Ieri avevamo dato la triste notizia: un centinaio di animali dell'agriturismo La Falda di Campogalliano erano morti annegati in seguito all'esondazione del Secchia. Oggi, la notizia di un miracolo: sono vivi. E da Modena e da Reggio Emilia arrivano altre due belle storie di pelosi tratti in salvo.
MODENA - Mentre la piena del Secchia e del Panaro nella notte ha attraversato la Bassa modenese, per fortuna senza fare troppi danni, come si paventava, e stamattina i ponti stanno progressivamente riaprendo è tempo di fare i primi bilanci e quantificare i danni laddove le acque hanno superato gli argini e invaso strade e campi.
Già da ieri era arrivata una triste notizia: un centinaio di animali dell'agriturismo La Falda di Campogalliano, tra mucche, cavalli, maiali, cani e altri di piccola taglia, erano morti annegati quando le acque del Secchia avevano invaso l'area dei Laghi Curiel e alcune vie limitrofe. L'esondazione era stata violenta e improvvisa e i proprietari non avevano fatto in tempo a metterli in salvo. Stamattina, tuttavia, quando i Vigili del Fuoco sono arrivati all'agriturismo per drenare l'acqua rimasta e fare una stima dei danni si sono resi conto che era accaduto un miracolo: nelle stalle hanno infatti trovato gli animali, quasi tutti vivi! Altri, invece, si sono salvati nuotando fino all'argine. Solo una decina, invece, quelli che purtroppo non ce l'hanno fatta, tra galline, capre e maiali. Gli altri, invece, sono salvi e potranno tornare a divertire i bambini ospiti della fattoria.
Un'altra bella storia che vede protagonista un quattro zampe arriva sempre da Modena. Ieri gli agenti della Polizia Municipale hanno tratto in salvo un cagnolino che rischiava di annegare nel Secchia. L'animale, spaventato e smarrito, probabilmente fuggito durante l'allarme piena, stava vagando disorientato nella zona del Ponte dell'Uccellino. Gli agenti, in servizio per monitorare la chiusura dei ponti, lo hanno visto sull'argine, dove camminava a pochi centimetri dall'acqua, rischiando di essere travolto. Uno di loro si è avvicinato e lo ha tratto in salvo. Il piccolo si è lasciato prendere ed è poi stato affidato alle cure di alcuni residenti, che avevano assistito alla scena e che gli hanno prestato le prime cure, asciugandolo e rifocillandolo. Successivamente, il cane è stato portato al Canile Intercomunale di Modena, dove è stato appurato che la bestiola era provvista di microchip, intestato a una persona residente a Marano, alla quale speriamo si possa ricongiungere.
Arriva invece dal reggiano la storia, anch'essa a lieto fine, di Birillo, un simpatico meticcio che viveva nel cortile di una delle aziende situate nella periferia est di Lentigione, il paese sommerso dalle acque dell'Enza. Il cane stava tentando in tutti i modi di tornare dal suo padrone, ma la corrente era troppo forte. È stato notato e recuperato da un agente della Polizia Municipale, che insieme ai colleghi e ai soccorritori stava monitorando la zona allagata per soccorrere cani e altri animali fuggiti a causa della piena.
Emergenza maltempo: esondazioni e rotture arginali dal parmense al modenese. Un migliaio di cittadini evacuati. Le situazioni più critiche a Brescello, Colorno, Sorbolo. Dalla notte interventi di protezione civile nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena.
12 dicembre 2017
Fiumi esondati in provincia di Parma e Reggio Emilia, attesa la piena del Secchia nel modenese e un migliaio di cittadini che stanno evacuando.
Riunione operativa questa mattina dell'assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo, e dei vertici del sistema di protezione civile dell'Emilia-Romagna nel centro unificato provinciale (Cup) di Marzaglia (Mo) per fare il punto sulle condizioni del territorio, dopo le piogge intense che hanno colpito la regione soprattutto nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena, e per portare aiuto ai cittadini e alle imprese delle aree allagate.
