E' stato celebrato ieri, alla presenza del Comandante Provinciale, colonnello Salvatore Russo, il 242° Anniversario della Fondazione del Corpo della Guardia di Finanza. Un' occasione importante anche per fare il bilancio di un anno contrassegnato da risultati ragguardevoli...
AK
Parma, 24 giugno 2016
Il 242°Anniversario della Guardia di Finanza è stato anche l'occasione per fare un bilancio di un anno impegnativo che ha visto le Fiamme Gialle lavorare su diversi fronti.
Nell'ultimo anno il Comando Provinciale di Parma, sotto la guida del colonnello Salvatore Russo, ha proseguito la propria azione, anche con proiezione ultranazionale, a tutela dell'economia legale e del corretto funzionamento delle regole di mercato, puntando a recuperare le risorse sottratte al bilancio dello Stato, dell'Unione Europea, delle Regioni e degli Enti Locali allo scopo di garantirne il corretto impiego per il benessere della collettività ed il sostentamento delle politiche di rilancio e sviluppo economico e sociale.
Contrasto all'evasione, all'elusione e alle frodi fiscali. Sono state eseguite 39 verifiche e 44 controlli in materia di imposte dirette, IVA e IRAP che hanno permesso di constatare violazioni all'imposizione diretta per oltre 58 milioni di euro ed all'IVA per oltre 9,5 milioni di euro. Sono stati scoperti 16 evasori totali che hanno occultato al fisco circa 39 milioni di euro.
Contrasto all'evasione fiscale internazionale. Con due interventi è stata scoperta la sottrazione a tassazione di una base imponibile di circa 6,3 milioni di euro.
Venticinque sono state le persone denunciate per reati tributari.
Lavoro nero ed irregolare. Sono stati individuati 104 lavoratori non in regola e scoperte 19 le aziende o imprenditori che utilizzavano manodopera irregolare.
Violazione del rilascio di scontrini fiscali. Sono stati 127 i casi di violazione della regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali su 1.140 esercizi pubblici controllati in tutta la provincia di Parma.
Reati contro la pubblica amministrazione. Le Fiamme Gialle hanno indagato nel settore della corruzione e degli altri reati contro la PA accertando un danno erariale di 2 milioni di euro.
Lotta alla criminalità organizzata e al riciclaggio. Sono state analizzate 46 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette, delle quali 4 si sono concluse con violazioni amministrative. Nel settore dei reati fallimentari sono state verbalizzate 24 persone, di cui una tratta in arresto e 23 denunciate a piede libero. Sono stati inoltre sottoposti a sequestro: 50 unità abitative per un valore di euro 5.925.000, un terreno del valore di oltre euro 1.600.000 ed euro 100.000 fra depositi bancari e quote societarie. Per quanto riguarda il contrasto al riciclaggio, sono stati eseguiti 4 interventi che hanno consentito di accertare un riciclaggio di 682.380 euro e denunciare a piede libero 5 persone.
Vendita dei marchi contraffatti. Nel 2014, sono stati sequestrati 65.741 prodotti contraffatti.
La ragazzina ha raccontato di aver accettato le richieste di scattarsi foto e di fare riprese video delle parti intime, e di averne ricevute di ulteriori via computer. L' intervento della sezione di Polizia Giudiziaria della Polizia Municipale ha permesso di scoprire chi si celasse dietro quelle richieste.
Piacenza, 24 giugno 2016
Le indagini sono partite dopo la segnalazione della mamma di una quattordicenne, residente nella provincia di Piacenza. Insospettita dallo strano comportamento della figlia - che spegneva sempre più tardi la luce prima di addormentarsi e aveva sempre vicino il telefonino -, una sera la madre della giovane non si limita a dire "dormi che è tardi, spegni che domani c'è scuola", ma decide di intervenire prendendo il cellulare per leggere i messaggi scambiati in chat dalla ragazzina. Da subito la donna si accorge che chi scrive dall'altra parte è una persona adulta e che le richieste, esplicite e inequivocabili, non sono quelle di un ragazzino di tredici anni, come all'altro capo del telefono l'interlocutore contattato tenta di farle credere.
