Il quarto gran premio stagionale ha visto una Ferrari ritrovata.
- Parma 21 aprile 2014 --
Dopo il grande cambiamento al vertice, con le dimissioni di Stefano Domenicali e l'arrivo di Marco Mattiacci, la Ferrari era desiderosa di dare una svolta anche alla propria stagione agonistica. Il circuito cinese, tuttavia, con il rettilineo più lungo del mondiale sembrava non poter essere il teatro ideale della riscossa Ferrari: le monoposto italiane hanno quest'anno lamentato una bassa velocità massima dovuta ad una power unit non all'altezza di quella Mercedes. Le prime prove libere mostrano una Ferrari a due volti: uno sorridente, con un Fernando Alonso che si rivela veloce sia sul giro che sul temutissimo lungo rettilineo cinese, l'altro scuro, con Kimi Raikkonen costretto a rimanere fermo ai box per gran parte della giornata a causa di problemi tecnici accusati dalla sua vettura. Dopo i frequenti problemi emersi nelle prove pre-stagionali il finlandese continua a non riuscire ad avere il tempo necessario per poter trovare il feeling con la sua monoposto. Giunti al sabato, su una pista resa insidiosa dalla pioggia, Lewis Hamilton a bordo della sua Mercedes raffredda però le speranze ferrariste andandosi a conquistare una splendida pole position relegando a più di un secondo il compagno di squadra Rosberg, il quale dopo alcuni svarioni non riesce a far meglio del quarto tempo precedendo Fernando Alonso. L'altro ferrarista, Kimi Raikkonen, riesce invece a realizzare solamente l'undicesimo tempo. All'indomani, su una pista tornata asciutta, Hamilton scatta bene dalla pole position: nessuno lo vedrà più fino all'arrivo. Dalla sesta posizione in griglia scatta altrettanto bene Felipe Massa che con la sua Williams arriva in pochi metri ad affiancare Fernando Alonso: i due si toccano ma nonostante lo spettacolare contatto le loro vetture si dimostrano robuste dando la possibilità ad entrambi di proseguire la corsa. Se per Hamilton si tratta di una gara apparentemente semplice lo stesso non si può dire per il suo compagno Rosberg: partito male dovrà districarsi nel gruppo arrivando grazie a sorpassi e ad una buona strategia a pochi secondi da Alonso. Lo spagnolo, risalito intanto fino alla seconda posizione, inizia una lotta a distanza con il tedesco della Mercedes che terminerà al 43esimo giro quando Rosberg avrà la meglio con un facile sorpasso in rettilineo. Nonostante la gara coriacea dello spagnolo ed il miglioramento prestazionale della monoposto di Maranello, la velocità sul dritto continua ad essere una croce per la Ferrari che in certi momenti di gara non sembra avere a disposizione con costanza tutto il potenziale della sua power unit. La gara termina quindi con i due piloti Mercedes, Hamilton e Rosberg, davanti ad un combattivo Alonso. Ai piedi del podio conclude un fantastico Ricciardo capace di sorpassare prima e staccare poi il pluricampione compagno di squadra Vettel: non cambiano le gerarchie all'interno del box Red Bull ma il giovane australiano si dimostra essere uno scomodo compagno di squadra per il campione austriaco, il quale sembra non avere ancora la giusta confidenza con una vettura costruita su un regolamento non più basato sull'esasperazione aerodinamica. Lontanissimo dalle zone che contano termina Raikkonen: ottavo. La Ferrari, almeno con una monoposto, sembra veramente tornata grande, ma il merito non si può certo dire che vada al nuovo arrivato Mattiacci, presente nel box Ferrari più per fare esperienza che per comandare: se l'avvicendamento al vertice porterà dei benefici lo vedremo probabilmente solo il prossimo anno. Intanto godiamoci questa ritrovata Ferrari ed una Formula 1 sempre pronta a fornire interessanti spunti tecnico-sportivi.
Matteo Landi