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Fermato durante un controllo della Municipale nel Quartiere Roma gli agenti hanno trovato nascosto nell'auto un coltello a scatto: denunciato per porto abusivo di armi.

Piacenza, 19 gennaio 2017

E' stato fermato per un normale controllo da una pattuglia della Sezione servizi specifici della Polizia Municipale, nel Quartiere Roma, martedì pomeriggio poco dopo le 17. Il conducente del veicolo, una Mazda con targa tedesca, alla vista degli agenti ha cercato con una manovra repentina e pericolosa per la circolazione, di sfuggire agli agenti, svoltando nel parcheggio adiacente alla stazione ferroviaria ma è stato costretto a fermarsi.

La pattuglia, dopo aver intimato l'alt, ha verificato l'identità dell'uomo al volante e del passeggero, entrambi trentenni di nazionalità rumena, residenti in Germania. Durante la fase della richiesta dei documenti, aprendo il vano portaoggetti, gli agenti hanno però notato la presenza di un coltello a scatto, da qui la perquisizione personale del guidatore e dell'auto.
I due uomini sono stati accompagnati al Comando della Polizia Municipale per completare ulteriori controlli e l'atto di denuncia del conducente all'Autorità Giudiziaria, per porto abusivo di armi.

Pubblicato in Cronaca Piacenza
Mercoledì, 18 Gennaio 2017 17:53

Studenti restano chiusi dentro il cimitero di Modena

Dentro il cimitero oltre l'orario di chiusura: liberati dalle telecamere. Il sistema di videosorveglianza con portineria elettronica ha consentito di aprire a studenti di architettura che si erano trattenuti a fotografare il cimitero di Aldo Rossi.

Modena, 18 gennaio 2017

Una bella disavventura, quella capita ad un gruppo di giovani rimasti chiusi all'interno del cimitero di Modena. Sei studenti appassionati di architettura tra cui anche studenti orientali, si sono trattenuti nei giorni scorsi oltre l'orario di chiusura per fotografare il cimitero di Aldo Rossi.

Grazie al sistema interattivo di videosorveglianza di San Cataldo, collegato con le portinerie, sono stati contattati ed è stato loro aperto il cancello. In precedenza due persone si erano introdotte nel cimitero già chiuso per gli ingressi, ma in una fase di mezz'ora che consente l'uscita. Sono stati ripresi dalle telecamere e immediatamente contattati da un operatore della portineria, a cui hanno spiegato di essere giunti in ritardo e di voler comunque portare un saluto a un loro caro. Il sospetto dell'operatore era che cercassero di introdursi, forse per individuare o sottrarre a cimitero chiuso qualcosa da un luogo che conserva anche pregevoli testimonianze d'arte legate al culto dei defunti. Azioni rese più difficili dal nuovo sistema di portineria elettronica e sorveglianza interattivo e multimediale attivato da inizio novembre. Un apparato tecnologico - istallato in accordo con il Comune dalla ditta Dugoni, nuova concessionaria dei servizi cimiteriali - che consta in totale di 36 telecamere che consentono di monitorare l'intera area interna del cimitero, 23 delle quali nelle gallerie pluripiano del cimitero nuovo di Aldo Rossi, in grado di controllare dalla portineria qualsiasi parte dei porticati, e nelle aree esterne, oltre che negli ingressi.

Gli ingressi sono ora dotati di sistemi di portineria virtuale con sbarre automatiche e di quattro videocitofoni (due per gli ingressi al cimitero nuovo di Aldo Rossi, uno per l'ingresso centrale del Cimitero storico del Costa e uno per l'accesso sul lato dei fiorai) che consentono con sistemi touchscreen di attivare una videochiamata all'ufficio cimiteriale collegato. Il sistema funziona 24 ore su 24, 365 giorni su 365 all'anno.

Gli orari di apertura per accesso al pubblico a San Cataldo nel periodo invernale, da ottobre a marzo, sono al mattino dalle 8 alle 12 e al pomeriggio dalle 14 alle 16. La chiusura del cimitero avviene 30 minuti dopo (alle 12.30 e alle 16.30); dopo le 12 e dopo le 16 si può solo uscire.

