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Sul posto è intervenuta la Polizia per gli accertamenti. 
Non risulta nessun furto né danno alle apparecchiature.

Parma, 8 gennaio 2018

Questa mattina, con la ripresa delle attività mediche ambulatoriali, è stato scoperto che nel corso del fine settimana, qualcuno ha cercato di introdursi nei locali del direzionale di Oculistica dell'Ospedale Maggiore e in due studi universitari di Otorinolaringoiatria forzando le serrature e danneggiando le porte di accesso.
Sul posto è intervenuta una pattuglia della Polizia per i rilievi del caso e comunque non risulta alcuna sottrazione né di beni né di apparecchiature. La direzione aziendale ha sporto denuncia alle autorità competenti.

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Nella mattinata del primo gennaio il Prefetto Paba, accompagnato dal Questore Santarelli e dal Sindaco Muzzarelli, ha fatto visita agli operatori di polizia in servizio presso la Sala Operativa della Questura.

La visita è stata circostanza per rinnovare gli auguri di buon anno e complimentarsi per il lavoro svolto dai poliziotti modenesi al fine di garantire alla cittadinanza una tranquilla giornata di festa.
Il Prefetto, sempre nel corso della mattinata, ha visitato le altre Sale Operative del capoluogo.
Nella notte di capodanno, sottolinea il Questore, tutti i dispositivi messi in campo hanno garantito la regolarità delle manifestazioni in piazza e non si sono manifestate criticità particolari.

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Il 21 dicembre scorso sono stati consegnati dalla Polizia Stradale di Modena Nord, su autorizzazione della Procura della Repubblica di Modena, al Centro Caritas della Parrocchia Madonnina, diverse confezioni di parmigiano, tonno in scatola, cofanetti di cioccolatini e caffè.

Gli alimenti, il cui valore si aggira a qualche migliaia di euro, erano stati sequestrati ad un cittadino rumeno denunciato per ricettazione.

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Tre minorenni italiani ma di origine magrebina sono stati individuati dalla squadra Mobile perchè autori della rapina impropria avvenuta, il 27 dicembre scorso, presso il Centro Commerciale La Rotonda di Modena.

Due ragazzi di sedici anni e uno di quattordici, ma con già diversi precedenti, nel pomeriggio del 27 hanno rapinato una signora, portandole via la borsetta per poi fuggire a bordo di un'auto rubata.
L'auto, un Fiat Punto di colore rosso, segnalata da un testimone è stata intercettata da un equipaggio della Squadra Mobile parcheggiata nei pressi del Bowling SOTTOSOPRA e dopo un servizio di appostamento i 3 sono risaliti a bordo dell'autovettura.

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Solo dopo un rocambolesco inseguimento conclusosi con la collisione del veicolo, in via D'Avia Nord, dapprima con una panchina e successivamente contro un palo dell'illuminazione i tre minorenni sono stati bloccati.
I giovani, tutti con precedenti per reati contro il patrimonio, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica dei Minorenni di Bologna ed affidati ai genitori.

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Bancarotte fraudolente e riciclaggio: sgominata vasta associazione a delinquere. Dopo due anni di indagini, eseguita misura cautelare in carcere nei confronti del socio occulto, 38enne di Parma.

28 dicembre 2017

Prima il consulente finanziario che offriva ai suoi clienti la possibilità di trasferire le aziende in crisi all'estero, dopo averle spogliate di quanto ancora fosse presente nel patrimonio, per sfuggire alle conseguenze penali del fallimento (operazione "Barqueiro"). Poi l'imprenditore rampante che acquistava le aziende emiliane in difficoltà finanziarie e le utilizzava per ottenere dalle banche la liquidità necessaria a foraggiare lusso e bella vita, lasciando al loro destino i creditori insoddisfatti (operazione "Last Drink").

Infine, il mandante e socio occulto grazie al quale il meccanismo illecito poteva essere messo in moto, che solo apparentemente poteva offrire investimenti di denaro, ma in realtà ne otteneva solo utilità come in una normale impresa e non, invece, una articolata associazione a delinquere.

È con il recente arresto di quest'ultimo che le Fiamme Gialle di Modena hanno inferto un altro duro colpo all'associazione a delinquere già sgominata nel luglio scorso, quando i finanzieri eseguirono 12 ordinanze di misure cautelari nei confronti di L.P. - originario di Reggio Emilia e fittiziamente residente in Portogallo - e degli appartenenti al sodalizio criminale a lui riconducibile specializzato nell'acquisizione di realtà imprenditoriali operanti a livello locale e nazionale e nella successiva distrazione del patrimonio in danno dei creditori.

