La soddisfazione del Presidente Bonaccini per l'archiviazione disposta dal Gip del Tribunale di Bologna -
Parma, 4 febbraio 2015 –
Archiviato il caso del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che era stato indagato per peculato nella passata legislatura, all'interno dell'indagine per "spese pazze" svolta sui rimborsi dei capo gruppo della Regione Emilia Romagna. A Bonaccini erano state contestate spese per circa quattro mila euro. L'archiviazione è stata disposta dal Gip del Tribunale di Bologna, dottor Pansa, dopo che lo scorso settembre la Procura aveva avanzato la richiesta di archiviazione.
Le parole di soddisfazione del Presidente Bonaccini. "Ho sempre avuto piena fiducia nell'operato della Magistratura – ha spiegato Stefano Bonaccini – e questa fiducia non è mai stata posta in discussione dagli accertamenti svolti". "D'altronde – ha concluso il Presidente – la mia serenità nasceva dalla consapevolezza di aver sempre agito nel pieno rispetto delle regole e in assoluta trasparenza, ispirandomi al principio di massima sobrietà, anche ed anzitutto nell'utilizzo dei fondi pubblici".
Svolta positiva per la lotta contro la chiusura dei Presidi di Polizia. Sap: "Successo della nostra battaglia, ma restiamo vigili" -
Modena, 2 febbraio 2015 –
Una buona notizia arriva dal Sindacato Autonomo di Polizia, che da un anno si batte contro la chiusura dei presidi a rischio in tante province italiane. I tagli previsti dalla spending review, indetti dal Ministero degli Interni rischiavano infatti di mettere a dura prova la sicurezza, anche sul web data la sempre maggiore diffusione di reati informatici. Una battaglia che ha visto il sindacato impegnato in una campagna a 360 gradi. Oggi il Sap può tirare finalmente un sospiro di sollievo.
"Finalmente è arrivato lo stop alla chiusura dei presidi di polizia e alla soppressione nella nostra provincia degli uffici della Polizia Postale.
Un risultato che possiamo ascrivere senza ombra di dubbio all'azione del Sindacato Autonomo di Polizia che da un anno conduce una battaglia politica su tutti i fronti, con tantissime interpellanze parlamentari che abbiamo sollecitato, e che ci ha visti in prima linea sui media nazionali e locali, con centinaia e centinaia di interventi. Senza contare le migliaia e migliaia di cartoline natalizie contro la chiusura dei presidi di polizia che abbiamo fatto arrivare al premier Renzi" - afferma Rocco Caccavella, segretario provinciale del sindacato di polizia Sap, uno dei maggiori sindacati di Polizia in provincia.
"La notizia dello stop al piano di chiusura – dice Rocco Caccavella – c'è stata data a livello nazionale direttamente dal vice capo della polizia, Alessandro Marangoni, che abbiamo incontrato proprio per discutere della problematica del taglio dei presidi. In un momento in cui la criminalità è in aumento e il terrorismo internazionale torna a far paura, era impensabile chiudere gli uffici della Polizia postale che sono in prima nel contrasto ai reati informatici oppure sopprimere posti Polfer o Stradale, fondamentali per la sicurezza dei viaggiatori. Vogliamo poi parlare delle Squadre nautiche o della Polizia di frontiera? Naturalmente restiamo vigili e attenti su questo stop alla chiusura dei presidi, nei prossimi giorni il nostro segretario generale Gianni Tonelli incontrerà il ministro Alfano per avere conferme e rassicurazioni. La battaglia continua anche dal nostro territorio".
(Fonte: ufficio stampa SAP Modena)
Ha già colpito un centinaio di utenti il nuovo virus del web che chiede un riscatto per farti riavere i documenti cancellati -
Parma, 2 febbraio 2015 -
Arriva tramite mail e cancella tutti documenti salvati sino al riscatto di una somma di denaro: si chiama Cryptoclocker, il nuovo virus che sta arrecando danni a cittadini e imprese.
