E' successo questa mattina, in pieno centro storico. Una donna è stata trovata in una pozza di sangue in una laterale di via Bruno Longhi, vicolo San Moderanno. Subito trasportata all'Ospedale Maggiore di Parma si trova in Rianimazione. Sul posto la Scientifica per i rilievi.
Scoperto da una Guardia Giurata del centro commerciale "La Rotonda", il malvivente si è dato alla fuga a folle velocità per raggiungere il campo nomadi di Castelnuovo.
Modena, 12 ottobre 2016
Ieri pomeriggio, personale della Squadra Mobile unitamente ad una pattuglia della Squadra Volante ha denunciato in stato di libertà D.S.D., di origine sinti di 33 anni, per il reato di furto aggravato.
Intorno alle ore 15.00, l'uomo si è reso responsabile di un furto di una borsa prelevata da una autovettura in sosta presso il parcheggio del Centro Commerciale "La Rotonda", dopo aver infranto il finestrino anteriore lato passeggero.
Una Guardia Giurata accortosi del fatto ha immediatamente allertato personale della Squadra Mobile che si trovava in borghese proprio all'interno del parcheggio per un servizio di prevenzione e contrasto ai reati predatori.
Vistosi scoperto, il malvivente si è dato a precipitosa fuga a bordo di una Golf bianca, percorrendo via Morane, via Bellaria e le strade della periferia a sud di Modena a folle velocità fino a raggiungere Castelnuovo. A dare ausilio alla pattuglia della Squadra Mobile è intervenuta la Volante che è riuscita a bloccare D.S.D. all'interno della micro-area di Castelnuovo, dove il sinti aveva cercato di nascondersi.
D.S.D., una volta fermato, ha ammesso le proprie responsabilità e ha collaborato nel rintraccio della borsa sottratta alla vittima e contenente ancora tutti gli effetti personali compresi i valori.
Emergenza sicurezza. Luigi Alfieri, cofondatore di Parma non ha paura: "Parma nella classifica del Sole24ore - in proporzione al numero di abitanti -registra più denunce di altre 86 località italiane. Occorre che le amministrazioni comunali si dotino di politiche sulla sicurezza più adeguate ai tempi."
Parma, 6 ottobre 2016
Mentre in città si fa sempre più viva l'emergenza legionella e, giustamente, l'attenzione di tutti è concentrata sul diffondersi dell'epidemia, il Sole 24ore ha pubblicato il 3 ottobre una pagina dedicata alla situazione della sicurezza nelle città italiane nel 2015. Ebbene, questa pagina conferma che a Parma esiste un'altra emergenza, l'emergenza sicurezza, appunto. Il quotidiano ha evidenziato una tabella dei reati denunciati nelle varie province (che alleghiamo) da cui deriva che Parma, in proporzione al numero di abitanti, registra più denunce di altre 86 località italiane. Più denunce di città come Agrigento, Nuoro, Caserta, Crotone. In dodici mesi a Parma e provincia sono stati denunciati più di 21mila reati.
Una cifra enorme se consideriamo che molti cittadini rinunciano sempre più spesso alla denuncia e questo atteggiamento potrebbe spiegare, in parte, il calo dei reati rispetto al 2014, che perderebbe così una porzione del suo significato positivo. Una cifra così enorme, e il sospetto che il numero dei casi reali sia superiore, indica come la sicurezza sia un'emergenza strisciante, ormai non più avvertita dalle autorità competenti, che si dilunga da anni. In realtà i cittadini hanno, sulla loro pelle, l'esatta percezione del fenomeno e ne subiscono tutti gli effetti. Come rilevato dal criminologo di fama internazionale Andrea Di Nicola, fondatore di eCrime, durante il convegno "Bellezza, sicurezza, immigrazione" che si è tenuto nei giorni scorsi a Parma per iniziativa del comitato Parma non ha paura, occorre che le amministrazioni comunali si dotino di politiche sulla sicurezza più adeguate ai tempi, come la polizia predittiva (un algoritmo che permette di pronosticare i tempi e i luoghi in cui colpiranno i criminali e già usato in alcune città americane) e, soprattutto, che combattano la prima causa di criminalità urbana: il degrado. Diversi studi delle maggiori università internazionali dimostrano una connessione diretta tra bellezza e sicurezza, degrado e criminalità. Una città pulita, ordinata, col verde curato, i parchi in buono stato, aiuole fiorite, bene illuminata è, secondo gli scienziati, un deterrente contro la criminalità. Il tutto unito - spiega Andrea Di Nicola - a un buon livello dei servizi sociali. In questo ambito si può muovere un'amministrazione locale, mentre tocca al governo il presidio di polizia e il varo di leggi idonee a scoraggiare il crimine.