Risale a qualche giorno fa, infatti, la cattura di F.C., 38enne di Parma anch'egli con residenza fittizia all'estero, disposto dal G.I.P. del Tribunale di Modena su richiesta del Procuratore del capoluogo geminano – Dott.ssa Lucia MUSTI – e del P.M. Dott. Marco IMPERATO. Come si ricorderà, le indagini condotte dai militari del Nucleo di polizia tributaria modenese, nelle quali risultavano già indagati a vario titolo tredici responsabili, avevano permesso di accertare le responsabilità di L.P. che, avvalendosi di una fitta rete di prestanome, era riuscito a penetrare il sano tessuto economico, non solo locale, tramite l'acquisizione di diversificate attività lecite – operanti, principalmente, nel settore della telefonia e dell'hi-tech – impiegate per il riciclaggio del denaro derivante dalle bancarotte fraudolente di imprese attive nei più svariati settori e, una volta esaurito il loro compito, strumentalmente trasferite all'estero per sfuggire alle azioni di fallimento.

Le condotte illecite avevano riguardato, tra le altre, due società modenesi dalle quali l'associazione criminale, attraverso il ricorso al massiccio uso di fatture per operazioni inesistenti e cessioni simulate, era riuscita a distrarre l'intero patrimonio, tanto da determinarne il fallimento con passivi, in entrambi i casi, di oltre 45 milioni di euro, di cui gran parte vantati dallo Stato a titolo di imposte evase. Nonostante il significativo risultato raggiunto con gli arresti del luglio scorso ed il contestuale azzeramento della struttura associativa, gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno continuato ad approfondire i rapporti tra L.P. ed altri imprenditori, con l'obiettivo di individuare la fonte delle ingenti disponibilità finanziarie necessarie all'acquisizione delle aziende sfruttate dall'organizzazione criminale per arricchirsi.

Sono stati, dunque, passati al setaccio migliaia di documenti sequestrati e conti correnti, acquisite informazioni dai dipendenti di tutte le società rientranti nel perimetro dell'associazione, effettuati pedinamenti e riscontri nelle province di Reggio Emilia e Parma. Le puntuali attività di indagine coordinate dall'A.G. modenese hanno permesso, alla fine, di individuare colui che può essere a pieno titolo ritenuto il "socio occulto" e reale mandante dell'associazione, il parmense (ma con residenza formalmente dichiarata in Austria) F.C., il cui ruolo di referente economico – al pari di L.P., "socio operativo" – è stato, tra l'altro, confermato dalla natura dei benefit che si concedeva (nel periodo oggetto di indagini, è stata accertata anche la disponibilità di una autovettura Bentley ed altri veicoli di lusso intestati alle società a lui riconducibili). In effetti, F.C. compare in diversi organigrammi di società italiane ed estere, attive nei più svariati settori economici, che vanno dall'immobiliare al trasporto aereo, passando per la locazione di autovetture di lusso e barche. Proprio nel settore del trasporto aereo, lo stesso F.C. risulta Presidente di una compagnia con sede in Malta interessata dall'acquisizione delle tratte aeree da e per un aeroporto di un capoluogo di Regione del centro Italia. Ed è proprio grazie a questa apparenza imprenditoriale che l'associazione riusciva ad acquisire le partecipazioni di controllo delle società da "spolpare", da cui poi F.C. riceveva, con modalità evidentemente illecite, i profitti necessari a mantenere il suo elevatissimo tenore di vita, fatto di agi e vacanze di lusso. A conferma di ciò, qualche giorno fa, egli era pronto per partire dall'aeroporto di Bologna con un volo business che lo avrebbe portato negli Emirati Arabi per qualche giorno di relax, ma, al momento di lasciare l'albergo per recarsi al checkin, ha trovato ad "accoglierlo" i finanzieri di Modena che gli hanno notificato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere; ordinanza confermata, pochi giorni prima di Natale, nella bontà probatoria anche in sede di riesame dal Tribunale della Libertà del capoluogo emiliano.

