Con sentenza della Corte d’Appello di Milano, sezione specializzata in materia d’impresa, il famoso "cartello europeo dei camion" che comprendeva tutte le maggiori case costruttrici è stato condannato a risarcire danni ai clienti per altri 200 milioni, dopo che la Commissione Europea inflisse alle aziende coinvolte sanzioni per un totale di 2,93 miliardi di euro. Sono quindi state respinte le impugnazioni dei costruttori ritenendo infondate le questioni di pregiudizialità circa l'efficacia della transazione conclusa nell'estate del 2016. Il "cartello" perde così anche la partita della prescrizione. Oggetto delle sanzioni i comportamenti illeciti portati avanti dal 1997 al 2011. Quattordici anni in cui i vertici dei vari marchi delle case costruttrici di autocarri si sono incontrati e accordati su aumenti dei prezzi e tempistica per l’introduzione di tecnologie anti-inquinamento". A parlare è la presidente di Ruote Libere, Cinzia Franchini.
"Siamo davanti a una notizia clamorosa per molte aziende di autotrasporto in attesa dei risarcimenti, eppure stranamente, a parte i due articoli nei mezzi di informazione citati, nessuno ha commentato o semplicemente rilanciato il contenuto della sentenza - continua Cinzia Franchini -. Una informazione che infatti non appare né sulle riviste di settore, né sui siti delle associazioni di categoria solitamente attente a comunicare agli associati le novità del mondo dell'autotrasporto. Ricordo che parliamo di risarcimenti stimati per circa 10mila euro a mezzo acquistato in quel periodo e che ora possono essere, in teoria, reclamati".
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