A lanciare l'allarme è la Polizia Postale che mette in guardia dall'aprire mail sospette, dopo che la nuova frode ha colpito già centinaia di utenti.
La modalità è semplice; si riceve nella casella di posta un messaggio che si riferisce ad acquisti effettuati online e presunte spedizioni, con un link che rimanda ad un allegato. All' apertura di questo, solitamente in formato pdf, il virus Cryptoclocker entra in azione, rendendo illeggibili tutti i documenti presenti sul vostro dispositivo e su i pc ad esso connessi in rete. A questo punto viene mandata una richiesta di denaro. Il riscatto appare sullo schermo del pc con la cifra da versare per riavere i vostri documenti. La Polizia Postale spiega che non vi è rimedio per rimuovere il virus, che può essere decriptato solo da chi l'ha creato e invita a prestare molta attenzione, utilizzando un buon antivirus e facendo sempre un backup, dei propri file.
Titolare di una ditta con sede a Bardi era accusato di non aver versato l' Iva per oltre 81mila euro: assolto dall'accusa perchè il fatto non è più previsto come reato -
Parma, 30 gennaio 2015 -
Un 54enne originario del piacentino, titolare di una ditta di servizi informatici con sede a Bardi, è stato assolto dall'accusa di non aver versato l'Iva per un importo di oltre 81mila euro. L'accusa risale ad un accertamento effettuato nel dicembre del 2010, nel frattempo la normativa è cambiata ed il fatto non è più previsto come reato, da qui la decisione del giudice Gabriele Nigro di assolvere l'uomo, richiesta alla quale si è associato anche il pubblico ministero Marirosa Parlangeli.
Oipa, Organizzazione Internazionale Protezione Animali si rivolge al vice presidente del Consiglio Regionale Fabrizio Rainieri, chiedendo che si intervenga in merito ai branchi di lupi che hanno già provocato diverse vittime tra gli animali domestici e di allevamento -
Parma, 30 gennaio 2015 - di S.P. -
Un'altra associazione animalista interviene in merito alla vicenda dei lupi in Valtaro e Valceno, si tratta dell'Oipa, Organizzazione Internazionale Protezione Animali, questa volta l'attacco è diretto al vice presidente del Consiglio Regionale Fabrizio Rainieri: "Risale al 3 dicembre scorso -si legge in una nota dell'Oipa- la notizia che sedici sindaci della Valtaro Valceno, nello specifico i primi cittadini di Albareto, Bardi, Bedonia, Berceto, Bore, Borgotaro, Compiano, Fornovo, Medesano, Pellegrino Parmense, Solignano, Terenzo, Tornolo, Valmozzola, Varano de Melegari e Varsi, hanno inviato al presidente della Regione Emilia Romagna, al presidente della Provincia di Parma, alla Prefettura di Parma e al Corpo Forestale dello Stato, una lettera per denunciare casi di attacchi di canidi o lupi che hanno provocato l'uccisione di animali domestici e di allevamento, di cani da caccia sbranati, nonché in alcuni casi anche attacchi a persone.
La lettera rappresenta una richiesta affinché si intervenga in merito allo "scorrazzare di branchi di lupi che se ne vanno in giro per campi e fattorie e hanno già provocato diverse vittime tra i cani e gli animali e ogni giorno che passa, spinti dalla fame, si avvicinano sempre più alle case. Inoltre questo fenomeno sta di fatto bloccando le attività turistiche oltre che mettere a dura prova quelle dell'allevamento soprattutto la pastorizia in Valtaro e in Valceno, dove la situazione sta diventando esasperante". Il Vicepresidente del Consiglio Regionale dell'Emilia Romagna, Fabrizio Rainieri, che ha persino invocato un piano faunistico venatorio "che possa dare al più presto al nostro territorio quelle risposte che si aspetta da tempo". A questo proposito l'OIPA Parma ha ricordato a Rainieri che i lupi sono specie protetta, invitandolo a documentare eventuali attacchi a persone o ad animali di proprietà.
