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Aveva allestito un "punto vendita" di stupefacenti nella propria abitazione nella frazione Fossoli di Carpi: i Carabinieri hanno fatto irruzione in casa e arrestato il 20enne con piu' di mezzo chilo di marijuana e hashish, nascosti nella dispensa della cucina. -

Modena, 21 gennaio 2016

I Carabinieri della Stazione di Carpi hanno arrestato ieri sera un 20enne carpigiano che aveva allestito un "punto vendita" di marijuana e hashish nella propria abitazione sita nella frazione di Fossoli. I militari sono arrivati a lui durante alcuni servizi perlustrativi svolti in quella frazione negli ultimi giorni, durante i quali hanno notato un via vai di ragazzi che entravano e uscivano da un piccolo condominio. Dopo qualche giorno di osservazione, ieri sera hanno atteso che uscisse un cliente (trovato in possesso di modica quantità di stupefacente) e hanno fatto irruzione in casa, perquisendola e trovando bilancini di precisione, mezzo chilo di marijuana e 100 grammi di hashish, racchiusi in alcuni barattoli celati nella dispensa della cucina. Il 20enne è stato arrestato e questa mattina si è svolta la direttissima.

 

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Il signore di 81 anni, residente a Correggio, è stato trovato ai piedi di una scala di emergenza. Inutili i soccorsi, è deceduto poco dopo al Pronto Soccorso di Correggio a causa delle gravi lesioni riportate. Sono subito stati chiamati i Carabinieri. -

Reggio Emilia, 20 gennaio 2016

La Direzione dell'Azienda USL informa che nella mattinata di oggi un signore di 81 anni, residente a Correggio, è stato trovato in fin di vita su un marciapiede dell'Ospedale San Sebastiano, ai piedi di una scala esterna di emergenza.
L'uomo, immediatamente soccorso, è deceduto poco dopo al Pronto Soccorso di Correggio a causa delle gravi lesioni riportate, verosimilmente dovute, secondo una prima ricostruzione della dinamica dei fatti, ad una caduta dall'alto.
La persona non era ricoverata e non aveva in programma visite o controlli all'Ospedale.
Sono subito stati chiamati i Carabinieri e la salma è alla Camera Ardente dell'Ospedale di Correggio a disposizione dell'autorità giudiziaria per gli eventuali accertamenti del caso.

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Il tamponamento, che per fortuna non ha avuto gravi conseguenze, ha permesso alla Municipale di scoprire che l'uomo alla guida era senza patente e con auto senza assicurazione. E' accaduto ieri pomeriggio all'incrocio fra la tangenziale sud e la via Emilia. -

Parma, 20 gennaio 2016

E' successo nel pomeriggio di ieri, alle ore 17.45 circa, all'altezza della rotatoria della tangenziale del Ducato con via Emilio Lepido. Una Opel Astra, proveniente dalla tangenziale, condotta da un venticinquenne, di nazionalità nigeriana, regolare sul territorio italiano e domiciliato a Parma, giunta all'interno della rotatoria ha tamponato una Citroen C3, condotta da una donna di 37 anni, di nazionalità italiana e residente in Parma.
In apparenza un banale incidente, dietro cui si nascondeva però una pesante serie di violazioni. Il giovane nigeriano era infatti privo di patente di guida, senza la copertura assicurativa del veicolo e l'automobile non era stata sottoposta alla revisione periodica di legge.
La pattuglia della Polizia Municipale, giunta sul posto per i rilievi tecnici, constatava l'assenza di feriti e lievi danni ai veicoli, ma ovviamente provvedeva a contestare tutte le violazioni a carico del conducente dell'Opel.