L'Enza rompe gli argini
Nuova Allerta Meteo
La nuova allerta meteo, dalle 12 di oggi fino a mezzanotte di domani, prevede due aree rosse per emergenza idraulica nella pianura emiliana da Modena a Piacenza, e un'area arancione nel bolognese per il fiume Reno (dove sta defluendo il colmo di piena che è già transitato a Cento, nel ferrarese). Previste temperature in aumento (massime intorno 10° e minime sopra lo zero), nessuna gelata e residue precipitazioni sulla parte orientale della regione.
L'intero sistema di protezione civile è mobilitato da ieri e sta seguendo passo dopo passo l'evolversi della situazione. In particolare, sono al lavoro squadre di volontari, Vigili del Fuoco, funzionari e tecnici dei servizi d'area dell'Agenzia di Protezione civile, delle Prefetture, di Aipo (Agenzia interregionale Fiume Po), dei Comuni, del 118, forze dell'ordine e personale dell'esercito. Nei punti più critici ci sono anche imprese e volontari al lavoro, scortati dalla Polizia di Stato per accelerare gli interventi.
Il fiume Secchia ha raggiunto alle ore 12 a Ponte Alto la piena di 10,55 metri superando il massimo di 10,28 del dicembre 2009.
Il fiume Secchia nei pressi di Sorbara, poco dopo le ore 11 di oggi
Passate senza conseguenze, invece, le piene nel piacentino e del fiume Reno nel bolognese, che resta comunque sotto osservazione. Passato anche il colmo di piena stamattina a Sorbolo (Pr) con un livello di 12,44 metri, superiore al massimo storico raggiunto nel febbraio 2016 (11,63 metri).
In corso riunioni operative permanenti anche a Brescello (Re) e Colorno (Pr).
A Brescello (Re) stamattina è tracimato il fiume Enza e a seguire si è verificata la rottura dell'argine a Lentigione nel Comune di Brescello. I Vigili del fuoco, con il supporto dei volontari e personale del 118, hanno evacuato un migliaio di cittadini residenti. Sono in corso interventi per circoscrivere l'area di allagamento posizionando sacchi di sabbia.
A Colorno (Pr) si sono verificate infiltrazioni dei torrenti Lorno e Parma che hanno provocato l'interruzione della strada provinciale 6. Sul posto quasi un centinaio di volontari e vigili del fuoco. Si sta procedendo alla sistemazione di sacchi di sabbia e la popolazione che abita nelle aree golenali a ridosso del torrente è stata fatta spostare ai piani alti delle case. Interessata da allagamenti anche la Reggia.
La situazione a Colorno, poco dopo le ore 13 di oggi
Lungo il Secchia tecnici e volontari stanno intervenendo per creare rialzi arginali e per organizzare alcune evacuazioni di cittadini residenti. I vigili del fuoco sono intervenuti per recuperare due persone ed alcuni animali, in una zona non lontana dall'argine.
Si segnalano ancora disagi sulle strade appenniniche, rese impraticabili per la pioggia gelata e i rami caduti, soprattutto nella zona di Monghidoro (Bo), per effetto dei forti venti. Stanno intervenendo da ieri sera squadre di Vigili del Fuoco e volontari. Enel assicura sui lavori in atto per la riattivazione delle utenze elettriche.
La Consulta dei Popoli, in funzione di rappresentanza delle associazioni, esprime il proprio dissenso nei confronti dell'iniziativa politica del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di dichiarare Gerusalemme capitale dello stato di Israele. Sabato, in Piazza Garibaldi a Parma, si è svolta la manifestazione pacifica per dire No ad atteggiamenti che creano tensione e SI alla Pace.