Pubblicato in Cronaca Modena

Sigaretta elettronica gli esplode in bocca: americano gravemente ferito perde sette denti e resta sfigurato. La denuncia del ragazzo sulla pagina Facebook. 

18 gennaio 2017

E' rimasto gravemente ferito per colpa di una sigaretta elettronica esplosagli in bocca. Questa la terribile esperienza capitata ad Andrew Hall, americano, che a causa dello scoppio della batteria ha riportato dolorose ustioni di secondo grado e la perdita di sette denti. Lo scoppio si è verificato mentre l'uomo si preparava per andare a lavoro: 'Ieri mattina, ha scritto, mi stavo preparando per andare a lavoro quando è accaduto questo. Fumo la sigaretta elettronica da oltre un anno e vi assicuro che non ho mai fatto qualcosa che non dovevo, eppure mi è esplosa in faccia" - si legge sulla pagina Facebook.

esplosione sigarettaelettroncia

E' stata aperta un'inchiesta per determinare se l'esplosione dello strumento è dovuto a una batteria difettosa o ad un uso improprio. Anche se è pur vero che un tale incidente è raro è anche vero che è sempre più diffusa tra gli utenti, soprattutto più giovani, l'aumento volontario della potenza della batteria, finalizzata ad aumentare il volume di inalazione del vapore.

esplosione sigarettaelettroncia inbocca

 

Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", si tratta dell'ennesimo caso segnalato e rimbalzato alle cronache circa i rischi connessi all'uso della sigaretta elettronica che è diventata una valida alleata per i fumatori incalliti. Il Tirreno riporta di un altro caso, questa volta italiano, avvenuto ieri a Prato di un ragazzo a cui la sigaretta elettronica è esplosa in tasca

 

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L'ultimo caso a Parma. I femminicidi aumentano di anno in anno e in Emilia Romagna sono arrivati a 11, quasi il doppio rispetto al 2015. Anche se si ha paura, denunciare senza esitazione pare essere l'unico modo per evitare il peggio...