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Mercoledì, 20 Gennaio 2016 09:52

Adottato il cucciolo gettato nel cassonetto

Il piccolo, ritrovato da un operatore di Hera a Renno di Pavullo e curato dalle volontarie del canile ha trovato una nuova famiglia a tempo di record. Ora Sam, è stato ribattezzato Nelson, in onore di Horatio Nelson, l'ammiraglio inglese vincitore e affascinante. -

- Di Manuela Fiorini -

Pavullo, 20 gennaio 2015

E' una storia a lieto fine quella di Sam, il cucciolo di cane ritrovato una settimana fa in un cassonetto da un operatore Hera a Pavullo, nella frazione di Renno, e salvato un attimo prima di finire nel compattatore. Il piccolo, di circa 4/5 mesi era subito stato soccorso e consegnato alle amorevoli cure delle volontarie del Canile di Pavullo. La sua storia è rimbalzata sui social network e sui media, insieme all'appello per trovare per lui una nuova famiglia. L'adozione è arrivata a tempo di record. Ora Sam, che è stato ribattezzato Nelson, in onore di Horatio Nelson, l'ammiraglio inglese vincitore e affascinante, nonostante il braccio amputato, potrà riprendersi dalle ferite del corpo e dell'anima coccolato dalla sua nuova "mamma" Roberta.

"Navigando su internet", racconta, "mi sono imbattuta in questo musino. Da tempo seguo il lavoro delle volontarie del canile di Pavullo e la sua storia mi ha colpito. A casa ho già due cani viziatissimi e prenderne un terzo non era davvero nelle nostre priorità, ma quando l'ho visto, è stata una decisione di pancia! Così, ho mandato un email per candidarmi all'adozione del cucciolo. Sapevo che Sam meritava una famiglia che si dedicasse a lui in toto e forse, con tre figli, un marito, due cani, un gatto e un lavoro a tempo pieno, non ero la persona più indicata. Invece, il giorno dopo, ho avuto la bella sorpresa: mi è stato confermato il pre affido!".

Come è stato il primo incontro con Sam/Nelson?
"Non vedevo l'ora di stringerlo. Quando l'ho portato a casa, confesso di avere avuto un po' di timore perché mio marito Roberto era all'oscuro dell'adozione. Ma poi, con la complicità di Francesco e Leonardo, i nostri figli più grandi, mi sono presentata con un fagotto in braccio...Mio marito? Nemmeno mi stava ascoltando mentre gli raccontavo la storia del cucciolo...era già "innamorato" di lui! Abbiamo trascorso tutta la sera a farlo familiarizzare con gli altri pelosi di casa: Tati, una bretoncina di 14 anni e Calì, una pinscher di 6. Poi c'è Amelia, la gatta di mio figlio Leo".

Nelson 2 rid

Come sta ora?
"E' un cagnolino molto affettuoso, buono, che non ha perso la fiducia nell'uomo nonostante quello che gli è capitato. Adora la pinscher e Carlotta, mia figlia di 5 anni. Poi, come ogni cane che si rispetti, abbaia al gatto. Fisicamente ha subito un trauma cranico e ha la zampetta sinistra e una vertebra della coda fratturate. In 30/40 giorni sarà pienamente recuperato. In tutta sincerità, mi sembra strano che queste ferite siano state causate dal "volo" nel cassonetto. Potrebbe essere stato investito da un'auto e gettato via come un rifiuto, anziché essere soccorso, oppure, peggio ancora, potrebbe essere stato picchiato con violenza e poi buttato nei rifiuti".

E mentre Sam/Nelson si gode la sua nuova famiglia, il pensiero va a chi lo ha gettato in quel cassonetto, sperando di liberarsi si lui, nei confronti del quale è stata fatta denuncia contro ignoti.
"In Italia ci sono leggi che puniscono il maltrattamento e l'abbandono degli animali, che vanno fatte applicare", commenta Roberta, "Se poi qualcuno non può prendersi cura di un cane o dei cuccioli, ci sono alternative all'abbandono, come gli appelli, il passaparola tra gli amanti degli animali per trovare una nuova casa, oppure il canile, che si prende cura di cuccioli e adulti e si impegna a trovare una buona adozione".