Parma, 11 dicembre 2017
"La consulta dei popoli, in funzione di rappresentanza delle associazioni, esprime il proprio dissenso nei confronti dell' iniziativa politica del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di dichiarare Gerusalemme capitale dello stato di Israele. Tale dichiarazione si dimostra ostativa dei processi di pace, e quindi contravviene ai principi di cui si fa portatrice la Consulta dei Popoli.
Per questo è stata organizzata sabato pomeriggio, in Piazza Garibaldi, una manifestazione pacifica per dire NO ad atteggiamenti che creano tensione e SI alla Pace. L'evento ha visto la partecipazione di un centinaio di persone." si legge nella nota.
Dopo i ringraziamenti del presidente e della Vice Presidente della Consulta dei Popoli, Jean Cluade Didiba, Ben Aziza Fadhila sono potuti intervenire diversi cittadini che hanno manifestato il loro dissenso alle politiche anti pace del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Tra le presenti anche Sara Mahfoud, presidentessa dell'associazione studentesca musulmana universitaria di Parma. "Di fronte alla grave e avventata decisione dell'amministrazione americana di riconoscere la città di Gerusalemme quale capitale dello Stato di Israele, – ha dichiarato Sara – esprimiamo in nome dell'associazione psm, Bel-agire, associazione studentesca musulmana universitaria di Parma la nostra ferma e netta condanna a questo tentativo di legittimazione dell'occupazione militare della città santa in spregio a tutte le risoluzioni delle Nazioni Unite in materia".
Aggiunge La Vice Presidente della consulta Ben Aziza Fadhila "Tale sconsiderata e pericolosa mossa, che calpesta la coscienza di miliardi di persone nel mondo, non farà che incendiare maggiormente la martoriata regione del Vicino Oriente, la quale avrebbe invece estremo bisogno di dialogo, ponderazione e di una pace giusta ed equa".
"Questa presa di posizione unilaterale si aggiunge ad un processo di sistematica espropriazione del popolo palestinese dalla sua storia, dalla sua terra e dai suoi diritti. Salutiamo pertanto le posizioni dell'Unione Europea, dell'Italia e del Vaticano riguardo a queste evoluzioni e invitiamo a un loro maggior coinvolgimento nella difesa della legalità internazionale e del carattere multi-religioso della città santa di Gerusalemme.
Invitiamo infine tutta la cittadinanza a manifestare con i diversi mezzi pacifici a disposizione la sua solidarietà al popolo palestinese e in difesa dei valori di giustizia e di pace" ha concluso.
Presente anche l'Assessore Nicoletta Paci e la Delegata Katia.
La Guardia di Finanza di Parma, su disposizione della locale Autorità Giudiziaria, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un noto faccendiere parmigiano - A.P.F. le sue iniziali - il quale, terminata di scontare una precedente misura restrittiva che lo aveva bloccato per oltre un anno, aveva immediatamente ripreso - in grande stile - la sua attività truffaldina.
In effetti, nell'ottobre del 2016 il pluripregiudicato era stato tratto in arresto a seguito di una complessa indagine del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Parma, coordinata dalla Procura della Repubblica di Parma, che aveva consentito di sgominare un'associazione a delinquere, da lui capeggiata, finalizzata alla truffa a danno di decine di imprenditori italiani ed esteri, spesso in stato di difficoltà.
Il sodalizio criminale, proponendo contratti di finanziamento a tassi agevolati tramite una presunta società neozelandese in realtà inesistente, sebbene - come emerso dalla documentazione sequestrata e dalla pubblicità in rete - vantasse sedi in Nuova Zelanda, Delaware (USA), Israele, Giappone, Singapore e Grecia, era riuscito ad ottenere dagli ignari clienti, a titolo di spese per l'istruzione delle relative pratiche, consistenti somme quantificate in alcuni milioni di euro.
Nel corso dell'operazione, denominata "Re Mida", le Fiamme Gialle avevano eseguito numerosi arresti e decine di perquisizioni in tutta Italia.
