Nella nottata di ieri 21/4/2016 alle ore 1.45 circa una Volante dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha rinvenuto e sequestrato una bicicletta mountain bike probabile oggetto di furto commesso poco prima. La bicicletta veniva spinta a mano lungo Via XXII Luglio da un uomo, che si è dato alla fuga abbandonando in terra la bici in questione.
La Questura chiede la massima diffusione tra la cittadinanza al fine di risalire al legittimo proprietario, che potrà chiederne la restituzione presentandosi presso l'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico Tel. 0521/219546.
Parma, 22 aprile 2016
E' il primo caso in Emilia Romagna. Manghi, presidente di Provincia e Unione Bassa Reggiana: "Il primo scioglimento per mafia in regione deve spronarci a proseguire il cammino già intrapreso".
Reggio Emilia, 21 aprile 2016
Momento buio per il paesino nella memoria di tutti per il mito di Don Camillo e Peppone. Ieri, su proposta del Ministro dell'interno, Angelino Alfano, il Consiglio dei ministri ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Brescello (RE), a norma dell'articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nel quale sono state accertate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata.
Un segnale forte a favore della legalità. Brescello è il primo comune in Emilia Romagna sciolto per mafia, riprova del radicamento della 'ndrangheta a Reggio Emilia, come testimoniano il processo Aemilia e le recenti indagini che hanno coinvolto anche il Comune della Bassa Modenese di Finale Emilia.
Il presidente Manghi: 'Notizia dolorosa, ora raddoppiamo gli sforzi'
"Lo scioglimento per mafia del Comune di Brescello, primo in Emilia-Romagna, è una notizia dolorosa, dinnanzi alla quale non possiamo sottrarci a ulteriori riflessioni e a nuove responsabilità sul tema della legalità, ma nemmeno dimenticare il cammino che tutta la comunità ha da tempo intrapreso per contrastare ogni tentativo di infiltrazione.
In particolare, lo dico anche da pubblico amministratore della Bassa Reggiana della cui Unione Brescello fa parte, da oggi siamo chiamati ad innalzare ulteriormente il livello di guardia e a rafforzare il nostro impegno collettivo per aiutare la comunità brescellese ad affrontare e superare questa delicata fase. In questo senso credo che l'Unione stessa possa svolgere un ruolo fondamentale.
Ma non dobbiamo dimenticare che la stessa decisione assunta dal Consiglio dei ministri si basa sul serio lavoro coordinato dal prefetto Ruberto, anche attraverso la commissione d'indagine preposta, il cui lavoro è stato sottoposto al vaglio di un Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica al quale io e il sindaco Vecchi abbiamo partecipato. Questo – al pari della volontà di Provincia e di tanti Comuni reggiani, tra i quali lo stesso Brescello, di ribadire proprio in queste ore al processo Aemilia la costituzione a parte civile – dimostra come le istituzioni reggiane stiano collaborando in maniera alacre, costante e credibile per contrastare la mafia.
E al nostro fianco, come anche il recente Festival della legalità "Noicontrolemafie" ha ribadito, c'è una cittadinanza attiva – a partire dai nostri giovani – capace di metterci la faccia e l'anima in una nuova lotta di resistenza alle mafie e alla loro cultura di prevaricazione e illegalità.
Lo scioglimento del Comune di Brescello ci sprona a proseguire insieme su questa strada: sulla collaborazione istituzionale per garantire ordine e sicurezza; sull'impegno culturale e formativo nei confronti di noi stessi e dei cittadini, a partire dai giovani; sui protocolli per la legalità che aiuteranno le pubbliche amministrazione a prevenire, nel quotidiano agire, ogni tentativo di infiltrazione.
Come recita proprio lo slogan di "Noicontrolemafie", "Ci sono loro, ma ci siamo anche noi". Abbiamo capito che la mafia c'è, ma c'è anche la militanza di una intera comunità la cui reazione, insieme a quella delle istituzioni locali, è già cominciata: e questo ci rassicura sul fatto che Brescello, che l'intera provincia di Reggio Emilia ce la faranno, che il muro verrà eretto, che la mafia sarà fermata e sapremo costruire in modo sano il nostro futuro."