Arresti eccellenti e duro colpo alle cosche con l'operazione "Aemilia" che ha rivelato al territorio un volto sconosciuto. Ma non del tutto sconosciuto -
Reggio Emilia, 29 gennaio 2015 – di Federico Bonati -
In tempi non sospetti lo scrittore Roberto Saviano, autore di best seller come "Gomorra" e "Zero Zero Zero", parlò del pericolo delle infiltrazioni mafiose e 'ndranghetiste nel Nord Italia, alle quali bisognava fare estrema attenzione. Un monito che si rivelò quanto mai profetico. Ne è una piena dimostrazione l'operazione "Aemilia", condotta dalla Dda di Bologna, scattata ieri prima dell'alba tra le province di Reggio Emilia, Modena, Parma, Piacenza e nella stessa Bologna, la quale ha portato a centodiciassette ordinanze di custodia cautelare, di cui cinquantaquattro per associazione di stampo mafioso, quattro per concorso esterno e ben oltre duecento nomi nella lista degli indagati.
Ma andiamo con ordine. Ore 3.30 di notte: la notte dell'Emilia viene illuminata dalle sirene delle auto dell'Arma: il blitz ha inizio. Si tratta, come definisce il procuratore capo nazionale antimafia Franco Ruberti di un'iniziativa storica, senza precedenti. Le forze dell'ordine si presentano a casa delle persone che fungono da riferimento per la cosca emiliana, ma legata al territorio calabrese. Sono sostanzialmente sei i capi promotori: Nicolino Sarcone, che si occupava del reggiano; Michele Bolognino, che si occupava di Parma e della bassa reggiana; Alfonso Diletto, anch'egli operante nella bassa reggiana; Francesco Lamanna, operante a Piacenza; Antonio Gualtieri, per lui Piacenza e Reggio e Romolo Villirillo. Per tutti costoro è scattata l'ordinanza di custodia in carcere.
Una lunga lista di nomi, alcuni dei quali eccellenti, rientrano nel registro degli indagati: tra questi Giuseppe Iaquinta, imprenditore edile e padre dell'ex attaccante della Juventus e della Nazionale Vincenzo; Giuseppe Pagliani, avvocato e consigliere a Reggio Emilia per FI; l'ex presidente del consiglio comunale di Parma, Giovanni Paolo Bernini; Marco Gibertini, giornalista. La notizia più sconcertante è senza dubbio l'approdo dell'associazione 'ndranghetista anche all'interno delle forze dell'ordine, le quali, spiega il procuratore capo della Dda Alfonso: "Hanno purtroppo favorito l'organizzazione". Le manette sono scattate per Domenico Mesiano, poliziotto. Si aggiungono, inoltre gli ex carabinieri Mario Cannizzo e Domenico Salpietro.
Sulla vicenda il commento del sindaco Vecchi è eloquente: "La città si sveglia scossa da una vicenda come questa, che ha una rilevanza senza precedenti. Ma questa è anche una vittoria di un sistema istituzionale che in questi anni ha preso coscienza e reagito, sia sul fronte della prevenzione sia su quello della repressione. Speriamo che sia un colpo al cuore a un sistema mafioso che sapevamo essersi insediato ma ancora non conoscevamo nella sua portata". Il primo cittadino ha ringraziato e lodato le forze dell'ordine per l'operazione svolta. Il presidente della Provincia, Giammaria Manghi, definisce quest'operazione una conferma clamorosa di ciò che negli ultimi anni è emerso anche nel territorio reggiano, il tutto sempre puntualmente denunciato dai magistrati. Aggiunge: "Sono confortato dal fatto che le istituzioni si rivelino all'altezza di una sfida delicata e complessa. Ma non posso che essere fortemente preoccupato nel constatare come la nostra comunità e la nostra provincia siano sedi di organizzazioni criminali che rubano ossigeno all'economia degli onesti, inquinano la nostra società e tentano di incunearsi nelle istituzioni".