di Alexa Kuhne

Parma, 16 gennaio 2017 -

L'ultimo duplice omicidio è accaduto lo scorso 27 dicembre.
Vengono ritrovati, in un casolare adibito a locale notturno, i corpi di Gabriela Altamirano, 45 anni, e della trans Kelly, 47 anni, entrambe uccise, stando alle ultime indagini, dall'ex compagno di Gabriela, Samuele Turco, di 42 anni, che pare si sia fatto aiutare da suo figlio.
Si ipotizza che la trans Kelly si sia trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato, divenendo così una vittima collaterale del femminicidio.
Fatti di cronaca in cui le vittime sono donne, perseguitate e poi uccise da uomini che erano spesso compagni di vita.
La violenza maschile ha continuato a mietere vittime fino alla fine dell'anno ma la scia di femminicidi non si è arrestata con l'inizio dell'anno. Anzi. Altri casi di cronaca con al centro donne ferite e assassinate hanno insanguinato la settimana appena passata.
Solo in Emilia Romagna, nel 2016, sono state 11 le donne uccise, a cui si aggiungono 4 tentativi falliti; nel 2015, a pagare con la vita per la follia degli uomini, erano state 6 donne.
Un bilancio che fa riflettere perché vede quasi raddoppiare i femminicidi nel 2016 rispetto all'anno precedente.
Un dato allarmante ma che, comunque, non fornisce il quadro reale della situazione, visto che si basa solo sui casi che ottengono attenzione mediatica.
Il Coordinamento dei centri antiviolenza dell'Emilia-Romagna sottolinea l'importanza di sensibilizzare sul tema del femminicidio e la necessità di un lavoro congiunto con le istituzioni per fermare la violenza maschile contro le donne. Ma soprattutto la volontà di denunciare. Il primo passo, spesso, purtroppo, non tempestivo e non sufficiente ad evitare il peggio.
Violenza e stalking, cioè atti persecutori nei confronti della vittima, sono all'ordine del giorno. Solo che per molte donne rimane difficile farsi aiutare, per timore di rimanere isolate o per paura di mettere a repentaglio la propria vita e quella dei figli.
Anche Gabriela Altamirano si era rivolta al centro antiviolenza di Parma per raccontare la condotta persecutoria del suo ex compagno, che, come molti uomini violenti, non aveva accettato l'intenzione di quest'ultima di troncare la relazione.
Gabriela aveva sporto querela ed aveva già chiesto aiuto ma, come purtroppo accade in molti, troppi casi, questo non è bastato a proteggerla dalla violenza dell'uomo che aveva deciso di punirla per averlo lasciato.
Come lei c'è un numero di donne che si sono rivolte a un centro antiviolenza in Emilia-Romagna che fa riflettere: dal 1 gennaio al 31/10/2016 sono state in totale 2930. Fra di esse, le donne che hanno subito violenza sono 2739, il 93,5%.
Soprattutto italiane: 1305 (pari al 63,2%), contro 751 provenienti da altri paesi.
Le donne straniere costituiscono più di un terzo di tutte coloro che chiedono aiuto ai centri antiviolenza della regione.
La grande maggioranza di esse subisce violenza da partner o ex partner, nel contesto quindi di una relazione di intimità: si tratta infatti per lo più di donne sposate o conviventi con figli. Altro dato allarmante è che la brutalità si estende ai figli e alle figlie delle donne che la ricevono: sono 1440, pari al 55,2%, bambini e ragazzi che chiedono aiuto.
Anche la violenza si manifesta in molteplici forme: la più diffusa è quella psicologica (92,6%), seguita dalla fisica (65,2%), economica (43,2%) e sessuale (13,9%). I numeri dei centri antiviolenza sono solo la punta dell'iceberg: molte vittime non hanno il coraggio di denunciare e subiscono, fino a quando non succede il peggio.
Il nostro codice penale prevede il reato di stalking (dal termine inglese "to stalk" = fare la posta, braccare la preda). Con esso si intendono tutte le condotte persecutorie - quali comportamenti invadenti, di intromissione, con pretesa di controllo, minacciando costantemente la vittima con telefonate, messaggi, appostamenti, ossessivi pedinamenti - verso una persona e che interferiscono nella vita privata della stessa.
Questi atti si manifestano in persecuzioni e provocano uno stato d'ansia e paura compromettendo anche il normale svolgimento della vita quotidiana.
La pressione psicologica legata al comportamento dello stalker crea nella vittima uno stato di allerta, emergenza e stress psicologico, stati d'animo che possono essere sia percepiti come intrusivi, sgradevoli e fastidiosi, sia legati a sentimenti quali l'angoscia, la preoccupazione e la paura per la propria incolumità.
La prima parte, la più subdola, che generalmente sfocia in altre forme di violenza.
La legge si è inasprita nei confronti del reato di stalking, ma è fondamentale chiedere aiuto ai centri che possono guidare e sostenere le vittime di violenze psicologiche e fisiche.
Perché non si arrivi a sentire, ancora una volta, un intervistato che dica di un carnefice, insospettabile, fino al momento dell'ennesimo femminicidio: "Il mio vicino era una brava persona, tranquilla, chi lo avrebbe mai detto"...

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Numerose cadute a piedi e richiesta straordinaria di visite al Pronto Soccorso: 506 accessi nella giornata di venerdì. Messe in atto misure di rinforzo per rispondere ai cittadini ma non sono mancate lunghissime attese.