Giammaria Manghi
Presidente della Provincia di Reggio Emilia
e dell'Unione dei Comuni Bassa Reggiana
Arresto per furto aggravato nel Parco Ducale. Il borseggiatore si difende: il maltolto ad un 81enne era la ricompensa per una prestazione sessuale...
di Alexa Kuhne
Parma, 20 aprile 2016 -
"Non ho accettato di andare a casa sua per un rapporto ...". Sarebbe stata questa la versione fornita agli uomini della Volante, nel primo pomeriggio di ieri, da un ragazzo di colore di 29 anni. Fermato dalla polizia dopo la denuncia di un 81enne derubato del suo borsello, ha dato la sua versione dei fatti... L'ennesimo episodio di borseggio si è verificato nel Parco Ducale, nelle vicinanze del laghetto. Una Volante della Polizia di Stato è intervenuta per la chiamata di un anziano che ha raccontato che poco prima, mentre era seduto su una panchina, era stato avvicinato da un uomo di origini africane, alto e di circa 30 anni, il quale prima gli aveva chiesto di accendere una sigaretta, poi, con mossa fulminea, aveva afferrato la borsa che era sulla panchina e si era dato alla fuga verso l'uscita del parco verso Ponte Verdi. Fornite le descrizioni dell'autore del furto, pochi minuti dopo, un'altra volante ha individuato un giovane di colore perfettamente corrispondente alla descrizione nell'aspetto e nell'abbigliamento, seduto sotto la pensilina della fermata dell'autobus nei pressi dell'Istituto commerciale Bodoni in Viale Piacenza. Il ragazzo era intento a prendere oggetti dall'interno di una borsa identica a quella rubata, nascondendoli nella tasca dei suoi pantaloni.
Fermato e condotto in Questura, il giovane è stato identificato per C.F., cittadino del Gambia di 29 anni, regolarmente residente a Parma, ed è stato riconosciuto come l'autore del furto dalla vittima e da due testimoni che avevano assistito a quanto accaduto nel Parco Ducale.
Sottoposto a perquisizione, all'interno della tasca dei pantaloni gli sono stati trovati quasi 200 euro in contanti, un telefono cellulare, sigarette ed una medaglietta, tutti oggetti di proprietà della vittima.
L'autore del furto, però, a sua parziale discolpa ha riferito una versione leggermente differente. Trovandosi effettivamente nel parco, si sarebbe avvicinato alla panchina dove era seduto l'anziano, il quale lo avrebbe invitato nella sua abitazione per consumare un rapporto sessuale al prezzo di 75 euro; rifiutata la proposta, avrebbe da parte sua offerto di farsi palpeggiare nelle parti intime chiedendo in cambio 50 euro. Accettata la proposta, l'anziano lo avrebbe effettivamente palpeggiato ma poi non avrebbe rispettato l'accordo. A quel punto egli avrebbe afferrato la borsa e si sarebbe dato alla fuga.
Ad ogni modo, stante l'evidente responsabilità, il ventinovenne è stato tratto in arresto per il reato di furto aggravato e trattenuto in Questura per la convalida dell'arresto avvenuta stamane.
Da tempo alcuni residenti del Centro Storico avevano denunciato un insolito via vai in un appartamento di via Rua Frati Minori. Un'operazione congiunta di Polizia di Stato e Polizia Municipale ha consentito di assicurare alla giustizia un marocchino di 28 anni. In casa aveva più di un chilo di droga.
Di Manuela Fiorini
Modena, 19 aprile 2016
A incastrarlo è stato il "fiuto" dei cittadini, unito a quello di Axel, il cane antidroga di stanza a Sassuolo che nel suo campo è una piccola celebrità. F.C., 28 anni, marocchino, regolare sul territorio e residente in via Rua Frati Minori, nel centro storico, ha visto così andare in fumo la sua proficua attività di spaccio. Secondo le ricostruzioni, infatti, si tratterebbe di uno dei pusher che riforniva regolarmente i giovani delle zone della "movida" modenese.
Le manette per F.C. sono scattate grazie a un operazione congiunta di Polizia di Stato e Polizia Municipale di Modena, grazie alle segnalazioni di un gruppo di residenti del centro storico, che avevano notato un insolito via vai di giovani, soprattutto nelle ore serali e notturne, in un appartamento di via Rua Frati Minori.
Dopo aver messo in atto diversi appostamenti, verificando quanto sostenuto dai cittadini, la Squadra Mobile ha identificato il pusher e lo ha bloccato durante un appuntamento di routine per rinnovare il permesso ZTL. Lo hanno poi accompagnato nella sua abitazione, dove a dare man forte alle Forze dell'Ordine è arrivato anche Axel, il cane antidroga della Polizia Municipale. Proprio il suo fiuto infallibile ha consentito di rinvenire 1,6 chilogrammi di panetti di hashish e una busta con 45 grammi di marijuana, che il pusher nascondeva in parte in un contenitore in sala da pranzo e in parte in cantina. Gli agenti hanno anche sequestrato gli "attrezzi del mestiere", tra cui bilancini di precisione, alcuni cellulari e denaro contante.
