Illustrate dal prefetto di Piacenza le nuove disposizioni del Ministero dell'Interno volte a garantire la sicurezza contro atti di terrorismo. Pompieri, Asl, Vigili e Polizia allertati e pronti ad effettuare controlli continui nei luoghi maggiormente frequentati. -
Piacenza, 23 Novembre 2015 -
Gli ultimi drammatici attacchi di Parigi hanno messo in moto una serie di misure precauzionali contro il rischio terrorismo, misure che anche la città di Piacenza sta mettendo in atto per cercare di garantire la massima sicurezza. Proprio questa mattina, infatti, si è svolta in Prefettura una riunione urgente del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, allargato alla partecipazione di Polizia Stradale e Ferroviaria, Vigili del Fuoco, Ausl e 118.
Durante l'incontro, il prefetto Anna Palombi ha illustrato le direttive antiterrorismo emanate dal Ministero dell'Interno in merito alla necessità di effettuare, a seguito di contatti preventivi con gli enti interessati, più che approfondite ed accurate verifiche di tutti quei luoghi e strutture nei quali è prevista la presenza di un consistente numero di persone.
Proprio per questo, verranno effettuati sopralluoghi ad opera della polizia, con il coinvolgimento di Vigili del fuoco ed Ausl. Sono stati, inoltre, sensibilizzati i dirigenti di Polizia Stradale e Polizia Ferroviaria della necessità di procedere con continui controlli nelle sezioni di loro competenza. Infine, la vigilanza è stata intensificata sui ponti della linea ferroviaria storica e di quella dell'alta velocità, nonché sulle sottosezioni elettriche utilizzate per la loro alimentazione.
Centro islamico di via Campanini gremito di fedeli, ma quasi totale assenza di partecipazione da parte dei cittadini di Parma. Presente il sindaco Federico Pizzarotti, assieme agli assessori Gabriele Folli e Laura Maria Ferraris. L'Imam Kamel Layachi ha sottolineato la netta condanna della comunità islamica alle stragi di Parigi e al terrorismo. -
Parma, 20 novembre 2015 - di Alexa Kuhne - ph. Francesca Bocchia - tutte le foto nella galleria in fondo al testo -
Perché solo una decina di parmigiani ha risposto all'invito del capo religioso del locale centro islamico di pregare insieme? Ad una dimostrazione di apertura di un universo religioso, per molti ignoto, è corrisposta una chiusura, una quasi totale mancanza di partecipazione, dei cittadini di Parma.
Era stato l'Imam Kamel Layachi del centro islamico di via Campanini a voler parlare a tutti, in occasione del sermone settimanale, per sottolineare la netta condanna della comunità islamica alla strage che ha così profondamente colpito la capitale francese. L'invito, a una settimana esatta dalla tragedia, si è però trasformato in un evento mediatico e basta. Alla preghiera, oggi, era presente anche il sindaco Federico Pizzarotti che ha sottolineato di voler lottare insieme per infrangere le barriere.
Ammesse nella grande sala del centro solo le giornaliste e le fotografe, le donne musulmane hanno potuto ascoltare raggruppate, come sempre, in una stanza a parte, dalla quale si accede da un ingresso diverso.
L'Imam ha voluto dedicare l'intero sermone di oggi ai fatti di Parigi, dicendo di condannare con forza la barbarie perpetrata da uomini e donne che non hanno niente a che fare con la religione dell'Islam.
Parole dure che si sono alternate ad altre di solidarietà. L'atto di accusa nei confronti del terrorismo è stato durissimo.
Il capo della comunità musulmana ha ricordato la vittima italiana, Valeria Solesin, "una donna modello, ricercatrice alla Sorbona, impegnata nel sociale", rivolgendosi anche alle donne islamiche. Poi ha voluto indirizzarsi ai giovani dicendo di usare con intelligenza internet e di essere riconoscenti a un paese dove ognuno può sentirsi libero di professore la propria religione...