Parma, 16 gennaio 2017

La pioggia, a contatto con il suolo molto freddo o con qualsiasi altra superficie, congela formando un insidioso strato di ghiaccio. In questo consiste il fenomeno del gelicidio che ha interessato l'Emilia da giovedì notte creando non poche difficoltà alla viabilità con incidenti e auto uscite di strada, oltre a picchi di visite a al Pronto soccorso per cadute a piedi.
A Parma, nella giornata di venerdì, sono stati ricoverati per frattura in Ortopedia 21 pazienti e sono state 506 le persone che nel corso della giornata si sono recate agli ambulatori urgenze dell'Ospedale per chiedere una visita medica, segnando ben il 63% in più rispetto alla media del 2016 che è stata di 311 accessi al giorno. 416 considerando il Pronto Soccorso generale e l'ambulatorio ortopedico. E in quest'ultimo caso la percentuale di accessi fa registrare un + 70% rispetto sempre alla media giornaliera dell'anno scorso.
Di questi accessi il 66% è stato per causa traumatica, ovvero caduta accidentale, soprattutto in mattinata, tra le ore 8 e le 12 registrando il flusso più alto di pazienti (circa 40 all'ora).

Ovviamente dato il caso eccezionale, nonostante le misure di rinforzo messe in atto dalla Direzione Sanitaria non sono mancate lunghe attese di ore.

Pubblicato in Cronaca Parma

Privo di documenti e più volte coinvolto in atti criminosi: fermato e identificato dalla Squadra Speciale della Municipale straniero che dormiva in un gioco bimbi del parco di via Milano. Assessore Casa: "Il soggetto è stato affidato all'ufficio espulsioni. Giro di vite sul nostro territorio, grazie anche a un ottimo lavoro della Municipale".

Parma, 12 gennaio 2017

Nell'ambito della costante attività di osservazione e controllo del territorio attuata dagli agenti della squadra speciale della polizia municipale, si segnala l'operazione di identificazione e denuncia a carico di uno straniero che dormiva all'addiaccio in un gioco bimbi del parco di via Milano. L'operazione rientra tra quelle volte a prevenire possibili situazioni di illegalità e che, in questo caso, si è sviluppata in sinergia con la locale Questura, per gli aspetti legati all'identificazione di persone che gravitano sul territorio in condizioni di irregolarità e al conseguente allontanamento.

Nei giorni scorsi gli agenti del servizio di prossimità avevano ricevuto la segnalazione della presenza di un senzatetto che talvolta dormiva nell'area attrezzata per il gioco bimbi in via Milano di fronte alla scuola, riparandosi nel cilindro di plastica dello scivolo.

Lo stesso non era mai stato rintracciato durante i sopralluoghi effettuati in precedenza. Nella mattina di oggi, a seguito della segnalazione di alcuni genitori di ragazzi che frequentano la scuola limitrofa, è stato fermato un cittadino straniero, O.M., classe 1983, di nazionalità nigeriana, privo di documenti di identificazione. L'uomo è stato sottoposto ai rilievi foto dattiloscopici presso la locale Questura. I rilievi hanno rivelato il coinvolgimento del soggetto in atti criminosi: l'uomo ha precedenti per rapina, rapina impropria, varie inottemperanze all'ordine di lasciare il territorio nazionale ed un decreto di espulsione emesso dal Questore di Forlì nell'ottobre del 2016.
Il soggetto è stato, quindi, nuovamente denunciato per la permanenza in Italia, nonostante l'intimazione a lasciare il territorio dello Stato, e affidato all'Ufficio Espulsioni della Questura di Parma per il trasferimento presso un C.I.E. (Centro Identificazione ed Espulsioni) per essere rimpatriato nel Paese di provenienza.

Il commento dell'assessore alla Sicurezza Cristiano Casa.

"Nei giorni scorsi avevamo parlato di un giro di vite e un lavoro di sinergia tra la Squadra Speciale, da noi istituita, e le forze dell'ordine. I risultati cominciano a vedersi. Ringrazio il buon lavoro di controllo della polizia municipale. Giusto che chi non rispetta le regole che questo Paese si è dato ritorni in quello di origine. Ci auguriamo che, rispetto al predecessore, con il nuovo Ministro degli Interni ci possa essere un dialogo più efficace e proficuo: noi vogliamo continuare a garantire libertà e sicurezza ai parmigiani, ma abbiamo bisogno che lo Stato sia sempre presente".

