Il Generale di Corpo d'Armata Carmine Adinolfi, Comandante Interregionale "Vittorio Veneto", ha reso onore ai caduti dell'Arma di Bologna per mano della "Uno Bianca", presso il cippo posto nel quartiere Pilastro in memoria dei tre Carabinieri caduti il 4 gennaio 1991. Presenti anche due scolaresche della scuola per l'infanzia "Ada Negri". -
Bologna, 20 ottobre 2015 –
Ieri il Generale di Corpo d'Armata Carmine ADINOLFI, Comandante Interregionale Carabinieri "Vittorio Veneto", ha voluto rendere omaggio ai Caduti dell'Arma nella Provincia di Bologna per mano della "Uno Bianca".
Accompagnato dal Comandante della Legione Carabinieri Emilia Romagna, Generale di Brigata Antonio Paparella, e dal Comandante Provinciale di Bologna, Colonnello Valerio Giardina, si è recato dapprima presso il cippo posto presso il quartiere Pilastro in memoria dei tre Carabinieri caduti il 4 gennaio 1991, Mauro MITILINI, Andrea MONETA e Otello STEFANINI, dove, alla presenza della Signora Rosanna ZECCHI, vedova di Primo ZECCHI, Presidente dell'Associazione Familiari Vittime della "uno bianca", del presidente del Quartiere San Donato, Simone Borsari, del Responsabile Regionale dell'Associazione Nazionale Carabinieri, Generale Claudio Rosignoli, e di due scolaresche della scuola per l'infanzia "Ada Negri", ha deposto una corona di fiori mentre un picchetto rendeva gli onori militari ed il Cappellano Militare Don Giuseppe Grigolon officiava una breve commemorazione religiosa.
A seguire, ha raggiunto Castel Maggiore, ove, alla presenza anche del Vice Sindaco, Francesco Baldacci, ha reso onore al cippo in memoria dei Carabinieri caduti il 20 aprile 1988, Umberto Erriu e Cataldo Stasi.
Il Generale Adinolfi, sempre vicino alle famiglie dei Militari caduti nell'adempimento del dovere ed attento alle esigenze dei Carabinieri in servizio, ha approfittato della circostanza per incontrare, presso le rispettive sedi, i militari della Compagnia Carabinieri di Bologna Borgo Panigale e della Stazione Carabinieri di Castel Maggiore, in quelle che possono essere considerate le loro "case", ovvero le rispettive caserme. Per la Stazione di Castel Maggiore, in particolare, ha auspicato un più fattivo interesse dell'Amministrazione locale perché possa essere assicurata una più confacente soluzione infrastrutturale che meglio soddisfi le esigenze dei militari e della cittadinanza tutta.
Il nucleo ambientale della Polizia Provinciale ha ritrovato la pellegrina francese, che è stata soccorsa presso il Passo della Cappelletta. Sta bene e ha ripreso il suo viaggio alla volta di Assisi. -
Parma, 16 ottobre 2015 –
Stavano facendo un sopralluogo nel Sic del Monte Gottero, ieri mattina, i tre dipendenti del Servizio Ambiente della Provincia e della Polizia Provinciale distaccati presso il Servizio Ambiente Luca Fornari, Roberto Ruzzi e Paolo Almansi, quando verso le 13 sono stati avvertiti della scomparsa di una pellegrina francese in località Albareto.
La signora Maryvonne Chevallereau Blanchet, di mezza età, stava compiendo un viaggio di fede da Parigi ad Assisi, quando aveva fatto perdere le tracce di sé. Alcuni abitanti della zona, preoccupati, hanno dato l'allarme, che è stato prontamente recepito dagli operatori della Provincia e che sono immediatamente intervenuti, in qualità di operatori di Protezione civile.
La pellegrina è stata ritrovata e soccorsa poco dopo sulla carraia del Monte Gottero, è stata identificata ed è stata trasportata presso il centro di ricovero posto in località Adelano, nella Provincia di la Spezia, che era la sua meta originaria, dove è arrivata verso le ore 17.
La signora ha ringraziato calorosamente i tre salvatori della Provincia di Parma e ha voluto farsi fotografare insieme a loro.
Hashish nascosto per terra vicino ad alcune siepi lungo il perimetro esterno dell'edificio scolastico, nel giardino delle medie: arrestato dai Carabinieri lo spacciatore con circa 300 grammi di stupefacente. -
Modena, 16 ottobre 2015 -
I Carabinieri della Stazione di San Felice sul Panaro hanno arrestato ieri sera un 40enne italiano residente a San Felice sul Panaro, benché di origine piemontese, perché sorpreso mentre prelevava dei panetti di hashish, del peso complessivo di 300 grammi, nascosti nel giardino attiguo al perimetro delle scuole medie.
