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La generazione Z: quella che dovrebbe formare la nuova classe dirigente del Paese sembra essere precipitata dentro il vortice del gioco.

Gioco d'azzardo. Venturi: "Stiamo ascoltando i lavoratori ma dalla Regione non c'è, né ci sarà alcun passo indietro: la lotta alle ludopatie per noi viene prima di ogni cosa"

Dopo l'incontro con i sindacati e il direttore generale dell'assessorato alle Politiche per la salute, l'assessore ribadisce: "Confermato il divieto di aprire esercizi entro 500 metri da luoghi sensibili come scuole, ospedali e centri di aggregazione giovanile, così come quello di doversi spostare per quelli che vi si trovano ora, oppure di eliminare le slot machine"

Bologna – "Abbiamo ascoltato i lavoratori, le loro preoccupazioni, così come comprendiamo le esigenze delle imprese, ma la lotta alle ludopatie per noi viene prima di ogni altra cosa. Per quanto riguarda la Regione, deve essere chiaro che non c'è, né ci sarà alcun passo indietro nella lotta al gioco d'azzardo che abbiamo messo nero su bianco nella nostra legge regionale. Con i sindacati si è trattato di un primo incontro. Se davvero, e speriamo non sia così, si porrà un problema di perdita di posti di lavoro, non ci tireremo indietro nel trovare soluzioni condivise, a maggior ragione nel momento in cui come Giunta regionale abbiamo fatto del lavoro e della tutela dell'occupazione la priorità del nostro mandato. Un impegno che anche in questo caso non verrà certo meno". Così l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, in merito a notizie di stampa relative all'incontro avvenuto fra i sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucus-Uil con il direttore generale dell'assessorato regionale, Licia Petropulacos.

"Nessuna ci sarà alcuna retromarcia rispetto ai divieti che abbiamo introdotto con la normativa regionale- prosegue Venturi- e quindi entro 500 metri da scuole, ospedali e centri di aggregazione giovanile non è più possibile aprire nuove Sale bingo e Sale scommesse, né installare nuove macchinette negli esercizi pubblici. Così come tutte le Sale Bingo e Videolottery che attualmente sono entro il limite dei 500 dovranno spostare la propria sede, o eliminare le slot machine, entro sei mesi dal momento in cui i Comuni avranno portato a termine la mappatura dei luoghi sensibili sul territorio. Noi stiamo facendo la nostra parte con serietà e decisione- chiude l'assessore- senza per questo, lo ribadisco, sottrarci all'ascolto dei lavoratori, ai quali assicuriamo altrettanto impegno nel trovare una soluzione a problemi che approfondiremo e affronteremo con loro".

Come uscire dalla dipendenza dal gioco: se ne parla a San Secondo. Il 22 febbraio, alla Casa della Salute, all'incontro di educazione sanitaria dell'AUSL

La dipendenza da gioco d'azzardo definita "l'eroina del nuovo millennio" è una malattia che riguarda sempre più persone. E i danni che provoca non ricadono solo sui singoli, ma anche su familiari e amici. Per questo è importante riconoscere i sintomi e sapere a chi rivolgersi, per chiedere aiuto. Solo nel 2016, sono state 93 le persone seguite dai servizi dell'AUSL per uscire dalla dipendenza, di cui 33 nuovi casi.

Si parlerà di questa patologia e di come guarire il 22 febbraio alla Casa della Salute di San Secondo.

All'incontro di educazione sanitaria "Il tè del giovedì", con inizio alle 17, intervengono le professioniste dell'AUSL Simonetta Gariboldi, psichiatra, Nadia Cantarelli, educatrice e Donatella Anelli, assistente sociale, insieme a Gianandrea Borelli psicologo del Centro per le Famiglie di Fidenza e ai Volontari dello sportello d'ascolto "Giocatori Anonimi" di Parma.

E' un'iniziativa dell'AUSL di Parma. L'ingresso è libero e la cittadinanza è invitata a partecipare. Come d'abitudine sarà offerto il .

QUANDO IL GIOCO DIVENTA UNA DIPENDENZA
Se giochi spesso d'azzardo, se ti capita di giocare somme superiori a quello che ti puoi permettere, se torni a giocare nel tentativo di rifarti delle perdite, se nascondi agli altri la frequenza e l'entità delle giocate e se non riesci a smettere anche se vorresti, allora per te il gioco non è più un divertimento, ma una dipendenza. Il gioco d'azzardo patologico è una malattia che si può curare. Rivolgiti con fiducia ai Servizi per le dipendenze dell'AUSL. L'accesso è libero, gratuito ed è garantita la massima riservatezza.

