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Martedì, 23 Luglio 2019 07:25

Avviso importante per i celiaci

Avviso importante per i celiaci: COOP richiama in tutta Italia "PLUMCAKE SENZA GLUTINE BENESÌ" per presenza indesiderata di glutine. Arriva in Italia il primo richiamo per presenza “accidentale” di glutine

L'ingestione di glutine per una persona affetta dal morbo celiaco non è cosa da prendere alla leggera, perché potrebbe causare irritazione e infiammazione della mucosa intestinale, con conseguenti dolori addominali e diarrea; e anche in assenza di questi sintomi immediati e evidenti, assumere accidentalmente e comunque involontariamente particelle di glutine può, alla lunga, provocare tossicità e danni seri alla salute del paziente celiaco.

E' facile capire quanto la "sicurezza" di un alimento sia fondamentale per un soggetto allergico al glutine … sicurezza che dovrebbe derivare dal scegliere prodotti indicati nel Prontuario degli alimenti dell'Associazione Italiana Celiachia e dalla lettura attenta delle etichette.

La scritta "SENZA GLUTINE" sulla confezione di un cibo dovrebbe poi facilitare le cose, ma il recente avviso di ritiro dal mercato di due lotti delle confezioni, PLUMCAKE SENZA GLUTINE BENESÌ MULTIPACK gr 216, con pezzi da 6, lotto CL086D con scadenza 25/07/2019 e lotto CL164P con scadenza 11/10/2019 (Ean 8001120825841) commercializzati con il marchio COOP, dimostra che non può essere considerata una garanzia. Infatti COOP ha oggi pubblicato sui loro siti un avviso con cui comunicano il ritiro dai suoi scaffali delle confezioni del prodotto sopra indicato perché hanno riscontrato la presenza indesiderata di glutine: " Possibile contaminazione puntiforme da glutine". I prodotti sono generalmente sottoposti a un rigido controllo a tutti i livelli della produzione e per tale ragione durante un'ispezione tra gli ingredienti di questo prodotto, sono state trovate sostanze contenenti glutine, eppure sulla confezione appare la dicitura "senza glutine". Considerato l'elevato rischio per un consumatore allergico o intollerante al glutine rappresentato da questo alimento non conforme, la notizia del richiamo del prodotto dal commercio è giustamente evidenziata da Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. I clienti celiaci devono restituire il prodotto in qualunque punto di vendita COOP che provvederà alla sostituzione o al rimborso.

Il prodotto può essere consumato in tutta tranquillità dai clienti non intolleranti al glutine. Per ulteriori informazioni contattare il Numero Verde 800-805580. Si tratta quest’anno del primo richiamo di prodotti normalmente destinati anche ai celiaci effettuato per “Possibile contaminazione puntiforme da glutine” (la motivazione data dal gruppo della Grande distribuzione organizzata). Negli anni passati non sono stati pochi i casi in cui è stata indicata in etichetta “per errore” la dicitura “senza glutine” con conseguente ritiro dei prodotti dal mercato.

(22 luglio 2019)

 

Rischio contaminazione chimica, ministero della Salute segnala richiamo tranci di verdesca congelati

Il Ministero della salute, oggi ha pubblicato sul sito nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza", il richiamo di un lotto di tranci di verdesca congelati per la presenza di mercurio oltre ai limiti di legge come da regolamento europeo 1881/2006. In particolare, il richiamo riguarda il lotto di produzione R105, con data di scadenza fissata al 30/10/2020. Il prodotto è realizzato dall'azienda PANAPESCA Spa, nello stabilimento di via Mazzini n 31 a Massa e Cozzile (PT). A scopo precauzionale, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", raccomanda di non far consumare il prodotto con il numero di lotto segnalato e riportarlo al punto vendita d'acquisto.

(1 luglio 2019)

Integratore Curcuma Fitosoma ed Echinacea a marchio Movart: un altro richiamo precauzionale anche in caso di vendita on-line

Il ministero della Salute ha diffuso oggi, domenica 16 giugno, il richiamo precauzionale di un lotto dell'integratore alimentare Curcuma Fitosoma ed Echinacea a marchio Movart, anche in caso di vendita on-line, che nei giorni scorsi era stato segnalato in associazione a dei nuovi casi di epatite colestatica acuta. Si tratta del lotto M70349 con data di scadenza 08/2019. L'integratore interessato è venduto in confezioni da 30 compresse (39 grammi) ed è stato prodotto da FARMACEUTICI PROCEMSA nello stabilimento di via Mentana n° 10 a Nichelino in provincia di Torino e commercializzato da Scharper Spa viale Ortles n° 12 Milano.