Erano circa le 22 di giovedì 19 novembre quando l'anziano, L.P, è stato aggredito da un uomo incappucciato. La vittima è ricoverata in prognosi riservata all'ospedale di Baggiovara, mentre Polizia Municipale e Carabinieri indagano sul movente e sull'aggressore. -
VIGNOLA (MO), 20 novembre 2015 –
Si è accasciato a terra, colpito da cinque coltellate. Tre lo hanno raggiunto alla schiena e due ai fianchi, probabilmente mentre l'uomo tentava di difendersi. Erano circa le 22 di giovedì 19 novembre quando, in via Cappuccini, nel centro storico di Vignola, L.P., 74 anni, è stato sorpreso e aggredito da un uomo con il volto incappucciato, mentre stava passeggiando nelle vicinanze della propria abitazione.
I residenti si sono accorti delle grida e di quel corpo a terra e hanno chiamato i soccorsi. L'uomo, italiano e residente a Vignola, è stato ricoverato in prognosi riservata all'ospedale di Baggiovara.
Polizia Municipale e Carabinieri indagano invece sul fatto di sangue. Secondo i primi accertamenti, all'origine della brutale aggressione non ci sarebbe una rapina finita male, ma, con molta probabilità, antichi rancori, o uno screzio tra la vittima e l'aggressore, che avrebbero determinato un litigio, poi culminato nel tragico finale. L'accoltellatore nel frattempo ha fatto perdere le sue tracce. Alla Forze dell'Ordine il compito di indagare e assicurarlo alla giustizia.
E' arrivata oggi la condanna a 6 anni per il 38enne di origine albanese che la sera del 28 febbraio 2014 era entrato forzatamente in casa di una donna picchiandola e costringendola a subire violenza sessuale. L'uomo in fuga era scappato in Albania e poi fermato dopo 8 mesi al rientro in Italia. -
Parma 19 Novembre 2015 -
Si è conclusa oggi nel tardo pomeriggio, in un'aula di tribunale, la vicenda di aggressione che ha visto protagonista una giovane brutalmente violentata da un uomo all'interno della sua abitazione di Bardi, nella sera del 28 febbraio 2014.
Condanna di reclusione a sei anni per un 38enne albanese accusato non solo di violenza sessuale, ma anche violazione di domicilio, lesioni personali e danneggiamenti.
Secondo le accuse e la ricostruzione, l'uomo, sotto l'effetto dell'alcol, ha forzato una porta-finestra dopo essersi arrampicato su un balcone al piano rialzato. La donna, che era in casa, si è così trovata davanti l'aggressore che aveva già visto più volte tra le vie del paese. Inutile il suo tentativo di reagire con forza, la vittima viene aggredita con brutalità, percossa e costretta a subire violenza sessuale. Evidenti i segni della violenza subita: viso gonfio ed ecchimosi.
Le indagini dei carabinieri, coordinate della Procura di Parma, sono iniziate subito in una ricerca all'uomo in fuga, che nel frattempo era riuscito a rientrare in Albania.
Contro di lui un mandato di cattura internazionale. Rientrato in Italia dopo 8 mesi viene fermato a Bari: al controllo dei documenti risulta ricercato.
Dopo un periodo in carcere, l'uomo è stato posto agli arresti domiciliari fino alla condanna di oggi emessa dal collegio dei giudici presieduto da Pasquale Pantalone.
E' successo nel pomeriggio di ieri alla stazione Autocorriere di Modena quando la ragazza si è accorta di non avere più il cellulare in tasca. Gli agenti della Municipale hanno inseguito un gruppo di magrebini e ne hanno fermati due: rimasto ferito un agente. -
Modena, 19 novembre 2015 -
E' successo proprio durante il servizio predisposto dal Comando della Municipale per prevenire e contrastare fenomeni di bullismo e furti nella zona della stazione dei bus, nell'orario in cui i giovani escono dalle scuole e vi si recano per prendere i mezzi.
Una studentessa stava prendendo posto sull'autobus in partenza per Campogalliano dalla Stazione Autocorriere, quando si è sentita sfiorare la tasca e si è accorta di non avere più il cellulare, un iPhone 6. La 16enne ha immediatamente fatto fermare il mezzo e, scendendo, ha segnalato l'accaduto agli agenti della Polizia municipale in servizio, indicando anche il presunto autore del furto: un giovane nordafricano anch'egli sceso dall'autobus. Ma mentre questi si è lasciato tranquillamente avvicinare dagli agenti, altri tre ragazzi stranieri hanno iniziato la loro fuga. Ne è nato un inseguimento che ha portato la pattuglia della Municipale ad acciuffare due dei tre fuggitivi.