L'attività di monitoraggio e le indagini, tuttavia, non si sono mai fermate, considerata la pericolosità del principale responsabile coinvolto e la perdurante necessità di individuare liquidità o beni a lui riconducibili, così da poter risarcire, anche se in parte, i numerosi soggetti truffati.
Mediante pedinamenti, appostamenti e la raccolta di numerose testimonianze, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria, diretti ancora dalla Procura della Repubblica della città ducale, sono così riusciti ad accertare che A.P.F. ha continuato a contattare gli imprenditori ed a fissare gli appuntamenti presso la propria abitazione di Parma, al fine di stipulare nuovi contratti di finanziamento o riproporre quelli già in essere.
L'illecito modus operandi è risultato il medesimo già accertato nella precedente indagine, aggravato da condotte ancor più insidiose.
In effetti, negli ultimi giorni A.P.F. ha addirittura esibito alle proprie vittime un decreto falso, con l'intestazione della Procura della Repubblica di Parma e la firma di un Magistrato, attestante il disposto dissequestro e la restituzione dei conti correnti (per oltre un milione di euro) e di altri beni effettivamente sottoposti a sequestro preventivo dalla Guardia di Finanza nel corso della precedente indagine.
Il falso provvedimento, sequestrato dalle Fiamme Gialle e nella realtà mai emesso, è stato utilizzato dal truffatore per millantare l'imminente disponibilità dell'ingente somma di denaro, così da raggirare i nuovi "clienti" ed i vari creditori in merito alla consistenza del proprio patrimonio ed all'immutata capacità finanziaria.
In ragione di ciò, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Parma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto - nei confronti di A.P.F. - la misura cautelare degli arresti domiciliari, con divieto di comunicare personalmente, o con qualsiasi altro mezzo, con persone diverse dai conviventi.
Nel corso della perquisizione all'interno dell'elegante villa - in affitto - di Parma, eseguita anche con l'ausilio di unità cinofile addestrate per la ricerca di contanti (Cash dog), è stata rinvenuta e sottoposta a sequestro valuta per circa 20.000 euro.
Nella circostanza, inoltre, i curatori delle fallite società a lui riconducibili hanno direttamente provveduto a pignorare tutti i beni di valore nella sua disponibilità ed a prendere possesso dell'autovettura di lusso utilizzata, una costosa Bentley.
Alla predetta somma in contanti si aggiunge, inoltre, il sequestro – in fase di esecuzione nella mattinata odierna – di una polizza vita intestata a A.P.F., del valore di € 47.000,00, che è stato possibile individuare solo a seguito degli ulteriori accertamenti.
Un'azione decisa, necessaria per interrompere la reiterazione dell'attività truffaldina che ha portato sul lastrico numerosi imprenditori già in stato difficoltà.
In proposito, la Guardia di Finanza - al fine di scongiurare la possibile perdita dei capitali investiti ed incorrere in possibili truffe - ricorda che è dovere di ogni cittadino rivolgersi ad operatori finanziari che siano provvisti delle prescritte autorizzazioni dell'Autorità di Vigilanza e che siano in possesso dei previsti requisiti di onorabilità e professionalità.
Verso le 10 di ieri mattina, 6 Dicembre, una Volante della Polizia è intervenuta in Via Sanremo, dove è presente la scuola dell'infanzia "Il Gelsomino". Un uomo a bordo di un'auto, affiancandosi ad una donna di 34 anni che stava camminando, ha mostrato gli organi genitali per poi masturbandosi prima di allontanarsi.
Mentre la Polizia acquisiva notizie sull'accaduto, un'altra ragazza di 22 anni ha raccontato agli agenti che circa mezz'ora prima, aveva subito un fatto analogo lungo la Via Portofino. Grazie alle descrizioni fisiche e alla targa dell'auto fornite da entrambe le testimoni, il soggetto è stato identificato. Si tratta di un 26enne parmigiano, S.D. le sue iniziali.