INFO
Il piccolo Sam/Nelson è stato accudito dalle volontarie dell'Associazione Piss and Love Onlus per il Canile di Pavullo. Ci sono tanti cani che aspettano una nuova famiglia, per conoscere le loro storie
www.caniledipavullovolontari.it o www.facebook.com/canile.pavullonelfrignano. Per info sui cani o per candidarsi a un'adozione Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Martedì, 19 Gennaio 2016 17:34

Bassa modenese, secondo anniversario dell'alluvione

Il 19 gennaio 2014 il Secchia rompe gli argini e "invade" un territorio di 75 kmq compreso tra i Comuni di Bomporto, Bastiglia, Medolla e San Felice, sommergendo case e aziende, facendo centinaia di sfollati, danni per decine di milioni e una vittima, Giuseppe "Oberdan" Salvioli. Il ricordo di quei giorni e il punto della situazione.

Di Manuela Fiorini

Modena, 19 gennaio 2016

Il 19 gennaio 2014 è un giorno come un altro. C'è persino un sole tiepido in quella mattina d'inverno. Ma è una calma apparente. Per le strade di Bomporto e di Bastiglia le auto della Protezione Civile passano di casa in casa ripetendo all'infinito un messaggio allarmante. Dall'altoparlante si invita la popolazione a mettere in sicurezza gli arredi e i beni situati ai piani bassi, di salire ai piani più alti o di abbandonare le abitazioni. Il fiume Secchia ha rotto l'argine destro all'altezza della frazione di San Matteo e l'acqua ha cominciato a defluire nella campagne. Da lì a poco sommergerà tutto: case, strade, negozi, aziende, campi...portandosi via i sacrifici di una vita di famiglie e imprenditori. Un lago di 75 kmq che sommerge il territorio dei comuni di Bomporto, Bastiglia, Medolla e San Felice, che nemmeno due anni prima erano stati colpiti dal sisma.

Scorrono ancora davanti agli occhi le immagini delle campagne e delle strade allagate, delle persone portate in salvo sui canotti della Protezione Civile e dei volontari, delle famiglie isolate per giorni ai piani alti delle case, senza riscaldamento e luce, mentre il cibo scarseggia. L'acqua del Secchia arriva ai primi piani delle case e le riempie di fango, portandosi via auto, arredi, merci dei negozi. Le strade si trasformano in fiumi impetuosi che scorrono veloci, travolgendo e portando via pezzi di vita. Tra i volontari che portano aiuto alla popolazione c'è anche Giuseppe "Oberdan" Salvioli, 44 anni, di Bastiglia. Travolto dalle acque nella notte tra il 19 e il 20 febbraio, verrà ritrovato senza vita il 5 febbraio. Sarà l'unica vittima dell'alluvione. Per ricordare Oberdan è in programma una fiaccolata e la deposizione di una corona di fiori, mercoledì 20 gennaio, alle ore 17,50, a Bastiglia. Per lui i suoi concittadini chiedono a gran voce la Medaglia al Valor Civile.

Alluvione 1

Quando le acque si ritirano, la popolazione si rimbocca le maniche: c'è il fango da spalare, c'è da salvare il salvabile e ripartire. Partono anche le iniziative di beneficienza, la Regione Emilia Romagna stanzia fondi per la ricostruzione. Intanto, parte anche l'inchiesta per determinare che cosa ha causato la rottura dell'argine, in un tratto rettilineo e non durante una piena. I principali "indagati" sono nutrie, volpi e tassi che, scavando le loro tane, hanno indebolito la tenuta dell'argine fino alla rottura. A ventiquattro mesi dal disastro, tuttavia, le indagini sono ancora in corso per determinare se c'è stata una responsabilità oggettiva in quanto accaduto e a chi deve essere attribuita.

Due anni dopo, chi non ha chiuso l'attività è ripartito e sono arrivati anche i risarcimenti, per fare fronte ai quali la Regione Emilia Romagna ha stanziato 60 milioni di euro. Questo il bilancio: tutte le domande per le prime case sono state liquidate, per un totale di 21 milioni di euro. I proprietari di seconde case, invece, dovranno attendere ancora: i risarcimenti devono ancora passare al vaglio della burocrazia. Per quanto riguarda le imprese, sono circa 500 quelle che hanno fatto richiesta di risarcimento danni. Di queste, sono state liquidate solo 200, poco più di un terzo, per circa 8 milioni di euro. Sono invece stati tutti conclusi i 67 interventi sulle opere pubbliche, per i quali sono stati spesi 7,4 milioni, mentre 71 sono stati stanziati per le opere idrauliche. Sono in arrivo, invece, altri 33 milioni per il sistema di arginature dei fiumi Secchia, Panaro e Naviglio, per un totale di 104 milioni di euro.

