La prima Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo a scuola è promossa dal Ministero dell'Istruzione nell'ambito del Safer Internet Day 2017. Al via la campagna di comunicazione nazionale "Un Nodo Blu".
7 febbraio 2017
"Be the change: unite for a better internet" è lo slogan del Safer Internet Day 2017 (#SID2017), la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione Europea che, giunta alla sua XIV edizione, quest'anno si celebra in contemporanea in oltre 100 Paesi per far riflettere le ragazze e i ragazzi non solo sull'uso consapevole della Rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuna e ciascuno nella realizzazione di Internet come luogo positivo e sicuro.
In concomitanza con il Safer Internet Day, quest'anno, oggi si tiene anche la prima Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo a scuola dal titolo "Un Nodo Blu - le scuole unite contro il bullismo". Un'iniziativa lanciata dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca nell'ambito del Piano nazionale per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo a scuola.
Un impegno importante per far capire con chiarezza la netta differenza che passa fra scherzo, insulto, violenza verbale e umiliazione dei compagni e porre l'attenzione su questo grave fenomeno di violenza fisica e psicologica.
Tutte le iniziative svolte oggi sono sotto l'egida di Generazioni Connesse, il Safer Internet Centre Italiano, cofinanziato dalla Commissione Europea e coordinato dal MIUR, in partenariato con la Polizia Postale e delle Comunicazioni, l'Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, l'Università degli Studi di Firenze, l'Università degli Studi di Roma "Sapienza", Save the Children Italia Onlus, SOS Il Telefono Azzurro Onlus, Cooperativa E.D.I., Movimento Difesa del Cittadino, Skuola.net e Agenzia di stampa Dire.
La vita social dei ragazzi in numeri
Al centro della scena ci sono le ragazze e i ragazzi, in particolare quelli tra i 14 e i 18 anni, la cui vita sui social è stata oggetto di un'indagine sull'hate speech affidata da Generazioni Connesse a Skuola.net e all'Università degli Studi di Firenze. Il 40% degli intervistati dichiara di trascorrere on line più di 5 ore al giorno. Whatsapp si conferma il gigante degli scambi social fra gli adolescenti (80,7%), seguito da Facebook (76,8%) e Instagram (62,1%).
Bufale e fake news? Il 14% degli intervistati dichiara di non controllare mai se una notizia sia vera o falsa, un comportamento – sempre secondo la ricerca - che rende le ragazze e i ragazzi "facilmente preda di titoli sensazionalistici e 'bufale' che possono fomentare reazioni poco ragionate e forse guidate da sentimenti di rabbia e di odio".
Tre intervistati su 10 (il 29%) hanno messo un "like" ad un post che insultava o criticava aspramente un loro coetaneo; mentre 1 su 10 ha commentato con insulti o criticato "aspramente" un coetaneo sui social network. Quasi 3 ragazzi su 10 (il 28%) di persona non avrebbero usato le stesse parole. Mentre se incontrassero qualcuno che insulta un coetaneo, il 14% dei ragazzi non farebbe nulla pensando "non è una cosa che mi riguarda". E se gli insulti sono rivolti a personaggi famosi? L'11% dei giovani li approva in virtù di una più generale "libertà di esprimere ciò che si pensa". Il 13% ammette di aver insultato un personaggio famoso on line.
Giornata di formazione "I Social servono o no? Istruzioni per l'uso"
La Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, Clede Maria Garavini, e la presidente del Corecom, Giovanna Cosenza, sono intervenute in mattinata alla giornata di formazione "I Social servono o no? Istruzioni per l'uso", a Bologna presso Ufficio scolastico regionale, rivolta agli insegnanti delle scuole dell'Emilia-Romagna sull'uso dei social media e sui conseguenti rischi.
La Garante regionale per l'infanzia ha posto l'attenzione sul rapporto adulti-minori sui social e i contenuti di questi ultimi, sottolineato come in alcuni casi "l'utilizzo dei media comporti un processo di 'socializzazione rovesciata' in cui le giovani generazioni accompagnano gli adulti nell'acquisizione di nuove conoscenze". Per quanto riguarda i contenuti dei social, ha ricordato che "spesso nelle pagine web si sedimentano elementi delle biografie individuali. In questo caso il ruolo dell'adulto e dell'educatore diventa prezioso per la ricostruzione del confine tra reale e irreale. In alcuni casi gli adolescenti- ha poi evidenziato- cercano nella rete risposte ad alcuni dei quesiti sul proprio percorso di crescita, ad esempio i temi legati alla sessualità".
