Morte inaspettata del feto nell'unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Un evento imprevedibile a fronte di una gravidanza decorsa regolarmente e un normale travaglio di parto.
Parma, 7 settembre 2016
Un caso di morte inaspettata del feto si è verificato alle 5 di ieri mattina nell'unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell'Azienda Ospedaliero- Universitaria di Parma. Lo rende noto l'Azienda USL che informa che la signora, con un decorso di gravidanza regolare e un travaglio di parto normale, è stata monitorata e assistita da personale ostetrico e ginecologico oltre che da un neonatologo, intervenuto prontamente al momento del parto.
"Sono attualmente in corso - spiega Tiziana Frusca, direttore dell'unità operativa - tutti gli accertamenti sulle eventuali cause di un evento così improvviso e inaspettato"
L'Azienda Ospedaliero-Universitaria, informate le autorità competenti, desidera esprimere vicinanza alla famiglia e a tutti gli operatori dell'équipe.
La Direzione dell'Azienda USL informa che è stato diagnosticato un caso di Dengue in una persona residente a Reggio Emilia, recentemente rientrata dalla Thailandia, area in cui questa malattia è endemica.
Reggio Emilia, 6 settembre 2016
Le condizioni di salute della persona ricoverata per fortuna non destano preoccupazione, fa sapere l'Azienda Usl di Reggio Emilia.
Sono immediatamente stati attivati, in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, i protocolli del caso che contemplano l'effettuazione, in un'area corrispondente al luogo di permanenza del caso segnalato, di una serie ripetuta di disinfestazioni contro la zanzara tigre, sia in area pubblica sia privata, con modalità "porta a porta", per abbattere la popolazione di zanzare presenti nell'area dove la persona ha soggiornato al rientro dal viaggio.
La febbre di Dengue è una malattia virale trasmessa attraverso la puntura di zanzara e caratterizzata da febbre alta, forti dolori articolari e muscolari, dolore retrorbitario e rash cutaneo.
Si ricorda che la zanzara tigre è l'unico vettore di questa patologia: la febbre di Dengue, infatti, non si trasmette direttamente da uomo a uomo ma solamente attraverso la puntura di una zanzara infetta.
Ogni anno, visto il grande numero di viaggiatori in aree in cui la malattia è ormai diffusa, si registrano alcuni casi in Italia e anche nella nostra regione, in persone al rientro da viaggi all'estero. Non vi è, al momento, nessun altro caso sospetto e non sussiste alcun allarme sanitario.
Per maggiori informazioni sugli interventi messi in atto dalla Regione Emilia-Romagna per la protezione nei confronti delle zanzare invasive: www.zanzaratigreonline.it
Sono 46 da inizio anno i minori stranieri non accompagnati giunti a Modena. Nell'ultima settimana sono aumentati gli arrivi. Ritenuti dalla legge in stato di abbandono, è il Comune, attraverso i Servizi sociali, a doversene occupare.
Modena, 12 agosto 2016
Dall'inizio dell'anno sono 46 i minori stranieri non accompagnati giunti a Modena, lo rende noto il Comune. Ben 9 nell'ultima settimana: un dato, quest'ultimo, che se non è ancora ritenuto preoccupante, costituisce però un campanello di allarme per il Comune stesso. I minori stranieri non accompagnati sono infatti ritenuti dalla legge in stato di abbandono; il Comune è quindi obbligato a collocarli in un luogo protetto ed è chiamato ad assumerne, nella figura del sindaco, la funzione di tutore.
Sono attualmente 1141 i profughi e richiedenti asilo accolti sul territorio della provincia; di questi 677 sono a Modena e i restanti negli altri comuni ad esclusione di quelli della Bassa terremotata.
Numeri che già nei giorni scorsi hanno fatto dire al sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli "che nel territorio modenese e nella città di Modena in particolare, siamo al limite delle possibilità di accoglienza". Il sindaco ha anche scritto al ministro Angelino Alfano per chiedere "maggior equilibrio a livello nazionale e regionale delle quote di assegnazione".
Oltre a 677 profughi di Mare Nostrum, Modena ne accoglie altri 65 all'interno dello Sprar finanziato dal Ministero e gestito direttamente dal Comune e 113 minori non accompagnati per i quali i Servizi sociali hanno attivato progetti assistenziali ed educativi specifici. Di questi, 84 sono accolti in comunità e 29 in famiglie affidatarie. Tra loro, i 46 giunti dall'inizio del 2016 sono in gran parte ragazzi già 17enni e provengono principalmente da Pakistan, Marocco, Bangladesh e Albania. Gambia e Bangladesh sono i paesi d'origine degli ultimi 9 arrivati che i Servizi sociali hanno già collocato in strutture per minori. Se è infatti la Prefettura a occuparsi direttamente della gestione dell'accoglienza di profughi e richiedenti asilo adulti che arrivano dall'Hub di Bologna, è invece il Comune che si deve prendere cura dei minori, per ciascuno dei quali il Ministero dell'Interno eroga un contributo a parziale copertura dei costi.