Info su sedi e orari sono disponibili sul sito www.ausl.pr.it 

(Foto: Dipinto - Caravaggio -  Giocatori d'Azzardo)

 

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I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di San Giovanni in Persiceto hanno arrestato un quarantenne marocchino residente a Castello d'Argile per rapina impropria.

E' successo poco dopo la mezzanotte, quando la Centrale Operativa del 112 ha ricevuto la telefonata di una donna che riferiva di essere stata minacciata e aggredita da un cliente che aveva sorpreso a rubare il fondo cassa all'interno del suo bar situato in Piazza Andrea Costa a Pieve di Cento.

Una pattuglia dei Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di San Giovanni in Persiceto si è diretta sul posto e ha proceduto all'identificazione delle parti, la barista, quarantaquattrenne cinese e il cliente, quarantenne marocchino, con precedenti di polizia per reati contro la persona e il patrimonio e affetto da ludopatia e alcolismo.

Stando alla ricostruzione dei fatti, il cliente dopo aver perso dei soldi alle slot machine si è alzato dallo sgabello e approfittando dell'assenza della donna che era andata in bagno, è andato a "svuotare" il fondo cassa.

A furto consumato, il marocchino non è fuggito, ma preso da un impulso incontenibile di continuare a giocare, si è seduto nuovamente davanti alle slot machine. Quando la barista è tornata dietro al bancone e si è accorta di essere stata derubata di una settantina di euro, ha visionato le immagini di sorveglianza e ha scoperto che l'autore del furto era ancora all'interno del suo locale.

In attesa dell'arrivo dei Carabinieri, la barista ha affrontato il cliente-ladro, intimandogli di restituire i soldi, ma lui ne ha pretesi altri per continuare a giocare e forse a vincere.

La donna si è rifiutata e il giocatore d'azzardo, dopo averla minacciata con frasi del tipo: "Ti taglio la gola e ti brucio il bar", l'ha aggredita, ferendola a una mano. Medicata dai sanitari del 118, la donna è stata giudicata guaribile in sette giorni.

Su disposizione della Procura della Repubblica di Ferrara, l'uomo è stato rinchiuso in carcere.


All: Foto archivio – Comando Provinciale Carabinieri Bologna.

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Una sala scommesse perfettamente attrezzata con 7 personal computer è stata sottoposta a sequestro dai militari della Guardia di Finanza di Bologna durante un mirato intervento svolto nei giorni scorsi presso un esercizio commerciale ubicato in città, in zona Barca.

Bologna 29 novembre 2017 - I militari del II Gruppo di Bologna nel corso del controllo teso al contrasto ed alla repressione degli illeciti posti in essere nel settore giochi e scommesse hanno, infatti, scoperto che all'interno del locale commerciale anziché la semplice ricarica del conto di gioco e l'assistenza ai clienti, veniva effettuata la raccolta abusiva di scommesse. Specificamente, i titolari dell'attività consentivano agli avventori privi del prescritto conto di gioco presso un bookmaker italiano, di effettuare comunque le giocate a pronostico previste dal palinsesto nazionale, utilizzando i propri profili – account.

In effetti, è stato accertato che l'attività di raccolta abusiva di scommesse veniva svolta in assenza della necessaria autorizzazione e sulla base di una concessione per il solo gioco on-line rilasciata dall'Autorità dei Monopoli di Stato.

Il controllo si concludeva con il deferimento alla locale Procura della Repubblica di due soggetti, di cui uno titolare dell'impresa, per il reato previsto dall'art. 4 della Legge 401/89 "Esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa", e con il sequestro di computer e stampanti, utilizzati nello svolgimento dell'attività illecita oltre che del locale stesso.

Nello specifico comparto operativo, la Guardia di Finanza, non mira solo a contrastare le pratiche abusive di offerta di giochi in generale, aggredendo qualsiasi forma di illegalità ad esso connessa, ma di garantire la sicurezza dei giocatori in generale ed in particolare di quelli più giovani, spesso minorenni, che vengono attratti nel vortice del gioco.

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Novità importante tra le modifiche da pochissimo pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana per la legge regionale dell'Emilia Romagna sul "contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate."

