Venerdì, 17 Aprile 2020 08:07

Le proposte di Confartigianato per la riapertura dei centri estetici e dei saloni di acconciatura In evidenza

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Ziveri: “È il modo migliore per contrastare l’abusivismo e tenere sotto controllo le condizioni igienico sanitarie”

Parma 16 aprile 2020 - Il rischio di contagio da Covid-19 è oggi aggravato da un fenomeno che Confartigianato Benessere, già prima dell’esplodere dell’emergenza, ha più volte segnalato: l’abusivismo nei settori estetica e acconciatura. Infatti, a seguito della chiusura di queste attività si registra un ulteriore incremento di questa pratica che affligge il settore. Sono molti infatti i soggetti che, in seguito della prolungata chiusura delle attività regolari, approfittando dell’impennata della richiesta, stanno recandosi al domicilio del cliente in modo abusivo, aggravando le carenze dal punto di vista igienico-sanitario.

Anche per questa ragione, oltre che per mitigare l’evidente danno economico del settore e combattere il disagio crescente tra i cittadini, dai quali ogni giorno Confartigianato riceve telefonate per sapere quando riapriranno tali attività, Confartigianato Benessere chiede che si consenta la riapertura delle imprese di acconciatura e dei centri estetici, utili anche al mantenimento dello stato di benessere psico-fisico.

“La comunità scientifica ribadisce spesso l’importanza della cura di sé – spiega Michele Ziveri, membro della giunta nazionale di Confartigianato Benessere. Le donne, in generale, riescono meglio ad occuparsi del proprio corpo, anche grazie ai prodotti che i professionisti sono autorizzati a vendere e consegnare a domicilio, così non è per gli uomini. Fra le tante (minori) conseguenze dell’emergenza da Covid 19, ci sono anche uomini con strane e inusuali pettinature… O capelli lunghissimi oppure completamente rasati… Abbiamo visto tutti, per esempio, il fuori onda del Presidente Mattarella… Ma a parte le battute, mi sento di segnalare la problematica dell’abusivismo e di ciò che comporta a livello igienico sanitario, ancor di più in questo periodo. È complicatissimo porvi un freno oggi, se non consentendo la riapertura dei centri in regola. Per questo abbiamo studiato una serie di misure e confezionato una proposta che crediamo possa salvaguardare la salute di tutti”.

La condizione per la ripresa dell’attività dovrà essere l’applicazione di misure igienico-sanitarie e di modalità di lavoro che vanno a integrare le già stringenti disposizioni in materia che gli operatori rispettavano già prima del Covid-19, in ossequio delle leggi di settore e dei regolamenti regionali e comunali.

Confartigianato Benessere ritiene infatti che, ferme restando le disposizioni previste dal DPCM 11 marzo 2020, integrate dal protocollo condiviso sottoscritto tra Governo e parti sociali, le imprese regolari del settore siano in condizioni di sostenere una riorganizzazione delle attività e una parziale rimodulazione delle modalità di erogazione dei servizi stessi, che consenta di operare in sicurezza, tutelando la salute di tutti.

Nel documento presentato ci sono sia proposte di carattere organizzativo (dallo svolgimento delle attività esclusivamente su appuntamento alla delimitazione degli spazi con applicazione sul pavimento di scotch di colore ben visibile) che di carattere igienico-sanitario (dall’utilizzo mascherina, guanti, occhiali protettivi o visiera in plexiglas, all’igienizzazione delle postazioni di lavoro dopo ogni trattamento/servizio).


“Colgo l'occasione per dire che molte signore stanno chiedendo ai propri parrucchieri ed estetisti di acquistare on-line i prodotti abituali e questo può essere il momento per gli operatori di attrezzarsi con un sito internet, anche questo è un modo per non restare fermi e lavorare per la propria attività – conclude Ziveri”.

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