Quando un minorenne extracomunitario risulta "non accompagnato", sul territorio vengono attivati sia Servizi sociali che Polizia municipale. La Municipale si occupa dell'identificazione e della raccolta dei dati che verranno inviati alla Questura. Il Servizio sociale educativo attiva invece un mediatore culturale nel più breve tempo possibile e individua la collocazione più adatta al minore, a seconda anche dell'età, del paese d'origine e delle condizioni psicofisiche in cui si trova. Il minore viene dunque affidato alla comunità o alla famiglia attraverso un verbale di affidamento trasmesso anche al Tribunale per i minorenni di Bologna.
La Polizia Stradale di Modena ha recuperato il volatile in fin di vita su una corsia di marcia, sull'autostrada A1 all'altezza del casello di Modena Nord.
Modena, 11 agosto 2016
Nelle prime ore di ieri mattina una pattuglia della Sottosezione Modena-Nord della Polizia Stradale percorrendo l'autostrada A1 all'altezza del casello di Modena Nord, ha avvistato, nonostante la scarsa visibilità dovuta all'orario, un esemplare di gufo adagiato sulla prima corsia di marcia.
Il volatile, immediatamente soccorso dagli Agenti anche per evitarne un sicuro investimento, pur non ferito in maniera evidente, appariva in precarie condizioni di salute, immobile e quasi incosciente. Una volta al sicuro, l'animale è stato consegnato al personale del Centro Fauna "Il Pettirosso" di Modena.
Due giovani si sono introdotti all'interno del veicolo mentre la famiglia di turisti dormiva. Intercettati, sono stati immediatamente bloccati dalla Polizia Stradale.
Modena, 11 agosto 2016
I due giovani si sono introdotti nel cuore delle notte all'interno del veicolo mentre i proprietari stavano dormendo, ma sono stati fermati grazie ad un automobilista di passaggio che ha avvertito le forse dell'ordine. E' successo intorno alle ore 3.00 di ieri mattina. Una pattuglia della Sottosezione Modena Nord della Polizia Stradale, unitamente a personale della Sottosezione Bologna Sud, ha intercettato, presso l'area di parcheggio denominata "Castelfranco Ovest", un'autovettura Mercedes Classe A di colore grigio a bordo della quale viaggiavano due persone che, come da segnalazione, poco prima con tutta probabilità avevano consumato un furto ai danni di un camper in sosta presso l'area di servizio Secchia Ovest.
Una volta fermata l'autovettura, sono stati identificati gli occupanti, tale H.D., nato a Piove di Sacco (PD), classe 1997, e una minorenne, entrambi con precedenti di Polizia. All'interno del veicolo sono state rinvenute una asta telescopica (afferra oggetti), due torce ed il biglietto di ingresso presso il Casello di Parma, oltre a denaro in contanti pari a € 585,00 nascosto all'interno del tunnel centrale del cambio.
Da successivi e più accurati controlli si è risaliti ai proprietari dell'autocaravan, una famiglia tedesca in vacanza in Italia, derubata mentre dormiva all'interno dello stesso veicolo.
H.D. è stato, pertanto, tratto in arresto per il reato di furto consumato in concorso e verrà processato con rito direttissimo nella giornata di oggi, mentre la minorenne è stata denunciata in stato di libertà per il medesimo reato e riaffidata ai famigliari. La refurtiva recuperata è stata riconsegnata ai legittimi proprietari.
Gli agenti hanno trovato la coltivazione in un giardino, dove il proprietario era in vacanza e il cane disturbava i vicini. Denunciato quarantatreenne operaio residente il via Traversetolo.
Parma, 10 agosto 2016
Coltivava marijuana in giardino e sul balcone, se ne è andato tranquillamente in vacanza con la famiglia e ha lasciato le chiavi di casa ad un ragazzo sedicenne, con l'incombenza di innaffiare le "preziose piantine", confuse insieme ad altre più innocue coltivazioni e di accudire adeguatamente il cane.
Ma qualcosa non ha funzionato per il quarantatreenne operaio residente il via Traversetolo: lo hanno tradito il cane che abbaiava e una vicina disturbata, che lo ha ritenuto abbandonato, segnalando il fatto alla Polizia Municipale.