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I Carabinieri di Concordia si sono recati in Campania per eseguire l'ordine di carcerazione emesso a suo carico dal GIP del Tribunale di Modena del coordinatore delle attività illecite. L'ammontare totale indebitamente percepito ai danni dell'INPS di Modena, Mantova e Ferrara è di 230.000 euro. -

Modena, 19 gennaio 2016

Ad ottobre 2015 i Carabinieri della Stazione di Concordia sulla Secchia avevano dato esecuzione all'ordinanza di applicazione di misure cautelari a carico di 6 persone residenti nella "bassa" accusate di associazione per delinquere finalizzata alla truffa all'Inps per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Le indagini condotte avevano fatto emergere una intensa trasmissione di email inerenti a documenti per le assunzioni fittizie tra alcuni dei complici ed un "commercialista" che a sua volta li inviava poi all'INPS. Le attività investigative hanno finalmente fornito il riscontro finale, attraverso l'individuazione anche di quest'ultimo uomo che nella fase preliminare delle indagini non era ancora stato identificato: si tratta di C.G. 36enne di Villa Literno (CE), ragioniere già pregiudicato per truffa. Ieri mattina i Carabinieri di Concordia si sono recati in Campania per eseguire l'ordine di carcerazione emesso a suo carico dal GIP del Tribunale di Modena Dott.ssa Eleonora DE MARCO, su richiesta del Pubblico Ministero, dott. Marco Imperato, che ha coordinato le indagini condotte dall'Arma dei Carabinieri.

Dalle indagini condotte è emerso che C.G, di professione ragioniere è la vera mente dell'organizzazione nonché il coordinatore delle attività illecite. Lui aveva studiato bene il sistema per truffare l'INPS, e lo aveva proposto ad un pregiudicato di origine campana residente a Cavezzo, il 50enne C.R., il quale insieme ad altri 3 complici (tra cui il proprio figlio) aveva individuato persone compiacenti in stato di bisogno provocato da contingenti ed attuali difficoltà economiche, da far assumere fittiziamente da due piccole cooperative senza mai effettivamente prestare lavoro e, dopo un certo periodo di tempo, essere licenziati allo scopo di percepire indebitamente il sussidio di disoccupazione, che sarebbe stato poi equamente spartito per metà al finto lavoratore e l'altra metà agli organizzatori. Il sussidio percepito indebitamente variava in base ai periodi di assunzione - da un minimo di 400 euro ad un massimo di 1.000 - e l'ammontare totale indebitamente percepito ai danni dell'INPS di Modena, Mantova e Ferrara è di 230.000 euro. I periodi oggetto di indagine sono variabili poiché le posizioni sono state aperte e chiuse in momenti diversi (il sussidio di disoccupazione dura circa 8 mesi) benché l'intervallo temporale esaminato inizia a luglio 2014 e termina a luglio 2015. Le assunzioni fittizie venivano fatte attraverso due cooperative, una di Ferrara che si occupa di lavori in muratura e pulizie, e l'altra di Mantova che opera sia nel settore delle serre agricole sia nel montaggio di prefabbricati. Nel periodo oggetto d'indagine ben 74 persone, quasi tutti italiani e residenti nelle Province di Modena e Mantova hanno fornito la propria disponibilità a truffare l'INPS, benché di fatto solo in 28 hanno effettivamente percepito i contribuiti, poiché le attività investigative condotte hanno permesso ai Carabinieri di segnalare all'INPS le irregolarità e bloccare sul nascere le altre erogazioni, che senza l'intervento dell'Arma sarebbero ammontate a qualche milione di euro.
Quando ad ottobre era stata conclusa la prima fase di indagini la medesima magistratura modenese aveva emesso 4 misure di arresti domiciliari a carico degli organizzatori delle truffe (C.R. del '66, C.D. del '94; M.C. del '67 e B.S. del '64) e due sottoposizioni all'obbligo di dimora a carico di titolari delle due cooperative.