Pubblicato in Cronaca Parma

La Sezione Polizia Stradale di Modena ha contestato oltre 18.100 infrazioni al Codice della Strada nel 2016: aumentano quelle relative all'uso scorretto del telefonino rispetto al 2015, in calo invece gli incidenti stradali. Rilevante il sequestro di apparecchi per manomettere i cronotachigrafi dei camion.

Modena, 11 gennaio 2017

Nel corso dell'anno 2016 sono state 6170 le pattuglie della Sezione Polizia Stradale di Modena, della Sottosezione Polizia Stradale di Modena Nord, del Distaccamento di Mirandola e del Distaccamento di Pavullo che hanno presidiato sia la rete delle autostrade A1 e A22 di competenza, sia le principali arterie stradali modenesi.
Complessivamente la Sezione Polizia Stradale di Modena ha contestato oltre 18.100 infrazioni al Codice della Strada, mentre i punti decurtati dalle patenti di guida sono stati complessivamente 25600.

Queste in particolare le infrazioni contestate: 464 violazioni per velocità pericolosa e guida distratta (causa di perdita di controllo del veicolo); 982 per il mancato uso della cintura di sicurezza, 1081 violazioni per uso di cellulare senza l'ausilio di dispositivi consentiti; 337 violazioni per condotta scorretta in ambito autostradale su cui ricadono manovre come retromarcia in autostrada e il percorrere la corsia d'emergenza; 163 violazioni per guida senza patente/ patente diversa; 13 violazioni per guida con carta di circolazione o patente di guida ritirata; 17 violazioni all'art. per guida con patente di guida sospesa; 232 violazioni per sorpassi pericolosi spesso causa principale di incidenti stradali; 907 ritiri di carte di circolazione per mancata revisione del veicolo, 354 veicoli inviati a revisione straordinaria a seguito incidente stradale o gravi inefficienze; 299 violazioni per guida di veicolo sprovvisto di assicurazione RC verso terzi; 285 violazioni per guida in stato di ebbrezza; 6 violazioni per guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti con contestuale ritiro di patente e denuncia all'autorità giudiziaria.

Particolarmente significativo risulta l'aumento delle infrazioni rilevate relative all'uso scorretto del telefonino che nel 2015 era stato contestato 672 volte rispetto alle 1081 del 2016 (più del 50% di aumento delle infrazioni).

CONTROLLI MIRATI A MEZZI PESANTI e AUTOBUS

L'attività della Polizia Stradale di Modena si è concentrata anche sui controlli ai cosiddetti "veicoli pesanti" e autobus condotti da guidatori professionali.
Numerose sono state le violazioni contestate ai veicoli industriali per tenere sotto controllo l'incidentalità e il trasporto nazionale/internazionale di merci e persone.

In particolare le infrazioni contestate: 158 violazioni con altrettante patenti ritirate per irregolarità al cronotachigrafo (apparecchiatura che registra velocità del mezzo, tempi di guida e di pausa dell'autista) altresì sono stati rinvenuti e sequestrati su veicoli industriali appositi apparecchi abusivi/ magneti atti a falsificare la velocità e le ore di guida; 1184 violazioni per veicoli con peso eccessivo in quanto carichi di merce oltre il limite consentito rendendo il controllo del mezzo estremamente difficoltoso in particolar modo in caso di frenata improvvisa; 1.107 infrazioni per superamento del limite massimo delle ore guida consentite e contrasto ai colpi di sonno dei conducenti di veicoli "pesanti". In questi casi è stato disposto altresì il fermo sul posto del veicolo e la ripresa del viaggio solamente quando dopo il rispetto dei tempi di riposo.

Altra attività svolta è stata il controllo sulla regolarità delle assunzioni da parte delle imprese di autotrasporto verificando il rispetto della normativa contenuta nella Legge 727/78, il rispetto delle prescritte autorizzazioni relative alla licenza del trasporto di cose e della regolarità delle tariffe applicate così come previsto dalla Legge 298/74. Particolare attenzione è stata rivolta al controllo dei trasporti internazionali svolti da autotrasportatori comunitari e extracomunitari.
Sono state 81 infrazioni elevate nei confronti di conducenti e ditte extraeuropee per la violazione all'art. 46 e art. 26 Legge 298/74 che regola la disciplina dei trasporti di cose e merci nazionale e internazionale.
La Polizia stradale di Modena nel 2016 ha proseguito assieme ai veterinari del Dipartimento di Sanità pubblica dell'Azienda USL di Modena i controlli nei confronti di conducenti e veicoli che effettuano trasporti di animali vivi contestando 11 infrazioni alla specifica normativa ( Regolamento (CE) n. 1/2005).

