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Presentato il progetto targato Business Strategies, durante il convegno Assoenologi. Quindici città, 100 classi, 2.400 studenti e 1 milione di followers per formare gli appassionati di vino in Cina e allo stesso tempo indagarne gusti e preferenze a partire dagli autoctoni italiani.

Sono i numeri del nuovo progetto di formazione per il vino italiano in Cina della Taste Italy!

Wine Academy, la prima wine school italiana interamente dedicata ai winelovers cinesi fondata da Business Strategies a Shanghai nell'aprile dello scorso anno.
Il programma, presentato nel corso della seconda giornata del 72° convegno di Assoenologi (Firenze, 17-19 novembre), punta a promuovere capillarmente il vino italiano attraverso un'azione di formazione fondamentale affinché il prodotto made in Italy venga capito e apprezzato.

Per Silvana Ballotta, ceo di Business Strategies: "La Taste Italy! Wine Academy non vuole essere una semplice scuola. Si tratta di una piattaforma sperimentale che si basa sulla filosofia dell''insegnare imparando', attraverso uno scambio culturale bidirezionale tra formatori e consumatori cinesi.
I nostri studenti rappresentano un campione prezioso del complesso mercato cinese, i cui gusti devono essere correttamente analizzati e interpretati, oltre che indirizzati. Per questo – spiega Ballotta – abbiamo pensato una formula che ci consenta sia di formare i consumatori che si rivolgono a noi con tecniche differenziate a seconda del loro livello, sia di indagare e raccogliere i loro gusti, preferenze e inclinazioni con uno studio attento e sistematico dei feedback alla didattica".

Dopo una fase di illustrazione dei contenuti gli studenti saranno infatti guidati nei tasting dei campioni e dovranno compilare dei questionari di valutazione che consentiranno la raccolta e l'analisi dei dati.
Protagonisti nelle classi sperimentali, rivolte a wine lover principianti e esperti (livello 1 e 2) e a professionisti (livello 3), saranno soprattutto i vitigni autoctoni (54 quelli già inseriti nel programma), espressione della tipicità delle produzioni dei nostri territori che nel mercato cinese ancora faticano molto a farsi conoscere.

Non mancheranno tuttavia le proposte sperimentali, che saranno confrontate con i vini classici aziendali o di denominazione. Le prime classi del progetto sono previste per febbraio 2018 e si terranno a Shanghai.
L'obiettivo è quello di allargare l'iniziativa a 15 città, tra cui Pechino, Chengdu, Dalian, Guangzhou e Tianjin.

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Business Strategies è una società fiorentina impegnata in percorsi di sviluppo delle piccole e medie imprese dei settori dell'agroalimentare e del lusso made in Italy sui mercati esteri. Le 500 aziende enologiche assistite da Business Strategies, che rappresentano tutte le regioni italiane, producono complessivamente oltre 100 milioni di bottiglie all'anno e esportano il 70% nei principali mercati stranieri.
(Firenze, 16 novembre 2017).

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Il 27 novembre secondo appuntamento con UniCredit Talk: un incontro con le imprese per parlare di nuove sfide dell'export. 75 sedi in tutta Italia collegate in streaming, 9 in Emilia Romagna, per un confronto con esperti su nuovi scenari dell'export e impatti sui modelli organizzativi e di business. Per l'export emiliano romagnolo previsto un rafforzamento della crescita delle esportazioni:
+0,3% nel raffronto 2016/2017. Atteso un +1,5% nel 2018.

 

Nuovo appuntamento con gli UniCredit Talk, iniziativa che prevede conversazioni tra esperti e imprenditori con l'obiettivo di formare e informare le imprese sulle sfide strategiche e le tendenze che stanno rivoluzionando i loro business.

Per la prima volta in collegamento streaming dal nuovo Business Center UniCredit di Milano, saranno 75 le sedi in tutta Italia presso le quali, lunedì 27 novembre, a partire dalle 16, oltre 2.000 rappresentanti di Piccole e Medie Imprese dislocate sul territorio potranno seguire questo secondo Talk organizzato nel corso del 2017.

È ancora possibile iscriversi per gli ultimi posti disponibili, andando sul sito https://education.unicredit.it/it.html 

In Emilia Romagna saranno collegate 9 sedi (Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Carpi, Ferrara, Bologna, Ravenna e Forlì).

