Visualizza articoli per tag: cronaca

A fine giugno un marocchino di 49 anni, residente a Fabbrico, aveva afferrato al collo il fratello di una vicina di casa, con la quale aveva un cattivo rapporto da tempo. Quando l’uomo, un 34enne abitante nello stesso paese, si era recato al condominio per controllare la posta della sorella, fuori paese in vacanza, il marocchino 49enne lo avrebbe aggredito, colpendolo prima con dei pugni. Poi, una volta divisi da un passante, il magrebino era salito in casa per poi scendere con un coltello con lama da tredici centimetri, che aveva raggiunto una guancia e un dito, provocando tagli per fortuna lievi al 34enne. Non era andata peggio solo grazie alla reazione della vittima, che era riuscito a divincolarsi e a fuggire. Le indagini svolte in queste settimane dai carabinieri hanno portato a considerare l’intenzione di uccidere da parte del nordafricano, il quale è stato arrestato su ordine del giudice. I carabinieri, che da subito avevano recuperato il coltello sul lavabo della cucina del nordafricano, hanno ritenuto che l’azione dell’aggressore fosse mirata a provocare la morte del fratello della vicina di casa. E per questo è scattato il provvedimento d’arresto. 

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

La partenza per le due “capitali” del divertimento estivo era già stata programmata prima del blitz che ha portato in carcere cinque giovani residenti nel modenese. Intanto dalle indagini emergono nuovi particolari sul loro modus operandi e altre persone che potrebbero essere coinvolte.

MODENA –

Emergono nuovi particolari dall’inchiesta che ha portato nei giorni scorsi all’arresto di sei giovani di età compresa tra i 19 e i 22 anni, tutti residenti nel modenese, accusati di essere i responsabili della strage di Corinaldo, in cui persero la vita cinque giovanissimi e una mamma di 39 anni che alla discoteca Lanterna Azzurra stavano aspettando di assistere al concerto del trapper Sfera Ebbasta.

Si tratta, ricordiamolo, di Ugo Di Puorto, 19 anni, figlio del boss Sigismondo, referente del clan dei Casalesi nella zona di Modena, tutt’ora in carcere, Raffaele Mormone, 19 anni, residente a San Cesario sul Panaro, Andrea Cavallari, 20 anni, residente a Bomporto, Moez Akari, 22 anni, residente a Castelnuovo Rangone, Badr Amouiyah, 19 anni, di San Prospero come Di Puorto, Sohuibab Haddada, 21 anni, anche lui di Bomporto. Un settimo ragazzo Eros Amoruso, anch’egli facente parte della “banda dello spray peperoncino”, è deceduto lo scorso aprile in un incidente stradale. Tra gli arrestati anche il 65 enne Andrea Balugani, titolare di un “compro oro” a Castelfranco Emilia e accusato di ricettazione. A lui si rivolgeva infatti la banda per vendere i proventi dei furti, per introiti che arrivavano anche a 15 mila euro al mese e che consentivano ai giovani di permettersi una vita agiata, tra auto e vacanze di lusso e abiti firmati. 

Secondo le intercettazioni del Gip di Ancona, che ha coordinato le indagini e disposto le misure cautelari, dopo Corinaldo, la banda non aveva affatto sospeso la propria attività criminale, anzi, proprio in questi giorni era loro intenzione partire prima per Ibiza, dove la gang aveva intenzione di partecipare “attivamente” al festival musicale Elrow per rapinare con il metodo ormai collaudato dello spray al peperoncino i giovani partecipante ai concerti. Attorno a Ferragosto, invece, la banda si sarebbe spostata in Sardegna, altra meta del turismo di lusso, con lo stesso intento di fare “man bassa” di preziosi. Programmi criminali fortunatamente sventati dall’arresto dei membri della banda.

Dalle indagini, tuttavia, emerge anche come i giovanissimi criminali si siano resi responsabili di un altro colpo, lo scorso 25 luglio, sempre nelle Marche, a Porto San Giorgio, sempre in occasione di un concerto di musica trap. Per l’occasione alcuni membri della banda hanno coinvolto altri due giovani, tra cui una ragazza, nella trasferta criminale.

In quell’occasione i colpi erano andati a segno, anziché con lo spray al peperoncino, con una “taser”; la pistola elettrica in dotazione alle Forze dell’Ordine. Quella sera stessa, tuttavia, la banca era incappata in un banale controllo stradale a Monte San Pietrangeli, nell’ambito del quale erano stati rinvenuti sia il taser, nell’auto della ragazza coinvolta, sia un bottino di due collane d’oro.

Si potrebbe ora aprire un fascicolo parallelo all’inchiesta principale, con almeno altre cinque persone coinvolte, anche se in maniera sporadica, che entrerebbero nel processo.