Si conclude così, per il momento, con l'operazione "Last Ring", la serie di indagini (autonome ma indissolubilmente legate tra loro) con le quali, negli ultimi mesi, i Finanzieri di Modena hanno assestato alla criminalità economico-finanziaria emiliana un durissimo colpo. In circa due anni di indagini, l'intero filone investigativo ha registrato 19 destinatari di misure cautelari personali, 48 indagati, 67 perquisizioni locali (in Italia e all'estero), distrazioni patrimoniali dalle aziende in dissesto per circa 35 milioni di euro, danno all'Erario per imposte non versate per 30 milioni di euro, 80.280 ore di conversazioni telefoniche captate e oltre 2.500 ore di intercettazioni telematiche, quale testimonianza dell'impegno e della consolidata sinergia operativa tra la Procura della Repubblica ed il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Modena nella diuturna lotta al riciclaggio ed alla criminalità economica condotta dal Corpo in forma integrata.

In tal senso, l'impegno delle Fiamme Gialle nel garantire la collettività, assicurando alla giustizia i colpevoli di gravi reati economici particolarmente dannosi per le imprese sane, vero volano dell'economia del Paese, è segno tangibile della sempre più marcata connotazione sociale che la funzione di Polizia Economico-Finanziaria del Corpo assume nella tutela dell'economia legale e del sano funzionamento del tessuto produttivo.

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Nel corso della settimana personale dell'Ufficio DIGOS e della Divisione Polizia Amministrativa, unitamente a uomini dei Commissariati di P.S. distaccati, della Polizia Postale e Ferroviaria, hanno effettuato controlli straordinari di sicurezza presso numerosi esercizi commerciali di Modena e provincia.

Complessivamente sono state identificate 142 persone e controllati 41 esercizi tra phone center, internet point e le stazioni ferroviarie; presso alcuni phone center gli agenti hanno rilevato violazioni amministrative per la presenza di monodopera irregolare.
Un cittadino nigeriano, irregolare sul territorio, è stato denunciato per inosservanza delle leggi sugli stranieri e nei suoi confronti è stato emesso un decreto di espulsione.

Pubblicato in Cronaca Modena

Ieri pomeriggio, due ragazzi, uno dei quali minorenne, hanno fatto un giro in bicicletta per le strade sterrate lungo l'argine del fiume Secchia nella zona di Campogalliano.

Dopo qualche ora, però, venendo buio, si sono resi conto di non riuscire a trovare la strada del ritorno.
I Vigili del Fuoco, allertati dai genitori, hanno richiesto l'ausilio delle Volanti, che si sono immediatamente portate sul posto iniziando le ricerche.
A poco è servita la geo-localizzazione tramite la piattaforma di messaggistica "whatsapp", in quanto l'area segnalata era estremamente vasta e costituita da zone boschive e campi senza strade sterrate né punti di riferimento.
Fin che è stato possibile, gli agenti hanno proceduto a bordo delle autovetture di servizio che permettevano una visione migliore grazie al faro direzionale supplementare; poi le ricerche sono continuate a piedi tra le sterpaglie.
Le condizioni climatiche pian piano sono peggiorate: al buio si sono aggiunte la nebbia ed il freddo. Il terreno fangoso e particolarmente scivoloso a causa della recente piena del Secchia ha contribuito a rendere ancora più difficoltose le ricerche.
Finalmente, gli operatori sono riusciti ad udire le urla spaventate dei ragazzi, che hanno permesso all'equipaggio "interforze", Polizia di Stato e VV.FF., di individuarne la posizione e di raggiugerli.
Messi in salvo, i due giovani, provati dal freddo e dalla paura, completamente infangati, sono stati affidati alle cure del personale del 118, che nel frattempo era giunto sul posto. Confortati e riscaldati, sono stati riaffidati ai genitori, anche loro arrivati in soccorso.
Fondamentale in questa vicenda a lieto fine, il tempestivo e sinergico intervento della Polizia di Stato e dei Vigili del Fuoco e la stretta collaborazione con la quale i soccorritori hanno operato.

Pubblicato in Cronaca Modena

Sono arrivati carichi di regali per gli amici ancora ricoverati, i genitori della piccola Michelle che hanno venduto braccialetti per aiutare il reparto.