"L'export Italiano vale circa 395 miliardi di euro con un tasso di variazione tendenziale per l'anno in corso del 4,5% (dati Prometeia) - ha ricordato Roberto Cassanelli, Responsabile Corporate Sales Italy UniCredit - Tale risultato è conseguito grazie al contributo di moltissime aziende grandi e piccole che si sono negli anni attrezzate per affrontare la sfida dei mercati, localizzate in prevalenza nel Nord e Centro Italia". "L'export è un'attività centrale, sia per la Banca, sia per la valorizzazione del Made in Italy nei mercati esteri – sottolinea Massimo Macchitella, Responsabile Small Business & Financing Products Italy UniCredit – per la quale è stato studiato un nuovo approccio dedicato alle piccole e medie imprese: gestori specializzati a livello nazionale, attività di formazione e consulenza a 360° per essere sempre più un partner vicino alle loro esigenze".

Su scala nazionale, il primo semestre dell'anno ha fatto registrare un incremento nelle vendite dei principali settori di esportazione del made in Italy, come la meccanica, l'alimentare, i mezzi di trasporto e la metallurgia, e in misura minore anche il tessile/abbigliamento. L'area euro (per 87,2 miliardi di euro), gli Stati Uniti (per 19,9 miliardi di euro) e il Regno Unito (per 11,4 miliardi di euro) guidano la classifica dei principali mercati di destinazione per i prodotti made in Italy.

In questo scenario, l'export dell'Emilia Romagna si distingue in positivo. Nel corso del 2016 la regione ha esportato per 54 miliardi di euro, con una previsione di consolidamento per il 2017 (+0,3%) e di crescita per il 2018 (+1,5%).

L'analisi del Retail Value Management & Research UniCredit sull'Emilia Romagna stima infatti per il 2017 un andamento ancora positivo, ma a due velocità per il commercio estero della regione. A fronte di una lieve attenuazione per l'import, si potrebbe assistere ad un modesto rafforzamento della crescita delle esportazioni: che sale dal +2,6% del 2016 al +2,9% per l'anno in corso. Per il 2018 è previsto un incremento superiore: +4,4%.

Nei primi sei mesi dell'anno in corso si è registrato il segno più per i principali settori di esportazione dell'Emilia Romagna (macchinari e apparecchi, +7,3% per 8,7 miliardi di euro; mezzi di trasporto +5,4% per 3,6 miliardi di euro; articoli in gomma e materie plastiche, +4,5% per 3,1 miliardi di euro; prodotti tessili +2,4% per 3,1 miliardi di euro; prodotti alimentari, +8,2% per 2,6 miliardi di euro). In merito ai mercati di destinazione, l'Area Euro (con in testa Germania e Francia) costituisce il principale sbocco per le produzioni emiliano-romagnole e registra un +6,7% per un giro d'affari di 11,6 miliardi di euro. Cresce in maniera significativa anche l'export verso gli USA +5,1% per 2,9 miliardi di euro; Polonia +22,2 per 1 miliardo; Cina +18,5 per 900 milioni e Russia +21,3 per 700 milioni.

Il tema "export", con i punti di forza e le aree di miglioramento delle imprese, sarà quindi al centro del nuovo UniCredit Talk, moderato dal conduttore televisivo Patrizio Roversi che introdurrà i diversi speakers e faciliterà il confronto interattivo con gli imprenditori anche attraverso l'utilizzo di una piattaforma di instant feedback.

Dopo l'introduzione di Roberto Cassanelli e Massimo Macchitella, ad alternarsi sul palco saranno Giuliano Noci, Prorettore del Politecnico di Milano, che parlerà dei nuovi paradigmi dell'export e del loro impatto sui modelli organizzativi e di business; Miriam Bertoli, docente e consulente di Digital Marketing, accompagnerà i partecipanti nella sperimentazione di strumenti digitali utili a conoscere i mercati potenziali su cui puntare per il posizionamento dei loro prodotti, utilizzando l'analisi dell'audience per targetizzare le campagne social e la più ampia strategia di web marketing; Gualtiero Carraro, titolare della CarraroLab, spiegherà come le Nuove Tecnologie (IOT, Intelligenza artificiale, Virtual e Augmented Reality) possano realmente supportare il business nelle attività di web e social media marketing come leve nei processi di vendita.
Attraverso la piattaforma di instant feedback le imprese potranno inoltre confrontarsi con Alfredo Bresciani, Co-Responsabile Global Transaction Banking Italy UniCredit, per dialogare dei nuovi scenari geografici che risultano essere oggi a maggior potenziale di crescita per il Made in Italy.