I.F. marocchino di 26 anni, con numerosi precedenti per furto, già arrestato una volta e attualmente con permesso di soggiorno scaduto, è stato bloccato in viale Monte Kosica dove ha opposto resistenza all'arresto provocando all'agente ferite guaribili in sette giorni. Il magrebino è stato denunciato all'Autorità giudiziaria per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e inosservanza alle norme sugli stranieri.
Il secondo magrebino fermato e portato al Comando per l'identificazione, A.B. di 25 anni irregolare sul territorio e senza precedenti, probabilmente appena arrivato in Italia, si era rifugiato nei bagni di un bar nella zona del Novi Sad, dove gli agenti hanno anche recuperato uno smartphone. Non quello appena rubato, ma un altro sottratto appena 20 minuti prima a una ragazza di Castelvetro che non si era accorta del furto. Gli accertamenti hanno consentito di rintracciarla e la 16enne rientrerà presto in possesso del suo apparecchio presentando denuncia di furto al Comando.
È invece risultato regolare sul nostro territorio e residente a Reggio, Z.R., lo straniero indicato dalla vittima del furto. Anche in questo caso si tratta di un marocchino. Intanto la Municipale ha acquisito le immagini della videosorveglianza, anche quelle registrate sull'autobus, per appurare l'accaduto.
Caso di tubercolosi polmonare a Guastalla. Il Servizio Igiene e Sanità Pubblica ha già avviato tutte le procedure previste per l'individuazione dei contatti a rischio, lo svolgimento degli accertamenti sanitari necessari, la sorveglianza sanitaria dei contatti e la comunicazione alle famiglie coinvolte. -
Guastalla, 19 novembre 2015 -
La Direzione dell'Azienda USL informa che è stato segnalato un caso di tubercolosi polmonare in un alunno frequentante una classe della Scuola Secondaria di Primo Grado di Luzzara e Progetto A.L.I di Guastalla, per fortuna in buone condizioni.
L'alunno è sempre stato asintomatico, con assenza di febbre e tosse, è già stato dimesso dall'ospedale ed ha iniziato la terapia specifica.
Il Servizio Igiene e Sanità Pubblica ha già avviato tutte le procedure previste per l'individuazione dei contatti a rischio, lo svolgimento degli accertamenti sanitari necessari, la sorveglianza sanitaria dei contatti e la comunicazione alle famiglie coinvolte.
La tubercolosi è una malattia a prevalente localizzazione polmonare e si può trasmettere, da persona a persona, per via respiratoria.
La trasmissione della malattia avviene attraverso un contatto stretto e molto prolungato con il malato in uno spazio confinato nei 3 mesi precedenti l'esordio della malattia.
La trasmissione del microrganismo non avviene pertanto con facilità: sono necessarie particolari condizioni ambientali, condizioni legate alla tipologia della malattia ed allo stato immunitario del soggetto esposto. La tubercolosi non si contrae da una persona che tossisce all'aria aperta e in luoghi ben aerati; la trasmissione non avviene attraverso indumenti, oggetti personali, né con strette di mano o facendo uso di piatti o posate in comune con un soggetto malato. Le manifestazioni cliniche caratteristiche sono rappresentate da: tosse resistente alle comuni terapie (antibiotici, aerosol, ecc.), febbricola persistente, malessere generale, stanchezza, dimagrimento, brividi e sudorazione notturna.
La malattia è curabile con terapia antibiotica specifica per un periodo congruo come previsto dai protocolli terapeutici.
Identikit dei nuovi borseggiatori a Parma. Come, dove agiscono e cosa rubano. Massivo intervento della Polizia ferroviaria per arginare il crescente fenomeno ad opera di cittadini stranieri minorenni. Quello che colpisce è che le vittime sono giovanissimi studenti. -
- Di Alexa Kuhne -
Parma, 19 novembre 2015 –
La stazione ferroviaria è il quartiere generale. I luoghi in cui agiscono sono i binari e le sale d'attesa, ma anche gli autobus che dalle scuole portano a piazzale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Nomadismo e destrezza è il modus operandi. Gli oggetti tecnologici sono quelli preferiti. I borseggiatori sono per lo più minorenni di nazionalità senegalese o marocchina, o comunque di un paese straniero. Ma quello che colpisce di più è che le vittime sono giovanissimi studenti.
