A seguito della chiusura del ponte sul Po tra Colorno e Casalmaggiore, inutilizzato da due anni, e ad oggi in fase di lavori di ripristino, il ponte di San Daniele Po, è diventato essenziale per la viabilità ed il collegamento delle regioni Emilia - Romagna e Lombardia.
Ad oggi purtroppo lo stesso ponte riversa in condizioni davvero preoccupanti, e nei giorni scorsi abbiamo redatto una documentazione fotografica che ne attesta l'ulteriore peggioramento. Dalla documentazione fotografica in nostro possesso si evincono forti e peggiorati danni a più della metà delle travi del ponte Giuseppe Verdi. Un pericoloso deterioramento costante delle travi ed una cospicua quantità di crepe e dello "scheletro arrugginito" sono state messe in "sicurezza" tramite dei ponteggi metallici fissi. Una soluzione tampone che speriamo davvero possa dare gli effetti sperati.
Il ponte Verdi attualmente viene utilizzato a senso unico alternato senza alcun tipo di divieto per i mezzi pesanti. Gli ultimi stanziamenti statali hanno permesso dalla giornata del 4 marzo 2019 di avviare il cantiere per i primi lavori di restauro. Lavori che si svolgeranno senza la chiusura dello stesso e che non interromperanno l'alto passaggio dei veicoli che avverrà sempre a senso unico alternato.
Per la completa sistemazione del ponte occorrono 6 milioni di euro, ma intanto i veicoli continueranno a passare ad una velocità massima consentita di 30 km/h e per i mezzi pesanti sarà in vigore il limite di peso di 44 tonnellate.
Se in realtà non si può fare a meno di tenere il ponte aperto, vista l'assoluta necessità infrastrutturale atta a concedere il passaggio dalla provincia di Parma a quella di Cremona, ci auguriamo che siano effettuati rigorosi e costanti controlli sulla stabilità della struttura e delle forze dell'ordine, atti a verificare l'effettivo peso dei mezzi pesanti in transito sul ponte.
Siamo molto preoccupati e non vorremmo doverci ritrovare ad assistere a qualcosa di irriparabile e per questo chiediamo il massimo dell'impegno alle due province (Parma e Cremona). Abbiamo quindi ritenuto doveroso inviare quanto documentato alle province di Parma e Cremona, al sindaco di Roccabianca, e al commissario prefettizio di Polesine - Zibello.
Il coordinamento del gruppo
AMO - COLORNO