Ha già fatto discutere molto infatti il divieto ai minori di utilizzare slot o altri tipi di macchine da gioco che distribuivano ticket. In pratica invece di premi in denaro e quindi vietati per legge a tutti coloro sotto i 18 anni di età, sono state inventate delle apparecchiature che fino ad oggi potevano essere utilizzati anche dai minorenni che come vincita davano dei ticket. Vinti in un certo numero, potevano poi essere consegnati al gestore della sala giochi e ricevere un premio più o meno grande a seconda dei ticket consegnati.

Secondo tanti, le macchine da gioco con "ticket redemption" erano le sorelle minori delle slot machine con vincita in denaro e dunque propedeutiche per i minori ad essere conquistati dalla febbre del gioco. La questione minori e gioco d'azzardo è uno tra gli aspetti più importanti per prevenire la ludopatia ed il gioco d'azzardo patologico.

Moltissima dell'attività di prevenzione viene per questo fatta nelle scuole e nelle università ma spesso si minimizzano alcuni giochi d'azzardo che vengono spesso comprati dai genitori stessi per farli giocare. Il riferimento in particolare è ai gratta e vinci, il gioco con cui vengono per primi a contatto la maggior parte dei minori italiani.

E poi ovviamente c'è Internet dove i siti specializzati ci bombardano con ogni tipo di codice bonus per invogliarci a cominciare a giocare ma dove vige ugualmente il divieto assoluto di partecipazione al gioco d'azzardo e alle scommesse per i minori. I genitori dunque, soprattutto se anche loro sono giocatori, devono con attenzione monitorare i device in casa collegati ad Internet e predisporre i dispositivi ad essere utilizzati solo con l'immissione di una password per evitare che i loro figli minorenni possano incautamente iniziare a giocare.

Anche il mondo dei videogiochi "tradizionali" è stato al centro di alcune polemiche con alcuni paesi europei che hanno iniziato a prendere in seria considerazione che i potenziamenti per giochi di corse o combattimento tramite un sistema casuale stile slot machine, previo pagamento nella valuta del gioco, possa venire considerato ugualmente gioco d'azzardo.

Dunque la decisione della regione Emilia Romagna indubbiamente farà discutere ancora a lungo ma senza ipocrisie sottolinea come alcuni dispositivi siano stati appositamente creati per sviare la normativa ma al tempo stesso avevano pessime ripercussioni sui minori.

In tutta Italia attualmente si stanno prendendo provvedimenti da parte degli entri locali per regolamentare in modo più restrittivo il gioco d'azzardo e le scommesse.

Le polemiche non mancano dappertutto, da una metropoli come Napoli ad un piccolo paese come Appignano in provincia di Macerata in merito ai nuovi orari di apertura e chiusura delle sale slot. Segno che l'argomento è molto sentito sia nella cittadinanza che tra le forze politiche così come ovviamente tra i diretti interessati coinvolti nell'industria del settore di quello che gli anglosassoni definiscono gambling.

Mercoledì, 19 Aprile 2017 11:46

Legalità e azzardo: nuove norme in Emilia Romagna

In Emilia Romagna resta sempre alta l'attenzione sul gioco d'azzardo. E' un dato di fatto, spesso e volentieri dietro l'azzardo si nascondono colossi del crimine organizzato. I recenti fatti di cronaca lo continuano a sottolineare e, nonostante possa sembrare assurdo, la nostra regione soffre di infiltrazioni mafiose ad altissimo livello. Bische clandestine o sale gioco irregolari vengono scoperte ripetutamente anche nelle nostre città e paesi.

Anche le pericolose infiltrazioni mafiose hanno accelerato le necessità di una legge regionale rigida e restrittiva per quanto concerne l'azzardo e le attività affini.
Ad oggi la legalità sembra essere uno dei maggiori valori condivisi, valore di così grande importanza che non poteva continuare ad essere sacrificato ed è per questo che nella recente Gazzetta Ufficiale delle Regioni è stato pubblicato il Testo Unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell'economia responsabili dell'Emilia Romagna dove guarda caso vengono regolate le vincite in denaro.
Una scelta politica importante perchè in questo modo si pongono le basi anche ad una seria lotta all'usura, altro fenomeno che nel nostro territorio sembra aver preso piede.

