In questo anno disgraziato per il Parma non bastava la drammatica situazione societaria ad agitare i tifosi crociati. Ora la polemica si sposta sul rettangolo di gioco, dove alla fine della partita di ieri si è sfiorata la rissa tra i giocatori delle due squadre. -
Parma, 11 maggio 2015 - di Luca Gabrielli -
Ad inizio partita chiunque dava per scontata una vittoria del Napoli a Parma, la classica riproposizione sul campo di Davide contro Golia. Invece una prestazione maiuscola di cuore ha portato ad un pareggio per 2-2 strappato con le unghie dai crociati contro la squadra del Napoli, determinato a raggiungere un posto in Champions League.
Questo il risultato sul campo ma è al triplice fischio dell'arbitro che inizia subito un'altra partita, fatta di polemiche e veleni ai quali il tifoso medio italiano è tristemente abituato.
La sfiorata rissa
Al fischio finale dell'arbitro, Mirante saluta con un buffetto l'attaccante del Napoli Higuain, il quale perde inspiegabilmente il lume della ragione ed incomincia ad apostrofare in malo modo il portiere emiliano.
I due sarebbero sicuramente andati alle mani se non fossero sopraggiunti i compagni di squadra a separarli.
Le dichiarazioni di Donadoni
Ad aggiungere particolari a questa incresciosa vicenda ci pensa l'allenatore del Parma Donadoni in sala stampa, particolarmente infastidito come non si era mai visto prima d'ora. Secondo il Mister crociato, Higuain avrebbe preso in giro Mirante dopo il saluto chiedendogli cosa volesse, visto che era già in serie B e fatto ancora più grave, alcuni dirigenti del Napoli avrebbero apostrofato i giocatori del Parma come "falliti".
I fatti non devono passare inosservati alla Lega Calcio
I commenti faziosi di giovedì sera del presidente napoletano De Laurentiis alla fine della partita di Europa League e questi ultimi fatti non devono passare inosservati dalla Lega Calcio. Se ciò non avvenisse il calcio italiano perderebbe l'ennesima occasione per dimostrare un minimo di credibilità, se ancora non l'ha persa, davanti ai tifosi che ormai sono sempre più disgustati da quello che succede e meno vogliosi di andare allo stadio a seguire le gesta dei loro beniamini.