Ciò che si temeva potesse accadere è accaduto: il cancro malavitoso, in questo caso 'ndranghetista, è giunto anche in Emilia. Un cancro che, però, ha subito un durissimo colpo da parte delle forze dell'ordine. Un primo duro ed importantissimo colpo.
Vasta operazione contro la 'ndrangheta: 160 arresti, 117 dei quali disposti dalla magistratura di Bologna ed altri 46 provvedimenti emessi da quelle di Catanzaro e Brescia -
Parma 28 Gennaio 2015 – Di Cloe M. -
Si tratta di una maxi operazione contro la 'ndrangheta effettuata dai carabinieri nelle regioni di Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Calabria e Sicilia.
Un totale di 160 arresti, 117 dei quali disposti dalla magistratura di Bologna ed altri 46 provvedimenti emessi da quelle di Catanzaro e Brescia. E' stata proprio la procura distrettuale antimafia di Bologna a coordinare l'inchiesta, denominata "Aemilia", ottenendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 117 persone considerate responsabili, a vario titolo, di estorsione, associazione mafiosa, porto e detenzione illegale di armi, usura, intestazione fittizia di beni, emissione di fatture false e reimpiego di capitali di provenienza illecita. Più in generale, tutti reati a cui si aggiunge l'aggravante di aver favorito l'attività di associazione mafiosa.
In inchieste collegate, le procure di Catanzaro e Brescia hanno emesso altri 46 provvedimenti di fermo per i medesimi reati. Un'operazione imponente che ha comportato un impiego considerevole di carabinieri occupati in arresti e perquisizioni.
Quello che si venuto a delineare in Emilia è uno scenario che risulta legato ad imprenditori locali come Francesco Balbo. Indagato per concorso esterno in associazione mafiosa anche Giovanni Bernini. Tra gli arresti spicca il boss Michele Bolognino, considerato il referente della 'ndrangheta per il Parmense, ed il consigliere comunale di Reggio Emilia Giuseppe Pagliani (Forza Italia), prelevato dalla sua abitazione in provincia di Reggio Emilia.
Una lunga lista che vede coinvolti anche Giuseppe Iaquinta, padre del calciatore Vincenzo, ed Augusto Bianchini che ha partecipato agli appalti per la ricostruzione post terremoto in Emilia. Coinvolti anche fratelli del boss Nicolino Grande Aracri, Domenico ed Ernesto. Il primo, un avvocato penalista, è stato arrestato in esecuzione di una delle 117 ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta della Dda di Bologna, mentre il secondo in virtù dei 37 provvedimenti di fermo emessi dalla Dda di Catanzaro.
L'inchiesta ha messo in luce una diffusione capillare delle attività della cosca di 'ndrangheta dei Grande Aracri in Emilia Romagna, parte della Lombardia e del Veneto. Il tutto sotto il diretto controllo e la guida di Nicolino Grande Aracri, attraverso infiltrazioni in molteplici settori economici ed imprenditoriali delle regioni.
Sentiti ringraziamenti per l'impegno profuso da parte di Simonetta Saliera, Vicepresidente Regione Emilia Romagna "Agli inquirenti e alla Procura distrettuale antimafia di Bologna va il nostro grazie e pieno sostegno. L'infiltrazione delle mafie va combattuta e non taciuta. Le Istituzioni devono sempre più impegnarsi per la legalità, azione che la Regione Emilia-Romagna e l'Assemblea legislativa portano avanti da tempo. Con le leggi approvate nel corso della scorsa legislatura, attraverso azioni concrete si sono realizzate iniziative di diffusione della legalità, oltre all'utilizzo pubblico di beni confiscati alle mafie, il coinvolgimento di ragazzi e ragazze in progetti di formazione culturale, la sinergia dei controlli nei cantieri edili, nel settore dei trasporti e del facchinaggio. C'è molto da fare. Noi Istituzioni dobbiamo rafforzare l'attenzione e il nostro impegno".