Nel 2016 è stata avviata una proficua attività sinergica col Ministero dell'istruzione - Ufficio Scolastico Provinciale di Modena relativa al controllo degli autobus trasportanti studenti in gita scolastica. L'intervento del personale di polizia nei confronti di predetti bus scolastici ha permesso di elevare 43 infrazioni a carico dei trasgressori o delle ditte organizzatrici del viaggio.

Nell'ambito dei controlli sono state utilizzate: apparecchiature autovelox e telelaser per rilevare i veicoli che hanno oltrepassato i limiti di velocità; apparecchiatura etilometro per verificare l'eventuale stato di ebbrezza dei conducenti; spessimetro per misurare lo stato di usura dei pneumatici; leggi disco, apposite carte, POLICE CONTROL E DAKO per controllare le ore di guida ed i tempi di guida/riposo dei conducenti di veicoli industriali.

ATTIVITA' DI POLIZIA GIUDIZIARIA

L'attività di repressione dei reati si è estrinsecata attraverso la denuncia di 138 persone all'autorità giudiziaria, 45 arresti e il sequestro di: Kg 8,650 di cocaina, Kg.93,300 di Hashish, Kg. 10,810 di marijuana, Gr. 10 di eroina.

Particolare attenzione è stata posta nei confronti dei reati predatori in danno dei veicoli industriali con l'arresto durante l'anno trascorso di 17 persone, quindi al recupero della merce asportata e alla restituzione ai legittimi proprietari. Sono stati deferiti alla Autorità Giudiziaria 8 borseggiatori a danno di viaggiatori e 2 stranieri sono stati denunciati per reingresso clandestino sul territorio nazionale. Sono stati segnalati 46 cittadini stranieri non in regola con la vigente normativa sulla permanenza sul territorio nazionale e sono state rinvenute e recuperate 12 autovetture rubate e 3 autocarri rubati o ricettati.

INFORTUNISTICA STRADALE

L'attività di infortunistica stradale della sezione Polizia Stradale di Modena ha comportato il rilievo di complessivi 1010 incidenti stradali nel corso del 2016. Di questi incidenti 9 hanno avuto un esito mortale e 321 con feriti. Complessivamente sono state 524 le persone ferite e 9 quelle decedute.
Negli incidenti stradali in ambito autostradale, oltre il 41% ha avuto coinvolti mezzi pesanti, tale valore va oltre il 25% se si prendono in considerazione esclusivamente incidenti con feriti.

Nel 2015 gli incidenti stradali complessivamente rilevati dalla Sezione Polizia Stradale di Modena erano stati 1256. Gli incidenti mortali rilevati nel 2015 erano stati 12, quelli con feriti 424.

SEQUESTRO DI APPARECCHIATURE (MAGNETI E CABLAGGI)

Particolare segnalazione merita la incessante attività di sequestro di apparecchiature (magneti e cablaggi) nei confronti di conducenti che hanno manomesso i cronotachigrafi al fine di alterare la registrazione dei dati relativi al veicolo e al conducente, quali i chilometri percorsi, la velocità mantenuta, i tempi di guida e riposo relativi al veicolo e al conducente. Tale gravissima manomissione non permette alle forze dell'ordine di controllare agevolmente il rispetto il rispetto dei limiti di guida imposti dalla legge ai conducenti professionali mettendo a repentaglio la vita degli autisti e degli altri utenti della strada (in totale questa attività ha permesso di levare 1107 infrazioni relative al mancato rispetto dei tempi di guida e riposo).

attivita poliziastradale modena 2016

 

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Presentato dal Questore di Modena, agli organi d'informazione, il nuovo dirigente della Squadra Mobile il Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato dott. Marcello Castello.