Al termine della diretta streaming, le imprese potranno continuare il dibattito con i manager della banca presenti nelle sedi collegate, approfondendo insieme i servizi che UniCredit mette a disposizione per accompagnare le imprese in tutto il ciclo di vita dei loro progetti di business all'estero: grazie alla tecnologia del Digital B2B e alla Partnership E-Marco Polo con Alibaba, UniCredit è costantemente impegnata nel mettere in atto strategie per 'avvicinare' i mercati esteri alle aziende italiane, riducendo la complessità organizzativa e i costi di accesso ai mercati esteri per tutte le imprese, anche di piccole e medie dimensioni. Per le aziende che vogliano creare una propria presenza commerciale, distributiva o produttiva all'estero, UniCredit International Center è in grado di fornire un supporto concreto dalla fase di progettazione strategica all'assistenza, finanziaria e non, nei mercati esteri in cui UniCredit è presente, aiutando l'azienda a semplificare i processi e facilitando il dialogo con gli interlocutori locali.

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L'Italia perde la leadership negli Stati Uniti a favore della Francia. Ballotta (Business Strategies): Manca regia. Mercato USA cartina al tornasole del nostro export.

Firenze, 6 novembre 2017. La Francia del vino brinda allo storico sorpasso sull'Italia negli Stati Uniti, primo mercato importatore al mondo e da 8 anni 'feudo' enologico del Belpaese.

Lo annuncia l'Osservatorio Paesi terzi di Business Strategies, che assieme a Nomisma-Wine Monitor ha elaborato gli ultimi dati sulle importazioni di vino statunitensi (fonte Dogane) aggiornate al 3° trimestre di quest'anno.

Il sorpasso in valore (1,220 contro 1,210 miliardi di euro) è l'effetto della clamorosa rimonta del vino transalpino su quello italiano, recuperando in soli 9 mesi circa 160 milioni di euro. "L'Italia perde il primato più ambito e lo perde male – ha detto la Ceo di Business Strategies, Silvana Ballotta -, se pensiamo che oggi la Francia è market leader nei primi tre mercati di importazione al mondo, Usa, Gran Bretagna e Cina. Ma fa ancora più male – ha proseguito l'esperta di made in Italy – registrare come, in un anno di grande crescita della domanda di vino nel mondo, gli Stati Uniti siano diventati la cartina tornasole della nostra ridotta competitività sui mercati globali, frutto di azioni di marketing e promozione deboli e mai sinergiche".

Nel dettaglio, la corsa di Parigi negli Usa fissa la performance in valore nei primi 9 mesi di quest'anno a +18,8% (a/a): 6 volte di più dell'incremento italiano (3%), che perde nettamente anche il confronto con la crescita complessiva delle importazioni statunitensi di vino (+8%).

Il Belpaese vede così diminuire le proprie quote di mercato rispetto al pari periodo del 2016 (da 32,7% al 31,1%) soprattutto per effetto della stagnazione delle vendite di vini fermi imbottigliati, dove rimane market leader (962 milioni di euro) ma guadagna in valore solo l'1,6%, contro il +21,4% francese e una media import generale sul segmento del 5,9%. Sotto media anche gli sparkling italici, che pur incrementando dell'8,7% fanno peggio del mercato (+11,5%) e, ancora una volta, dei francesi (+14%), assoluto leader in valore della tipologia con 432 milioni di euro.

Diverso il discorso sui volumi importati, con l'Italia che doppia la Francia. In lieve calo il prezzo medio generale del prodotto importato, con l'Italia in ribasso specie sugli sparkling.