Il ministero della Salute e l'Istituto superiore di sanità, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", stanno ancora indagando per capire quali siano le cause dei 19 casi di epatite segnalati. Alcuni degli integratori richiamati compaiono anche nella lista dei prodotti segnalati dal ministero in associazione con i casi riportati.
(16 giugno 2019)

Pubblicato in Cronaca Emilia

Batterio nel mix di formaggi grattugiati Per Te. Ministero salute segnala richiamo per presenza di Listeria monocytogenes

Il Ministero della Salute ha diffuso sul suo sito internet il richiamo di un lotto del mix di formaggi grattugiati a marchio Per Te, per presenza di Listeria monocytogenes rilevata in un campione in fase di commercializzazione.

Il prodotto coinvolto è distribuito in confezioni da 100 grammi con il numero di lotto 00 9114 e la data di scadenza minima del 23/07/2019. Il mix di formaggi è stato prodotto nello stabilimento di Latteria Soresina sito in via dei Mille 13/17 a Soresina, in provincia di Cremona. A scopo precauzionale, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", raccomanda di non consumare il prodotto con le caratteristiche segnalate e di restituirlo al punto vendita d'acquisto. Listeria monocytogenes è un batterio presente nel suolo, sull'acqua e nella vegetazione. Esso può contaminare diversi alimenti, tra cui latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte, ed è responsabile della listeriosi.

(14 giugno 2019)

 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Rischio microbiologico: Tramezzini salmone e maionese venduti dalla catena Penny Market richiamati per presenza di Listeria monocytogenes. Lo segnala il Ministero della salute

Il Ministero della salute, oggi, ha diffuso un nuovo richiamo di due lotti di "Tramezzini salmone e maionese" prodotti da Due A.A. e venduti dalla catena Penny Market per la presenza di Listeria monocytogenes.

Le confezioni interessate sono vendute in formato da 140 grammi (due tramezzini), con i numeri di lotto 9455 1 e 9455 2 e la data di scadenza 13/05/2019. I tramezzini richiamati sono stati prodotti dal Laboratorio Gastronomico Due A.A. Srl nello stabilimento di via Galvani 5/7 a Sedriano, in provincia di Milano.

A scopo precauzionale, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", raccomanda di non consumare i tramezzini con i numeri di lotto segnalati e di restituirli al punto vendita d'acquisto, dove saranno sostituiti o rimborsati. Penny Market, sul sito internet, precisa che il richiamo interessa i punti vendita di Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Abruzzo e Marche.

 

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(29 aprile 2019)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Altro richiamo di oggi da parte degli operatori del settore alimentare della Arc en Ciel Società Agricola Coop per quanto riguarda la Crema di marroni da agricoltura biologica della linea Sanabios da loro commercializzata.

Divulgata sul nuovo portale dedicato alle allerte alimentari del Ministero della salute, la nota segnala il ritiro dal mercato della crema di marroni per rischio fisico. Una segnalazione a scopo precauzionale, in quanto si sospetta la presenza di un corpo estraneo all'interno del prodotto.

La nota di richiamo segnala ai consumatori che la crema di marroni sotto esame è il vasetto da 350 grammi e appartiene al lotto di produzione 17.07.21 con data di scadenza o termine minimo di conservazione al 17 luglio 2021.

Pertanto, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", invita i consumatori a restituire al punto vendita in cui si è acquistato il vasetto della suddetta crema per la pronta sostituzione. Il richiamo non riguarda altri prodotti della stessa linea e con altri lotti di produzione in etichetta.

 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Aflatossina negli alimenti per bambini "babylove". Dm drogherie markt richiama vari articoli per l'infanzia

Dm drogherie markt, catena tedesca che vende prodotti per la cura della persona e della casa, presente in Italia con 13 negozi, ha comunicato che sta procedendo, a titolo precauzionale, al richiamo dagli scaffali dei punti vendita di alcuni alimenti per la prima infanzia del brand "babylove". Come informa la società, analisi in autocontrollo hanno rilevato elevati livelli di aflatossina in alcuni prodotti di seguito riportati:

- "Mango Babylove melograno nella mela, 190 g, dopo il 4 ° mese" con la data di scadenza 15.10.2020

- "Babylove pesca frutto della passione nella mela, 190 g, dopo il 4 ° mese" con la data di scadenza 16.10.2020

- "Fragola babylove e lampone nella mela, 190 g, dopo il 4 ° mese" con la data di scadenza 16.10.2020

- "Babylove fragola banana nella mela con muesli, 90 g, da 1 anno (sacchetto di spremere)" con le migliori date precedenti 16.10.2020 e 17.10.2020.

