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I parmigiani vicini alle vittime della strage di Parigi. Via Garibaldi, piazza Steccata e Piazza Garibaldi invase dalle mille fiaccole distribuite per iniziativa congiunta di Comune e Provincia. In Piazza, dopo le note della marsigliese e dell'Inno di Mameli, le parole del presidente della Provincia. -

Parma, 16 novembre 2015 - tutte le foto nella galeria immagini in fondo al testo - photo credits Francesca Bocchia -

"Libertà, uguaglianza, fraternità": così, il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti ha pronunciato le parole della rivoluzione francese, per ricordare i valori comuni che da lì sono nati e che sono diventati parte della nostra civiltà. I parmigiani hanno dimostrato la vicinanza alle vittime della strage. Via Garibaldi, piazza Steccata e Piazza Garibaldi sono state invase dalle mille fiaccole distribuite per iniziativa congiunta di Comune e Provincia.

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In Piazza, dopo le note della marsigliese e dell'Inno di Mameli, il presidente della Provincia Filippo Fritelli ha rivolto un breve messaggio, per dire che il terrore non vincerà e che in Italia, in Francia e in Europa la barbarie non sostituirà la democrazia. Parole fatte proprie anche dal sindaco Federico Pizzarotti: "Parma - ha detto il sindaco - sarà sempre in prima fila nella difesa della democrazia e nell'affermazione dei valori che stanno alla base della nostra civiltà".

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Intanto resta altissimo l'allarme terrorismo e da ieri sera, il governo francese risponde con i bombardamenti nel centro di comando dell'Isis in Siria e annuncia lo scioglimento delle moschee radicali. Si fa luce anche sulla cellula terroristica responsabile del massacro e continuano le ricerche dell'ottavo terrorista, di cui la polizia ha diffuso l'identikit, il belga Abdeslam Salah.

Pubblicato in Cronaca Parma

Piazza Prampolini davvero gremita per la manifestazione di solidarietà al popolo francese e contro il terrorismo. Anche la comunità islamica alla manifestazione di Reggio Emilia. Manghi: "Rimanere comunità unita e vera e tenere al centro del nostro agire i valori di libertà, uguaglianza e fraternità. Importante la presenza della comunità islamica: una disgiunzione inequivocabile nei comportamenti è fondamentale, l'integrazione la dobbiamo fare insieme. -

Parma, 16 novembre 2015 -

Mentra la polizia francese sta dando la caccia all'ottavo terroriosta della strage di Parigi e la Francia risponde al terrorismo con i bombardamenti su Raqqa, considerata la "base" dell'Isis in Siria, la gente prega per le vittime. 

A Reggio Emlia, una piazza  "Piazza Prampolini davvero gremita, ieri pomeriggio, per la manifestazione di solidarietà al popolo francese e contro il terrorismo promossa da Provincia e Comune di Reggio Emilia. E proprio a "questa piazza che emoziona e che conferma ancora una volta l'impegno e la militanza civile dei reggiani e che dunque merita un caloroso applauso" è andato il primo pensiero del presidente della Provincia Giammaria Manghi, intervenuto insieme al sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e al presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

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"Ho appreso delle stragi uscendo da teatro e come voi sto vivendo questo ore con grande inquietudine e angoscia per qualcosa che, come ha magistralmente sintetizzato ancora una volta Papa Francesco, non è umano – ha aggiunto ieri, il presidente Manghi – Siamo di fronte a una nuova guerra forse, certo a un conflitto diverso, combattuto con altri stili e altri modi rispetto al passato, e il tema è come reagire: innanzitutto rimanendo uniti, come comunità provinciale, nazionale e internazionale; tenendo alto il livello di guardia e prestando grande attenzione alla sicurezza, come anche in questa provincia si sta facendo; soprattutto non chiudendoci, ma essendo comunità vera e facendo sì che i principi di libertà, uguaglianza e fraternità restino al centro del nostro agire".