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Business Strategies è una società fiorentina impegnata in percorsi di sviluppo delle piccole e medie imprese dei settori dell'agroalimentare e del lusso made in Italy sui mercati esteri. Le 500 aziende enologiche assistite da Business Strategies, che rappresentano tutte le regioni italiane, producono complessivamente oltre 100 milioni di bottiglie all'anno e esportano il 70% nei principali mercati stranieri.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 16 - n° 44 05 novembre 2017 -

Editoriale: Strategia o codardia - Il latte spot torna a scendere - Arachidi o Noccioline americane, ottimi anche per i bimbi. - Quote latte. L'UE impone di recuperare gli aiuti - Vendemmia. Calo in Regione del 24% dell'uva cooperativa - Altro...
SOMMARIO Anno 16 - n° 44 5 novembre 2017
1.1 editoriale
Strategia o codardia?
2.1 lattiero caseario Il latte spot torna a scendere
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati sempre stabili e ai minimi.
4.1 alimentazione e salute Arachidi e Noccioline americane, ottimi anche per i bimbi.
4.2 dissesto idrogeologico Dissesto idrogeologico. Video dichiarazioni.
5.1 quote latte Quote latte. L'UE impone di recuperare gli aiuti
5.2 management L'ultimo granello di sabbia della clessidra aziendale
6.1 Pomodoro Bilancio campagna 2017 del pomodoro da industria nel Nord Italia
7.1 Siccità su La7 Siccità: "PiazzaPulita" (programma televisivo di LA7) nel piacentino
8.1 vendemmia i numeri Vendemmia. Calo in Regione del 24% dell'uva cooperativa
9.1 Codacons un nuovo amico dei consumatori Premio Amico del Consumatore a Luigi Lucchi, Sindaco di Berceto
10.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Leggero sussulto in chiusura di settimana.
11.1 Fiera cremona A Cremona si è respirata "Aria Nuova". Segnali di ripresa del settore zootecnico.
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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Editoriale: Verdini di rabbia - Crolla il burro. - Cereali e dintorni. Mercati in tiepida flessione. - Auchan richiama un lotto di salame felino per presenza di Salmonella SPP - Intervista a Helmuth Köcher, WineHunter e patron di Merano WineFestival. - Caporalato, l'inchiesta della procura di Lecce finisce anche sul "The Guardian".-

SOMMARIO Anno 16 - n° 43 29 ottobre 2017

1.1 editoriale
Verdini di rabbia
2.1 lattiero caseario Crolla il burro.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in tiepida flessione.
4.1 sicurezza alimentare Auchan richiama un lotto di salame felino per presenza di Salmonella SPP
4.2 vino intervista Intervista a Helmuth Köcher, WineHunter e patron di Merano WineFestival.
5.1 caporalato Pomodoro Caporalato, l'inchiesta della procura di Lecce finisce anche sul "The Guardian".
5.2 etichettatura pomodoro L'etichettatura obbligatoria per il pomodoro è legge
6.1 aziende Mulino Alimentare SpA. Il nuovo stabilimento super tecnologico, adeguato alle normative UE 2030.
6.2 ceta e emilia romagna CETA, crescono gli affari dopo l'accordo. Mulino Alimentare leader del comparto.
7.1 Po viabilità economia Ponte sul Po di Casalmaggiore – Colorno: concluse le analisi
8.1 pomodoro e batteriosi Batteriosi del pomodoro. Oi approva il fondo di emergenza
9.1 Fiera cremona Bovino da latte: innovazione e capitale umano strumenti anticrisi
11.2 mela verde Pomì a Mela Verde
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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 20171029-cibus-43-COP

 

Editoriale: Manovre elettorali - Gran rimbalzo del latte scremato pastorizzato spot estero - Cereali e dintorni. Tentativi per tornare alla normalità - Latte di pecora. Troppo piombo. Una "tegola" sui produttori italiani o sulla salute?. -

SOMMARIO Anno 16 - n° 42 22 ottobre 2017
1.1 editoriale
Manovre pre elettorali
2.1 lattiero caseario Gran rimbalzo del latte scremato pastorizzato spot estero
3.1 cereali e dintorni  Tentativi per tornare alla normalità.
4.1 irrigazione e bonifica Il Consorzio di Bonifica dell'Emilia centrale presenta i dati d'irrigazione 2017.
5.1 sicurezza alimentare Latte di pecora. Troppo piombo. Una "tegola" sui produttori italiani o sulla salute?.
5.2 sicurezza alimentare Ministero della salute richiama un lotto di vino
6.1 ambiente Acqua e valutazioni dei rischi ambientali nel Nord Italia
6.2 rischio idraulico Rischio di dissesto idrogeologico in Emilia Romagna:
7.1 Bonifica e tecnologia Il Consorzio di Bonifica è anche sviluppo e tecnologia
8.1promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