Il motivo? Un tenore elevato di aflatossine B1, tra le più pericolose per la salute umana. Il problema riguarda solo questi prodotti venduti in tutti i Dm drogherie markt della Germania. Le aflatossine sono micotossine prodotte da due specie di Aspergillus, un fungo che si trova in particolare nelle aree caratterizzate da un clima caldo e umido. Poiché le aflatossine sono note per le loro proprietà genotossiche e cancerogene, l'esposizione attraverso gli alimenti deve essere il più possibile limitata. Le aflatossine possono essere presenti in prodotti alimentari, quali arachidi, frutta a guscio, granoturco, riso, fichi e altra frutta secca, spezie, oli vegetali grezzi e semi di cacao, a seguito di contaminazioni fungine avvenute prima e dopo la raccolta. Diversi tipi di aflatossine sono presenti in natura. L'aflatossina B1 è la più diffusa nei prodotti alimentari ed è una delle più potenti dal punto di vista genotossico e cancerogeno. È prodotta sia dall'Aspergillus flavus sia dall'Aspergillus parasiticus. Per quanto riguarda la distribuzione e la vendita in Italia, al momento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", le nostre istituzioni e l'azienda tedesca non hanno ancora assicurato i consumatori che gli alimenti per l'infanzia, oggetto del richiamo, risultino distribuiti nel nostro Paese.

(29 marzo 2019)

"Pasta di legno nel San Fabio Grana Padano" Penny: ritiri solo in Germania. Ma qualche testata italiana ancora confonde il Grana Padano con il Parmigiano Reggiano.

di Virgilio Parma 28 marzo 2019 -

La vera notizia è che sono stati rinvenuti residui di cellulosa nei campioni analizzati del "Formaggio Grattugiato San Fabio" composto da Grana Padano e venduto esclusivamente nei punti vendita Penny Market in Germania.

Coinvolto è perciò solo il mercato tedesco, come si legge nel comunicato originale di REWE (titolare della catena Penny Market) "...Come misura precauzionale, l'intero inventario del prodotto interessato, vale a dire TUTTI i dati / lotti della durata di conservazione, è stato eliminato dalla vendita. I prodotti interessati che sono già stati acquistati possono ora essere restituiti senza ricevuta..."

Una ulteriore conferma della limitazione territoriale viene dal comunicato stampa diffuso da Penny Market che così recita:
"Apprendiamo la notizia di tracce di cellulosa rilevate nel formaggio grattugiato San Fabio, venduto nei punti vendita in Germania e già richiamato dal mercato. Penny Market Italia informa che – da specifiche verifiche effettuate dalle funzioni di qualità – in Italia commercializza nei punti vendita Penny Market Italia esclusivamente il marchio Valbontà Grana Padano grattugiato 200 g, realizzato da fornitori differenti rispetto al fornitore coinvolto e rivenduto in Germania. Il prodotto attualmente in commercio è realizzato in stabilimento certificato Ifs ed è sottoposto a periodici controlli commissionati a laboratorio esterno accreditato volti a confermare la piena conformità alla normativa e alle specifiche interne definite. Penny Market Italia intende rassicurare i propri consumatori sulla qualità dei prodotti venduti in Italia e che il fornitore del prodotto venduto in Germania, coinvolto nella presenza di tracce legnose all'interno del formaggio grattugiato, non è presente in nessun punto vendita in Italia, con nessun tipo di prodotto"

Ebbene a fronte di un problema limitato e fortunatamente limitato al solo territorio tedesco e al grattugiato di Grana Padano, ecco che alcune testate giornalistiche italiane sono riuscite a creare un gran polverone utilizzando le parole "Parmigiano Reggiano" o "Parmigiano" come sinonimi di Grana Padano.

Onore a "Il salvagente.it" che nella sua informativa comunica brevemente e correttamente la notizia che arriva dalla Germania.

Molto meno correttamente, sfiorando il ridicolo, invece sono le informative divulgate al riguardo da Interris.it che si lancia nella seguente considerazione: "Di formaggio, dentro, c'era ben poco. I supermercati tedeschi Penny hanno infatti richiamano il prodotto "San Fabio Grana Padano, grattugiato, 150 g" dagli scaffali perché, dopo analisi di laboratorio, è risultato dannoso per la salute. Benché etichettato e venduto come "100% parmigiano", il prodotto era stato addizionato con della cellulosa: le analisi infatti hanno riscontrato la presenza di una percentuale di pasta di legno."