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Infine, riferendosi alla partecipazione della comunità islamica alla manifestazione di Reggio Emilia – "a quel bambino che ha sfilato insieme a noi con un cartello molto esplicito che diceva "Siamo mussulmani, non siamo né terroristi né bastardi" – il presidente Manghi ha parlato di "una testimonianza civile di vera condivisione importante: una disgiunzione inequivocabile nei comportamenti è fondamentale da parte di un popolo che deve camminare con noi perché l'integrazione si fa insieme".
La manifestazione si è chiusa con un minuto di silenzio per le vittime degli attentati di Parigi.

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Il Comune rende note le infrazioni compiute per i passaggi non autorizzati sotto i nuovi varchi delle corsie dei bus. Il 92% è passato una o due volte, quasi 13.000 ingressi senza titolo nel mese di ottobre. Le infrazioni seriali sopra i 10 passaggi sono solo lo 0,76% sul totale, il 7% ha fatto registrare fra le 3 e le 9 infrazioni. -

Parma, 13 novembre 2015 -

Mentre resta sempre attivo il dialogo con le associazioni di consumatori per trovare, compatibilmente con le norme di legge, soluzioni che attenuino l'impatto di alcuni casi in cui l'infrazione è stata compiuta in maniera continuativa, il Comune rende noto alcuni dati, su quello che è l'effettiva entità di infrazioni "seriali" dopo l'attivazione dei nuovi varchi in Stazione, via Zarotto e via Montebello.

Su 12.979 targhe che sono transitate in violazione al codice della strada nei 3 varchi nel mese di ottobre solo lo 0,76% ha registrato più di 10 passaggi. La stragrande maggioranza dei mezzi che hanno percorso le corsie preferenziali in questione senza averne titolo - il 92%, quasi 12.000 veicoli - sono transitati sotto i varchi 1 o 2 volte. La quota restante  - il 7%, pari a poco più di 900 veicoli - ha fatto registrare tra le 3 e le 9 infrazioni.

Molti i cittadini che hanno già approfittato della possibilità di pagare in misura ridotta che grazie alla legge n. 98/2013 ha modificato l'art. 202 C.d.S. introducendo la possibilità di pagare le sanzioni, entro 5 giorni dalla data di contestazione o notificazione dei verbali, in misura ridotta del 30%. E' possibile, per i casi più importanti, prevedere rateizzazioni del pagamento concordando con Parma Gestione Entrate.

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Un'operazione congiunta della Polizia Municipale e della Polizia di Stato, di contrasto del degrado urbano e della microcriminalità, in strada dei Mercati e via Savani, a seguito di alcune segnalazioni relative a disturbi e problematiche di decoro causate da aggregazioni di persone in strada dei Mercati, in corrispondenza del Servizio Sert – DropIn. Identificate 23 persone. -

Parma, 13 novembre 2015 -

Degrado e microcriminalità nelle zone sensibili di Parma. Grazie ad un'azione congiunta di Polizia municipale e Polizia di stato, si sono svolte, ieri, azioni di controllo nella zona di strada dei Mercati e di via Savani che hanno portato all'identificazione di 23 persone, fra italiani e stranieri. Per 4 extracomunitari, è scattata l'espulsione amministrativa.

Dei 23 soggetti, alcuni italiani utenti del Servizio Ausl ed altri extracomunitari, tutti di origine africana, 6 erano in assenza di documenti o con documenti non validi per il soggiorno sul territorio italiano per cui sono stati accompagnati dalle Forze dell'ordine nei locali della Questura in borgo della Posta, per dare seguito alle procedure identificative foto-dattiloscopiche. Le persone accompagnate erano tutte conosciute e alcune con numerosi precedenti penali.