L'operazione è nata da una serie di controlli fatti dai Carabinieri nelle ultime settimane nel centro storico di San Felice, dove hanno accertato la presenza di alcuni tossicodipendenti. Grazie all'attività di osservazione e pedinamento, i militari hanno capito che il luogo in cui era nascosto lo stupefacente si aggirava nei pressi delle scuole medie.
Svolto il servizio di osservazione, ieri pomeriggio, i Carabinieri hanno bloccato l'uomo, con precedenti specifici per spaccio di stupefacenti, che poco prima aveva prelevato una busta contenente tre panetti di hashish nascosti per terra vicino ad alcune siepi lungo il perimetro esterno dell'edificio scolastico.
L'operazione dell'Arma si aggiunge agli ultimi successi nel campo del contrasto allo spaccio di stupefacenti verso cui è in corso un'attività di contrasto svolta in maniera sempre più raffinata, avendo innalzato il tenore e la qualità delle indagini tese ad individuare i canali più consistenti del spaccio, rivolgendo l'attenzione prevalentemente a personaggi che hanno in mano un certo giro di affari.
Negli ultimi due mesi infatti sono stati arrestati altri due spacciatori di un certo livello: uno in possesso di 120 grammi di cocaina e 100 di hashish nascosti nel ripostiglio in dosi già confezionate per lo spaccio, nonché quasi 5.000 euro in banconote di diverso taglio in una busta nascosta sotto il materasso; l'altro è un magrebino sorpreso in auto con 50 grammi di hashish pronti per lo spaccio e a seguito di perquisizione domiciliare è stato trovato in possesso di altri 60 grammi della medesima sostanza.
Questura di Modena, mondo della scuola e Associazioni di categoria hanno firmato un protocollo di intesa per diffondere il tema della legalità tra i banchi di scuola e nei luoghi di lavoro. Due gli sviluppi: educativo e informativo. -
Modena, 16 ottobre 2015 - Di Manuela Fiorini – Foto di Claudio Vincenzi -
Gli agenti della Polizia di Stato diventeranno insegnanti d'eccezione nelle scuole di Modena e provincia e informatori di tematiche legate alla sicurezza e alla legalità sui luoghi di lavoro. E' stato siglato ieri mattina il protocollo Awake tra la Questura di Modena, l'Ufficio Scolastico Provinciale, la Camera di Commercio e le principali Associazioni di categoria.
"Il protocollo Awake è un primo passo verso un progetto più ampio di sicurezza partecipata", ha detto il Questore Giuseppe Garramone, "Sul territorio provinciale, oggi assistiamo a un calo dei reati del 16% rispetto a una media nazionale del 6/7%. Tuttavia, la percezione di sicurezza da parte dei cittadini non è invece migliorata e tanto resta ancora da fare. Abbiamo deciso di partire dalle scuole, perché i giovani sono il futuro della nostra società".
Proprio nelle scuole di ogni ordine e grado di Modena e provincia, il progetto avrà uno sviluppo dal taglio educativo per favorire la cultura della legalità e il rispetto delle leggi, ma anche per promuovere l'acquisizione di corretti stili e modelli di vita, contribuendo a formare cittadini responsabili. "I temi trattati saranno andranno dal bullismo e cyber bullismo ai comportamenti discriminatori", ha detto la dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale Silvia Menabue, sottolineando come il consenso all'iniziativa sia stato unanime da parte di tutto il mondo della scuola modenese.
Sui luoghi di lavoro, invece, al progetto verrà dato un taglio più informativo e coinvolgerà gli iscritti alla diverse Associazioni di categoria, che incontreranno i rappresentanti delle Forze dell'Ordine per uno scambio costante e duraturo di informazioni all'interno di una rete di intervento, con lo scopo di costruire città più vivibili e sicure.
Un pluripregiudicato di Casalmaggiore è stato arrestato dai Carabinieri grazie ad un controllo incrociato. Dopo il furto di una borsetta si è recato al bancomat a prelevare. A tradirlo la passione per i bolidi a due ruote. -
Parma, 15 ottobre 2015 -
Era stato recentemente scarcerato ed aveva appena acquistato una potente Kawasaki Ninja, T.R. 39 anni, pluripregiudicato di Casalmaggiore. Ed è stata proprio la passione per i bolidi a due ruote a tradirlo.