La Regione Emilia Romagna ha stanziato più di 94 milioni di euro per sostituire da qui al 2020 i mezzi più vecchi e inquinanti. Nelle province in cui il servizio è gestito da SETA i nuovi veicoli saranno 34. Intanto, però, ieri a Modena, a un bus è esplosa una gomma e un altro è andato letteralmente in fumo.
Di Manuela Fiorini
Modena, 19 aprile 2016
I mezzi pubblici dell'Emilia Romagna, autobus e filobus che ogni giorno trasportano migliaia di persone, tra cui molti studenti e pendolari, sono vecchi, usurati e inquinanti. Per questo la Regione ha deciso di stanziare un totale di più di 94 milioni di euro per sostituire, entro il 2020, i veicoli più obsoleti. In particolare, nelle zone servite da Seta, cioè le province di Piacenza, Modena e Reggio sono in arrivo 34 nuovi mezzi, per un totale di 8 milioni di investimento.
Intanto, però, quelli vecchi sono sempre meno sicuri. Nella giornata di ieri, a Modena, sono stati ben due gli autobus coinvolti in "incidenti" singolari dovuti all'usura o alla scarsa manutenzione.
Il primo caso si è verificato ieri mattina nella zona dell'Ipermercato Conad La Rotonda, quando, attorno alle 9, si è sentito un enorme boato, simile a un'esplosione. Non si trattava di una bomba, per fortuna, ma "solo" di un pneumatico di un bus di linea di Seta, letteralmente esploso a causa di un surriscaldamento. L'onda d'urto ha mandato in pezzi anche il lunotto posteriore. Nessun ferito tra i passeggeri, ma solo tanta paura nel vedere esplodere prima la gomma, poi il vetro, il tutto mentre l'autobus era regolarmente in servizio. Il mezzo non era nemmeno dei più vecchi in circolazione, ma gli accertamenti successivi hanno appurato che durante la marcia del veicolo era stata lasciata attiva la pinza del freno posteriore. Proprio questa avrebbe provocato il surriscaldamento che ha fatto scoppiare lo pneumatico a otto atmosfere.
Il secondo episodio, anche questo per fortuna senza feriti, si è verificato ieri pomeriggio attorno alle 16 in via Newton, dove un altro mezzo piuttosto datato è stato avvolto dal fumo. I due passeggeri presenti a bordo sono stati fatti scendere e l'autista ha chiamato i Vigili del Fuoco, dal momento che non riusciva a spegnere il motore. Dopo aver "domato" il principio di incendio, il mezzo è stato portato in officina.
La Guardia di Finanza ha arrestato una coppia che cambiava moneta contraffatta acquistando merce in centro. Il fenomeno riguarda soprattutto banconote da 20 e 50 euro. I consigli su come riconoscere i soldi imitati…
Parma, 19 aprile 2016
Sono stati bloccati giusto in tempo, poco prima di darsi alla fuga dopo aver cambiato cartamoneta falsa in un negozio di alimentari nei pressi di via Farini.
La Guardia di Finanza di Parma ha tratto in arresto due persone, con l’accusa di spendita di banconote false.
L’intervento è scaturito dalla segnalazione, al 117,da parte del titolare di un esercizio commerciale cittadino, il quale riferiva di avere appena ricevuto da un uomo e una donna una banconota da cento euro sospetta, data per pagare generi alimentari per un importo di 25 euro.
La pattuglia della Compagnia Guardia di Finanza di Parma, è intervenuta subito nei pressi di via Farini, dopo aver riscontrato l’effettiva contraffazione della banconota, è riuscita immediatamente ad individuare e a bloccare i due responsabili, peraltro sorpresi ancora in possesso del “resto” di 75 euro, ricevuto a fronte del pagamento.
I finanzieri di via Torelli hanno arrestato i due complici, entrambi italiani, M.A. di 32 anni e E.A, di 34 anni, entrambi residenti in città e gravati da numerosi specifici precedenti di polizia. I due sono stati messi agli arresti domiciliari, a disposizione della Procura della Repubblica di Parma.
Il fenomeno illecito in argomento ha assunto proporzioni sempre maggiori, tanto che per i cittadini il rischio di entrare in possesso di valuta falsa è tutt’altro che trascurabile.
La banconota da 20 euro risulta attualmente la più contraffatta, seguita da quella da 50 Euro: i falsi di questi due tagli costituiscono complessivamente il 78 per cento del totale.