Gli agenti di via del Taglio, intervenuti lunedì in seguito alla segnalazione, per verificare la situazione dell'animale, hanno riscontrato che il realtà il cane era adeguatamente accudito dal sedicenne che se ne è preso cura su espresso incarico del proprietario, ma hanno anche notato che nel giardino di proprietà dell'uomo in via Traversetolo, insieme ai pomodori e altri ortaggi, si trovavano alcune piante di marijuana di diverse specie e dimensioni, la cui coltivazione è severamente vietata dalla legge.
A seguito di questa scoperta, le indagini sono proseguite sotto le indicazioni dell'autorità giudiziaria: è stata disposta la perquisizione dell'immobile e sono stati rinvenuti altri vasi di cannabis sul balcone di casa, oltre a semi e foglie di sostanza già trattata e pronta per l'uso.
L'uomo, denunciato all'autorità giudiziaria, è stato tempestivamente avvisato e ora rischia una pesante condanna. Infatti il reato di "coltivazione non autorizzata di vegetali per produzione di sostanze stupefacenti" (articolo 73 comma 1 del DPR 309/1990) prevede dai sei mesi ai quattro anni di reclusione, oltre ad una multa da 1.000 a 10.000 euro.
Insospettabile, eppure pericolosissimo per l'ordine pubblico e la sicurezza dello Stato. Incitava e preparava i 'fedeli' alla 'guerra santa'. Era in contatto con terroristi in tutto il mondo. Nell'ambito di una attività di prevenzione della Questura di Parma contro il terrorismo islamico un marocchino da anni radicato a Fidenza è stato espulso.
di Alexa Kuhne
Fidenza, 05 agosto 2016
Era il vicino, quello della porta accanto.
Insospettabile e riservato, ma potenzialmente pericolosissimo per l'ordine pubblico e per la sicurezza dello Stato.
Marocchino, 34 anni, celibe, aveva approfittato dei permessi di soggiorno che era riuscito a ottenere, a partire dal 2006, per poter entrare regolarmente in Italia.
Potendo poi contare su un visto per lavoro subordinato, nel 2007 tutto era andato liscio.
Aveva l'appoggio di suo fratello, anche lui insospettabile, ormai cittadino italiano, sposato con una marocchina e padre di tre figli.
La Questura di Parma lo ha espulso ieri, dopo che per mesi, dalla scadenza del permesso di soggiorno nel dicembre del 2015, lo seguiva nella sua attività di proselitismo sul Web.
L'uomo è risultato essere un attivissimo e feroce promotore su Internet della jihad, la 'guerra santa' contro gli infedeli.
Con questo radicamento a Fidenza, con la credibilità di persona tranquilla e solitaria, aveva potuto operare indisturbato per anni e preparare la sua propaganda contro i cristiani da punire.
Il sospettato evitava di evidenziarsi ed attirare l'attenzione mentre tesseva e coltivava una rete di militanti salafiti con segnali di forte vocazione al combattimento per 'una nuova vita' guadagnata punendo i 'miscredenti'.
La sua avversione era ossessiva anche per i mussulmani che sono contro la jihad per i quali egli non immagina altro futuro se non quello della punizione inflitta da Allah per mano dei Mujahiddin.
Ad insospettire l'intelligence è stata l'intensa attività e la partecipazione assidua sui social network dove non esitava a esprimere il proprio compiacimento e un convinto interesse per la jihad ed una forte inclinazione verso il radicalismo islamico di orientamento integralista.
Numerosissimi i suoi contatti telematici che evidenziano legami strutturati con altri attivisti islamici radicali e sostenitori dello Stato islamico, sempre attraverso il web dove navigava utilizzando un 'nome di battaglia'.
Il marocchino non vedeva per i 'veri combattenti' altra via se non quella di "raggiungere la vita attraverso la morte", mentre a tutti i miscredenti non resterebbe che "raggiungere la morte dopo la vita".
In prossimità della scadenza ha richiesto il rinnovo, ma la sua istanza è stata trattenuta in istruttoria presso l'Ufficio immigrazione in quanto, nel contempo, era iniziata una approfondita attività investigativa nei confronti dell'interessato che è risultato pericoloso per la sicurezza pubblica.
La staffetta "Per non dimenticare": 300 chilometri per ricollegare quel filo e restituire alla memoria collettiva le vittime di quelle stragi. Passa da Parma la staffetta verso Bologna nel 36° anno della strage alla stazione. Per non dimenticare.
