Si è corsa in Malesia la seconda gara dell'anno, tra conferme e poche sorprese.
Parma, 2 aprile 2014 - di Matteo Landi
Dopo il dominio schiacciante di Rosberg in terra australiana e la debacle Ferrari, i tifosi della rossa si attendevano un riscatto della squadra di Maranello. Le prime prove libere sembravano infatti promettere bene con Kimi Raikkonen molto vicino alle prestazioni delle due Mercedes e Fernando Alonso con tempi non lontani a quelli del suo compagno di squadra. Come nel gran premio inaugurale, però, la pioggia si è presentata durante le qualifiche, andando a scombinare i piani delle squadre. Su un asfalto scivoloso Hamilton e Vettel si sono resi partecipi di un avvincente duello vinto dal pilota inglese della Mercedes, ancora una volta in pole position. Per le Ferrari un'altra qualifica poco convincente: quarta posizione per lo spagnolo Alonso, sesta per il finlandese Raikkonen, che dopo aver fatto vedere ottime cose sull'asciutto al venerdì, non è riuscito a trovare la giusta confidenza con la monoposto durante le prove più importanti. Giunti alla domenica, alla partenza della gara, nonostante la pista sia tornata asciutta Hamilton mantiene la testa. Dietro di lui Rosberg riesce subito a beffare Vettel e ad acciuffare la seconda posizione con il campione del mondo in carica sopravanzato pure dal compagno di squadra Ricciardo. Per le Ferrari un avvio non esaltante, con Alonso che si trova nella prima fase di gara ad occupare la quinta posizione e con Raikkonen che dopo un ottimo start si è presto trovato con una gomma a terra a causa di un tamponamento subito dalla Mclaren di Magnussen, poi penalizzato dai commissari di gara. Per il finlandese della Ferrari è quindi stata una gara tutta in salita: ritrovatosi ultimo e staccato di quasi un giro ha fatto quello che ha potuto, con una vettura parzialmente danneggiata per lo sfregamento del fondo sull'asfalto durante il giro compiuto praticamente su tre ruote, non riuscendo però ad andare a punti.
Dietro al duo di testa Mercedes, la gara è stata avvincente, con Vettel pronto ad approfittare delle disavventure del compagno di squadra Ricciardo: un pit stop disastroso, con ruota mal fissata, penalità inflittagli dai commissari, rottura dell'ala anteriore e ritiro sono la cronaca della gara del talentuoso pilota australiano che dopo la, seppur giusta, squalifica subita nel gran premio inaugurale cercava migliore sorte. Ha provato a stare fra i primi anche Alonso: il pilota spagnolo non è riuscito però ad andare oltre al quarto posto, andando a copiare il risultato da lui ottenuto due settimane prima. Avvincente è stata la lotta fra i piloti Williams, con l'esperto Massa alla ricerca dei primi punti della stagione ed il giovane Bottas che ha dato ancora una volta spettacolo con una gara grintosa. Il box Williams ha poi chiesto insistentemente a Massa di lasciar strada al compagno di squadra, in quel momento più veloce. Il brasiliano non ha però ascoltato gli ordini impartiti dalla squadra resistendo agli attacchi del giovane finlandese: la Williams poteva forse ottenere qualche punto in più ma dare ordini di scuderia già alla seconda gara dell'anno appare prematuro e destabilizzante per il morale dei piloti e per l'armonia della squadra e da Massa, dopo anni da gregario in Ferrari, arrivato in Williams proprio per poter finalmente vestire i panni del caposquadra, non ci si poteva forse attendere una reazione diversa. Bottas non è quindi riuscito a sopravanzare l'ex ferrarista, che fatte le spalle larghe, ha arpionato un settimo posto. Là davanti la cavalcata solitaria delle Mercedes si è conclusa con la vittoria di Hamilton, seguito da Rosberg e da un redivivo Vettel su Red Bull. Con una doppietta delle frecce d'argento (l'ultima si era verificata nel lontano 1955) il circo della Formula 1 saluta il lontano oriente: tornerà a dar spettacolo il prossimo fine settimana in Bahrain.