Pubblicato in Cronaca Modena

Ovazioni per Matteo Belli e Horst Mader che perse i figli. Una folla di cittadini per il monologo sui sopravvissuti che chiude la trilogia iniziata col Cantiere 2 agosto. Saliera: "Un'elettricità tra noi, rivivere il dolore fa parte della memoria". E per chi si è perso l'evento stasera in onda alle 21 su E'tv-Rete 7.

Bologna -

Seduti sulle sedie ma anche sui gradini. Tutti in piedi per Horst Mader, giunto dalla Germania dopo 38 anni di assenza da Bologna, dove il 2 agosto del 1980 perse la moglie e due figli. E che ricambia con un lungo inchino l'abbraccio ideale della città. E di nuovo in piedi alla fine a spellarsi le mani dopo oltre un'ora del torrenziale, potentissimo monologo con cui Matteo Belli ha ricordato i sopravvissuti della strage. Ancora una volta, la terza in tre anni- e confermarsi non è mai facile- i cittadini hanno premiato le iniziative dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per la ricorrenza del disastro in stazione del 1980, che 39 anni fa fece 85 morti e 200 feriti.

Proprio di chi è sopravvissuto parla Un'altra vita, ideato dall'attore e regista teatrale bolognese Matteo Belli con la consulenza storica di Cinzia Venturoli su proposta del parlamento regionale presieduto da Simonetta Saliera. L'obiettivo era tenere alta la tensione e la partecipazione su uno dei fatti di sangue più gravi dal dopoguerra in Europa. Con la speranza di arrivare a una verità storica e soprattutto giudiziaria ancora da definire. Nel 2017 lo chiesero in 10 mila per le strade di Bologna assieme ai narratori del Cantiere 2 agosto, che stamattina tornano nel corteo dal Comune alla stazione per raccontare la vita delle vittime. L'anno scorso furono un migliaio a raggiungere piazza Renzo Imbeni, di fronte alle torri della Regione, per Sinfonia di soccorsi, dedicato appunto ai soccorritori.

31-luglio-2019-Matteo-Belli-119.jpg

Ieri sera erano ancora di più a gremire l'anfiteatro naturale ricavato davanti alle torri di Kenzo Tange per ascoltare Belli rimasticare le vite di chi ce l'ha fatta. Di chi ha vissuto e di chi si è lasciato vivere. Un successo che fa dire alla presidente Saliera che si è trattato di "un monologo molto forte, emozionante per chi allora non c'era ma anche per i tanti testimoni che stasera (ieri sera, ndr) sono qui con noi. C'era un'elettricità tra noi che abbiamo ascoltato le parole di Belli- ha concluso la numero uno del parlamento regionale- abbiamo rivissuto con lui il dolore, che fa parte della memoria".

Alla serata, che andrà in onda stasera alle 21 su E'tv-Rete 7 (canale 10) ha partecipato anche il presidente dell'associazione dei famigliari delle vittime Paolo Bolognesi. Lo spettacolo dell'Assemblea? "E' stata una lezione di vita. La sofferenza ha portato le persone a rinascere. Le vittime della strage sono profondamente cambiate e hanno contribuito a divulgare la voglia di avere giustizia".

Confuso tra il pubblico (oltre ai narratori anche il vicesindaco di Bologna Marilena Pillati e il capogruppo Pd in Regione Stefano Caliandro) anche il politologo dell'Università di Bologna ed editorialista Piero Ignazi. "Il ricordo dei vivi entra in profondità nel sentimento popolare e questo aiuta ancora di più a capire la dimensione di questa tragedia".

(Marco Sacchetti)

I Carabinieri della Stazione di Fontanellato hanno dato esecuzione ad una misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Parma a carico di un cittadino albanese L.L. di anni 35, ritenuto responsabile di Maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale aggravata e atti persecutori.

I fatti risalgono al periodo compreso fra i mesi di Maggio e Luglio 2019, periodo durante il quale L.L. scopre una serie di messaggi fra la moglie ed un soggetto che accusa di essere l’amante. Il marito inizia una serie di atti di ritorsione e minacce nei confronti del presunto amante, costretto per paura a lasciare l’Italia. Analogo comportamento lo assume con la moglie, che inizia a subire ripetute minacce, maltrattamenti, violenze psicologiche e sessuali.

La vittima si è confidata con un’amica che, appreso degli episodi di violenza, si è rivolta ai Carabinieri di Fontanellato. I militari, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma, hanno immediatamente avviato le indagini.

Nonostante le difficoltà oggettive per riuscire ad avere conferma dei gravi comportamenti violenti da parte di L.L., gli investigatori in stretta collaborazione con la Procura, hanno effettuato atti istruttori che hanno permesso di acquisire elementi probatori inconfutabili in ordine alle ipotesi delittuose. La vittima, concluso il colloquio con il pubblico ministero, è stata immediatamente collocata in una struttura protetta.