Per riconoscere immediatamente la genuinità delle banconote euro, la Guardia di Finanza consiglia, in primo luogo, di verificare i molteplici elementi di sicurezza di cui le stesse sono dotate, confrontandole con altre di pari valore e sicuramente autentiche.
La stampa calcografica (particolare tipo di stampa a rilievo) è presente in diverse aree delle banconote genuine ed è facilmente percepibile al tatto grazie al suo caratteristico effetto di rilievo.
Tenendo la banconota controluce è possibile vedere il registro recto-verso, la filigrana ed il filo di sicurezza microscritto.
Sul fronte (recto) della banconota di piccolo taglio è presente una striscia olografica. Muovendo la banconota è possibile osservare alternativamente il simbolo dell'euro (€) in colori brillanti o il valore nominale (5, 10, 20). Sul retro (verso) della banconota è presente una striscia iridescente. Muovendo il biglietto, la striscia brilla per effetto della luce.
Sul fronte (recto) della banconota di taglio da 50 e 100 Euro è presente una placchetta olografica. Muovendo la banconota è possibile osservare alternativamente le cifre indicanti il valore nominale (50 o 100), il motivo architettonico riprodotto sul biglietto o il simbolo dell'euro (€). Sul retro (verso) della banconota è stato utilizzato un inchiostro otticamente variabile per le cifre indicanti il valore nominale.
In caso di dubbi sulla legittimità di una banconota di cui si è venuti in possesso, è comunque opportuno - per evitare di incorrere in responsabilità anche di natura penale - sottoporla all’esame degli addetti agli sportelli delle banche, degli uffici postali o delle filiali della Banca d’Italia. AK
Caso di tubercolosi polmonare: a contrarre la malattia un'insegnante degli Istituti Superiori B. Pascal di Reggio Emilia e P. Gobetti di Scandiano. Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica ha già attivato le procedure previste per l'individuazione dei contatti a rischio
Reggio Emilia, 18 aprile 2016
La Direzione dell'Azienda USL informa che è stato segnalato un caso di tubercolosi polmonare a bassa contagiosità in un'insegnate degli Istituti Superiori B. Pascal di Reggio Emilia e P. Gobetti di Scandiano. La paziente è già stata dimessa dall'Ospedale in buone condizioni di salute e sta effettuando la terapia antibiotica specifica.
La tubercolosi è una malattia infettiva che, nelle forme a localizzazione polmonare, può essere contagiosa e trasmettersi da persona a persona per via respiratoria.
La trasmissione necessita di un contatto stretto e molto prolungato con il malato, in uno spazio chiuso e confinato. La contagiosità quindi è bassa e la trasmissione del germe non avviene con facilità: la tubercolosi non si contrae attraverso contatti all'aria aperta e in luoghi ben aerati; il contagio non avviene attraverso indumenti, oggetti personali o facendo uso di piatti o posate.
Le manifestazioni della malattia sono rappresentate da tosse di lunga durata resistente alle comuni terapie, febbricola persistente, malessere generale, stanchezza, dimagrimento, brividi e sudorazione notturna.
Oggi la tubercolosi è curabile con l'assunzione di una terapia antibiotica adeguata: quando i farmaci vengono assunti in modo corretto e per un periodo di tempo idoneo, il malato va incontro a guarigione.
Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica ha già attivato le procedure previste per l'individuazione dei conta.tti a rischio, lo svolgimento degli accertamenti sanitari necessari, la sorveglianza sanitaria dei contatti e la comunicazione alle famiglie coinvolte.
Dopo la confessione di due ragazzine presso gli Uffici della Polizia Ferroviaria di Parma, lo straniero che risponde alla descrizione fornita è stato rintracciato e arrestato per il reato di reingresso illegale nel territorio nazionale, lesioni finalizzate alla resistenza a pubblico ufficiale.
Parma, 13 aprile 2016
Era solito compiere atti osceni in presenza di giovani studenti a bordo del treno ma due ragazzine bresciane hanno trovato la forza di denunciare i fatti presso gli Uffici della Polizia Ferroviaria di Parma. Il racconto ha messo il luce la ripetuta presenza dell'uomo a bordo dei convogli in partenza per Brescia, a partire dal settembre del 2015 negli orari nei quali a bordo si trovano numerosi giovani studenti, che era solito masturbarsi in presenza di giovani di sesso femminile.
La più giovane delle due, minorenne, ha giustificato la tardiva segnalazione per la vergognava a parlare della cosa anche con i propri amici ma di aver deciso di segnalare il fatto alla Polizia Ferroviara dopo aver appreso che la propria "disavventura" era stata recentemente vissuta, in analoghe circostanze e soprattutto apparentemente ad opera dello stesso soggetto del quale forniva una descrizione, anche da alcune giovani conoscenti.