"La notte è lunga quando si assiste un figlio ricoverato in un reparto il cui solo nome mette paura, e allora si cerca di tenersi impegnati, per non pensare". E così la mamma di Michelle ha iniziato a fare braccialetti all'uncinetto e a regalarli al personale che assisteva sua figlia, rimasta per oltre quattro mesi nel reparto di Pediatria e Oncoematologia dell'Ospedale dei Bambini di Parma per completare il suo percorso terapeutico. La malattia le era diagnosticata dalla Clinica Pediatrica e Gastroenterologia del prof. Gian Luigi de' Angelis e, dopo approfondimenti eseguiti a Bologna, la piccola è stata affidata al reparto della dottoressa Patrizia Bertolini per seguire il trattamento terapico a lei prescritto. Con i genitori sempre a fianco e la mamma che si inventava racconti per alleggerire il ricovero alla figlia e agli altri piccoli pazienti. "Era un modo per ringraziare le persone che ogni giorno assistevano mia figlia con tanta premura e ci hanno sempre fatto sentire a casa", dice oggi la mamma di Michelle che una volta uscita dal reparto ha pensato di proporre i braccialetti creati nelle notti insonni agli amici e postarli su facebook. Ad offerta libera, con l'unico impegno di aiutare l'Oncoematologia pediatrica del Maggiore. In poco tempo la raccolta è andata oltre le aspettative ed è tornata in reparto carica di doni per i bambini ancora ricoverati e con un regalo speciale: un cesto di costose creme idratanti utili per i pazienti sottoposti alle terapie. Il personale, insieme alla dottoressa Patrizia Bertolini e alla coordinatrice infermieristica Piera Tobanelli, ha ringraziato Michelle e la sua famiglia con un abbraccio davvero affettuoso.

 

(Fonte: Ufficio stampa e comunicazione Azienda ospedaliero-universitaria di Parma)

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Mercoledì, 27 Dicembre 2017 14:21

Furto alla Coin: fermato 63enne parmigiano

La Coin di Parma, dove è in atto il fuori tutto per cessata attività, continua ad essere presa d'assalto da furti. Nel primissimo pomeriggio di giovedì, la Polizia è intervenuta in Via Mazzini ha bloccato un uomo che aveva appena commesso un furto alla Coin.
La pattuglia ha fermato F.G., parmigiano di 63 anni, gravato da precedenti di polizia, che ha approfittato della ressa, per arraffare vestiti maschili e femminili e nasconderli all'interno di una borsa. Poi è uscito dal negozio incurante dell'allarme antitaccheggio che suonava.
Raggiunto subito dagli addetti alla vigilanza è stato fermato con capi del valore complessivo di 425,00 euro.
Sempre lui, ha compito un altro furto presso il GAME 7 ATHLETICS venendo sorpreso con alcune paia di pantaloni del valore di circa 80 euro.
Denunciato anche in tale circostanza e rilasciato.

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Personale della Squadra Mobile ha notato fuori dall'uscita del casello autostradale di Modena Sud, un furgone cassonato FIAT Ducato che nascondeva oltre cento chili di droga.

Modena, 20 dicembre 2017

Nel corso di mirati servizi volti a contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti in città, nel corso della nottata, personale della locale Squadra Mobile ha notato fuori dall'uscita del casello autostradale di Modena Sud, un furgone cassonato FIAT Ducato sospetto.
Da accertamenti sulla targa è emerso che il veicolo era di proprietà di un cittadino albanese, R.B., di anni 32, residente nella provincia di La Spezia, incensurato, il quale aveva più volte pernottato in zona in compagnia di altri connazionali con precedenti in materia di stupefacenti.

R.B. al momento del controllo ha mostrato evidenti segni di nervosismo e agitazione; è stato, pertanto, accompagnato in Questura per procedere a più accurate verifiche sul mezzo, che sembrava avere nella parte sottostante il cassone dei particolari modificati.
Dopo che il controllo con l'ausilio dei cani antidroga della Guardia di Finanza, il furgone è stato trasportato presso un'autofficina dove su indicazione degli operatori di Polizia sono stati effettuati gli interventi tecnici meccanici volti a riscontrare l'ipotesi prospettata.

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Occultata all'interno del Ducato, infatti, vi era una leva di comando che opportunamente azionata sollevava una parte del cassone che nascondeva un vasto doppio fondo appositamente costruito, dove sono state rinvenute diverse balle di marijuana per un peso complessivo di oltre cento chilogrammi, per un valore di vendita sul mercato di oltre 2 milioni di euro.
L'albanese, proprietario del mezzo, è stato tratto in arresto e tradotto presso la Casa Circondariale Sant'Anna a disposizione dell'A.G. competente.
Sono in corso ulteriori indagini per accertare la provenienza e la destinazione dell'ingente carico di sostanza stupefacente.

Pubblicato in Cronaca Modena
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