E' la fotografia del borseggio che cambia nella stazione di Parma, che è ora, più che mai, sotto l'assedio di tagliaborse allenati e scaltri. Non sono più prese di mira signore o anziani, persone indifese, ma ragazzi che vanno a scuola con lo zaino in spalla, nelle cui tasche viene custodito uno smartphone e da cui, con destrezza, è un gioco da ragazzi sottrarre il prezioso contenuto.
In questi giorni, grazie a una rafforzata attività della polizia ferroviaria, è stato possibile individuare e bloccare i delinquenti.
Sono scattate tre indagini dopo le denunce fatte al posto Polfer della stazione ferroviaria di Parma. L'attività di vigilanza e controllo ha permesso di riconoscere un gruppo di borseggiatori che colpiscono sia nei pressi dei binari e nei vagoni, ma anche a bordo di autobus in servizio urbano con fermata sempre davanti l'entrata delle ferrovie.
Così, lo spavento di un diciassettenne che si è presentato alla Polizia ferroviaria, insieme ai genitori, per denunciare la sottrazione violenta dello smartphone, avvenuto all'interno del piano – 2, è presto passato e l'episodio si è concluso positivamente.
Il ladro, anche lui minorenne, é stato individuato in pochi giorni, anche grazie alla visualizzazione delle registrazioni del sistema di video sorveglianza.
Non è stato complesso per gli uomini della Polfer rintracciare il ragazzo extracomunitario, perché aveva fatto della stazione ferroviaria il suo quartiere generale. Il ladro è ora indagato in stato di libertà per furto con strappo ed è stato riaffidato ad una struttura di accoglienza per minori ove era stato già collocato in precedenza.
Anche muovendosi di stazione in stazione i borseggiatori fanno bottino. Sono anche dei nomadi dello scippo che fanno capolino alla stazione ferroviaria di Parma, dopo aver operato in vari punti dell'Emilia.
Anche in questo caso l'indagine è partita dalla denuncia di una giovane viaggiatrice alla quale è stato rubato l' I-Pod che la ragazzina teneva all'interno della tasca esterna dello zaino che portava alle spalle. Il furto deve essere avvenuto negli istanti immediatamente successivi al proprio arrivo a bordo di un regionale nella stazione di Parma. Gli agenti hanno acquisito le immagini relative al borseggio del quale si erano resi responsabili due giovani. Nei giorni successivi è stato preso prima uno dei responsabili del borseggio. Dopo di lui si è risaliti anche alle generalità del complice, perché, nel frattempo, la coppia di tagliaborse aveva continuato ad agire in varie località della regione.
I due sono ventenni, di nazionalità marocchina e rispettivamente residenti nella bassa reggiana e mantovana. Subito riconosciuti dalla vittima, sono stati deferiti all'autorità giudiziaria per furto aggravato in concorso.
I luoghi di azione non sono solo i marciapiedi dei binari e le sale d'aspetto. I ladri agiscono anche negli autobus, quelli che portano al piazzale antistante la stazione ferroviaria. Come se fare un borseggio a persone in transito in città, che magari si accorgono del furto non subito, fosse un modo per garantirsi una difficile individuazione.
Tra le vittime prescelte, negli ultimi tempi, ci sono state anche altre ragazze che utilizzano i mezzi cittadini con capolinea. Nei giorni scorsi, ancora due giovani studentesse, delle quali una minorenne, hanno denunciato due furti avvenuti in due separate date, a bordo di linee urbane provenienti da vari istituti scolastici cittadini.
Il modus operandi adottato è sempre lo stesso: in entrambi i casi gli oggetti sottratti, rispettivamente un portafoglio ed uno smartphone iPhone, erano stati "sfilati" dalle tasche esterne delle borse che le ragazze di solito portano dietro le spalle. In questo caso sono stati fermati altri due stranieri che sono stati seguiti, nei giorni successivi, nei loro spostamenti dagli autobus dei borseggi all'interno della stazione ferroviaria. Perquisiti, sono stati trovati in possesso della refurtiva sottratta alle giovani vittime. I due ventenni, di nazionalità senegalese e residenti nel parmense, sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica per i delitti di ricettazione in concorso continuata.