Luigi Alfieri (cofondatore di Parma non ha paura)
In allegato, la tabella del Sole24 ore
Sale a 31 il numero totale dei casi risultati positivi. Questa mattina è convocato un incontro tra i professionisti delle due Aziende sanitarie e della Regione Emilia-Romagna, alla presenza di esperti dell'Istituto Superiore di Sanità.
Parma, 5 ottobre 2016
Dopo il caso della paziente ultraottantenne, con patologie particolarmente gravi e in condizioni critiche, risultata positiva nei giorni scorsi al batterio della legionella e poi deceduta, l'Ausl di Parma informa di un secondo decesso. Una signora di 77 anni ricoverata all'Ospedale Maggiore per grave difficoltà respiratoria e febbre alta con gravissime e concomitanti patologie pregresse risultata positiva al batterio della legionellosi, è deceduta nel pomeriggio di ieri.
Dopo l'arrivo in Pronto soccorso nella tarda serata di sabato primo ottobre e tenuta sotto stretto controllo medico nel reparto di osservazione breve intensiva, da lunedì 3 ottobre era in cura nella struttura di Medicina interna e Lungo degenza critica del Maggiore. Partiti subito i controlli, gli esami di laboratorio hanno confermato nella giornata di ieri la positività al batterio.
E' stata inoltre confermata, dopo gli esiti delle verifiche di laboratorio, la positività al batterio per altre due persone già ricoverate al Maggiore per polmonite, entrambi al momento non destano la preoccupazione dei sanitari. Sale quindi a 31 il numero totale dei casi risultati positivi. Attualmente le persone ricoverate da polmonite per legionella sono 16, di queste dall'ultimo aggiornamento 10 sono in fase di miglioramento, 4 sono stabili con un normale decorso clinico e 2 persone sono invece giudicate più serie dai sanitari.
L'incontro con gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità
Questa mattina è convocato un incontro tra i professionisti delle due Aziende sanitarie e della Regione Emilia-Romagna, alla presenza di esperti dell'Istituto Superiore di Sanità. Alla luce di quanto finora fatto e dei primi referti disponibili, si potranno fare le prime ipotesi sulla fonte del contagio.
Continuano intanto gli accertamenti, così come anche la raccolta di ulteriori campioni di acqua.
I cittadini residenti a Parma positivi al batterio della legionella sono 28, di cui 14 tuttora ricoverati all'Ospedale Maggiore. Proseguono i controlli e la raccolta di campioni di acqua nel quartiere Montebello, che continueranno anche nei prossimi giorni.
Parma, 4 ottobre 2016
Aumentano i casi dei cittadini residenti a Parma nella zona del quartiere Montebello risultati positivi al batterio della legionella che ora risultano complessivamente 28.
L'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma informa che sono 14 le persone tuttora ricoverate al Maggiore, tutte in condizioni stabile con un decorso normale della malattia; al momento permane in condizione leggermente più critiche solo un paziente. Due persone sono ricoverate in altri ospedali. Per una persona, invece, non è stato necessario il ricovero.
Tra le iniziative messe in campo per prevenirne la diffusione, oltre all'indagine ambientale, che ha previsto il campionamento a domicilio delle persone colpite, sulla rete idro-potabile (soprattutto quella afferente al pozzo Bizzozero), sull'irrigazione negli impianti sportivi e su tutte le fonti che espellono vapori nella zona, è stato effettuato un trattamento di iperclorazione dell'acqua del pozzo Bizzozero. Ai cittadini che vivono o frequentano la zona interessata si raccomanda di far scorrere l'acqua calda per alcuni minuti mantenendosi a distanza, pulire i filtri dei rubinetti e delle docce, evitare i ristagni d'acqua, non usare l'idromassaggio.