Chiesa parrocchiale gremita a Sissa per l'addio ad Arianna Rivara, uccisa dall'ex compagno, Paolo Cocconi, che poi si è tolto la vita. Gli amici, i colleghi e i familiari le hanno portato l'ultimo saluto. Ciascuna amica ha collocato sul feretro un fiore rosso per dirle addio.
Parma, 6 febbraio 2017
Il corpo di Arianna, ultima vittima di femminicidio, è stato trovato senza vita il 27 gennaio, in un appartamento di via Gibertini.
Tutte le foto nella galleria a fondo pagina, ph. Francesca Bocchia
Nunziata D'Abbiero, primario di Radioterapia dell'Ospedale Maggiore di Parma, ma residente a Reggio Emilia, è stata strattonata e buttata a terra appena scesa dal treno.
Reggio Emilia, 6 febbraio 2017
E' successo nel tardo pomeriggio di venerdì, verso le 19 in via Eritrea. Scesa dal treno, Nunziata D'Abbiero, primario di Radioterapia dell'Ospedale Maggiore di Parma, ma residente a Reggio Emilia, è stata strattonata e buttata a terra.
Appena allotanatasi dalla stazione, che frequenta ogni gionro facendo la pendolare, è stata aggredita da un uomo che le ha strappato la borsa per poi fuggire. Sul posto sono intervenuti le forze dell'Ordine e l'ambulanza. La signora è rimasta contusa e con escoriazioni a causa della caduta. Il bottino rimediato dal malvivente è stato di soli dieci euro.
Tunisino dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti fermato al Parco Pertini. L'uomo è risultato non in regola con le norme sul soggiorno e destinatario di ben 19 alias.
Modena, 6 febbraio 2016
Nel tardo pomeriggio di sabato, alle 17.30 circa, un equipaggio della Sezione Narcotici della Squadra Mobile di Modena transitando nei pressi del parco Pertini, oggetto di diverse segnalazioni per attività di spaccio, ha notato un cittadino extracomunitario noto alle forze dell'Ordine perché abitualmente dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Sottoposto al controllo e alla successiva perquisizione domiciliare, Khamassi Noureddine, tunisino di anni 53, è stato trovato in possesso di 17 grammi di eroina e 4.060,00 euro in contanti probabile provento di spaccio, telefoni cellulari utilizzati per mantenere i contatti con gli assuntori ed altro materiale per il confezionamento dello stupefacente.
Da accertamenti è risultato non in regola con le norme sul soggiorno e destinatario di ben 19 alias.
Terribile incidente a Cittanova di Modena in cui sono state coinvolte tre auto. Perdono la vita Federica Tavernelli, 46enne di Reggio Emilia, impiegata di Telereggio e Jikidze Besik, 33enne georgiano. Feriti gravissimi i figli della donna.
Modena, 6 febbraio 2016
Il tragico incidente si è verificato nel pomeriggio di ieri, poco prima delle 17. Tre le auto coinvolte, di cui due si sarebbero scontrate frontalmente, su via Emilia Ovest, a Cittanova di Modena. Un terribile schianto in cui hanno perso la vita i conducenti delle due auto: Federica Tavernelli, 46enne di Reggio Emilia, impiegata di Telereggio e Jikidze Besik, 33enne georgiano.
Dalle prime ricostruzioni sembra che la Golf, guidata Jikidze Besik, dirigendosi da Modena verso Reggio Emilia, abbia effettuato un sorpasso azzardato scontrandosi frontalmente con la Citroen C 3 guidata da Federica Tavernelli. Nell'impatto, la Golf ha poi centrato una terza auto, una Opel Zafira che procedeva verso Modena. Il conducente e i due passeggeri della terza auto sono rimasti fortunatamente illesi. Sono rimasti invece gravemente feriti i figli adolescenti di Federica, di 16 e 18 anni, ricoverati in terapia intensiva all'ospedale di Baggiovara.
Sul posto tre ambulanze e un'auto medica, oltre alla polizia stradale, la municipale di Modena e i vigili del fuoco. Accorso sul luogo dell'incidente anche il padre di Federica, Felice Tavernelli, noto come il "re del liscio" e per le trasmissioni di Telereggio.