Con il nuovo testo di legge si continua un percorso intrapreso nel 2013 quando la Regione Emilia Romagna aveva appunto votato ed approvato la legge regionale 4 luglio 2013, n. 5 (Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico, nonche' delle problematiche e delle patologie correlate).
Con nella nuova legge viene incrementato un fondo strutturale importante che sarà usato per la formazione degli operatori di assistenza ma vi saranno fondi anche per le associazioni ed i centri antiusura in modo che vengano creati progetti di prevenzione del danno.

Intanto il nostro territorio è da sempre massimamente attento al fenomeno dell'azzardo e alle patologie connesse così come è alta l'attenzione per la lotta all'usura. Ad ora ad esempio si nota che i nuovi Livelli essenziali di assistenza (LEA) nel nostro territorio sono effettivamente disponibili per i cittadini cosa che non accade in altre realtà italiane. Insomma nonostante l'azzardo sia una piaga in Emilia-Romagna si ha un importante primato: quello dell'impegno per la prevenzione e la cura delle ludopatie.
Il risultato ottimo è dato dalla sensibilità del quadro dirigente regionale che in questi mesi ha investito tantissimo anche sotto il profilo della comunicazione e della formazione del personale specializzato facendo sì che nel nostro territorio siano attuativi sin da subito i dettami del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

L'impegno fattivo contro le dipendenze e le devianze è veramente alto ma di pari passo cresce un nuovo fenomeno quello legato al mondo digitale, è in corso una vera e propria campagna marketing massiccia che invita i cittadini ad approfittare del codice promozionale di uno dei tanti casinò virtuali.
Il gioco digitale è certamente più coinvolgente di quello fisico ma, secondo alcuni recenti studi, sarebbe meno pericoloso rispetto a quello fisico.

Pubblicato in Cronaca Emilia

Si inizia così, con una semplice puntata fatta con gli amici per scherzare un po’. Magari una schedina in compagnia, passare qualche istante insieme sfidandosi a chi ne azzecca di più. Senza accorgersi che poi, piano piano, diventa un’abitudine. Una di quelle difficili da gestire, a livello emotivo e finanziario. Ma la prima schedina è un po’ come il primo bacio per i veri appassionati di calcio: non si scorda mai.

Una ricerca dell’Osservatorio “Young Millennials Monitor Giovani e Gioco d’Azzardo” è andata a indagare su un campione di circa 11.000 studenti di scuole superiori, di età quindi compresa tra i 14 e i 19 anni. Già questo è un dato singolare, essendo la maggiore età indispensabile, almeno a norma di legge, per scommettere. Una questione legale ignorata, spesso per troppa fiducia nei giovani clienti, a volte per consapevole bisogno di un piccolo incasso, in alcuni casi perché comunque l’amico maggiorenne o il signore che gioca la schedina si trova senza difficoltà. In ogni caso è accertato che nel 2016 1.240.000 studenti italiani hanno tentato la fortuna con il gioco d’azzardo. Il trend è in leggera discesa: nel 2015 erano stati 1.300.000. Il calo tra i giovani in tutto è del 4,6%, forse risultato della sensibilizzazione al problema attuata con una forte campagna mediatica.

Diminuzione non significa annullamento del problema. Interessante osservare come le specialità preferite siano diverse dalle altre fasce d’età. Se nell’intera Italia il primo posto è saldamente tenuto dalle slot machine, il 56% del settore gambling, tra i ragazzi sono i “Gratta e Vinci” a ottenere più consensi, con un sorprendente 35%. In realtà il primato spetterebbe alle scommesse sportive, per le quali però è necessario contare anche il settore online, non presente nella rivale. Quelle in agenzia infatti raggiungono appena il 23% dei giocatori, e solo sommate a online e Totocalcio arrivano a toccare il 48%. Delle slot machine nemmeno l’ombra, a conferma di quanto sia un gioco per un altro tipo di esperienza. Magari dopo una pesante giornata di lavoro per scaricare la tensione, non certo per cercare il brivido della schedina vincente.

Pur riconoscendo in buona parte dei casi che il gioco d’azzardo nel lungo periodo porta alla perdita di denaro (32% degli intervistati), è difficile che i giovani smettano di scommettere in modo definitivo poco dopo essere stati teenager. Sono anzi in aumento i casi di ragazzi che non riescono a mantenere il controllo delle loro giocate, finendo nel vortice della ludopatia. L’approccio problematico si verifica su un adolescente ogni venti, e con il passare degli anni la percentuale sale al 9%. Gli effetti sono visibili nel carattere, che diventa spesso irascibile, e nelle relazioni, con la tendenza a isolarsi. L’incidenza del gioco d’azzardo aumenta con l’online, che porta al limite fino al 31% degli utenti, contro il 24% del live gaming. Altro fattore da tenere in considerazione per chi si affaccia per la prima volta al mondo del betting.