E' stata inoltre attivata dalla Regione un'Unità di crisi, con competenze tecnico-scientifiche elevate e specifiche, come ulteriore misura di sicurezza per ridurre il rischio di infezione da legionellosi. L'Unità è composta, oltre che dalle Aziende sanitarie di Parma, da esperti dei servizi regionali che si occupano di prevenzione e controllo delle malattie infettive e da esperti di Arpae (l'Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'Emilia-Romagna). Si avvarrà, inoltre, del supporto qualificato di esperti dell'Istituto superiore di sanità (Iss).
Sono tuttora in corso gli accertamenti, così come anche la raccolta di ulteriori campioni di acqua, che continuerà anche nei prossimi giorni. I primi esiti delle analisi saranno disponibili a breve. Già nella giornata di oggi si potranno fare le primi ipotesi sulla fonte del contagio.
Legionellosi: attività di controllo e raccomandazioni utili per i cittadini. Il sindaco Pizzarotti: "Una doverosa attenzione, ma nessun motivo di allarmismo". Nella giornata di oggi si attendono gli esiti, almeno parziali, delle indagini svolte in laboratorio per scoprire l'origine della diffusione del morbo del legionario.
Parma, 3 ottobre 2016
Sono complessivamente 19 i casi risultati positivi al batterio della legionella, tutti cittadini residenti a Parma nella zona del quartiere Montebello.
Attualmente sono 14 i pazienti sotto le cure dei medici e dei sanitari dell'Ospedale Maggiore. Sono migliorate le condizioni per una signora anziana che venerdì mattina è stata dimessa, mentre gli altri 13 pazienti sono stabili e con un normale iter clinico. Restano invariate, seppur nella loro criticità, le condizioni del paziente 73enne, già sotto stretto controllo dei medici della Terapia intensiva respiratoria.
Purtroppo una paziente ultraottantenne, con patologie particolarmente gravi e in condizioni critiche, risultata positiva nei giorni scorsi al batterio della legionella, è deceduta in un hospice del territorio. Dopo un irreversibile aggravamento delle condizioni di salute, l'anziana paziente, su richiesta della famiglia, era stata dimessa dall'Unità di Terapia intensiva respiratoria per essere poi trasferita in hospice dove è avvenuto il decesso.
La legionellosi: cos'è e come si contrae l'infezione
E' un'infezione, causata da un batterio chiamato legionella, che colpisce l'apparato respiratorio e può manifestarsi in forme anche gravi. La legionella è un microrganismo molto diffuso in natura, dove è associato principalmente alla presenza di acqua (laghi e fiumi, sorgenti termali, ambienti umidi in genere). Da qui, la legionella può "colonizzare" gli ambienti idrici artificiali, come le reti di distribuzione dell'acqua potabile nelle città, impianti idrici dei singoli edifici, impianti di umidificazione, piscine, fontane, e così via. Non si trasmette da persona a persona: l'infezione viene veicolata piuttosto da flussi di aerosol e di acqua contaminata, come nel caso di ambienti condizionati o con l'uso di umidificatori. La legionella, infatti, si riproduce soprattutto in ambienti umidi e tiepidi o riscaldati, come i sistemi di tubature, i condensatori, le colonne di raffreddamento dell'acqua, sui quali forma un film batterico.
Come si previene la diffusione
Prima dell'uso, fare scorrere l'acqua molto calda per alcuni minuti, mantenendosi distanti; è opportuno rimuovere e pulire in modo accurato (con utilizzo di prodotto anticalcare) i frangi–getto (filtrino del rubinetto) e cipolle delle docce; in caso di doccia "a telefono", non riporla, ma lasciarla pendente, in modo da evitare ristagni d'acqua; non utilizzare vasche idromassaggio.