L'operazione ha preso avvio a seguito di alcune segnalazioni scritte pervenute al Comando di Polizia Municipale, relative a disturbi e problematiche di decoro causate da aggregazioni di persone in strada dei Mercati, in corrispondenza del Servizio Sert – DropIn. Gli agenti della Municipale, unitamente alla pattuglia Volante Beta del Servizio Volanti della Locale Questura, hanno proceduto ad un controllo in zona per verificare eventuali violazioni amministrative e penali, provocate dalle persone che quotidianamente stazionano nel parcheggio antistante il servizio dell'Ausl.

Gli accertamenti sono stati effettuati da 4 ufficiali della Polizia Municipale di Parma, con l'ausilio di 8 agenti, e da 1 ufficiale e 2 agenti della Squadra Volanti della locale Questura.

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Nelle vie di Castellarano, in provincia di Reggio Emilia, un artigiano 36enne di Sassuolo, ha seminato il panico, causando migliaia di euro di danni, ma fortunatamente senza provocare feriti. Fermato dai militari, in evidente stato di ubriachezza, non ha voluto sottoporsi al test dell'etilometro. -

Reggio Emilia, 12 novembre 2015 -

Contromano, ubriaco ha preso in pieno una autovettura, abbattuto la segnaletica stradale, la cartellonistica pubblicitaria, l'illuminazione pubblica e ha finito la sua folle corsa andando contro tre veicoli parcheggiati in una concessionaria.
Ieri sera, nelle vie di Castellarano, in provincia di Reggio Emilia, un artigiano 36enne di Sassuolo, ha seminato il panico, causando migliaia di euro di danni, ma fortunatamente senza provocare feriti.
L'uomo è stato denunciato dai carabinieri per guida in stato di ebbrezza. Per lui è scattato anche il ritiro della patente.
I fatti intorno alle 23.30 in via Radici Nord, dove il 36enne ha invaso la corsia di opposta percorrenza distruggendo tutto ciò che ha trovato lungo il suo percorso.
Fermato dai militari, il conducente sassolese, in evidente stato di ubriachezza, non ha voluto sottoporsi al test dell'etilometro per cui è stato denunciato anche per rifiuto dell'accertamento.

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Numerose perquisizioni anche in Italia, nelle province di Bolzano, Parma e Brescia. Una complessa e prolungata attività investigativa del ROS, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, avviata nel 2010 a seguito dell'individuazione di un sito internet emerso per la chiara connotazione jihadista. -

Parma, 12 novembre 2015 - di Alexa Kuhne -

Le cellule dormienti sono radicate nelle città italiane e stanno arruolando combattenti per le organizzazioni jihadiste. Lo confermano i diciassette arresti per terrorismo e le perquisizioni avvenute in queste ore anche a Parma.
E' il risultato di Jweb, una complessa operazione dei ROS, in collaborazione con le Autorità giudiziarie e di polizia di Regno Unito, Norvegia, Finlandia, Germania e Svizzera, coordinate da Eurojust.
L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata eseguita questa mattina nei confronti di 16 cittadini curdi e un kosovaro, indagati per associazione con finalità di terrorismo internazionale, aggravata dalla transnazionalità del reato.
Nel corso dell'operazione sono state eseguite numerose perquisizioni sia in Italia, nelle province di Bolzano, Parma e Brescia, sia in Norvegia, nel Regno Unito, in Finlandia, in Germania e in Svizzera.
I provvedimenti odierni sono il frutto da una complessa e prolungata attività investigativa del ROS, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, avviata nel 2010 a seguito dell'individuazione di un sito internet emerso per la chiara connotazione jihadista del materiale documentale in esso contenuto, riconducibile ad Al Qaida ed alle organizzazioni terroristiche ad essa ideologicamente affiliate.