L'uomo aveva già compiuto lo stesso atto con le stesse modalità, a bordo però di un'altra auto, lungo Via Giovenale il 2 Dicembre, suonando il clacson e richiamando l'attenzione di una 32 enne.
L'uomo è stato arrestato per atti osceni in luogo pubblico commessi nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori.
La Polizia di Stato ha sgominato la banda di rapinatori specializzata in rapine in abitazione in danno di anziani.
Modena, 6 dicembre 2017
Sono state eseguite questa mattina dalla Polizia di Stato quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Modena su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti dei quattro autori della rapina a una donna novantenne. Il 28 settembre scorso, quattro giovani di origine campana hanno approfittando della buona fede della signora e con l'espediente di dover effettuare dei lavori di idraulica nel palazzo, l'avevano dapprima immobilizzata e successivamente derubata della somma contanti di 5000,00 euro e numerosi gioielli causandole, nella circostanza, ferite refertate con 7 giorni di prognosi.
I fatti, che hanno condotto all'arresto di A.B. di anni 38; S.F. di anni 25; G.D.R. di anni 51 e P.A. di anni 47 tutti dimoranti a Modena e con precedenti di polizia, si sono verificati in viale Gramsci zona che da tempo è oggetto di un'attenzione investigativa da parte della Polizia di Stato e che ha registrato negli ultimi mesi importanti attività di controllo straordinario del territorio al fine di ristabilire la legalità e contrastare soprattutto le attività di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel corso dell'esecuzione delle misure sono stati sottoposti a sequestro oggetti riconducibili alla rapina ed una casacca fluorescente riportante la scritta Polizia Municipale.
Truffe agli anziani: oltre 150.000 euro il provento dei raggiri. Le indagini sono state avviate dal Reparto Operativo dei Carabinieri di Parma, quando un'attenta signora parmigiana ha avvertito il 112 di una telefonata sospetta.
5 dicembre 2017
Telefonavano a casa delle vittime spacciandosi per avvocati, funzionari in servizio presso le cancellerie o gli uffici contenziosi - recupero crediti di vari Tribunali o presso la Corte dei Conti; segnalavano il mancato pagamento di abbonamenti a riviste riconducibili alle Forze di polizia e l'esistenza di una conseguente consistente esposizione debitoria; proponevano una transazione bonaria per estinguere il debito a mezzo di bonifico bancario di cui fornivano il codice iban per scongiurare l'attivazione del recupero forzoso del credito attraverso atti di pignoramento. Era questa la tecnica adottata da una banda che ha compiuto decine di truffe in tutta Italia, sgominata, questa mattina, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma.
Arrestati 8 indagati, tutti italiani: associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di truffe e riciclaggio i reati contestati.
Le indagini
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Monza, sono state avviate dal Reparto Operativo dei Carabinieri di Parma nel mese di febbraio 2016, quando un' attenta signora parmigiana di 75 anni riferiva al 112 di essere stata appena contattata da tale dottor Peruzzi che le imputava uno stato di insolvenza, pari a circa 4 mila euro, derivante dal mancato pagamento di alcune rate di un abbonamento ad una rivista inerente le Forze di polizia. Il dottor Peruzzi, che affermava trovarsi nella stanza di un magistrato presso il Tribunale di Milano, la sollecitava –a suoi dire in accordo con il magistrato – a liquidare l'importo, comprensivo di iva all'11%, entro il mattino successivo in modo da evitare il pignoramento dei suoi beni a mezzo di ufficiale giudiziario. Forniva anche il codice iban, l'indicazione della ditta beneficiaria e la causale del bonifico bancario: "chiusura rapporti in essere".
Le prime verifiche condotte dai militari del Nucleo Investigativo di Parma hanno ricondotto il codice iban ad un conto corrente acceso presso la United Bulgarian Bank di Sofia e che le utenze telefoniche utilizzate dal dottor Peruzzi erano intestate a persone inesistenti e peraltro mai più utilizzate dalla banda.