Legionella, il sindaco: "Una doverosa attenzione, ma nessun motivo di allarmismo"
Mentre nella giornata di oggi si attendono gli esiti, almeno parziali, delle indagini svolte in laboratorio per scoprire l'origine della diffusione del morbo del legionario, il sindaco Federico Pizzarotti segue da diversi giorni l'evoluzione della situazione in tempo reale, tenendosi in contatto con le Aziende sanitarie, ARPAE e Iren, competenti ad intraprendere le azioni del caso, allo scopo di mettere in atto tutti gli accorgimenti possibili per ridurre la situazione di rischio.
"Non dobbiamo spargere allarmismo - fa sapere Pizzarotti - in situazioni come queste tutte le istituzioni e i politici dovrebbero remare nella stessa direzione, cercando di evitare panico ingiustificato. La prima cosa da fare è quella di seguire le indicazioni dei medici: per i cittadini che vivono nel quartiere Montebello bastano poche attenzioni per evitare il rischio di essere contagiati, quali far scorrere l'acqua calda prima dell'uso, tenere puliti i terminali di erogazione dell'acqua, evitare idromassaggi e altre attività che producono effetti di nebulizzazione. Purtroppo, nonostante l'impegno di ARPA, IREN, Comune e Aziende sanitarie, non è facile individuare la fonte del contagio, è necessario agire sopratutto sulla prevenzione, sapendo comunque che si tratta, per persone in normale situazione di salute, di una malattia curabile, che può avere effetti più gravi su persone in situazioni gravemente compromessa da altre patologie. In ogni caso è sempre bene ricordare che la malattia non si trasmette da persona a a persona e che non ha origini alimentari. Intanto IREN ha provveduto ad aumentare la dose di cloro nel pozzi che serve le utenze del Montebello. Quanto alla sospensione dell'acqua in caraffa in alcune strutture educative, si è ritenuto di procedere in questo senso solo per tranquillizzare le famiglie, ma con la piena consapevolezza che non si prende la legionella bevendo l'acqua del rubinetto. Quanto ai casi che si sono registrati più numerosi nei giorni scorsi, va tenuto presente che ci sono una decina di giorni di incubazione, quindi probabilmente si tratta di persone che avevano contratto il virus prima che fosse nota la presenza dello stesso nel quartiere Montebello. Comunque - conclude il sindaco - sarà mia cura tenere informata la città sull'evoluzione della situazione, non appena avrò nuove notizie. Torno a fare appello alla responsabilità di coloro che rappresentano i cittadini e al loro senso di comunità: non serve allarmismo, ma spirito di collaborazione".
Una giornata speciale all'insegna dello sport, quello fatto di sano agonismo, condivisione e divertimento: questa è stata la prima edizione del Giocampus Day. Tra gli ospiti, importanti nomi del panorama sportivo italiano come Filippo Magnini, Giulia Ghiretti, Davide Cassani e Ayomide Folorunso
Foto e Testo di Chiara Marando -
Parma 02 Ottobre 2016 –
Una giornata speciale all'insegna dello sport, quello fatto di sano agonismo, condivisione e divertimento, quello che desidera dare un'impronta importante e lasciare un segno nelle future generazioni: questa è stata la prima edizione del Giocampus Day.
Complice il sole inaspettato e la temperatura mite, lo Stadio Tardini di Parma è stato “invaso” da bambini che si sono impegnati nelle diverse discipline, accompagnati dagli istruttori costantemente impegnati in questo progetto che da anni si pone l'obiettivo di trasmettere ai più piccoli i principi sportivi e di formazione.
SPORT: EMOZIONE E CONDIVISIONE
Insieme a loro, anche nomi e volti noti che proprio nello sport hanno trovato la loro ragione di vita e si sono distinti nelle rispettive discipline: Filippo Magnini, nuotatore professionista della Nazionale Italiana, Davide Cassani, commissario tecnico della Nazionale Italiana Ciclismo, Giulia Ghiretti, atleta paraolimpica reduce dalle ultime Olimpiadi di Rio dove ha conquistato ben 2 medaglie, e Ayomide Folorunso, specialista nei 400 ostacoli anche lei presente a Rio 2016 con la staffetta italiana 4x400 .
