michele, Benassi Diego, Bigliardi Giulio, Boraschi Marika, Bortone “Doc” Luciano, Campari Enrico, Casalini Michele, Ceccherini Veronica, Cerve Spa, C.F.E. Fustelle, Comune di Parma, Costa Dave, Csplast srl, D’Ovidio Luigi, e-FEM srl, Engage It Services, Flytech Srl, Fochi Andrea, Gruppo Scuola Coop. Soc, Jullen Marco, Leccabue Fabio, Leonardi Davide, Maccarini Michael, MaCh3D srl, MATE srl, MFLabs, On/Off APS, POWERGRID srl, Protezione Civile di Langhirano, Rimondi Cristiano, Tecnoform srl, Violi Marco.

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Dopo lo sportello on, line, Adiconsum Emilia Centrale (associazione consumatori della Cisl) lancia una nuova iniziativa per restare in contatto con i cittadini rinchiusi in casa.

Non sapete come presentare la domanda di sospensione del mutuo prima casa? Non siete sicuri di interpretare correttamente i decreti del presidente del Consiglio? Avete pratiche commerciali scorrette da segnalare anche in questi tempi di emergenza? A queste e molte altre domande gli operatori Adiconsum rispondono attraverso Facebook.

«Dopodomani – giovedì 16 aprile - dalle 10 alle 13 la nostra pagina Facebook diventa un luogo di "assembramentro virtuale" - annuncia la responsabile Adiconsum Emilia Centrale Adele Chiara Cangini - saremo live in chat, per recuperare anche la dimensione "uno a uno" con i nostri utenti, come se le porte dei nostri uffici fossero aperte e i nostri operatori alle loro scrivanie, pronti a rispondere immediatamente a ogni interrogativo».

Adiconsum aggiunge che il lavoro delle associazioni dei consumatori non è calato nemmeno durante l'emergenza sanitaria. La stessa associazione dei consumatori della Cisl ha continuato a occuparsi di pratiche relative a viaggi, telefonia, utenze acqua-energia-gas, mutui, finanziamenti, chiarimenti sui decreti del Governo.

Gli operatori Adiconsum Emilia Centrale, che si sono organizzati con lo smart working, sono disponibili ai seguenti recapiti:

331 3373525; 0522 357485 (lasciate un messaggio, sarete richiamati);

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; https://www.adiconsumemiliaromagna.it/sportello-online/

Coronavirus, l'aggiornamento: 20.752 i casi positivi in Emilia-Romagna, 312 in più rispetto a ieri. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 9.016. Continuano a salire le guarigioni, che arrivano a 4.269 (+262), e a diminuire i ricoveri

Scende ancora il numero dei pazienti nelle terapie intensive (-3) e negli altri reparti Covid (-17). I decessi sono 2.705, 90 in più. Arrivate oggi quasi mezzo milione di mascherine dal Dipartimento nazionale di Protezione civile

Bologna 14 aprile 2020 - Sono 20.752 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 312 in più rispetto a ieri. E hanno raggiunto quota 101.896 i test effettuati, quasi 3.000 (esattamente 2.849) in più rispetto a ieri. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Complessivamente, 9.016 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (70 in piùrispetto a ieri). 328 i pazienti in terapia intensiva: 3 in meno di ieri. E diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-17).

Purtroppo, si registrano 90 nuovi decessi: 50 uomini e 40 donne.

Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 4.269 (+ 262), delle quali 2.028 riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 2.241 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Per quanto riguarda i decessi (arrivati complessivamente in Emilia-Romagna a 2.705), per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 9 residenti nella provincia di Piacenza, 20 in quella di Parma, 9 in quella di Reggio Emilia, 10 in quella di Modena, 17 in quella di Bologna, (di cui1 nell’imolese), 7 in quella di Ferrara, 2 in provincia di Ravenna, 9 nella provincia di Forlì-Cesena (8 nel forlivese e 1nel cesenate), 4 in quella di Rimini; 3 persone decedute, infine, erano residenti fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.167 a Piacenza (29 in più rispetto a ieri), 2.582 a Parma (9 in più), 3.947 a Reggio Emilia (59 in più), 3.180 a Modena (48 in più), 2.975 a Bologna (28 in più), 345 a Imola (nessun caso positivo in più rispetto a ieri), 635 a Ferrara (17 in più). In Romagna sono complessivamente 3.921 (122 in più), di cui 880 a Ravenna (53 in più), 724 a Forlì (33 in più), 577 a Cesena (23 in più), 1.740 a Rimini (13 in più).

La rete ospedaliera: 5.021 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid-19

Da Piacenza a Rimini, il lavoro della rete ospedaliera per il piano di rafforzamento messo a punto dalla Regione ha portato complessivamente, a oggi, a 5.021 posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid 19: 4.448 ordinari (6 in meno di ieri, perché riconvertiti ad attività no Covid) e 573 di terapia intensiva. Nel dettaglio: 613 posti letto a Piacenza (di cui 46 per terapia intensiva), 1.015 Parma (69 quelli di terapia intensiva), 667 a Reggio Emilia (64 terapia intensiva), 536 a Modena (86 terapia intensiva), 1.149 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (163 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 288 Ferrara (38 terapia intensiva), 753 in Romagna, di cui 107 per terapia intensiva(nel dettaglio: 193 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 131 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva, a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 24 a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 99 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 40 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena; 128 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva).

Attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Dispositivi di protezione individuale e materiale medico

Dal Dipartimento nazionale sono pervenuti oggi all’Agenzia 410.000 mascherine chirurgiche, 80.000 mascherine ffp2, 100 occhiali protettivi, 120 camici chirurgici, 300 tute e 200 visiere di protezione.

Sul sito del Dipartimento e su quello del Ministero della Salute, sono aggiornati i dati complessivi dei Dispositivi di protezione individuale e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome, attraverso il sistema informatico ADA (Analisi Distribuzione Aiuti).

Solo ieri, 558 volontari di Protezione civile impegnati nell’emergenza

Nella giornata di ieri, lunedì dell’Angelo, sono stati 558 i volontari di Protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati nell’emergenza. Dall’inizio, si sono superate le 21.000 giornate complessive (21.056). Tra le attività più rilevanti che si stanno svolgendo: supporto ai Comuni per l’assistenza alla popolazione (comprese le funzioni di segreteria e logistica presso i Coc), con l’apporto degli scout Agesci in diverse province: circa 480; supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze, trasporto campioni sanitari e consegna farmaci (Cri e Anpas): 112; disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso: 12 a Parma

Punti triage

Sono 33 i punti-triage attivi in Emilia-Romagna (10 davanti alle carceri, 23 per ospedali e cliniche): 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di Bologna (davanti al Sant’Orsola e al Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di Ferrara (Argenta e Cento); 1 in provincia di Forlì Cesena (Meldola); 1 in provincia di Ravenna (Ravenna città); 1 in provincia di Rimini (Rimini città); 1 nella Repubblica di San Marino.

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