Arrestati in flagranza di reato per furto in abitazione aggravato in concorso, due dei quali denunciati altresì per porto ingiustificato di chiavi e grimaldelli. Fermati grazie agli inquilini dello stabile.
Parma, 3 febbraio 2017
Nel pomeriggio di ieri, verso le 17.10, le volanti della Questura di Parma sono intervenute in via Emilio Lepido 30, per un furto in abitazione in corso, a seguito della chiamata al 113 da parte di inquilini del condominio, insospettiti da forti rumori contro la porta di un appartamento.
Grazie all'intervento repentino delle volanti, i 4 soggetti, tra cui due donne ed un minore, tutti di etnia nomade, sono stati sorpresi in flagranza di reato nel tentativo di scassinare una porta. Fermati e sottoposti a perquisizione personale, due dei nomadi sono risultati in possesso di strumenti atti all'effrazione. Sono, inoltre, stati rinvenuti e sequestrati nelle borse delle donne, due paia di guanti da lavoro in gomma e tessuto, un oggetto di plastica usato solitamente per far scattare la serratura delle porte blindate, una torcia elettrica ed un cacciavite di grosse dimensioni.
Due dei 4 si muovevano per le scale dello stabile facendo da palo mentre altri due tentavano di aprire la porta utilizzando gli attrezzi da scasso. I tre soggetti maggiorenni sono stati sottoposti a rilievi dattiloscopici e tratti in arresto in flagranza di reato in attesa del processo con rito direttissimo; il minorenne è stato associato presso una struttura per minori a disposizione dell'A. G. competente. Le due donne sono state altresì indagate in stato di libertà per i reati di possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli.
Creavano aziende 'pulite' per farvi confluire i milioni sottratti a fisco e creditori. La Guardia di Finanza scopre un "buco" di 4,5 milioni di euro e arresta due imprenditori modenesi.
di Alexa Kuhne
Modena, 3 febbraio 2017
Svuotavano le società in fallimento trasferendo i beni in società "pulite", create ad hoc: con questo meccanismo sono stati sottratti a creditori ed erario oltre tre milioni di euro.
Lo scopo di due imprenditori modenesi è stato ben presto chiaro: avviare una società, indebitarla verso i fornitori, verso il fisco e gli enti previdenziali, svuotarla cedendo le attività ad un'altra società appositamente costituita.
Il passaggio successivo era poi quello di occultare la contabilità in modo da non consentire la ricostruzione delle operazioni commerciali realizzate e la destinazione del denaro sottratto.
L'attività di indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Modena, coordinata dal sostituto procuratore Marco Imperato, ha portato all'individuazione di cinque persone che sono state indagate per bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte ed evasione fiscale per omesso versamento delle ritenute IRPEF dei dipendenti.
Le Fiamme gialle modenesi hanno eseguito questa mattina un'ordinanza di misure cautelari nei confronti di due imprenditori e stanno perquisendo quattro abitazioni e sei aziende, procedendo al sequestro preventivo di un milione di euro, frutto dei reati tributari contestati. Le indagini, tuttora in corso, sono scaturite dal fallimento di una locale industria esercente l'attività di fabbricazione di trattori agricoli. La polizia giudiziaria ha individuato operazioni e fatti aziendali connotati dall'obiettivo di privare del patrimonio l'azienda fallita per lasciare a bocca asciutta creditori ed erario, attraverso la commissione di bancarotta patrimoniale e documentale, unitamente a paralleli reati tributari.
Il creditore maggiormente colpito dalla bancarotta di 4,5 milioni di euro è risultato Equitalia per debiti fiscali e previdenziali accumulati dalla fallita.
In particolare, le condotte ascritte agli indagati e ai soggetti ora agli arresti domiciliari riguardano fatti relativi sia all'impresa fallita sia alla governance della Newco appositamente costituita per fabbricare sempre macchine e altro materiale meccanico e con lo stesso personale dipendente, nel frattempo migrato dalla società fallita.
Dopo la costituzione della Newco, i truffatori hanno progressivamente svuotato la vecchia azienda, così da renderla non aggredibile dai creditori, compreso l'erario, simulando il trasferimento alla Newco dei beni aziendali, quali avviamento, clientela, know-how, attrezzature, rimanenze, della società in fallimento, gravata da debiti milionari.