A questo punto i genitori decidono di rivolgersi alla sezione di Polizia Giudiziaria della Polizia Municipale per denunciare quanto sta accadendo alla propria figlia, nel frattempo chiusasi a riccio in un mutismo assoluto. Attraverso la lettura dei tabulati telefonici, le indagini, coordinate dalla Procura dei minori di Bologna, hanno riscontrato che il numero utilizzato per chattare con la ragazzina era intestato a un cinquantacinquenne, residente nella provincia di Foggia. Nel frattempo, la ragazzina ha deciso di raccontare tutta la storia, ammettendo di essere iscritta in diverse chat in voga tra i ragazzi e confermando di aver accettato le richieste provenienti da quel contatto di scattarsi foto e di fare riprese video delle parti intime, e di averne ricevute di ulteriori via computer. E aggiungendo che, a fronte di richieste sempre più insistenti, al minimo accenno di rifiuto aveva ricevuto come risposta una serie di insulti e di offese.
Eseguita dal laboratorio Informatica Forense del Nucleo Investigativo della Polizia Municipale di Torino, l'analisi del computer e del telefono ha in seguito registrato ben quattrocentoventicinque messaggi, buona parte dei quali recuperati, nonostante i tentativi di cancellazione. Esperite ulteriori indagini e verifiche, il responsabile è stato individuato e identificato. Si tratta di un ragazzo di ventuno anni, residente nella provincia di Foggia, che utilizzava l'utenza telefonica intestata al convivente della madre. Il giovane è stato denunciato ai sensi dell'articolo 609 undicies c.p. per atti idonei all'adescamento di minori finalizzato a ottenere materiale pedo-pornografico. Le indagini non sono ancora concluse, in quanto è al vaglio la posizione di altri due soggetti che hanno avuto contatti con la minorenne.
Brutta avventura per una ciclista e il suo compagno, urtati da un conducente che è scappato via. Rintracciato grazie alle 'indagini' di due donne che hanno assistito al fatto...
Traversetolo, 20 giugno 2016 –
Poco ci è mancato che accadesse il peggio, ma la paura è stata tanta per i due ciclisti che stavano percorrendo, sabato pomeriggio, la strada provinciale che costeggia Castione de' Baratti, a Traversetolo.
Lei, la vittima dell'urto provocato da un'automobile che procedeva a velocità sostenuta su quella strada, è stata buttata a terra, trascinando, nella caduta, anche il suo compagno di bici. I due, spaventati, hanno solo visto allontanarsi una utilitaria di colore giallo. Perché il conducente, invece di fermarsi per prestare soccorso, ha ritenuto opportuno fuggire.
L'incidente è stato visto da due donne che si trovavano a passare su quella strada. Una delle due ha prestato aiuto ai due ciclisti, l'altra si è lanciata nell'inseguimento dell' investitore, riuscendo a raggiungerlo. La signora ha fermato il conducente dicendogli di tornare indietro per prestare assistenza ma il trentottenne romeno non ha voluto sentire ragioni ed è andato via.
L'uomo è stato poi raggiunto dai carabinieri grazie alle testimonianze delle due donne. E' stato denunciato per omissione di soccorso e gli è stata ritirata la patente. AK
Team di scassinatori all'opera di notte alla Banca Popolare dell'Emilia Romagna. Operazione 'chirurgica', eseguita con il fondamentale ausilio di un Bobcat. Quello che ha fatto in pochi minuti ha dell'inverosimile...
Pilastro, 20 giugno 2016
Era una banda altamente specializzata e, soprattutto, molto silenziosa quella che, tra sabato e domenica notte, ha divelto una parete con incorporato il bancomat della Banca Popolare dell'Emilia Romagna, a Pilastro.
L'operazione 'chirurgica', eseguita con il fondamentale ausilio di un Bobcat, una vera e propria ruspa, e di un furgone, è durata qualche minuto ed è stata portata a termine alla perfezione, tant'è che il team di scassinatori si è dileguato nella notte, facendo perdere le tracce.
A poco è servito l'allarme lanciato ai carabinieri dagli abitanti della zona, disturbati dalle operazioni di sradicamento della intera parete della Banca Popolare dell'Emilia Romagna e dal posizionamento della cassa del bancomat caricata su un grosso veicolo.
I militari dell'Arma stanno ora indagando e al loro vaglio ci sono le immagini di videosorveglianza. Ancora non è stato quantificato il bottino 'prelevato'. AK
La Guardia di Finanza di Parma ha denunciato il titolare di una azienda agricola di Mezzani per i reati di contraffazione, ricettazione e frode in commercio.
di Alexa Kuhne
Parma, 20 giugno 2016 – 65.700 pedane di carico contraffatte che mettevano a rischio chi le maneggiava sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza di Parma.
Le Fiamme Gialle hanno individuato e sottoposto a sequestro, all'interno di un'azienda agricola di Mezzani, circa 65.700 pallets contraffatti, ai quali era stato illecitamente apposto il marchio "EPAL".