Dagli accertamenti presso l'INPS era poi emerso che dalla stessa casella postale pervenivano anche documentazioni di altri 30 soggetti risultati assunti e poi licenziati da una cooperativa di Bologna e pertanto destinatari di sussidio di disoccupazione. Tuttavia, i riscontri investigativi hanno permesso di accertare che in questo caso le persone in questione erano totalmente ignare dei fatti, tanto che i sussidi venivano versati su carte di credito postali riconducibili a 16 individui compiacenti, tutti residenti in Campania e pertanto deferiti in stato di libertà per ricettazione. Sostanzialmente erano stati abusivamente adoperati i dati di persone ignare per falsificare le assunzioni e riscuotere i sussidi.

Con l'individuazione e l'arresto della mente dell'organizzazione si è chiuso il cerchio. Durante la mattinata, oltre all'abitazione del "ragioniere" sono state perquisite anche le abitazioni di due altri personaggi compiacenti di Casal di Principe che hanno fornito un supporto secondario, nel corso delle quali sono stati sequestrati documenti cartacei e informatici utili.

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Martedì, 19 Gennaio 2016 10:42

Parma - Spaccata nella notte alla Media World

I malviventi sono riusciti ad infrangere l'ingresso del centro commerciale Euro Torri per poi sfondare la saracinesca della Media World utilizzando una Bmw scura come ariete: ingenti i danni. L'allarme ha messo in fuga i malviventi. Sono in corso le indagini. -

Parma, 19 gennaio 2016

Una Bmw scura ha sfondato la saracinesca del punto vendita Media World all'interno del Centro Commerciale Euro Torri. E' successo nella notte appena trascorsa. Dalle prime informazioni, sembra che i ladri abbiano sfondato l'ingresso principale per poi arrivare a quello del centro di elettronica usando come testa di ariete l'auto, per poi fuggire una volta scattato l'allarme, a bordo di un secondo veicolo. Ingenti i danni. Ancora non si conoscono i dettagli e l'entità del furto. Sull'episodio indagano le Forze dell'ordine. Sono già in atto i lavori per ripristinare gli ingressi.

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Un grave episodio di violenza che si è scoperto essere l'ennesimo di una lunga serie di soprusi subiti dalla donna, da parte del compagno, alcolista e tossicodipendente. A dare l'allarme i vicini di casa, allarmati dalle urla. L'uomo è stato arresto per i reati di maltrattamenti, lesioni personali, minacce gravi, furto aggravato e violenza privata ed attualmente è ristretto in carcere. -

Parma, 18 gennaio 2016

Giovedì scorso i condomini dello stabile di Via Genova, allarmati dalle urla, verso le 20:30 hanno avvisato le Forze dell'Ordine e una volante della Questura di Parma è intervenuta per l'ennesima lite tra due conviventi: la pattuglia ha potuto solo constatare che nessuno dei due presentava lesioni o manifestava l'intenzione di procedere. Dopo solo un paio d'ore però, alle 22.30 circa, la stessa pattuglia è dovuta tornare sul posto, stavolta su richiesta della donna che riferiva di essere stata percossa.
L'uomo, di anni 32 di origini campane, e la donna, di anni 40 di origini russe, sono persone già note alle Forze dell'Ordine per lo stato di disagio e le continue liti tra loro, spesso anche con minacce e violenze nei confronti di altri condomini.

L'uomo, ubriaco, all'arrivo della pattuglia si trovava in strada e ha subito cercato di dileguarsi, ma è stato prontamente bloccato. La donna ha confessato che al culmine della lite, è stata più volte percossa e minacciata di morte dall'uomo, che l'aveva anche stretta al collo con le mani. Egli, mentre lei era in linea col 113, le aveva strappato di mano il telefono, distruggendolo in terra, e si era allontanato di casa portando con sé il denaro della vittima - denaro che infatti è stato trovato in tasca dell'uomo.