L'analisi delle connessioni al sito consentiva di identificare numerosi "navigatori" che dall'Italia avevano avuto accesso al materiale jihadista, e che manifestavano chiari segnali di radicalizzazione.
Le indagini hanno evidenziato la centralità degli strumenti informatici per lo sviluppo clandestino dell'organizzazione, e che nella rete aveva sede virtuale, tessuto connettivo, mezzo elettivo di comunicazione dei suoi membri, luogo di confronto e formazione e principale strumento di divulgazione.
L'utilizzo di internet ha consentito agli indagati di annullare le distanze tra gli associati, residenti in diversi Paesi europei, permettendo loro di mantenere una forte coesione di gruppo, rafforzata dalla periodica e frequente partecipazioni a chat virtuali, e di rimanere in contatto.
Le indagini hanno avuto un ruolo fondamentale nel disvelare i rapporti e le gerarchie tra gli indagati, permettendo di decrittare comunicazioni riservate, intrattenute con eccezionale cautela.

In conclusione, gli elementi raccolti durante le indagini hanno consentito di documentare la costituzione, in Italia e in Olanda, di cellule terroristiche dormienti, definite in codice "Comitati segreti", attivati con il sostegno logistico e finanziario dell'organizzazione e l'incessante opera di proselitismo e radicalizzazione di alcuni indagati per stimolare la partenza e l'arruolamento nelle fila di organizzazioni terroristiche.
In definitiva l'operazione, condotta simultaneamente in diversi Paesi Europei, ha dimostrato la proiezione internazionale dell'indagine "JWEB" che ha permesso di individuare un'organizzazione terroristica che incarna l'evoluzione del modello jihadista di tipo tradizionale dimostratasi ancora più insidiosa, rimanendo gerarchicamente strutturata, con il proprio vertice in Norvegia, ed articolata in cellule operative in numerosi paesi, tra cui un'importantissima articolazione in Italia, ma con una centralità della componente informatica.

Pubblicato in Cronaca Emilia

La foto della tredicenne nuda condivisa con amici su whatsapp, poi è finita su Ask.fm, social network in voga tra i giovani. Un parente della ragazzina l'ha riconosciuta e ha informato immediatamente la famiglia. L'artefice dello scherzo è così finito in giudizio per pornografia minorile e diffamazione. -

Reggio Emilia, 12 novembre 2015 –

Se una ragazzina viene condivisa nuda sul social, l'artefice di questo gesto può anche essere assolto dalle accuse di diffamazione e pornografia minorile.
Succede anche questo quando si ha a che fare con giovanissimi e web, una terra per molti versi ancora sconosciuta e piena di insidie nella quale voglia di protagonismo, esibizionismo, incoscienza trovano spazio e diventano un mix pericolossimo di cui si alimentano i ragazzi di oggi.
La miscela ha fatto di certo decollare la fama di una tredicenne che si è ritrovata in giro per internet, fotografata nuda, grazie all'iniziativa incauta di un suo amico 15enne.
Il ragazzo aveva condiviso con amici su whatsapp gli scatti della adolescente senza veli, probabilmente non pensando alle conseguenze: il servizio fotografico hot è poi finito su Ask.fm, social network in voga tra i giovani.
Un parente della ragazzina l'ha riconosciuta e ha informato immediatamente la famiglia.
L'artefice dello scherzo è così finito in giudizio per pornografia minorile e diffamazione. Ma la sentenza ha sorpreso un po' tutti perché l'imputato è stato assolto.
La tesi su cui si è basato il suo legale è stata accolta dal giudice che ha ritenuto la tredicenne consapevole di quegli scatti senza veli, sostenendo anche che la chat di whatsapp è un contesto privato.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Il 24 enne campione d'Europa e schiacciatore della Dhl Modena Volley si è recato spontaneamente in procura dopo 5 giorni dall'incidente che ha coinvolto, nella notte tra il 5 e il 6 novembre, tre amici che camminavano nei pressi del locale di via Argiolas. -

Di Manuela Fiorini – foto credits Modena Volley -

Modena, 12 novembre 2015 -

"Sono sconvolto e dispiaciuto per quanto ho causato a Riccardo Ferrarini, Enrico Lusetti e Davide Maccagnani nell'incidente avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì scorso in Via Argiolas. Ho deciso di presentarmi davanti alla procura di Modena per assumermi le mie responsabilità. Chiedo scusa alle persone coinvolte, ai loro famigliari, alla Società, ai miei compagni di squadra, agli sponsor e ai tifosi per il mio comportamento. Spero che possano riprendersi presto, mi dispiace moltissimo".