Quest'ultimo, tutelato e registrato a livello internazionale e certificato da importanti società di controllo, è stato creato con lo scopo primario di garantire lo standard di qualità del pallet e di promuoverne la diffusione, così da consentire agli utilizzatori di effettuare scambi alla pari in tutto il territorio europeo. Ne circolano infatti più di 350 milioni di esemplari. La Guardia di Finanza ha appurato che l'azienda produceva abusivamente i pallets riutilizzando altri usati e/o danneggiati ed apponendovi indebitamente il marchio, pur in mancanza dei requisiti previsti dalla normativa vigente; ciò, con grave pregiudizio sotto il profilo della sicurezza: in effetti, gli articoli contraffatti non rispettano le specifiche norme in materia fitosanitaria, non assicurano l'igiene della merce trasportata e costituiscono un inevitabile rischio per gli operatori del settore durante la movimentazione dei bancali. Per l'individuazione dei pezzi non conformi, i militari operanti si sono avvalsi della collaborazione di alcuni ispettori del "Consorzio Conlegno", unico gestore del brevetto europeo EPAL per l'Italia, nonché organismo di controllo riconosciuto dalla Commissione Europea per la gestione delle tematiche fitosanitarie legate agli imballaggi in legno.
Il titolare dell'azienda agricola è stato denunziato alla Procura della Repubblica di Parma per i reati di contraffazione, ricettazione e frode in commercio.
La lotta alla contraffazione rappresenta una delle priorità nella diuturna attività di servizio della Guardia di Finanza: la produzione sommersa che alimenta il mercato del falso favorisce, parallelamente, la diffusione di altri gravi illeciti di natura amministrativa e penale, quali il lavoro nero ed irregolare, l'immigrazione clandestina, il riciclaggio, l'evasione fiscale e contributiva, il commercio abusivo, le ingerenze della criminalità organizzata.
Si tratta di una grossa polpetta di carne cruda appallottolata della grandezza di una pallina da tennis. Ieri mattina la Municipale ha effettuato la bonifica dell'area e consegnato il boccone di carne all'Istituto Zooprofilattico per le analisi.
Modena, 17 giugno 2016
Passeggiando nel parco con il suo cane ha trovato una polpetta sospetta e ha prontamente chiamato la Sala operativa della Polizia municipale. È accaduto nella prima mattinata di ieri al parco XXII Aprile.
Gli agenti della Polizia di prossimità, il nucleo che si occupa di questioni relative ai maltrattamenti animali, allertati dalla signora, si sono subito recati sul posto e hanno portato la polpetta rinvenuta all'Istituto Zooprofilattico di Modena, dove saranno eseguite le analisi necessarie ad accertare al presenza di veleni o di sostanze che avrebbero potuto nuocere a un animale che avesse addentato il boccone. Si tratta di una grossa polpetta di carne cruda appallottolata della grandezza di una pallina da tennis.
I risultati degli esami si sapranno solo tra una ventina di giorni, nel frattempo i frequentatori del parco dovranno comunque fare attenzione alla presenza di eventuali altri bocconi sospetti che potrebbero essere pericolosi per animali o bambini. A tal fine, gli agenti hanno già in mattinata effettuato la bonifica dell'area interessata al ritrovamento, una zona verde antistante al bar, oltre che delle vicinanze; a scopo preventivo sono stati quindi affissi in un'ampia zona copie il volantino che viene solitamente utilizzato per segnalare la possibile presenza di esche avvelenate o di animali morti per sospetto avvelenamento, che in questo caso non sono stati ritrovati.
In caso di ritrovamenti di bocconi sospetti, si raccomanda di non toccarli a mani nude, né di inalare o avvicinarli al viso; di avvisare tempestivamente la Polizia municipale o il Servizio Veterinario dell'Ausl competente per territorio e, se è possibile, di lasciare il boccone nel luogo di ritrovamento attendendo l'arrivo delle competenti autorità.
I Carabinieri di Correggio con l'ausilio dei tecnici dell'Ausl hanno sequestrato una decina di cuccioli di cane maltrattati: denunciata una commerciante.
Reggio Emilia, 15 giugno 2016
Una decina di cani di varie razze - Jack Russell, Maltesi, Bulldog francesi, Chihuahua e due meticci - sono stati trovati in condizione di sofferenza per i maltrattamenti subiti. E' successo lunedì mattina, quando i Carabinieri di Correggio, in provincia di Reggio Emilia, hanno sequestrato i poveri animali ad una commerciante che è stata denunciata. Grazie al sopralluogo gli agenti hanno verificato che i cani si trovavano all'interno di vasconi delle dimensioni di circa un metro quadro, privi di acqua e cibo e due cani addirittura in un piccolo trasportino mobile per auto.