Modena, 10 gennaio 2017

E' stato presentato ieri mattina dal Questore di Modena, agli organi d'informazione, il nuovo dirigente della Squadra Mobile il Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato dott. Marcello CASTELLO che prende il posto del Vice Questore Aggiunto dott. Enrico TASSI, trasferito presso il Compartimento Polizia Stradale di Bologna.

Proveniente dalla Questura di Avellino dove svolgeva la stessa funzione il dott. CASTELLO ha 44 anni, siciliano luogo ove ha diretto di Commissariati di P.S. di Capo d'Orlando (ME) e di Avola (SR). Tra i numerosi incarichi il nuovo dirigente della Squadra Mobile ha prestato servizio presso il Servizio Centrale di Protezione del Ministero dell'Interno e la Polizia Stradale di Sassari. Il dott. CASTELLO ha già incontrato il Procuratore della Repubblica di Modena per un breve saluto ed un primo punto di situazione. Congratulazioni per il nuovo incarico sono state espresse, dal dott. FASSARI, al funzionario.

Pubblicato in Cronaca Modena

Il medico, da anni impegnato in missioni umanitarie, festeggiato oggi per la sua bontà. La comunità di Lugagnano Val d'Arda, nel piacentino, assegna anche quest'anno il suo 'Premio della Bontà 2016'. Il sindaco, Jonathan Papamarenghi, consegnerà 4 menzioni d'onore. Il premio andrà al giornalista Toni Capuozzo, al chirurgo dell'Ausl di Piacenza Marco Stabile, alla sezione degli Alpini della Protezione civile, a due donne che aiutano altre a combattere il tumore.

di Alexa Kuhne

Lugagnano Val d'Arda (Pc) , 5 gennaio 2017 -

L'invito riesce a leggerlo in un momento di pausa, fra un intervento e l'altro.
Con un sorriso, uno di quelli che dona a tutti i pazienti, sempre, insieme al regalo di una vita 'rinnovata' grazie alle sue mani di chirurgo plastico, Marco Stabile, giramondo per missioni umanitarie, risponde che ci sarà.
Ci sarà a Lugagnano Val d'Arda, nel piacentino, domani pomeriggio, per ricevere dal sindaco Jonathan Papamarenghi, la sua menzione d'onore. Un piccolo gesto sentito e accolto con commozione, un simbolo pieno di valore per chi, come lui, sente la necessità, ogni tanto, di andare lontano per aiutare qualcun altro.
Il 'Premio della Bontà', ormai una istituzione per la comunità alle porte di Piacenza, sarà dato al giornalista Toni Capuozzo, inviato da sempre in zone calde, e con lui saranno menzionati, oltre al chirurgo plastico, anche i volontari del gruppo di protezione civile dell'Associazione nazionale alpini di Caldarola e Simona Ferrari ed Erika Cupola, due donne impegnate nel volontariato per aiutare altre che devono combattere il cancro.

Il dott. Stabile, cremonese, 54 anni, direttore dell'U.O. di Chirurgia Plastica dell'ASL di Piacenza, è presidente dell'AICPE Onlus, associazione italiana di Chirurgia plastica estetica che opera gratuitamente in favore di pazienti con gravi patologie ma che non riescono a sostenere i costi economici per curarle e per trovare una serenità psicologica.

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Lo scopo dell'organizzazione no profit di cui fa parte Marco Stabile è quello di svolgere attività di beneficenza e solidarietà in favore di persone svantaggiate a causa di sfavorevoli condizioni psico-fisiche o economico-sociali, con particolare attenzione ai paesi in via di sviluppo.
L' Onlus promuove e realizza programmi di formazione tecnico-scientifica, culturale e professionale, sia in Italia che all'estero, anche attraverso la creazione di centri assistenziali e formativi.
Cosa spinga un uomo a fare del volontariato nei paesi in via di sviluppo e cosa rimanga di queste esperienze lo dice sinteticamente lui: "tanta ricchezza interiore, legata alle emozioni vissute e al bene regalato con la mia chirurgia plastica".