Le dichiarazioni rese dalla donna, formalizzate in denuncia, sono state riscontrate nelle dichiarazioni dei condomini, che hanno riferito di strazianti urla della donna provenire dall'interno dell'abitazione.
In sede di denuncia, inoltre, la donna ha riferito di continue violenze e vessazioni subite ad opera dell'uomo, alcolista e tossicodipendente, fin dall'inizio della loro relazione, che l'avrebbero turbata psicologicamente ponendola in uno stato di prevaricante assoggettamento.
In virtù di quanto accertato direttamente e di quanto esposto dalla donna, che nel frattempo era stata accompagnata in ospedale e medicata, l'uomo è stato tratto in arresto per i reati di maltrattamenti, lesioni personali, minacce gravi, furto aggravato e violenza privata ed attualmente è ristretto in carcere.

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Lunedì, 18 Gennaio 2016 17:02

Sub parmigiano disperso nel Lago di Garda

Continuano le ricerche di Pietro Simeone, il 34enne sub parmigiano che da sabato risulta disperso in seguito ad una immersione nel Lago di Garda. Ritrovate la sua auto, la plancia per gli attrezzi e la boa di aggancio

Parma, 18 Gennaio 2016 -                  

E’ da sabato che non si hanno più notizie di Pietro Simeone, il sub 34enne di Parma, che risulta ancora disperso in seguito ad una immersione nel Lago di Garda, vicino a Padenghe, sulla costa bresciana. Si teme sia stato colto da un malore ma ancora non ci sono ipotesi accreditate su quanto sia realmente accaduto.

Gli aggiornamenti dei sommozzatori della Guardia costiera informano che è stata rinvenuta la plancia su cui teneva issati gli attrezzi e la boa che doveva servirgli come aggancio. Ma più il tempo passa e più la preoccupazione di familiari ed amici continua a crescere, anche visto l’abbassamento delle temperature che in queste ore si è fatto più sostenuto.

Sub esperto, appassionato di pesca e grande amante degli sport, Pietro è conosciuto ed apprezzato da tutto il mondo sportivo parmigiano, una realtà che in questi momenti di snervante attesa conserva la speranza  di un suo ritorno a casa.

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Ha rubato diversa merce dagli scaffali all'Esselunga di via Emilia Ovest e una volta scoperto ha aggredito l'addetto alla sicurezza che cercava di bloccarlo: arrestato dalla Polizia di Stato per rapina impropria e condannato a 10 mesi di reclusione. -

Parma, 18 gennaio 2015

E' successo venerdì mattina, verso mezzogiorno. Una volante della Questura di Parma è intervenuta presso il supermercato Esselunga di Via Emilia Ovest, dove un uomo era stato scoperto a rubare.

L'uomo una volta messe nel carrello alcune confezioni di salmone e di salumi, certo di non essere visto, le ha nascoste nella tasca interna del giubbotto e nella cintura dei pantaloni. Dopodiché ha prelevato altra merce dagli scaffali, una parte nascondendola nella tasca interna del giubbotto, una parte pagandola regolarmente in cassa. Una volta oltrepassate le casse, è stato però fermato dagli addetti alla vigilanza che si erano accorti del furto. Si è scatenata in lui una reazione aggressiva: spintoni e minacce, sino all'arrivo della Polizia.

Mentre da un lato la merce sottratta, per un valore di € 60,22 è stata restituita agli addetti del supermercato, l'uomo, completamente sprovvisto di documenti, è stato condotto in Questura e, una volta sottoposto ai rilievi fotodattiloscopici, identificato per M.T. cittadino moldavo di 56 anni incensurato e regolarmente residente a Parma: al termine degli accertamenti sulla sua identità è stato tratto in arresto per il reato di rapina impropria. Processato con rito direttissimo, è stato giudicato colpevole e condannato alla pena di mesi 10 e giorni 20 di reclusione ed € 180,00 di multa, con sospensione condizionale della pena, ed immediatamente rimesso in libertà.

Pubblicato in Cronaca Parma
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