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20171022-42-cibus 

 

Editoriale: Ma come pensano? - Lattiero caseario. Segnali di cedimento per il Grana Padano. - Cereali e dintorni. All'improvviso tutto si alza. - Salta la trattativa per protocollo sul prezzo del latte a Parma - Italian Sounding. Ritirati prodotti falsi "made in Italy" - Ministero Salute: presenza di Listeria nel tacchino al forno di Casa Modena - Gelato Ben & Jerry contaminato da erbicida, riunione UE -

SOMMARIO Anno 16 - n° 41 15 ottobre 2017
1.1 editoriale
Ma come pensano?
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Segnali di cedimento per il Grana Padano.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. All'improvviso tutto si alza.
4.1 Latte & Formaggio Salta la trattativa per protocollo sul prezzo del latte a Parma
4.2 made in italy Mulino Alimentare a Colonia.
5.1 made in italy Italian Sounding. Ritirati prodotti falsi "made in Italy"
6.1 sicurezza alimentare Ministero Salute: presenza di Listeria nel tacchino al forno di Casa Modena
6.2 sicurezza alimentare Gli "Spinaci Millefoglie Bonduelle" surgelati sono sicuri.
7.1 Culatello e "Verdi" Sua maestà il Culatello di Zibello Dop celebra il compleanno del Maestro Giuseppe Verdi
7.2 gelato con glifosato Gelato Ben & Jerry contaminato da erbicida, riunione UE
8.1 Rischio idraulico 13 ottobre: Giornata Internazionale per la Riduzione del rischio di disastri naturali
9.1 carne Bovini da carne, la ripresa dei prezzi.
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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20171015-Cibus COP 

 

Gli esperti del Gruppo bancario incontrano gli imprenditori locali nell'ambito di un appuntamento volto a fornire strumenti e conoscenze utili per sviluppare il giro d'affari sui mercati del Centro ed Est Europa

Nel corso del primo semestre 2016 il giro d'affari dell'Emilia Romagna con la Russia ha registrato oltre 590milioni di euro di esportazioni e poco meno di 120milioni di euro di importazioni.

Nel 2017, tra gennaio e giugno, gli scambi crescono ancora per l'export emiliano romagnolo verso il mercato russo sfiorando nei quota 720milioni di euro. Tra le province della regione, per Bologna si osserva tra il 2016 e il 2017 un aumento del 21% per le esportazioni verso la Russia, con un incremento del business da circa 153milioni di euro rilevati per il primo semestre 2016 a oltre 185milioni registrati nei primi sei mesi dell'anno in corso.

In particolare, secondo i dati Istat elaborati da UniCredit per Bologna le entrate maggiori arrivano dall'esportazione verso la Russia di macchinari e apparecchiature per oltre 87 milioni di euro nel primo semestre del 2017 (+28% rispetto al pari periodo 2016) e di prodotti tessili e dell'abbigliamento (oltre 33 milioni di euro, +10% rispetto al medesimo periodo 2016). Per l'area bolognese si registra anche un consistente aumento dell'esportazione di articoli farmaceutici e chimici medicinali, con un giro d'affari che nel primo semestre 2016 si attesta intorno a 9mila euro e che nel primo semestre 2017 balza a circa 580mila euro. Business in crescita anche per le produzioni di agricoltura, silvicoltura e pesca sempre più richieste dalla Russia: l'Emilia Romagna registra infatti un +26% nel raffronto primo semestre 2016-2017. L'area bolognese, nello specifico, vede aumentare i flussi da circa 9mila euro nei primi sei mesi del 2016 a circa 57mila euro nel primo semestre 2017.

I numeri, insomma, indicano quello russo come un mercato dalle buone potenzialità e fortemente interessato alle eccellenze del "Made in Italy".