Con queste parole, affidate a una nota stampa, Earvin Ngapeth, 24 anni, stella della Dhl Modena Volley, ha ammesso le proprie responsabilità e si è costituito formalmente in Procura. C'era lui alla guida della Volkswagen nera che, la notte tra il 5 e il 6 novembre, aveva investito i tre amici quarantenni di Reggio Emilia, mentre a piedi raggiungevano la loro auto parcheggiata nei pressi del Frozen, il frequentatissimo locale di via Argiolas. Ngapeth si era poi allontanato senza prestare soccorso e facendo perdere le proprie tracce.

Nell'impatto, i tre pedoni erano finiti nel fossato che costeggia la strada. Lusetti e Maccagnani se la sono cavata con qualche contusione, mentre Riccardo Ferrarini è stato ricoverato in prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva dell'Ospedale di Baggiovara.
La Polizia Municipale e il 118 avevano lanciato un appello e aperto un'indagine per identificare il "pirata della strada". Alcuni testimoni avevano descritto una Volkswagen nera, mentre altri erano riusciti a prendere anche alcuni numeri della targa. Insomma, l'investitore aveva ormai le ore contate. Ieri, su consiglio dei suoi legali, il campione si è presentato spontaneamente in Procura. Secondo le sue dichiarazioni, non si sarebbe accorto di nulla, ma avrebbe appreso della gravità dei fatti attraverso internet.

Ora, la Procura dovrà formulare i capi di accusa, che vanno dall'omissione di soccorso ad altri collegati alle circostanze dell'incidente. Il campione non è nuovo ai guai con la giustizia. Nel luglio di quest'anno, dopo aver ricevuto il premio come Miglior Giocatore della World League, alla stazione di Montparnasse di Parigi avrebbe tentato di ritardare la partenza di un TGV per fare salire alcuni compagni in ritardo, aggredendo poi un controllore delle SNFC, le ferrovie francesi, che gli aveva negato il "favore". L'uomo ha sporto denuncia e Ngapeth dovrà presentarsi in tribunale per la prima udienza del processo il prossimo 22 febbraio. Nel 2014, la giustizia francese lo aveva poi condannato a tre mesi per rissa.

In attesa degli sviluppi, la Dhl Modena Volley ha momentaneamente sospeso il suo giocatore.
"Alla luce dei fatti che hanno coinvolto Earvin NGapeth, atleta appartenente alla Società sportiva Modena Volley", si legge in un comunicato ufficiale, "la società stessa vuole in primo luogo esprimere il proprio sostegno alle persone coinvolte nell'incidente e alle loro famiglie. Il fatto poi che Earvin NGapeth si sia assunto le proprie responsabilità è un elemento che riteniamo fondamentale per la nostra Società, perché è coerente con i valori che sono alla base della squadra e dello sport. Proprio per questo Modena Volley ha ritenuto giusto sospendere temporaneamente il giocatore dall'attività agonistica."