Grazie anche alla segnalazione di un capo treno in servizio a bordo di un treno regionale diretto a Brescia di un uomo che aveva compiuto i medesimi atti osceni è immediatamente scattata l'operazione. L'uomo, notando che le giovani si erano rivolte al Capo Treno, si è però dato alla fuga.
Durante l'ispezione di un convoglio che sarebbe partito circa venti minuti dopo in direzione Bologna, gli agenti hanno sorpreso una persona rispondente alle descrizioni fornite dalle vittime degli incresciosi episodi. In apparenza desideroso di collaborare, una volta raggiunta la scaletta di discesa dal convoglio l'uomo ha colpito violentemente con un calcio un agente ed è fuggito. Raggiunto il piazzale delle fermate degli autobus extraurbani e viale Europa si è poi arrampicato sull'argine del torrente Parma, fuggendo sull'argine opposto in direzione Moletolo.
E' scattato l'inseguimento operato sia dagli Agenti intervenuti che da altri colleghi a bordo auto, che ha portato alla cattura del fuggitivo in via Reggio.
A carico del soggetto varie denunce di polizia per reati specifici. E' risultato rientrato clandestinamente nel Territorio Nazionale dopo che nell'ottobre del 2014 era stato rimpatriato in Albania in esecuzione a sentenza del Giudice Monocratico del Tribunale di Reggio Emilia, il quale, dopo averlo condannato alla pena della reclusione di anni uno per analogo reingresso illegale, gli aveva riconosciuto la possibilità di sostituire la pena detentiva con il rimpatrio obbligatorio nel paese di origine con il divieto di far rientro in Italia per un periodo di dieci anni.
Lo straniero, trentanovenne, nato in Albania ed in Italia senza fissa dimora è stato tratto in arresto per il reato di reingresso illegale nel territorio nazionale, lesioni finalizzate alla resistenza a pubblico ufficiale.
Dopo essere stato trattenuto nelle camere di sicurezza del Comando Carabinieri di Parma Principale, il cittadino albanese è stato tradotto innanzi al giudice Monocratico del Tribunale di Parma e convalidato l'arresto, sottoposto a rito direttissimo con rito abbreviato ed in esito ad applicazione della pena a richiesta delle parti, è stato condannato alla pena della reclusione di anni due, con custodia cautelare in carcere, pagamento delle spese processuali e con ordine di espulsione dal territorio nazionale al termine dell'espiazione della pena così comminata. Attualmente si trova recluso presso la casa circondariale di Parma.
In relazione al delitto di atti osceni la Polizia Ferroviaria ha avviato le indagini finalizzate a verificare se la persona arrestata risulti il responsabile dei fatti segnalati ed eventualmente di analoghi episodi ai danni di viaggiatori, anche in territori limitrofi.
Il giovane era alla stazione degli autobus di Carpi quando è stato picchiato e rapinato: arrestati due giovani nordafricani attraverso l'analisi delle telecamere di videosorveglianza. I due erano già stati controllati e identificati durante i servizi di controllo del territorio.
Modena, 13 aprile 2016
I Carabinieri della Stazione di Carpi hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare a carico di due giovani nordafricani residenti a Carpi, responsabili di rapina ai danni di un 17enne, emesse dal GIP del Tribunale di Modena Dott.ssa Eleonora PIRILLO, su richiesta del Pubblico Ministero che ha coordinato le indagini, dott.ssa Katia MARINO.
Le attività investigative sono partite a seguito della rapina subita il 28 febbraio da un 17enne di Correggio che alle ore 21.00 circa era nella stazione delle autocorriere di Carpi ad attendere l'arrivo dell'autobus che lo riportasse a casa. I due, dopo averlo avvicinato con la scusa di una sigaretta, lo hanno percosso con calci e pugni, facendolo rovinare al suolo. Immobilizzatolo per terra, gli hanno portato via uno smartphone Samsung S3 e 150 euro in contanti. A seguito dell'aggressione la vittima riportò 6 giorni di prognosi. I Carabinieri sono risaliti all'identità dei due malviventi attraverso l'analisi delle telecamere di videosorveglianza, poiché già controllati e identificati durante i servizi di controllo del territorio.
Un nostro lettore ci manda gli scatti fatti in Galleria Bassa dei Magnani, nel centro di Parma. Nonostante il cartello che invita a non parcheggiare le biciclette... Cortesia e rispetto?