Circa un mese fa una giovane mamma di Zibello si è presentata presso la locale caserma dei carabinieri denunciando che, nelle prime ore della mattina, mentre accompagnava la figlia alla scuola materna, aveva subito il furto della borsetta inavvertitamente lasciata sul sedile dell' auto.
L'autore del furto, in poco meno di mezz'ora, era riuscito anche a fare dei prelievi abusivi con il bancomat.
Dopo la denuncia i militari hanno avviato le prime indagini acquisendo le immagini delle telecamere della banca. L'uomo, vestito da motociclista, per non essere riconosciuto, si era avvicinato al bancomat con il casco indossato effettuando due prelievi in rapida sequenza.
Una pattuglia dei carabinieri di Zibello, la stessa mattina del furto, aveva incrociato una potente Kawasaki Ninja di colore verde sul ponte di Cremona. Da un controllo incrociato tra la banca dati della Motorizzazione e delle Forze di Polizia è emerso che, in provincia di Parma e Cremona, erano state immatricolate poche moto di quel tipo ed una era stata acquistata, guarda caso, da un pregiudicato di Casalmaggiore. Gli indizi raccolti e la preziosa collaborazione dei Carabinieri casalaschi hanno consentito di approfondire le indagini con una perquisizione domiciliare a casa di R.T. ove è stata trovata la moto Kawasaki e sequestrato il casco ed il giubbotto utilizzati al momento del prelievo al bancomat.
Tutti gli elementi sono stati riferiti alla Procura della Repubblica di Parma che ha chiesto ed ottenuto dal GIP un provvedimento di arresto a carico del 39enne eseguito dai carabinieri di Zibello che hanno accompagnato il centauro alla casa circondariale di Cremona.
L'odierna operazione dei Carabinieri di Zibello testimonia, ancora una volta, come la tempestività nel segnalare ogni accadimento alle Forze dell'ordine sia il necessario ed irrinunciabile punto di partenza per giungere all'individuazione dei responsabili dei reati. E' importante chiamare subito il numero unico di emergenza "112" raggiungendo poi, quanto prima, il più vicino Comando Stazione Carabinieri.
Controlli dei Carabinieri di Mirandola coadiuvati con il NAS di Parma: contravvenzionati due esercizi commerciali con autorizzazioni sanitarie scadute e non rinnovate. Sequestrati circa 10 kg di carne. -
Modena, 14 ottobre 2015 -
I Carabinieri delle Stazioni della Bassa stanno conducendo, con risultati positivi, una serie di controlli alle attività commerciali e imprenditoriali unitamente ai Reparti Speciali dell'Arma al fine di assicurare il rispetto delle norme sul lavoro e sulla salute. Oltre all'attività del laboratorio tessile sospesa a Finale Emilia, nel corso delle ultime verifiche, sono stati contravvenzionati due esercizi commerciali gestiti da stranieri.
I Carabinieri di Mirandola coadiuvati con il NAS di Parma si sono concentrati sui controlli dei locali aperti al pubblico proseguendo le attività già intraprese alcune settimane fa, quando avevano contravvenzionato un locale per la violazione delle autorizzazioni agli orari di apertura e vendita di bevande alcoliche, e un panificio per carenze igienico-sanitarie, dovute alla non tracciabilità delle materie prime quali farina e prosciutti usati per la produzione, risultati privi di etichettatura, date di scadenza, nonché metodi di conservazione inappropriati poiché custoditi sugli scaffali in ambienti aperti.
Nel corso delle ultime verifiche, sono stati contravvenzionati due esercizi commerciali gestiti da stranieri - uno cinese ed uno turco -, dove i Carabinieri hanno riscontrato la presenza di autorizzazioni sanitarie scadute e non rinnovate, nonché l'omessa rintracciabilità di circa 10 kg di carne, di cui non è stato possibile accertare la provenienza o la scadenza e pertanto sono stati sequestrati. A loro carico sanzioni per circa 5.000 euro.
Controlli nella Bassa. I Carabinieri sospendono l'attività di un laboratorio tessile a Finale Emilia per presenza di lavoratori in nero: 5 lavoratori in nero su un totale di 6 operai, tutti di nazionalità cinese. -
Modena, 14 ottobre 2015 -
I Carabinieri delle Stazioni della Bassa stanno conducendo, con risultati positivi, una serie di controlli alle attività commerciali e imprenditoriali unitamente ai Reparti Speciali dell'Arma al fine di assicurare il rispetto delle norme sul lavoro e sulla salute.