Il G.I.P. presso il Tribunale di Parma su richiesta della Procura della Repubblica ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’indagato.

L.L. è stato quindi tratto in arresto da Carabinieri di Fontanellato e tradotto presso il carcere di Parma.

Pubblicato in Cronaca Parma

I Carabinieri di Fidenza hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma un ventunenne, residente a Parola di Fontanellato, ritenuto responsabile della rapina alla Parafarmacia di Parola.

I fatti risalgono al pomeriggio del 24 aprile scorso, quando l'uomo completamente travisato nonchè armato di un grosso coltello da caccia, si è introdotto nella Parafarmacia S. Caterina e, minacciando la farmacista, ha asportato l’incasso.

Le indagini immediatamente avviate dai Carabinieri della Stazione di Fontanellato, supportati da quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile di Fidenza, hanno avuto una prima svolta pochi giorni dopo la rapina, quando gli investigatori hanno rinvenuto occultato in aperta campagna il coltello utilizzato per la rapina.

Appostamenti, pedinamenti ed attività investigative coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma hanno portato all’identificazione dell’autore. La successiva perquisizione ha permesso di rinvenire anche gli abiti indossati dall’uomo durante l’azione delittuosa e parte dell’incasso rapinato. L’arma del delitto ed il vestiario sono stati posti sotto sequestro. La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per rapina aggravata e porto abusivo di armi. 

Pubblicato in Cronaca Parma
Le condizioni economiche e contrattuali del mercato dell’energia, la scadenza del mercato tutelato, le aziende presenti sul libero mercato, gli eventuali costi per cambiare fornitore. 
Sono alcune delle domande contenute nel questionario intitolato “Quanto ne sai di mercato libero?”, scaricabile e compilabile sul sito www.adiconsumemiliaromagna.it
 
«Questa iniziativa nasce nell’abito del progetto “Formiamo consumAUTORI del futuro”, con il quale Adiconsum Emilia-Romagna sta realizzando scuole civiche in tutto il territorio regionale – spiega Massimo Rancati, operatore Adiconsum Emilia Centrale - L’obiettivo è non solo insegnare le principali tematiche legate al mondo del consumo, ma soprattutto stimolare partecipazione, coinvolgimento e condivisione nella risoluzione di problemi sentiti comuni. 
 
Ecco, quindi, che dalla scuola civica di Modena, che ha tenuto le prime lezioni il 10, 24 maggio e 7 giugno scorsi, è arrivata una prima iniziativa di cittadinanza attiva. 
I partecipanti, scoprendosi vulnerabili al cambiamento imminente del mercato dell’energia, hanno ritenuto fondamentale realizzare un’indagine al fine di sondare il sentire e sapere comune della cittadinanza per calibrare ulteriori interventi della nostra associazione e/o di vicinato (es. passaparola funzionale), nonché portare eventuali proposte di miglioramento agli interlocutori interessati. 
L’indagine si rivolge in particolare ai territori di Modena e Reggio Emilia, ma – conclude Massimo Rancati - si è scelto di lasciare aperto il campo “provincia di residenza” al fine di consentire a tutti di cimentarsi nel questionario».
Pubblicato in Cronaca Emilia

Sempre gentile con tutti e di rara bontà, Don Sergio Aldigeri è stato per circa 30 anni il parroco di Sant’Uldarico, la chiesa di Parma, tra via Farini e Borgo Felino. 

Molto amato dai giovani, lascerà sicuramente un grande vuoto fra i suoi parrocchiani. Un uomo di profonda cultura ma semplice, chiaro, diretto e con la profonda intelligenza di chi sa anche scherzare ed essere autoironico. Un punto di riferimento per tantissimi fedeli. Una persona capace di mettersi a disposizione degli altri, sempre, come dimostra l’affetto riservatogli dalla comunità filippina di Parma, che grazie a lui ha un luogo in cui pregare.  

Un sacerdote molto stimato e che ha donato tanto a Parma e non solo. Don Sergio Aldigeri si è spento ieri pomeriggio, mercoledì 31 luglio 2019, presso l'Hospital Piccole Figlie, all’età di 87 anni.

Il santo rosario verrà recitato oggi, giovedì 1° agosto alle 20,30 presso la chiesa parrocchiale di Sant'Uldarico; le esequie avranno luogo nella stessa chiesa, domani, venerdì 2 agosto alle ore 10,30.

Pubblicato in Cronaca Parma

Dopo i circa 100 casi che nel 2018 hanno colpito l'Emilia-Romagna, di cui 21 mortali, vi è un nuovo caso di West Nile, chiamata anche Febbre del Nilo. Si tratta di un uomo residente a Carpi, in provincia di Modena e ricoverato a Ferrara.