In particolare del "Made in Emilia", inteso soprattutto come meccanica, agroalimentare e moda. Per questo UniCredit ha dedicato uno specifico focus sul business con la Russia nell'ambito del Forum CEE che si è svolto oggi a Bologna, cui hanno partecipato una trentina di imprenditori del territorio.

Una giornata di confronto e approfondimento sui mercati dell'Europa centro orientale volta ad aumentare le relazioni industriali e commerciali tra i Paesi dell'area e il tessuto imprenditoriale locale, sfruttando le potenzialità offerte in termini di consulenza, prodotti e servizi da UniCredit, leader nell'area CEE.

Ai saluti iniziali di Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit, hanno fatto seguito l'introduzione di Alessandro Paoli, Responsabile dell'International Center Italy della banca, gli interventi di Mauro Giorgio Marrano, Strategy and Corporate Foresight Unit - Coordinatore per l'area Centro e Est Europa, che ha fatto il punto sugli aspetti salienti dello scenario macro-economico in Europa Centro Orientale e di Roberto Poliak, Responsabile dell'International Center Central & Eastern Europe, che ha illustrato il modello di servizio e le best practices della banca.

L'intervento di Graziano Cameli, General Manager di UniCredit Russia, ha concluso la giornata di lavori centrando l'attenzione sulle opportunità commerciali offerte dalla Russia alle le imprese italiane e in particolare a quelle dell'area emiliano romagnola.

"Il nostro obiettivo – ha spiegato Andrea Burchi – è aprire una porta d'accesso privilegiata alle imprese del territorio affinché possano entrare in contatto con mercati esteri che offrono interessanti prospettive di crescita. Per questo organizziamo eventi specifici come questo Forum con focus sui Paesi del Centro e Est Europa. Iniziative che si aggiungono alla quotidiana operatività dei nostri specialisti e dei nostri International Center, specializzati nel business crossborder. Così garantiamo sostegno concreto e operativo alle realtà produttive locali, ponendoci come partner ideale per facilitare l'avvio e lo sviluppo dei rapporti d'affari tra le imprese interessate".

UniCredit è un Gruppo paneuropeo semplice e di successo, con un modello commerciale lineare e un segmento Corporate & Investment Banking perfettamente integrato che mette a disposizione degli oltre 25 milioni di clienti un'unica rete in Europa Occidentale, Centrale e Orientale. UniCredit offre competenze locali nonché una rete internazionale in grado di accompagnare e supportare a livello globale la propria ampia base di clientela, fornendo un accesso senza precedenti alle banche leader presenti nei propri 14 mercati strategici e in altri 18 Paesi in tutto il mondo. Il network del Gruppo comprende Italia, Germania, Austria, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Ungheria e Turchia.

LE POTENZIALITÀ DEL MERCATO RUSSO: L'EMILIA-ROMAGNA E BOLOGNA

Emilia-Romagna

Nei primi 6 mesi del 2017 il giro d'affari dell'Emilia-Romagna con la Russia ha riguardato oltre 120,3 milioni di euro di importazioni e circa 720 milioni di euro di esportazioni. Rispetto al primo semestre 2016 le vendite hanno fatto registrare un +21%, gli acquisti sono rimasti sostanzialmente invariati.

I settori trainanti per le esportazioni dall'Emilia-Romagna in Russia nei primi sei mesi del 2017 sono stati:

- macchinari ed apparecchi per oltre 256 milioni di euro, in aumento del 32% rispetto al primo semestre 2016;
- prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori per oltre 189 milioni di euro, in aumento del 12% rispetto ai primi sei mesi del 2016;
- articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi per quasi 53 milioni di euro, in aumento del 18% rispetto al corrispondente periodo del 2016;
- sostanze e prodotti chimici per quasi 52 milioni di euro, in aumento del 7% rispetto ai primi 6 mesi del 2016;
- metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti per circa 31 milioni di euro, in aumento del 34% rispetto al primo semestre 2016.

Bologna

Nei primi 6 mesi del 2017 il giro d'affari di Bologna con la Russia ha riguardato quasi 9 milioni di euro di importazioni e più di 185 milioni di euro di esportazioni. Rispetto al primo semestre 2016 le vendite hanno fatto registrare un +21%, gli acquisti sono diminuiti del 21%.