In particolare nel corso degli ultimi giorni sono state condotte una serie di verifiche, che hanno portato a sospendere l'attività lavorativa di un laboratorio tessile gestito da cinesi a Finale Emilia, dove i Carabinieri della locale Stazione unitamente a quelli dell'Ispettorato del lavoro di Modena hanno riscontrato la presenza di 5 lavoratori in nero su un totale di 6 operai, tutti di nazionalità cinese.
Tra questi, una donna priva di permesso di soggiorno che è stata rimpatriata. La titolare dell'attività è stata pertanto deferita all'A.G. per favoreggiamento di lavoro clandestino e multata per circa 17.000 euro per i lavoratori in nero. Avendo superato la soglia del 20% dei dipendenti in nero rispetto a quelli in regola, l'attività è stata sospesa fino al pagamento di quanto previsto e la regolarizzazione degli operai. Il piano terra dello stabile era adibito a laboratorio, mentre i dipendenti dormivano in alcuni appartamenti situati al piano superiore.
L'attenzione rivolta dai Carabinieri al regolare svolgimento delle attività commerciali ed imprenditoriali è di alto livello, sia per salvaguardare la tutela dei diritti dei lavoratori sia per assicurare una regolare concorrenza del mercato, la cui violazione determina una distorsione nella presenza delle attività imprenditoriali, producendo maggiori vantaggi per quelle che operano in maniera sleale e penalizzando quelle più virtuose e rispettose delle normative vigenti.
Il segretario federale della Lega Nord si è recato ieri nei comuni del piacentino colpiti dall'alluvione lo scorso 14 settembre. Matteo Salvini: "La Lega cercherà di battere cassa a favore dei cittadini che hanno perso i propri beni e si impegnerà perchè tali disastri non si verifichino ancora". -
Piacenza, 14 ottobre -
«L'alluvione nel Piacentino è stata una tragedia annunciata. Ora qualcuno deve pagare per le tre persone decedute in Val Nure: i parenti delle vittime hanno fatto bene a fare un esposto». Così il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, nel corso di un sopralluogo nei comuni alluvionati di Bettola e Farini.
«Chi vive e lavora nelle vicinanze del tratto di strada sprofondato nel torrente Nure – ha affermato il leader del Carroccio a Bettola - da dieci anni si rivolgeva alla regione Emilia Romagna chiedendo interventi di messa in sicurezza dell'alveo. Invece, ostinandosi a non toccare la natura, ci ritroviamo a contare tre morti. La regione si svegli e faccia quello che avrebbe dovuto essere stato fatto dieci anni fa. Si ripuliscano fiumi, torrenti e canali da ghiaia e detriti, altrimenti la natura farà il suo corso. Non è colpa dell'acqua o della montagna, ma dell'incuria dell'uomo. L'importante è ora che non ci si dimentichi del disastro affinché episodi simili non si ripetano».
«La Lega cercherà di battere cassa a favore dei cittadini che hanno perso i propri beni e si impegnerà perchè tali disastri non si verifichino ancora» ha detto il segretario leghista a Farini, dove ha incontrato il primo cittadino, Antonio Mazzocchi. «Occorre – ha aggiunto - responsabilizzare i sindaci: si dia loro ampio mandato insieme ai fondi per agire. È impensabile che le allerte di Protezione Civile scattino in orari diversi a seconda dei comuni. Tra pubblico e privato a Farini si stimano almeno 15 milioni di danni. O si puliscono i fiumi, si tengono puliti i boschi, si controllano le frane e si tagliano gli alberi cresciuti nel posto sbagliato, oppure fra tre mesi conteremo altri danni o, ancor peggio, altri morti».
Salvini è poi intervenuto sull'arresto del vicepresidente forzista della Lombardia, Mario Mantovani, e dell'indagine nei confronti dell'assessore regionale leghista Massimo Garavaglia. «Ci auguriamo – ha riferito – che Mantovani chiarisca tutto ai lombardi. Come Lega siamo orgogliosi del modello sanitario lombardo, il più virtuoso d'Italia, ed è pazzesco che sia stato coinvolto un nostro assessore, la cui colpa sarebbe quella di aver aiutato a costo zero un'associazione di volontariato a favore dei dializzati. Se questa è una colpa, mi autodenuncio per aver sostenuto spesso Croce Rosse, Croce Bianca, Croce Verde, Avis e Aido. Se aiutare le associazioni volontaristiche si configura come reato, allora mi costituisco domani mattina».