Per ostacolare l'accertamento delle condotte illecite poste in essere, gli amministratori della fallita non hanno esibito, né al curatore, né alle Fiamme gialle, le scritture contabili obbligatorie necessarie per la ricostruzione dei reali rapporti gestionali: ciononostante, dai controlli incrociati, anche di natura finanziaria, è emerso come, in alcuni casi, non sarebbero avvenuti pagamenti mentre nel caso della vendita di un capannone aziendale la maggior parte dell'importo pagato alla fallita sarebbe stato dirottato su conti personali degli indagati.
In tal modo i responsabili della truffa non solo hanno arrecato danno patrimoniale derivante dai debiti non onorati, ma hanno anche omesso di pagare i debiti fiscali, contributivi e previdenziali delle società a loro riconducibili, procurando anche un illecito vantaggio competitivo in danno della libera e leale concorrenza di mercato.
L'ulteriore conferma dell'intento fraudolento perseguito dagli indagati si è avuta nel corso dei successivi sviluppi investigativi che hanno consentito ai militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Modena di individuare una terza società, sempre con analogo oggetto sociale, fondata sulle ceneri della precedente Newco che, nel frattempo, era già entrata in stato di dissesto.
Bus: manovra di riordino del sistema tariffario del servizio di trasporto pubblico urbano. A Piacenza nuove tariffe agevolate per gli utenti fidelizzati e nuove specifiche promozioni.
Piacenza, 2 febbraio 2017
A partire da ieri, mercoledì 1° febbraio, a Piacenza è in vigore la manovra di riordino del sistema tariffario del servizio di trasporto pubblico urbano. La manovra approvata dal Comune introduce tariffe agevolate per gli utenti fidelizzati e nuove specifiche promozioni per bambini e ragazzi fino a 14 anni, famiglie numerose, anziani e comitive. Inoltre, grazie all'armonizzazione delle tariffe urbane e della validità temporale avvenuta anche nei bacini di Modena e di Reggio Emilia, gli utenti piacentini potranno utilizzare i biglietti urbani di corsa semplice ed i multicorsa in tutte le città coperte dai mezzi Seta. I vecchi biglietti acquistati prima del 1° febbraio restano validi e potranno essere utilizzati fino ad esaurimento.
Di seguito si riportano le principali novità.
Biglietti: stesso prezzo a terra e a bordo, nuova validita' oraria e nuovi titoli multicorsa
Il biglietto urbano di corsa semplice avrà lo stesso prezzo - 1 euro e 50 centesimi – sia per l'acquisto a terra sia per quello a bordo; la validità oraria viene estesa da 60 a 75 minuti. Il biglietto urbano potrà essere utilizzato anche sui mezzi extraurbani, all'interno della zona tariffaria di Piacenza città. I nuovi biglietti multi corsa consentiranno di viaggiare ad un prezzo scontato del 20% rispetto all'acquisto dei singoli biglietti. Il titolo sarà valido per dieci corse anziché nove e passerà dal formato cartaceo a quello elettronico (su card personale ricaricabile), ad un costo di 12 euro: in questo modo per gli utenti occasionali il singolo viaggio costerà sempre 1,20 euro. Viene introdotto un nuovo biglietto multiplo da 6 corse, al costo di 8 euro. Comitive e scolaresche potranno viaggiare con lo sconto del 30%, acquistando il nuovo biglietto cumulativo valido per 10 persone al costo di 10,50 euro (l'accompagnatore viaggia gratis).
Per i bambini 0-5 anni il bus e' gratis, dai 6 ai 14 anni si viaggia un anno con lo sconto del 90%
I bambini fino a 5 anni accompagnati da un adulto pagante potranno viaggiare gratis (massimo due bambini per ogni adulto). I ragazzi dai 6 anni ai 14 anni non compiuti che frequentano le scuole elementari e le medie potranno acquistare un abbonamento annuale urbano, valido per 12 mesi, a soli 25,00 euro quindi con uno sconto del 90% rispetto alla tariffa precedente.
Abbonamenti annuali: per i giovani ora costano meno
L'abbonamento annuale urbano per i giovani di età compresa tra i 14 ed i 26 anni costerà 20 euro in meno del prezzo attuale: da 260 a 240 euro. Non saranno più disponibili gli abbonamenti validi 10 mesi, ed i mensili urbani per giovani under 26. Per chi ha più di 27 anni di età l'abbonamento annuale urbano costerà come prima (260 euro). Anche l'abbonamento mensile urbano ordinario mantiene il costo attuale di 30 euro.