La soluzione per continuare il trend in leggera discesa è affrontare il problema nelle scuole presentando le gravi conseguenze a cui può portare. E proseguire sulla strada del distanziometro, che può allontanare i centri di gioco di almeno mezzo chilometro. Può sembrare poco, ma spesso le idee più semplici sono le più efficaci.

Oltre alla diffusione dei marchi "Slot Free ER", promossi dalla Regione Emilia Romagna, il Consiglio Comunale si è pronunciato sulla limitazione dell'orario di utilizzo delle macchinette e multe per i trasgressori.

Parma, 5 maggio 2016

Il Comune di Parma vuole adottare misure che limitino la diffusione e l'abuso delle slot machine, sempre più fonte di gravi patologie.

Per questo, con il benestare di AUSL e Questura, e soprattutto per effetto dell'unanime pronunciamento del Consiglio Comunale, ha deciso di adottare misure in favore degli esercenti che non ospitano questo strumenti e di prevedere limitazioni alla diffusione agli orari di funzionamento delle macchinette.

Verranno premiati gli esercenti virtuosi che dichiarano di non ospitare slot machine nei loro esercizi pubblici, grazie all'iniziativa promossa dalla Regione Emilia Romagna con la diffusione dei marchi "Slot Free ER", da applicare sulle vetrine. Per ottenerlo sarà sufficiente presentare domanda su apposito modulo (reperibile al DUC o sul sito del Comune) dal 10 maggio prossimo. Questo permetterà anche di godere di agevolazioni fiscali.

Inoltre verranno limitati gli orari di utilizzo delle slot machine fra le 10 e le 13 e fra le 17 e le 23, prevedendo sanzioni da 300 euro per chi consente l'utilizzo oltre gli orari previsti dall'ordinanza, e di 100 euro per chi non spegne le macchine in quelle stesse fasce orarie. Allo studio c'è anche l'ipotesi di prevedere la sospensione dell'attività.

Infine l'Amministrazione ha manifestato l'intenzione di una previsione urbanistica che minimizzi l'impatto delle sale slot in luoghi in cui la loro presenza può essere fonte di impatto sociale.

Pubblicato in Cronaca Parma
Domenica, 25 Ottobre 2015 11:50

Ci manca solo la roulette russa

La legge di stabilità corre sull'azzardo. Sono in costante aumento i giocatori compulsivi che, ipnotizzati dalle luci e dagli scampanellii, tentano il riscatto della propria vita nella chimera di una vincita milionaria, mettendo invece in gioco salute, soldi e soprattutto il patrimonio affettivo.

di Lamberto Colla - Parma, 24 ottobre 2015 -
Siamo alle battute finali per la legge di stabilità, ex legge finanziaria, e alcune indiscrezioni trapelate hanno scatenato reazioni indignate a vari livelli di quella che è ancora una società civile.

L'anticipazione giornalistica secondo cui sarebbe stato concesso l'apertura di nuove 22.000 sale da gioco nel corso del 2016, notizia male interpretata prima e in parte ridimensionata nel testo definitivo, è ugualmente servita per tornare a riaccendere i riflettori sul fenomeno del gioco d'azzardo e la progressione geometrica della ludopatia.

Inizialmente, così riportavano le agenzie stampa, sembrava che venisse aperto il bando per l'assegnazione di nuove 22.000 concessioni per l'apertura di altrettante sale da gioco. Un'enormità se si considera che attualmente, tra agenzie e corner, sono attivi 17.000 punti. E difatti, pochi giorni dopo, è stato il sottosegretario all'Economia Pierpaolo Baretta, a fare chiarezza sottolineando che "la legge di stabilità non prevede alcuna nuova concessione per sale giochi, si tratta di un abbaglio" e scendendo in maggior dettaglio ha spiegato che "nel 2016 andranno in scadenza le gare e pertanto dobbiamo fare nuovi bandi. Ma non si tratta di nuovi punti gioco, si tratta della conferma di quelli esistenti, anche se secondo me sarebbe opportuno procedere a una loro riduzione. Attualmente, sono nel complesso 22mila, considerando le 17mila legali e le circa 5mila non in regola, duemila delle quali ormai emerse".