La visita del segretario è proseguita a Piacenza nella sede provinciale del partito, dove ha partecipato all'inaugurazione.
Tre tunisini utilizzavano abusivamente il locale del complesso Windsor Park di via San Faustino come rifugio. Scattata una denuncia per ricettazione e uno di loro è finito in manette la scorsa notte per furto. -
Modena 13 ottobre 2015 -
Due bici, un saldatore, un apparecchio televisivo tv e altro ancora. È la refurtiva rinvenuta dalla Polizia municipale di Modena nel garage di un complesso residenziale cittadino dove gli agenti del Nucleo problematiche del territorio, dopo un'attività d'indagine, hanno sorpreso tre giovani tunisini e parecchia merce rubata.
Erano stati alcuni residenti a segnalare, nei giorni scorsi, uno strano andirivieni di persone nei garage sotterranei del complesso Windsor Park di via San Faustino, dove da tempo l'Amministrazione comunale porta avanti un progetto di riqualificazione che, accanto ad interventi strutturali e di animazione, prevede anche l'intensificazione dei controlli.
All'alba di ieri, lunedì 12 ottobre, è scattato il blitz della Municipale. All'interno del garage gli agenti hanno sorpreso tre giovani tunisini che usavano il locale come rifugio e lo avevano addirittura arredato, all'insaputa della proprietaria che risiede in un'altra regione, con materassi, comodini e un divano. Inoltre, il garage veniva utilizzato come magazzino per merce che è poi risultata effettivamente rubata: due biciclette, un costoso saldatore, un moderno Tv Lcd, un tosaerba e altro materiale.
Nella giornata di oggi, martedì 13, gli agenti sono riusciti a risalire anche ai legittimi proprietari della merce ora custodita al Comando di via Galilei. Si tratta due circoli cittadini che avevano subito furti nelle scorse settimane e che già domani rientreranno in possesso del materiale che era stato loro sottratto. E per due dei tre tunisini sorpresi nel garage, M.S. ventenne e K.N. sedicente diciottenne, che hanno tra l'altro numerosi precedenti penali per furto, rapine, ricettazione, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, scatta una denuncia per ricettazione. Uno di loro, K.N., ieri, poche ore dopo essere uscito dal Comando di via Galilei è stato arrestato per furto nel corso di un'operazione condotta da Polizia di Stato e Municipale durante la notte tra lunedì e martedì.
Il terzo nordafricano sorpreso in compagnia dei due pregiudicati nel garage è, invece, un quindicenne affidato a una comunità per minorenni da cui si era allontanato e a cui è stato riportato.
La scorsa notte due tentativi di furto a breve distanza l'uno dall'altro. I giovani ladri si sono introdotti prima nella pizzeria "La Smorfia", di via Cavallerini poi nel centro "Cepu" di via della Belle Arti. -
Modena, 13 ottobre 2015 -
Due cittadini stranieri, di origine tunisina, sono stati arresti da Personale in servizio presso la Squadra Volante, unitamente ad un equipaggio della Polizia Municipale di Modena, con l'accusa di furto in abitazione aggravato e danneggiamento.
Z.B., del 1995 e K.N., del 1997, sono stati bloccati, nel corso della notte appena trascorsa, all'interno del centro recupero anni scolastici "Cepu" di via della Belle Arti. Per catturare i malviventi, due agenti (uno della Polizia di Stato ed uno della Polizia Municipale) si sono arrampicati fino a raggiungere la finestra dell'edificio, utilizzata dai due ladri.
Alla vista degli agenti, uno dei due si è lanciato da una altra finestra dell'istituto scolastico, per non essere preso. Una botta che gli è costata contusioni ed una frattura giudicate guaribili in 30 giorni come diagnosticato dal Policlinico, dove lo straniero è stato accompagnato in stato di arresto.
Dagli accertamenti è emerso, inoltre, che i due si erano introdotti in precedenza anche nella pizzeria "La Smorfia", di via Cavallerini, utilizzando probabilmente la feritoia di un tombino nei pressi della porta di ingresso dell'esercizio.
Accompagnati entrambi in Questura tutti e due sono risultati gravati da precedenti di Polizia in materia di reati contro il patrimonio e contro la persona. Informato il magistrato sono stati trattenuti presso le locali celle di sicurezza in attesa del processo che verrà celebrato a loro carico con rito direttissimo.