I settori trainanti per le esportazioni da Bologna in Russia nel primo semestre 2017 sono stati:

- macchinari ed apparecchi per oltre 87 milioni di euro, in aumento del 28% rispetto al primo semestre 2016;
- prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori per più di 33,5 milioni di euro, in aumento del 10% rispetto ai primi 6 mesi del 2016;
- sostanze e prodotti chimici per oltre 20 milioni di euro, in aumento del 3% rispetto al corrispondente periodo del 2016;
- mezzi di trasporto per quasi 18 milioni di euro, in forte aumento (+57%) rispetto ai primi 6 mesi del 2016;
- prodotti delle altre attività manifatturiere per oltre 7 milioni di euro, anche in questo caso in notevole aumento (+41%) rispetto ai primi 6 mesi del 2016.

[Fonte. Elaborazioni Retail Value Management & Research UniCredit su dati ISTAT]

Editoriale: il rigurgito delle autonomie - Precipita il latte spot - Minori stock di corn rispetto alle previsioni - Scandiano, la "Spergola" ricomincia da qui - Si è insediato il nuovo direttore del Consorzio di Bonifica Parmense - Bottiglie di Prosecco italiano esplodono sugli scaffali - Ismea: import e export in crescita

SOMMARIO
Anno 16 - n° 40 8 ottobre 2017
1.1 editoriale
Il rigurgito delle autonomie.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Precipita il latte spot
3.1 cereali e dintorni Minori stock di corn rispetto alle previsioni
4.1 vino e biodiversità Scandiano, la "Spergola" ricomincia da qui.
6.1 bonifica / nomine Si è insediato il nuovo direttore del Consorzio di Bonifica Parmense
7.1 sicurezza alimentare Taleggio Contaminato. Tre casi in un mese per la valsassinese Carozzi
7.2 sicurezza alimentare Erba velenosa negli spinaci surgelati, scatta il richiamo del Ministero della Salute.
8.1 allarme prosecco belgio Bottiglie di Prosecco italiano esplodono sugli scaffali
8.2 eventi -ANUGA Mulino Alimentare Spa, presente all'ANUGA dal 7 all'11 ottobre.
9.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il cambio mantiene alti i prezzi.
10.1 import export Ismea: import e export in crescita
11.1 promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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 20171008-cibus40-COP

 

Domenica, 08 Ottobre 2017 07:09

Ismea: import e export in crescita

Ismea: import ed export di prodotti agroalimentari in crescita del 6,7% nei primi sei mesi dell'anno. Una bilancia commerciale nel segno della dinamicità, quella che ha caratterizzato il settore agroalimentare italiano nel primo semestre 2017.

Nei primi sei mesi dell'anno infatti, le esportazioni complessive nazionali di prodotti agroalimentari hanno sfiorato la soglia dei 20 miliardi di euro, in aumento del 6,7% rispetto al primo semestre 2016. Forte il traino dell'industria alimentare che esprime più dell'80% dell'export complessivo e che ha mostrato un incremento del 7,2%. Anche per il settore agricolo si è comunque registrato un significativo aumento dell'export, con un +4,7%.

Anche l'import di prodotti agroalimentari è aumentato, su base annua, della stessa misura dell'export, superando 22,5 miliardi di euro, da gennaio a giugno 2017.

Queste dinamiche hanno determinato un lieve peggioramento del deficit di 174 milioni di euro.
Il contributo più rilevante a tale andamento - complice l'impatto sulle produzioni agricole del clima - è da ricondurre al settore agricolo che ha raggiunto, nel periodo in esame, un passivo di 3,8 miliardi di euro, in peggioramento di 256 milioni di euro rispetto al primo semestre dello scorso anno.

Cresce invece il surplus dell'industria alimentare, aumentato di 82 milioni di euro.
Se i principali mercati di sbocco sono quelli della Ue (12,8 mld, +4,8% su base tendenziale), con positive performance verso tutte le destinazioni, appaiono molto dinamiche le esportazioni dirette verso i Paesi extra-Ue (+10%), con incrementi consistenti per Giappone (+38,5%), Russia (+36,8%) e Cina (+23,4%).


(Ismea 27 settembre 2017)

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