Sconti per anziani e famiglie numerose
Gli anziani con più di 65 anni non residenti a Piacenza – che non usufruiscono di altre agevolazioni erogate da Enti pubblici - potranno acquistare un abbonamento annuale urbano a 208 euro, anzichè gli attuali 260 euro. Ai nuclei famigliari con almeno tre figli studenti (dai 10 ai 18 anni) che acquistino contemporaneamente almeno tre abbonamenti annuali è riconosciuto uno sconto di 40 euro per ciascun abbonamento.
Tutte le informazioni di dettaglio sono disponibili sul sito internet di Seta: www.setaweb.it.
Sposato con una italiana e con una romena. Il sessantenne piacentino è stato condannato dal tribunale di Piacenza ad un anno di reclusione per bigamia.
Piacenza, 1 febbraio 2017
Dovrà scontare un anno di reclusione per bigamia. E' stato stabilito, ieri, dal tribunale di Piacenza per un uomo di 60 anni.
Alcuni anni fa, una donna romena dopo aver contratto il matrimonio nel suo Paese era venuta in Italia per far trascrivere il matrimonio, scoprendo di essere in realtà la seconda moglie. Anche la moglie italiana era all'oscuro del secondo matrimonio dell'uomo. Da qui le indagini delle procura iniziarono ad indagare facendo luce sulla situazione del piacentino, che risultava già spostato con una italiana. Ieri mattina il giudice ha accolto la richiesta di condanna.
Ecco come un imprenditore agricolo ha ottenuto 250.000 euro grazie a contratti di affitto falsi. La Guardia di Finanza di Piacenza ha scoperto la frode e denunciato 4 persone all'autorità giudiziaria.
di Alexa Kuhne
Piacenza, 1 febbraio 2017
Contratti falsi di locazione all'insaputa dei veri proprietari terrieri per intascare fondi europei: con questo ed altri espedienti un imprenditore agricolo piacentino aveva messo in moto un ingranaggio per ricevere indebitamente contributi dall'Unione europea.
L'agricoltore era già riuscito a ottenere incentivi per 250mila euro, con la connivenza di tre collaboratori.
La frode a danno del bilancio dell'Ue è stata scoperta dalla polizia giudiziaria che ha denunciato i 4 per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità materiale commessa dal privato in atto pubblico.
A finire nella rete dei militari del nucleo di polizia tributaria, coordinati dal sostituto procuratore della repubblica, Emilio Pisante, oltre all' imprenditore piacentino, altri tre complici, un suo conoscente e due impiegati di altrettanti centri di assistenza agricola, organismi privati cui gli agricoltori si rivolgono per istruire le domande di aiuto.
Il controllo di un finanziamento erogato a favore di un'azienda piacentina per il possesso di terreni agricoli destinati sia alle colture che ai pascoli, ha consentito alle Fiamme gialle di rilevare diverse violazioni sia di carattere penale che amministrativo legate alla mancanza dei requisiti necessari per usufruire dei benefici.
In alcuni casi, l'agricoltore ha richiesto e percepito i contributi senza averne alcun diritto, poiché privo dei titoli di conduzione dei terreni o perché utilizzava gli stessi per finalità diverse da quelle agricole.
In altri casi, invece, ha beneficiato degli incentivi su fondi rustici acquisiti previa stipula di contratti di affitto falsi: i terreni sui quali chiedere l'aiuto gli venivano proposti da un conoscente che li spacciava come propri, dopodiché, con quest'ultimo, provvedeva a stipulare i falsi contratti di locazione, all'insaputa dei reali proprietari delle superfici.
Il tutto avallato dai due impiegati dei centri di assistenza agricola, che hanno predisposto le relative domande di aiuto.
I 4 responsabili sono stati deferiti all' autorità giudiziaria, mentre in capo all'imprenditore e' stata contestata e segnalata all'agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura l'indebita percezione di contributi pari a circa 250.000 euro.
A carico dello stesso, del privato connivente e degli operatori dei centri di assistenza agricola sono state comminate, inoltre, sanzioni amministrative per complessivi 500.000 euro.