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Il progetto, a cui il Medico aderisce ormai da tempo, si chiama "Chirurgia che cambia la vita" e ha aiutato, dall'inizio del 2016, quasi 300 persone in Paraguay.
Il dott. Stabile è proprio in questo Paese che ha collaborato al programma "Nemyatyro Paraguay" del dottor Bruno Balmelli, direttore del Centro nazionale ustionati di Asunciòn.
"Il ricordo più emozionante - racconta il Medico - è stato quando una mamma mi ha sorriso dopo aver visto la figlia di due mesi operata di labbro leporino o quando una donna con la neurofibromatosi del volto (la chiamavano elephant woman) mi ha salutato dopo l'intervento". 

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Il chirurgo è andato nel gennaio del 2016 in Paraguay, dove ha eseguito complessi interventi su ustionati gravi, su persone con grosse malformazioni congenite a mani e piedi, con tumori alla pelle, su bambini con labbro leporino e su pazienti con neurofibromatosi.
Patologie fortemente invalidanti che possono però essere sconfitte da medici il cui obiettivo è migliorare le condizioni di vita dei pazienti attraverso il loro benessere fisico, ma anche psicologico.

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"La 'molla' - spiega Stabile - è scattata quando un mio collega, in occasione di un congresso, mi ha detto che sarebbe andato in Africa a fare missioni umanitarie di Chirurgia Plastica; l'anno successivo sono partito con lui. Non ho più smesso".
Tant'è che il nostro instancabile chirurgo fra 15 giorni partirà per la sua settima missione...

 

Pubblicato in Cronaca Piacenza

Dopo la protesta per la morte di una ivoriana nel centro accoglienza veneto di Cona, il Viminale comunica che 100 migranti saranno smistati nelle province emiliane. Ad essi, se ne aggiungeranno altri 50, provenienti da altri punti del territorio. Il trasferimento rientra nelle misure decise per ridurre la tensione nella struttura in provincia di Venezia.

di Alexa Kuhne

Bologna, 4 gennaio 2016

Le strutture che accolgono migranti sono al collasso e quella di Cona, in queste ultime ore, è diventata l'emblema di una situazione di emergenza difficilmente gestibile.
La morte di una ventenne ivoriana che era ospitata nella piccola ex base militare, in Veneto, ha innescato una reazione durissima da parte degli altri ospiti dell'hub.
Tant'è che il Viminale ha definito opportuno spostare 100 migranti di Cona in altri campi.
Oggi ne sono attesi a Bologna 100 per essere ripartiti, insieme ad altri 50 provenienti da Trapani e da Taranto, nelle province dell'Emilia- Romagna.
La Prefettura sta ancora definendo come gestire la suddivisione delle persone in attesa di nuova destinazione.
Nel centro regionale di smistamento di via Mattei potrebbe arrivare solo la quota di migranti che dovrà restare nel capoluogo e tutti verranno comunque indirizzati ai centri di accoglienza straordinaria.
Il provvedimento di redistribuire alcuni cittadini extracomunitari ospitati provvisoriamente in Italia si è reso necessario in seguito alla rivolta all'interno del campo in provincia di Venezia, dopo che una migrante ivoriana di 25 anni, Sandrine Bakayoko, è stata uccisa da una trombosi polmonare.
Nel ricostruire la morte della giovane donne non sono emersi elementi che possano far pensare a un ritardo nell'assisterla. Il caso è stato gestito da un medico che ha subito chiamato il 118. Ma questa ricostruzione non ha rassicurato gli ospiti che hanno dato vita a una violenta protesta che ha richiesto l'intervento della polizia. Senza dover ricorrere alla forza, le forze dell'ordine hanno gestito il centinaio di immigrati che aveva bloccato gli operatori della cooperativa. La situazione nel centro non è migliorata, però, visto che i 100 che hanno protestato hanno rifiutato il cibo.

Pubblicato in Cronaca Emilia
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