Parma, 1 agosto 2016
Un filo rosso lega il ricordo di tre delle pagine più tristi della storia Italiana: Milano, Brescia e Bologna, città teatro, in momenti diversi, di stragi che colpirono al cuore l'Italia: Piazza Fontana, Piazza della Loggia e Stazione di Bologna. Per non dimenticare, anche quest'anno, nel 36° anniversario della strage alla stazione di Bologna, un gruppo di podisti, alternandosi con la staffetta, percorre oltre 300 chilometri per ricollegare quel filo e restituire alla memoria collettiva le vittime di quelle stragi. La staffetta è partita il 29 luglio da Milano, ha sostato a Brescia, e arriverà martedì 2 agosto a Bologna per unirsi ad altre staffette, provenienti da diverse parti d'Italia, che percorreranno il corteo. La staffetta ha fatto tappa a Parma per una sosta in Municipio. I podisti e gli accompagnatori sono stati ricevuti a nome dell'Amministrazione dal presidente del Consiglio Comunale Marco Vagnozzi, che li ha ringraziati per l'importante impegno che si sono assunti affinché non venga rimossa dalla memoria collettiva una delle pagine più brutte della nostra storia. Il presidente del consiglio ha rimarcato come sia "sempre bene ricordare questi episodi. Sarò domani a Bologna – ha proseguito – con il Gonfalone del Comune di Parma, come è tradizione. I rigurgiti del terrorismo sono allarmanti, per questo è ancora più importante ricordare il passato e chiedere verità, che è il maggiore dei riconoscimenti dovuti".
Luigi Viganò, coordinatore della staffetta, ha fatto presente come anche quest'anno abbiano aderito all'iniziativa più di 250 partecipanti, suddivisi in gruppi. "E' importante ricordare – ha concluso – sopratutto oggi in un tempo in cui lo stragismo è diventato globale, in un momento di grande difficoltà per il mondo intero".
Il momento sé stato contraddistinto da uno scambio di doni. Il presidente del consiglio ha consegnato il gagliardetto del Comune e due piccole spille con il simbolo del Comune. I rappresentanti della staffetta hanno ricambiato con un volume su Milano, una lettera di ringraziamenti di Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di Bologna, e una formella di terracotta che ricorda il bus n. 37 che a Bologna fu trasformato in ambulanza in occasione della strage.
Domani, martedì 2 agosto, alla cerimonia di Bologna, nel corteo ufficiale la città di Parma sarà rappresentata dal Presidente del Consiglio comunale Marco Vagnozzi, accompagnato dal gonfalone della città.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Parma)
I due sono stati notati mentre stavano rifornendo taniche di benzina presso il distributore Eni di via Emilia Est: i due nomadi italiani sono stati arrestati dalla Polizia di Stato per indebito utilizzo di carta di credito.
Modena, 1 agosto 2016
E' accaduto alle ore 3.00 di questa notte quando una volante della Questura transitando nei pressi del distributore Eni di via Emilia Est ha notato due giovani che stavano rifornendo alcune taniche di carburante.
Insospettiti gli operatori hanno fatto inversione per controllare i due che, alla vista della volante, hanno cercato di darsi alla fuga, ma sono stati raggiunti e bloccati.
Dai primi accertamenti è emerso che gli stessi stessero effettuando un prelievo di carburante con l'utilizzo di una carta carburanti ENI provento di furto a Carpi.
I due italiani di anni 20 e 22, entrambi nomadi dimoranti in città, gravati da precedenti specifici e già arrestati di recente in via delle Costellazioni per tentato furto di pneumatici, sono stati pertanto tratti in arresto per indebito utilizzo di carte di credito.
Questa mattina sono stati processati con rito direttissimo.
Quartiere Molinetto: riscontrati 11 contenitori non conformi, 5 esposti in giornata errata. In tutto sono state elevate 4 sanzioni. Questa settimana i controlli interesseranno il quartiere di Parma Centro.
Parma, 1 agosto 2016
Proseguono i controlli in materia di raccolta differenziata dei rifiuti che, nei giorni scorsi, hanno riguardato il corretto conferimento della frazione del residuo nel Quartiere Molinetto, in particolare via Isola: su un potenziale di 246 utenti, sono stati riscontrati 11 contenitori non conformi, 5 esposti in giornata errata. In tutto sono state elevate 4 sanzioni.
Sono proseguiti i controlli sui kit non ritirati, in tutto 9, si tratta di un dato in diminuzione rispetto al passato.
Questa settimana i controlli interesseranno il quartiere di Parma Centro.
I controlli in materia di raccolta differenziata dei rifiuti hanno come obiettivo quello di scongiurare gli abbandoni e intendono correggere i comportamenti sbagliati in tema di conferimento dei rifiuti stessi. Da quasi un anno i vigili ambientali del Comune e il personale di Iren hanno avviato azioni di controllo sistematico nelle diverse zone della città per verificare tempi e modalità di esposizione dei rifiuti, sanzionare i comportamenti irregolari e fare formazione. Nello specifico, i casi di conferimenti scorretti vengono segnalati tramite adesivi affissi su contenitori o sacchi e, se possibile, cercando un contatto con il proprietario ai fini di una corretta informazione, prima di procedere eventualmente a sanzionare gli utenti per cui è stata rilevata un'infrazione.