Parigi reagisce ed è caccia all'uomo. Stanotte intorno alle 4,20 durante un assalto della polizia una donna si è fatta esplodere. Lo riferiscono fonti autorevoli come Tv Europe 1 e The Guardian. Forse la mente dell'infame attentato di venerdi scorso 13 novembre è accerchiato e sta trattando con la Polizia.
di LGC Parma 18 novembre 2015 -
Blitz della polizia a Saint-Denis. Una donna si fa esplodere durante un'incursione della polizia alla ricerca della mente degli attentati di venerdi scorso e della struttura di supporto logistico ai terroristi.
Nella periferia a nord est della capitale, nel quartiere di Saint-Denis, questa notte intorno alle 4,30, come riferiscono autorevoli testate come Tv Europe 1 e The Guardian, è scattata una operazione della polizia francese definita "complessa" durante la quale, intorno alle 7,30, una donna si è fatta esplodere causando la morte di 3 persone (due terroristi e un passante) e il ferimento di altre 5 appartenenti alle forze dell'ordine.
Indiscrezioni di stampa indicano che nell'appartamento, obiettivo delle forze dell'ordine, sia rifugiato Abdeldhamid Abaaoud , la presunta mente degli attentati di venerdi scorso, ricercato in tutta europa e di cui si credeva fosse rifugiato in Italia o addirittura rientrato a Bruxelles. Invece pare, e il condizionale è d'obbligo, stia in queste ore trattando con la polizia.
(In copertina il disegno di un alunno di prima elementare in memoria del suo insegnante Romain, perito nell'attentato. Foto trasmessa dall'amica Parigina - Corinne - che ringraziamo)
Interventi della Polizia Municipale nel fine settimana in centro storico per contrastare i fenomeni dell'abusivismo commerciale e dell'accattonaggio molesto in particolare nella zona della stazione e del centro storico. Sanzionate quattordici persone per accattonaggio. -
Piacenza, 17 novembre 2015 -
Ancora controlli della Polizia Municipale per contrastare i fenomeni dell'abusivismo commerciale e dell'accattonaggio molesto. In particolare, nei giorni scorsi, le sezioni di Pronto intervento e di Polizia commerciale del Comando di via Rogerio hanno effettuato servizi mirati nelle zone adiacenti alla stazione ferroviaria e in centro storico. Nella mattinata di sabato, in occasione del mercato settimanale, gli agenti sulla base delle norme previste dal Nuovo Regolamento di polizia urbana hanno sanzionato quattordici persone per accattonaggio, mentre altre due sono state multate per aver soddisfatto le proprie esigenze fisiologiche all'interno dei giardini Margherita.
Ancora sabato in centro storico, gli agenti della Polizia Municipale sono intervenuti per svolgere una serie di servizi di prevenzione e contrasto dell'abusivismo commerciale. Quando il controllo è scattato in via XX Settembre, alla vista della pattuglia della Municipale, i venditori abusivi si sono dati alla fuga abbandonando la merce che è stata recuperata e sequestrata. Si tratta di materiale di diverso genere quale: pelletteria, borse, cinture e portafogli, cover per cellulari e altri accessori per abbigliamento (calze, foulard, collane, occhiali).
Infine, sempre nel fine settimana, nel corso dei posti di controllo effettuati in viale Sant'Ambrogio, via Alberoni e piazzale Marconi, dei quarantatré veicoli controllati, quattro sono stati sanzionati perché circolanti senza la prescritta revisione e uno per la mancata copertura assicurativa.
E' conservata presso gli uffici della Questura di Parma una borsa blu piena di medicinali e strumenti di primo soccorso, sequestrata stanotte a dei cittadini extracomunitari, oggetto di furto. Il legittimo proprietario potrà presentarsi presso gli Uffici Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico munito della denuncia. -
Parma, 17 novembre 2015 -
Presso gli Uffici Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Parma è conservata una borsa medica sequestrata stanotte a dei cittadini extracomunitari, oggetto di furto.
Si tratta di una borsa blu piena di medicinali e strumenti di primo soccorso (medicinali per medicazioni sul posto, fiale e siringhe, bende ecc.) come da foto.
La Questura chiede di dare la massima divulgazione per poter risalire al legittimo proprietario, che per chiederne la restituzione potrà presentarsi presso questi uffici - o contattare telefonicamente il numero 0521/219546 - in orario mattutino munito della denuncia.