S'interpreta perciò che il tetto inizialmente esposto servisse a "recuperare" i 5.000 punti non in regola.

Una sorta di sanatoria come spesso accade in Italia e di cui il settore del "Gioco" ha già ampiamente goduto.

Vale perciò la pena di ricordare che circa tre anni fa, in piena epoca d'austerità inaugurata da Mario Monti e proseguita con il Governo Letta, la miliardaria evasione fiscale condotta dal settore a scapito delle casse statali venne infine ridotta a poche centinaia di milioni. Dai 90 miliardi conteggiati dalla Guardia di Finanza si giunse ai 2,5 miliardi della Corte dei Conti che accolse il ricorso delle 10 società attive nel business del gioco per finire ai 610 milioni frutto della benevolenza di Enrico Letta.

Una dose di buonismo che potrebbe essere connessa, il condizionale è d'obbligo, al sostegno ricevuto dalla Fondazione dello stesso ex Premier, VeDrò, da parte di alcuni "big" delle case di gioco. Il servizio mandato in onda dalle "Iene" ha evidenziato la stortura che vedeva, la legittima sponsorizzazione a favore di una fondazione, che però annoverava ben 7 tra parlamentari e ministri del Governo Letta, e le concessioni governative di cui avrebbero potuto godere gli sponsor stessi.

Letta Lobby Gioco Iene

E guarda caso qualcosa del genere avvenne. Alla fine si negoziò uno sconto del 70% di quanto calcolato dalla Corte dei Conti e meno di 1/10 rispetto al conteggio realizzato dalla Guardia di Finanza (90 miliardi) a sanatoria del mancato all'allacciamento delle macchine alla rete dei Monopoli che ne avrebbe dovuto controllare l'attività. Una dimenticanza, si fa per dire, andata avanti per anni, che prevedeva multe pari a 50 euro per ogni ora di attività 'non collegata'.

Una lobby, quella del gioco, che non ama farsi pubblicità, schiva e riservata, quasi invisibile ma che annovera il Gruppo De Agostini, che con la Gtech (ex Lottomatica), è il leader mondiale del gioco. Una riservatezza tale che ha portato il colosso, alla pari di FIAT, a espatriare oltre Manica godendo perciò dei privilegi fiscali inglesi e degli sconti amministrativi italiani.

Una comodità invidiabile, quella condivisa dalle due importanti famiglie, entrambe piemontesi, Agnelli-Elkann da Torino e Boroli-Drago da Novara azionisti di maggioranza del gruppo De Agostini e quindi di Gtech.

In casa nostra quindi rimangono solo i cocci.
Le ricchezze espatriano dopo avere rastrellato il rastrellabile in Italia mentre al Bel Paese rimane il degrado lasciato, da disoccupazione e cassa integrazione da un lato e ludopatia dilagante dall'altro (intervista al Presidente del CONAGGA).

I numeri che descrivono il fenomeno del gioco sono inquietanti ai quali occorre aggiungere i costi sociali e i drammi familiari conseguenti:
- 16.000.000 i giocatori in Italia
- 790.000 i malati di ludopatia
- il 50% dei ludopatici ha un reddito annuo intorno ai 10.000€
- tra 84,5 e 100 miliardi di euro il volume di gioco
- 7,9 miliardi introitati dallo Stato nel 2014 a fronte di un volume di 84,5 miliardi
- Allarme giovanissimi e bambini. Si stanno diffondendo le sale giochi anche per i minorenni. Le vincite si chiamano "ticket redemption" e consentono di accumulare punti per ritirare Ipad o piastre per capelli ecc... Piccoli giocatori crescono!

Gioco Azzardo infografica

 

(Infografica tratta da Corriere.it del 19 ottobre 2015)

Per la cronaca "buffa" il Presidente Mattarella, tre giorni prima dell'approvazione da parte del Governo della legge di stabilità che prevedeva l'incremento delle concessioni (+5.000), aveva insignito dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana il sociologo Maurizio Fiasco noto per la lotta al fenomeno dei giochi d'azzardo. Chissà quali riconoscimenti verranno attribuiti quando verrà liberalizzata la roulette russa.

Appendice -
E' di poche ore fa la notizia secondo la quale che le sale gioco autorizzate nella definitiva stesura delle legge di stabilità sono scese a 15.000 dalle 17.000 attuali e alle 22.000 inizialmente prospettate.

Pubblicato in Politica Emilia
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