Sono loro ad aver portato una testimonianza significativa ai bambini presenti, l'esperienza ed il messaggio positivo di chi vive lo sport con gioia e pienezza. Il tutto con la consapevolezza di avere una responsabilità importante nei confronti di queste piccole generazioni di futuri atleti: “Sono qui per portare la mia esperienza – spiega Filippo Magnini – e proprio per questo mi rendo conto di avere una responsabilità nei loro confronti. Parliamo di bambini delle elementari e anche più piccoli, il futuro della nostra società, quindi è fondamentale quello che si fa per loro– e aggiunge – Giocampus è un progetto veramente molto importante e lo dimostra il fatto che sia attivo da ormai sedici anni. Per me oggi è la prima volta e sono veramente felice di poter stare con questi ragazzi, giocare con loro e rispondere alle curiosità”.
Anche per Giulia Ghiretti è stata la prima volta e, nonostante sia ormai abituata a riconoscimenti e più che meritati complimenti grazie alle sue straordinarie performance sportive, non nasconde l'emozione di trovarsi a contatto con i numerosi bimbi desiderosi di chiacchierare con lei : “Giocampus è bellissimo. E' emozionante essere qui per condividere una giornata speciale insieme a tutti questi ragazzi che mi hanno accolta con entusiasmo e si ricordano di me e di quello che è stato detto durante le diverse interviste. Tutto quello che viene fatto durante l'anno da questo progetto è di grande rilevanza”.
LE PREMIAZIONI
E dopo i giochi le premiazioni. Ad aprire il momento è Elio Volta, coordinatore del progetto Giocampus: “Giocampus Day, una bellissima giornata trascorsa insieme ai bambini, alle maestre, ai ragazzi ed alle loro famiglie. Un momento che segna il passaggio dalla fase estiva, che si è appena conclusa con duemila bambini e seimila presenze, a quella della scuola che sta per iniziare, con i novemila bambini che frequenteranno educazione motoria ed educazione alimentare, come ormai succede da 15 anni. Insomma un inizio stupendo.”
Sono stati cinque i rappresentanti del progetto premiati come riconoscimento del loro impegno quotidiano, un lavoro fondamentale che ha permesso di raggiungere risultati positivi, ma soprattutto ha portato Giocampus a crescere di anno in anno.
Tenta una truffa nel parcheggio del centro commerciale "Eurosia": identificato per C.C., pregiudicato 31enne di origini campane domiciliato a Parma, è stato denunciato in stato di libertà.
Parma, 30 settembre 2016
Nel primo pomeriggio di ieri una Volante della Questura di Parma è intervenuta presso il parcheggio all'aperto del Centro Commerciale "Eurosia" perché era stato segnalato un tentativo di truffa.
Giunti immediatamente sul posto, gli agenti hanno accertato che la vittima della tentata truffa era stata avvicinata da un uomo a lui sconosciuto, che lo aveva informato che poco prima due soggetti avrebbero tentato di rubare la targa anteriore della sua auto e tentato di rovistare all'interno dell'abitacolo dal finestrino, che era stato lasciato aperto per metà.
Solo grazie al pronto intervento di questo sconosciuto e di un suo conoscente i ladri sarebbero stati messi in fuga dopo una colluttazione, durante la quale – prosegue il racconto del presunto truffatore - l'uomo avrebbe subito il danneggiamento della cover del suo telefono cellulare, cadutogli nella lite. A questo punto questi gli aveva chiesto di rimborsargli la spesa del danneggiamento del proprio telefono, danno quantificato dallo stesso per circa 20-30€.
Solo in tale frangente, la vittima aveva avuto il sospetto che tale racconto, apparso alquanto strano, potesse essere un tentativo di truffa.
e si era rivolto a alla vigilanza interna dell'Eurosia e al 113.
All'arrivo della vigilanza interna, la vittima ha indicato il presunto truffatore, che stava tranquillamente sorseggiando un caffè al bar vicino all'ingresso del centro commerciale. L'addetto alla vigilanza, visionando i filmati delle telecamere interne, ha in effetti constatato come il racconto del tentativo di furto e della colluttazione fossero completamente inventati.
Mentre la vittima si recava a sporgere denuncia, il presunto truffatore è stato accompagnato in Questura, dove, identificato per C.C., pregiudicato 31enne di origini campane domiciliato a Parma, è stato denunciato in stato di libertà per tentata truffa.