A Interris.it fa eco Verdeazzurronotizie.it che addirittura esagera in due punti del suo articolo:
"...In alcune catene di supermercati in Germania viene venduto formaggio grattugiato etichettato come "100% parmigiano", ma contenente una percentuale di pasta di legno. L'allarme è stato diffuso dalla catena di supermercati Penny in Germania, dove in alcune confezioni è stato rilevato la presenza di cellulosa in formaggi grattugiati anche se etichettati come "100% parmigiano"
E infine informa anche sul tasso di imitazione del Parmigiano che in questa circostanza non ci azzecca per nulla ma fa figo, forse. "... Che il parmigiano sia l'alimento made in Italy più soggetto a contraffazione, lo dimostrano i dati secondo i quali il 99% dei formaggi venduti come italiani all'estero sarebbero in realtà delle imitazioni. La presenza di «trucioli di legno» per arricchire i contenuti del parmigiano grattugiato smaschera l'inganno del falso Made in Italy che utilizza nomi che richiamano specialità nazionali di prestigio per spacciare produzioni di bassa qualità, quando non addirittura rischiose per la salute. Il fatto che nel formaggio grattugiato meno del 40% del prodotto sia un prodotto caseario è grave."

Purtroppo è anche grave assegnare la frode dei "trucioli di legno" al "parmigiano grattugiato".

Una affermazione di una pesantezza inaudita che certamente non fa onore alla testata e tantomeno al suo direttore responsabile al quale è sfuggito il controllo.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Sabato, 09 Febbraio 2019 12:43

Listeria nella Gorgonzola dolce

GORGONZOLA DOP dolce richiamato per presenza di Listeria monocytogenes. Allerta RASFF e Ministero salute

Dopo la notifica di RASFF su segnalazione dell'Austria del 25 gennaio 2019, con notevole ritardo, il Ministero della salute ha diffuso un allerta di alcuni lotti di GORGONZOLA DOP dolce venduti con i marchi IGOR, IGOR BLU e NOVARI' per la presenza di Listeria monocytogenes. Il prodotto è distribuito in vaschette da 1,5 kg con i numeri di lotti 0073033, 0073034, 0073036 (IGOR BLU) e 0074027 (NOVARI') in pezzi da 1,5 kg e data di scadenza 07/03/19 e lotto 00716005 in vaschette da 150 gr con data di scadenza 16.02.2019.

Il Gorgonzola è stato prodotto da IGOR SRL (IT 01 124 CE) con stabilimento in via STRADA NATALE LEONARDI 32 28062 CAMERI (NO) commercializzato non solo in Italia ma anche nei Paesi UE. A scopo cautelativo e al fine di garantire la sicurezza dei consumatori, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto medesimo dei lotti di appartenenza, di NON consumarlo e di restituirlo al punto vendita dove è stato acquistato.
(6 febbraio 2019)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Mercoledì, 30 Gennaio 2019 09:04

Polonia, possibile scandalo della carne?

Animali malati in un mattatoio polacco. Una squadra di giornalisti polacchi ha pubblicato le foto di un macello che potrebbe causare un nuovo scandalo della "carne" in tutta Europa. Le mucche malate verrebbero segretamente macellate e dichiarate in salute

Un nuovo scandalo "a base di carne" potrebbe coinvolgere l'intera Europa: in Polonia un giornalista investigativo sotto copertura della rivista "Superwizjer" ha fotografato diverse mucche malate in un macello polacco. Le immagini messe in onda dal canale polacco TVN24, mostrano il bestiame, che non si mantiene sulle proprie zampe poco prima di essere appeso ad un verricello del mattatoio.

Presumibilmente gli animali in questione sarebbero stati macellati segretamente e preparati per la vendita. La macellazione di animali malati e pompati da farmaci accadrebbe senza supervisione veterinaria secondo la stampa.

Senza ulteriori indagini, la carne viene timbrata come pronta per il consumo e confezionata secondo quanto rilevato dal giornalista d'inchiesta. Secondo "Superwizjer" i lavoratori sezionerebbero il bestiame, rimuoverebbero tumori e malattie dalla carne e quindi le mischierebbero e imballerebbero con quelli sani.

Secondo l'inchiesta, queste macellazioni segrete sarebbero fatte regolarmente. Il veterinario competente aveva appena firmato i documenti necessari il mattino successivo in modo che la carne potesse essere rivenduta, sostiene l'informatore. Come scrive Euronews, gli animali malati rappresentano un doppio onere finanziario per gli agricoltori. Ufficialmente, non sono in vendita e devono essere prima smaltiti a proprie spese. Secondo la ricerca, in Polonia ci sono fino a 300 commercianti che commercerebbero animali malati ai macelli. Nel gusto, la carne malata si differenzia difficilmente da quella proveniente da bestiame sano. Il quotidiano britannico Guardian cita esperti che temono danni alla salute per i consumatori.

Il governo polacco è stato informato degli incidenti. Se ci fossero indicazioni che la carne avesse lasciato la Polonia, ciò potrebbe portare a avvertenze di sicurezza a livello UE.

Se la carne bovina colpita risultasse esportata dalla Polonia, questo paese dovrebbe informare gli altri stati interessati attraverso il sistema di allarme rapido RASFF, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", che evidenzia come al momento non vi sia alcuna allerta in tal senso.

 

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(29 gennaio 2019)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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