La Regione rende noto che sono in corso tutte le analisi necessarie per accertare se il quadro clinico presentato sia riconducibile a una nuova infezione da virus West Nile o piuttosto all’infezione pregressa contratta nel 2018.  

Gli esiti - recentissimi - della sorveglianza per circolazione del virus West Nile sul territorio modenese sono tuttora negativi; motivo per cui al momento non sono state attivate le misure straordinarie previste dal piano arbovirosi della Regione. 

 

WEST NILE DISEASE O MALATTIA DEL NILO OCCIDENTALE

La West Nile Disease o Malattia del Nilo Occidentale è un'infezione virale trasmessa dalle zanzare, che trova negli uccelli (corvidi) il serbatoio naturale. Può essere contratta dall'uomo e dal cavallo, se punti da una zanzara portatrice del virus. Con maggiore frequenza i vettori della malattia West Nile sono le zanzare comuni ( del genere culex), anche se non è possibile escludere che anche le zanzare tigre, attive prevalentemente di giorno e che sono considerate i principali vettori delle forme di malattia Chikungunya e Dengue, possano trasmettere la malattia.

Le zanzare comuni pungono più frequentemente nelle ore crepuscolari e serali, e si sviluppano vicino a terreni ricchi di vegetazione in prossimità di grandi raccolte di acqua. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all'uomo. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre o febbricola, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, manifestazioni cutanee (febbre di West Nile). Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana e possono variare in modo significativo a seconda dell'età della persona.

 

SINTOMI

I sintomi più gravi (malattia neuroinvasiva di West Nile) si presentano in media in meno dell'1% delle persone infette e comprendono febbre alta, forti cefalee, debolezza muscolare e problemi neurologici. Nei casi più gravi il virus può causare un'encefalite letale o esiti permanenti. La forma grave della malattia interessa principalmente le persone anziane e/o con ridotta efficienza del sistema immunitario.

Anche gli animali possono essere colpiti da questo virus, in particolare uccelli selvatici e cavalli. La zanzara rappresenta l'unico vettore del virus e quindi l'unica possibilità di contrarre l'infezione, che non si trasmette da uomo a uomo.

Pubblicato in Cronaca Modena
Mercoledì, 31 Luglio 2019 16:11

Tentano di rubare oltre 100 litri di birra

È successo in una ditta che distribuisce bibite ai locali, a Cortemaggiore, in provincia di Piacenza. Due ragazzi pregiudicati, hanno cercato di approfittarsi dell’assenza assenza del titolare per introdursi nel magazzino e rubare la notevole quantità di birra, facendo razzia di fusti. Colti sul fatto dal titolare rientrato prima del previsto, sono stati arrestati dai Carabinieri.

Pubblicato in Cronaca Piacenza

Le zone preferite dallo spacciatore erano via Trento, via Emilia Est e nei pressi del Barilla Center o della Stazione di Parma. I suoi clienti hanno però spiegato che bastava una chiamata per essere raggiunti in qualsiasi luogo concordato.

Le indagini hanno preso il via dalla denuncia a piede libero ad opera dei Carabinieri della Stazione di Parma Oltretorrente a fine marzo, a seguito di una perquisizione personale che aveva consentito di rinvenire 5 involucri in cellophane di sostanza stupefacente di cocaina del peso complessivo di oltre 12 grammi, (debitamente sequestrata) unitamente a cinque telefoni cellulari ed alla somma in contanti di oltre 700 euro, provento dell’illecita attività. 

Sono stati identificati anche 6 assuntori, soggetti per lo più giovani, che hanno riferito tutti i dettagli, i tempi e i modi con cui avevano, nel corso degli anni acquistato la droga, indicando periodi, quantità e somme pagate e che hanno riconosciuto il loro pusher tra le fotografie mostrate loro dai carabinieri. 

Un’organizzazione finalizzata allo spaccio di cocaina su vasta scala, con importi rilevanti che durava dal 2017. In particolare, le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno permesso di accertare una mole di spaccio pari a circa 2.005 dosi di cocaina per un valore economico stimato in circa 74.800,00 euro.

I Carabinieri della Stazione di Parma Oltretorrente hanno dato esecuzione ad un'ordinanza del Gip di Parma di applicazione della misura cautelare della custodia nei confronti di E. M., 29enne, nigeriano e domiciliato in città.

Si tratta dell’ennesima indagine che non si è fermata alla mera attività di sequestro occasionale, ma che ha impegnato la Polizia giudiziaria nel tentativo di ricostruire in maniera più capillare e scientifica possibile l’attività di spaccio effettuata nel territorio di Parma.

Pubblicato in Cronaca Parma
È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"