Controlli nelle zone più isolate, dall'area doganale di Campogalliano ai parcheggi dei Laghi Curiel, passando per le zone industriali di Carpi e Soliera: 250 persone identificate. Decine le dosi di stupefacente sequestrato.
Modena, 29 settembre 2016
Notte di controlli intensi ieri sera, fino a tardi, per i Carabinieri della Compagnia di Carpi su tutto il territorio. Il servizio, svolto da decine di militari, ha permesso di controllare le zone più isolate: dall'area doganale di Campogalliano ai parcheggi dei Laghi Curiel, passando per le zone industriali di Carpi e Soliera. Controllati anche due locali notturni e tutti gli insediamenti nomadi del territorio. A seguito degli interventi effettuati sono state circa 250 (di cui 50 stranieri) le persone identificate ed almeno un centinaio le autovetture e gli autotreni ispezionati sia nei parcheggi, sia a ridosso del casello autostradale. Anche in questo caso sono state decine le dosi di stupefacente sequestrato.
All'esito del particolare servizio, a Campogalliano, è stato anche denunciato un marocchino che guidava il suo ciclomotore in stato di ebbrezza alcolica, avendo rilevato – a seguito delle analisi ospedaliere – un tasso alcolemico triplo rispetto al massimo consentito dalla legge. A Carpi, invece, è stato arrestato - con l'accusa di evasione - un pregiudicato pakistano: l'uomo, sebbene fosse sottoposto ai domiciliari per questioni di droga, è stato riconosciuto dai militari all'interno di un bar mentre sorseggiava un drink.
Per lui si sono aperte le porte del carcere modenese in attesa del giudizio del Tribunale di Modena.
Quattro persone incappucciate, dopo aver asportato il bancomat sradicandolo dalla sua sede, si sono allontanati a bordo di un autocarro. Sono ancora in atto le ricerche dei 4 uomini.
Parma, 28 settembre 2016
Nella notte di ieri 27 settembre le Volanti di Parma sono intervenute in Via Vietta, località S. Pancrazio a seguito di segnalazione di furto in atto presso la filiale dell'Istituto di credito "Unicredit". La segnalazione arrivata al 113, riferiva di 4 persone incappucciate che, dopo aver asportato il bancomat sradicandolo dalla sua sede, si sono allontanati a bordo di un autocarro.
Gli operatori insieme ad una pattuglia dei Carabinieri, iniziate immediatamente le ricerche dei soggetti e del veicolo segnalato, sono riusciti a rintracciare poco dopo un carro attrezzi ancora con il motore accesso sul quale era caricato il bancomat adagiato sul pianale. Il veicolo era stato abbandonato dai malviventi in Via Don Grossi, strada poco distante il luogo del furto, mentre lì vicino, nei pressi di un campo coltivato, era stata abbandonata anche un'autovettura Mercedes GLA con ancora le chiavi inserite nel cruscotto e gli sportelli aperti.
I successivi accertamenti hanno rivelato che i 4 uomini, probabilmente originari dell'est Europa, sono riusciti a sradicare il bancomat, utilizzando il carro attrezzi come ariete, per poi caricarlo sul pianale del veicolo, sfruttando l'argano di cui il carro attrezzi è dotato. Successivamente allarmati dalla presenza delle Volanti e della pattuglia dei Carabinieri, hanno abbandonato la refurtiva occultando in mezzi dietro un edificio in Via Don Grossi, riuscendo a dileguarsi nei campi attigui alla strada.
Il carro attrezzi risultato poi compendio di furto ai danni di una ditta di Parma, così come la Mercedes, anch'essa risultata rubata, sulla quale erano state montate targhe "pulite", sono stati sequestrati e sottoposti ai rilievi della Polizia Scientifica. Gli agenti hanno altresì recuperato numerosi attrezzi da scasso, guanti ed una torcia, usati probabilmente per commettere il furto. Il bancomat e tutto il suo contenuto, circa 53.000 Euro, ultimati gli accertamenti dovuti, è stato riconsegnato al direttore della filiale Unicredit.
Sono ancora in atto le ricerche dei 4 uomini.