Come avveniva la truffa: la scelta delle vittime
L'indagine che ha consentito di documentare 16 casi di truffe (ma si ritiene siano molti più numerosi) e di impedire che fossero portati a consumazione numerosi altri tentativi ha dimostrato che il modus operandi era consolidato e si fondava su un'organizzazione strutturale perfettamente aderente alla realizzazione del programma criminoso. Dagli sviluppi investigativi è emerso infatti che nella quasi totalità dei casi le vittime avevano effettivamente sottoscritto in precedenza abbonamenti a riviste e che i loro nominativi erano confluiti in un archivio in possesso di uno dei componenti dell'organizzazione criminale A.D. (classe 1973) operante nel settore dell'editoria.
A fronte della prospettazione della omessa tempestiva disdetta degli abbonamenti, gli indagati richiedevano alle vittime il pagamento di somme rilevanti, variabili tra 2mila e 6 mila euro, minacciando conseguenze legali in caso di inottemperanza alle richieste formulate. Nell'ipotesi di pagamento immediato la vittima beneficiava invece di uno sconto anche fino al 50%. Gli approfondimenti dei militari del Nucleo Investigativo hanno definito il ruolo di tutti i componenti l'associazione criminale: V.F. (classe 1981), operante nel settore immobiliare, abile organizzatore del gruppo, era preposto alla ricerca delle basi logistiche, fornendo gli arredi, i telefoni cellulari e le relative schede; M. G. (classe 1977), S.A. (classe 1984), N.B (classe 1989) e P.F. (classe 1992) erano i telefonisti del sodalizio che si presentavano rispettivamente come il dottor Peruzzi e il dottor Paganella i primi due e la dottoressa Perego e la dottoressa Nava le ultime, ovviamente tutti nomi di fantasia.
In caso di esito favorevole del meccanismo fraudolento messo in piedi, il maltolto veniva suddiviso al 50% tra il telefonista e i primi due indagati (A.D. e V.F.); M.F (classe 1974) era intestataria di 4 conti correnti postali tra cui quello indicato alle vittime per l'effettuazione dei bonifici; M.S. (classe 1961) era intestatario di una carta postepay sulla quale il sodalizio criminoso faceva transitare i profitti del reato. Agli ultimi due indagati il Pubblico Ministero di Monza, dottoressa Michela Versini, ha contestato anche il reato di riciclaggio per avere ricevuto sulle rispettive posizioni bancarie i bonifici provento delle truffe commesse dal sodalizio e compiuto o fatto compiere operazioni tali da occultare la provenienza delittuosa del denaro.
In quattro dei casi documentati e compendiati nell'ordinanza del Giudice per le Indagini preliminari di Monza, dottoressa Pierangela Renda, agli indagati è stata contestata l'aggravante di aver profittato dell'avanzata età delle vittime.
Oltre 150.000 euro il provento dei raggiri.
L'ingente quantitativo di carne scaduta e senza etichettatura e tracciabilità è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza Piacenza.
Piacenza, 5 dicembre 2017
La Guardia di Finanza di Piacenza ha sequestrato quasi 140 tonnellate di carne potenzialmente dannosa per la salute dei consumatori.
L'attività, svolta nell'imminenza delle prossime festività natalizie, scaturisce da un accurato monitoraggio effettuato nell'intera provincia, su soggetti operanti nel settore del commercio alimentare.
Il tempestivo intervento delle fiamme gialle ha scongiurato il rischio concreto che il prodotto venisse illecitamente lavorato, e rietichettato per la reimmissione in commercio di carne che, data l'ingente quantità, avrebbe potuto raggiungere migliaia di ignari consumatori.
I militari, con l'ausilio di personale dell'azienda sanitaria locale, hanno rilevato che gran parte della carne recava una data di scadenza superata (a volte di oltre quattro anni) e sprovvista di etichettatura utile a tracciarne provenienza e destinazione.