Ad intervenire oltre ai militari, il personale del servizio veterinario dell'Asl correggese, su delega della Procura di Reggio Emilia in seguito ad un esposto presentato dall'associazione animalista Eital-Ente Italiano Tutela Animali e Legalità. I cani, sequestrati in via preventiva, sono stati affidati a un'ente reggiano e la commerciante denunciata.
Arrestato un giovane tossicodipendente per maltrattamenti contro familiari e conviventi, dopo una violenta lite grazie all'intervento del personale della Squadra Volante.
Modena, 15 giugno 2016
Una situazione di maltrattamenti in famiglia che si perpetuava da tempo e sfociata nella minaccia di dar fuoco alla zia e nelle botte alla nonna 82enne. A.F., 24enne modenese con diversi precedenti è stato arrestato ieri per il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi.
A seguito di chiamata al 113, che segnalava in via Nonantolana una violenta lite familiare, personale della Squadra Volante è intervenuto presso l'abitazione del ragazzo riscontrando la gravità della situazione in atto. Nello specifico, la zia era stata oggetto di violenze e cosparsa di alcool con la minaccia di essere bruciata e la nonna di anni 82 era stata ripetutamente colpita con schiaffi al volto tanto da richiedere l'intervento del 118 per le cure del caso.
L'uomo, soggetto noto alle Forze dell'Ordine con precedenti per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti, al momento dell'arresto era in evidente stato di alterazione per l'assunzione di droga. Inoltre, gli accertamenti effettuati hanno consentito di verificare che in più circostanze si era reso protagonista di lesioni in danno ai familiari.
Per tali ragioni, è stato contestato il reato di maltrattamenti in famiglia, che ritiene quale presupposto l'abitualità delle condotte da parte del soggetto. Al termine delle attività, A.F. è stato associato presso la Casa Circondariale di Modena a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Con la scomparsa del partigiano "Annibale", Comandante della 31esima brigata Garibaldi Copelli e presidente onorario dell'ANPI, Parma perde uno degli ultimi protagonisti della Resistenza. In allegato il video Luigi "Annibale" Rastelli, partigiano.
Parma, 14 giugno 2016 - Foto di Francesca Bocchia
Si è spento ieri pomeriggio, lunedì 13 giugno, a 95 anni, una delle figure di riferimento della Resistenza per la città di Parma.
"Luigi Rastelli, comandante della trentunesima Brigata Garibaldi, una vita dedicata all'impegno civile, prima per conquistare la libertà e poi per far sì che ciò che è stato non si dimentichi." ricorda nella nota del Comune il Sindaco Pizzarotti.
Comandante della 31esima brigata Garibaldi Copelli e presidente onorario dell'ANPI, il 23 aprile dell'anno scorso, il Comune gli aveva dedicato il video dove Annibale racconta la sua storia di partigiano.
Un impegno costante, che lo vedeva "sempre in prima fila in tutte le manifestazioni dell'ANPI, di cui era presidente onorario, e che fino a poco tempo fa era la sua seconda casa, "Annibale" ha lavorato per preservare e diffondere fra i giovani i valori che stavano alla base della Resistenza. Di questo dobbiamo essergli grati, nella certezza che la sua lunga vita è stata una vita spesa bene." continua la nota.
"Quello che rimarrà indelebile tra i miei ricordi, in questi anni in cui ho avuto la fortuna di conoscerlo, è certamente la sua vitalità: sempre il primo, sempre davanti a tutti durante la marcia del 25 aprile, con grande dignità e al tempo stesso umiltà, come ho avuto modo di constatare facendo quest'anno l'intero percorso al suo fianco. Mi piace ricordarlo con il tradizionale fazzoletto tricolore al collo e gli indumenti storici da partigiano, che era solito indossare il giorno in cui si ricordano le gesta della Resistenza. Annibale ha vissuto da uomo, e da uomo ci ha insegnato la parola "sacrificio". Ora sta a noi mantenerlo vivo nella memoria, ricordando le sue parole e i suoi insegnamenti." conclude Pizzarotti.
Ieri sera anche Parma ha ricordato le vittime della strage di Orlando in cui hanno perso la vita cinquanta persone all'interno di un locale gay. Le candele hanno illuminato piazza Garibaldi in un momento di raccoglimento voluto dal Comitato Promotore Arcigay Parma - Aldo Braibanti e Agedo Parma.
Tutte le foto di Francesca Bocchia continuano nella galleria in fondo alla pagina