Il guasto ha interessato diverse zone in città e le frazioni di Villanova, Lesignana, Ganaceto, Albareto, Ponte alto, Tre Olmi e San Pancrazio. Dieci pattuglie e venti agenti della Municipale impegnati a regolare il traffico a una decina di incroci -
Modena, 28 gennaio 2015 -
Un black out questa mattina, ha interessato diverse zone della città, parte della Madonnina, della Crocetta e del Centro storico, e le frazioni di Villanova, Lesignana, Ganaceto, Albareto, Ponte alto, Tre Olmi e San Pancrazio. Dalle 7.35 alle 8 circa, il guasto ha interrotto il funzionamento di una serie di impianti semaforici in un momento di particolare traffico legato all'inizio delle attività lavorative e delle scuole.
Dieci pattuglie di Polizia municipale, quindi una ventina di operatori, si sono mobilitati per controllare e dirigere il traffico in una decina di incroci dove i semafori avevano smesso di funzionare. Dal comando di via Galilei, avvertito del problema, sono state subito mobilitate le pattuglie. Si sono verificati rallentamenti, ma non sono stati segnalati incidenti.
(Fonte: Comune di Modena)
Il bimbo ricoverato sta meglio e la scuola materna statale di Varano dé Melegari non resterà chiusa -
Parma, 28 gennaio 2015 -
Il bambino ricoverato sta meglio e ieri mattina all' incontro nella scuola con i professionisti dell'AUSL, il Sindaco di Varano Melegari ed i genitori è stato deciso che la scuola materna statale di Varano dé Melegari non resterà chiusa. L'incontro si è svolto nella scuola, alla presenza del sindaco di Varano Melegari, Luigi Bassi, dei professionisti dell'AUSL, dei pediatri di libera scelta, dei dirigenti scolastici, degli insegnanti e dei genitori.
In via cautelativa è stata somministrata la terapia antibiotica profilattica a seguito di valutazione medica. Il bimbo, frequentante la scuola Materna statale di Varano Melegari, ricoverato presso la pediatria dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, per sospetta meningoencefalite, sta meglio.
(Fonte: ufficio stampa Ausl Parma)
Anna Maria Meo, neo direttore generale del Regio, sarà affiancata da Barbara Minghetti come "consulente per lo sviluppo dei progetti", nuovo ruolo aggiunto in quello che era il classico Statuto -
Parma, 28 Gennaio 2015 – Di Cloe M. -
Sarà una dirigenza tutta al femminile quella che da oggi guiderà il Teatro Regio, vero e proprio Tempio della musica parmigiana.
Una notizia arrivata lunedì pomeriggio al termine del consiglio di amministrazione della Fondazione del Teatro, quando il presidente Federico Pizzarotti ha reso noto il nome di Anna Maria Meo, neo direttore generale del Regio, che sarà affiancata da Barbara Minghetti come "consulente per lo sviluppo dei progetti", un nuovo ruolo aggiunto in quello che era il classico Statuto.
Solo nomi per ora e nessun dettaglio, per saperne di più su contratti e progetti bisognerà aspettare un incontro ulteriore. A seguito della nomina Anna Maria Meo ha dichiarato: "Lavoreremo sicuramente per rafforzare l'identità del teatro con un ulteriore avvicinamento al territorio. Parma possiede un importante tessuto culturale da porre in una prospettiva di internazionalizzazione".
Barbara Minghetti ha aggiunto: "l'idea è quella di costruire una stagione impostata in maniera diversa, con progetti rivolti ai giovani che coinvolgano le nuove generazioni, con co-produzioni che possano trovare partner ed attirare sponsor".
Le parole del Sindaco Federico Pizzarotti sottolineano la volontà di cominciare un periodo fatto di progettualità sviluppo ed internazionalizzazione del Teatro Regio, così da poter passare da una piccola stagione solo per i parmigiani ad un festival che possa consolidarsi a livello internazionale.