All'accesso nelle celle congelanti dello stabilimento di stoccaggio e trasformazione delle carni situato nella Bassa piacentina, le fiamme gialle si sono trovate di fronte ad una situazione che avrebbe potuto provocare gravi ripercussioni sulla salute e sul mercato alimentare se non fosse stata stroncata prima dell'immissione in consumo del prodotto. Carenze igieniche, mancato rispetto delle procedure di autocontrollo e di un corretto mantenimento della catena del freddo (la carne era stata ricongelata dopo aver subito un fortuito decongelamento), hanno determinato il sequestro di tutto il prodotto e sanzioni di carattere pecuniario.
L'operazione ha consentito al servizio veterinario della Ausl, l'emanazione di un provvedimento di sospensione temporanea dell'attivita' di stoccaggio e deposito del prodotto congelato, che verra' in seguito interamente distrutto.
Parte della carne, pur correttamente conservata, era posizionata all'interno delle celle in modo da occultare a prima vista i bancali di prodotto non in regola con la vigente normativa sanitaria.
Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti finalizzati a ricostruire la reale provenienza della carne ed a verificare il rispetto della normativa fiscale nell'ambito dell'attivita' commerciale esercitata.
Ha percosso la compagna trentenne, al quinto mese di gravidanza, per poi portarle via il cellulare e spiarne i contenuti. Il grave episodio di violenza si è verificato ieri mattina verso le 10.00 nella loro abitazione di via Toscana. Il 34enne modenese, censurato, si è poi dileguato, ma è stato rintracciato e bloccato dalla Polizia nei pressi della stazione ferroviaria. Condotto in questura e tratto in arresto, questa mattina è stato processato con rito direttissimo presso il Tribunale di Modena.
Modena, 4 dicembre 2017
Hanno un nome ed un volto i cinque responsabili dell'omicidio avvenuto il pomeriggio di sabato 25 novembre, intorno alle 15.00, in piazza Dante Alighieri a Modena. Sono stati individuati dalla Polizia di Stato nell'arco di quarantotto ore. Si tratta di cinque connazionali della vittima, di età compresa tra i 16 ed i 17 anni, tutti dimoranti a Prato, responsabili, in concorso, di omicidio e rapina di un telefono e di una consolle per video giochi.
Movente del gravissimo atto, la minaccia di divulgazione di alcune foto a sfondo sessuale di cui HU Congliang era in possesso e che ritraevano uno dei soggetti coinvolti nella vicenda. Il giovane HU sarebbe morto per soffocamento. I cinque, dopo la consumazione dell'efferato delitto, avrebbero poi cercato di occultare il cadavere all'interno di una valigia per liberarsene successivamente. L'intento non sarebbe riuscito per via dell'intervento del padre adottivo del minore insospettito dai rumori che provenivano dalla stanza, sebbene il cadavere sia stato scoperto in un momento successivo.
Nell'immediatezza le indagini si sono concentrate sul gruppo di giovani cinesi che si era introdotto nell'appartamento e già nella notte, grazie all'ausilio di attività tecniche attivate dagli uomini della Squadra Mobile, la Polizia è riuscita ad individuarli e fermare i primi 3 giovani responsabili della morte di HU, rintracciati a Prato.
La scorsa notte sempre a Prato, gli uomini della Polizia di Stato di Modena coi colleghi di Prato, hanno proceduto ad individuare e sottoporre a fermo un quarto soggetto. L' ultimo si è costituito, assistito da un proprio legale, presso la Questura toscana.
I quattro, sottoposti a fermo, sono stati associati presso le strutture carcerarie di accoglienza minorile di Firenze e Bologna. Le indagini coordinate, in un primo momento, dalla Procura della Repubblica di Modena, nella persona della dott.ssa Marino, sono state successivamente condotte, attesa la minore età dei presunti responsabili, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna con il coinvolgimento della Procura della Repubblica del Tribunale dei Minori di Firenze per le relative convalide di fermo.
Modena, 28 novembre 2017