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Pubblicato in Cronaca Modena

Il Calendario Storico 2016 dell'Arma è ispirato dal tema "I Carabinieri e le arti". Un omaggio ai maggiori pittori degli ultimi duecento anni della storia italiana ed europea. Un viaggio nella storia dell'arte lungo dodici mesi in cui l'Arma diviene protagonista. -

Parma, 11 novembre 2015 - tutte le immagini nella galleria in fondo al testo -

E' stato presentato ieri, il Calendario Storico 2016 dell'Arma, ispirato dal tema "I Carabinieri e le arti"

Un ampio progetto culturale. Un cammino che corre tra i maggiori artisti degli utili due secoli, dalle tinte forti di Henri de Toulouse-Lautre, ai colori intensi della campagnaalle nelle atmosfere di Vincent Van Gogh, all'impressionismo di Monet, alla caotica realtà metropolitana di Umberto Boccioni, fino al sereno e sognante surrealismo di René Magritte.

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Ne "I papaveri" di Monet si inserisce una pattuglia dei Carabinieri, la cui presenza appare protettiva e rasserenante. Nel Surrealismo de' "La tentazione di Sant'Antonio" di Salvador Dalì, la figura del Carabiniere è sposata al concetto dell'eroismo a difesa dei cittadini. La caotica realtà metropolitana di Umberto Boccioni, nella rivisitazione, si svolge sotto lo sguardo amico, protettivo e vigile di due Carabinieri, solo per citare alcuni esempi. Un percorso immaginario lungo gli oltre duecento anni di storia dell'Arma, con la rivisitazione dei maggiori capolavori dell'arte italiana ed europea, con prefazione di Ferruccio De Bortoli e Philippe Daverio.

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Il Calendario Storico dell'Arma, nato nel 1928, dopo l'interruzione post-bellica dal 1945 al 1949, venne ripubblicato regolarmente nel 1950 e da allora è un puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell'Arma e della Storia d'Italia. Quest'anno la tiratura sarà di 1.200.000 copie, di cui 8.000 in lingue straniere inglese, francese, spagnolo e tedesco.

L'Agenda del 2016, invece, vuole rinverdire le vicende dell'Arma nel primo conflitto mondiale e nella guerra di Liberazione nell'anno in cui se ne celebrano il centenario e il settantennale.
I testi elaborati, recepiti in due diverse monografie, sono arricchiti dal brillante e originale contributo introduttivo di Mario Calabresi, per il primo conflitto mondiale, e di Aldo Cazzullo per la guerra di Liberazione e la Resistenza.

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Presentazione presso il Comando Provinciale Carabinieri di Parma

Pubblicato in Cultura Emilia

Un 36enne ghanese ha approfittato di due bambine di età inferiore ai dieci anni. Gli abusi si svolsero tra dicembre 2009 e giugno 2010. Dopo quattro anni di processo è stato condannato con sentenza definitiva, a 9 anni di reclusione. Ieri i Carabinieri della Stazione di Colorno hanno eseguito l'ordine di carcerazione, emesso dal Tribunale di Parma. -

Parma, 10 novembre 2015 -

Un storia di orrore, che finalmente, dopo quattro di processo si conclude con il carcere per un 36enne ghanese, autore di violenza sessuale nei confronti di due minori.
Gli abusi si svolsero tra dicembre 2009 e giugno 2010, quando il pedofilo, approfittando dell'assenza e della buona fede della sua vicina di casa, ha compiuto atti sessuali con le due figlie della donna.
Il comportamento delle bambine, entrambe di età inferiore ai 10 anni, ed i loro racconti hanno insospettito la giovane mamma che, nel giugno del 2010, si è rivolta ai Carabinieri della Stazione di Colorno per denunciare l'accaduto.
La Procura della Repubblica di Parma, informata nell'immediatezza della denuncia-querela della donna, ha assunto la direzione delle indagini e, tramite i Carabinieri della locale Stazione, ha avviato approfonditi accertamenti grazie ai quali sono state raccolte prove inconfutabili a carico dell'arrestato che, al termine di quattro anni di processo, è stato condannato con sentenza definitiva, a 9 anni di reclusione.
Ieri pomeriggio i Carabinieri della Stazione di Colorno hanno eseguito l'ordine di carcerazione, emesso dal Tribunale di Parma.

Pubblicato in Cronaca Parma
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