Visualizza articoli per tag: salute

Mercoledì, 04 Settembre 2013 16:41

L' autobus con il giardino sul tetto

Parma, 4 settembre 2013 -

Attrazione turistica o meno, finalmente un mezzo di trasporto pensato per ripulire l' aria delle città. Autoculturale è l' esperimento itinerante per le vie di Girona, in Spagna, di Marc Granen, arredatore d'esterni e paesaggista, che si è prefissato di espandere l'area verde urbana aumentando l'assorbimento di CO2 nell'aria. Il progetto è nato dall'idea di sfruttare spazi in cui il verde normalmente non esiste per rendere le città più vivibili e contribuire a garantire un'aria più respirabile ai loro abitanti. L' Autocultural è un classico autobus sul cui tetto è stato creato un prato. Un prato sì, capace di far crescere piantine basse grazie ad uno strato di componenti idroponici, che non appesantisce il mezzo. E se non si trova un autista col pollice verde? Non importa perché le piantine verranno innaffiate grazie all' acqua emessa dal sistema di aria condizionata di bordo. Una soluzione che se applicata su tutti i mezzi pubblici amplierebbe in maniera esponenziale le superfici verdi delle aree urbane.

Pubblicato in Ambiente Emilia
Mercoledì, 04 Settembre 2013 10:45

Deceduta la paziente positiva al virus West Nile

Reggio Emilia, 3 settembre 2013 -

La paziente di 82 anni, residente a Poviglio, già affetta da una severa sindrome immunodepressiva e risultata positiva al virus West Nile, è deceduta all'Ospedale Santa Maria Nuova durante la notte scorsa -


Dei 4 casi risultati positivi, due pazienti sono già stati dimessi, mentre uno è ancora ricoverato e le sue condizioni sono in netto miglioramento.
Ricordiamo che la malattia non può essere trasmessa da uomo a uomo mediante contatto diretto o indiretto, ma solo attraverso la puntura di una zanzara infetta.

Dal 2009 nella nostra provincia, come in tutta la Regione Emilia-Romagna, è attivo un sistema di sorveglianza nei confronti delle malattie trasmesse da insetti ematofagi come zanzare e pappataci, ed in particolare della West Nile Disease, al quale partecipa il Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Azienda Usl in collaborazione con la Provincia.
Tale sistema prevede la cattura di zanzare ed uccelli serbatoio al fine di rilevare la presenza del virus precocemente, prima che possa rappresentare un serio rischio per l'uomo e per i cavalli.
L'uomo può essere punto da una zanzara positiva al virus e solo in alcuni casi manifestare la malattia, solitamente con febbre e sintomatologia nervosa a decorso benigno.
Il rischio per l'uomo è minimo, ma per ridurlo ulteriormente l'Azienda Usl e i Comuni stanno già attuando degli interventi contro le zanzare, soprattutto in concomitanza di manifestazioni serali e notturne che prevedono raggruppamenti di persone.

La migliore misura di prevenzione della malattia di West Nile consiste nell'evitare le punture di zanzara con la protezione personale dagli insetti soprattutto nelle ore serali-notturne.
All'interno degli edifici il metodo più efficace è l'utilizzo di zanzariere applicate a porte-finestre e finestre o direttamente sul letto; in alternativa, è possibile utilizzare, sempre con le finestre aperte, zampironi o apparecchi elettro-emanatori di insetticidi liquidi o a piastrine.
Nei luoghi all'aperto dovrebbero essere indossati indumenti di colore chiaro che coprano il più possibile (con maniche lunghe e pantaloni lunghi). Vanno evitati i profumi, le creme e i dopobarba in quanto attraggono gli insetti.
Un buon livello di protezione è assicurato dall'uso di repellenti cutanei per uso topico (direttamente sulla pelle). Questi prodotti vanno applicati sulla cute scoperta, compreso il cuoio capelluto. Occorre ripetere il trattamento dato che i prodotti evaporano rapidamente e vengono eliminati con la sudorazione. Nell'uso di questi prodotti bisogna seguire scrupolosamente le indicazioni riportate sulla confezione e va adottata grande cautela con i bambini o su pelli sensibili; possono essere invece spruzzati sui vestiti per aumentarne l'effetto protettivo. Queste misure sono particolarmente raccomandate per anziani e bambini.
Per i cavalli, oltre alle sostanze repellenti ed insetticide, esiste la possibilità di vaccinazione da richiedere al proprio veterinario.


(Fonte: ufficio stampa USL RE)

Parma, 3 settembre 2013 -

Il progetto Agrivillaggio, unico al mondo, al centro di un convegno a Vicofertile Sabato 7 settembre 2013  -

Fantascienza o ritorno al passato? Forse entrambe, o più semplicemente conoscenza e utilizzo di tecnologie avanzate applicate nel rispetto ambientale. Sembra utopistico, ma l'idea che prenderà piede nell' "Agrivillaggio" di Vicofertile, a pochi chilometri da Parma, è proprio quella di sviluppare un quartiere che ha come centro operativo un' azienda agricola. Questo il progetto portato avanti dall' agricoltore Giovanni Leoni, che verrà presentato sabato a Vicofertile in presenza del Sindaco Federico Pizzarotti, nel convegno a partecipazione gratuita, previa iscrizione sul sito www.agrivillaggio.it. Un prototipo, che presto potrebbe diventare realtà e portare con sé un cambio rivoluzionario sulla qualità della vita. Tre i protagonisti: la comunità, la terra e l'economia. Uno piede nel passato, nel ritorno all' integrazione delle attività umane con i cicli naturali, per ritrovare uno stile di vita sano, con un lucido sguardo al futuro, che sfrutta i mezzi tecnologici di oggi e sviluppa un' economia di servizi capace di produrre sia una riduzione dei costi per chi la consuma, sia un maggior valore economico per chi la produce, partendo dall' agricoltura. L' Agrivillaggio, fondandosi sul bisogno di rapporti sociali di vicinato che sono stati estirpati dal vivere urbano, è un quartiere capace di essere autosostenibile a livello alimentare, energetico e della raccolta dei rifiuti, capace di offre ai suoi abitanti cibo e servizi a chilometri zero. Un progetto ambizioso che non si pone limiti di confine. Parma è solo una delle tante città dove può nascere un Agrivillaggio. Ognuno infatti può essere riadattato sulle necessità della comunità locale e quindi sorgere nelle più disparate parti del mondo. Un progetto tutt' altro che utopistico, più che mai attuale, che si fonda su una lucida consapevolezza della crisi, portando uno stile di vita low cost ai massimi livelli di qualità della vita.

Pubblicato in Ambiente Emilia


Bologna, 3 settembre 2013 -

Nella provincia di Modena si sono manifestati fenomeni di contagio di focolai della cosiddetta "febbre del Nilo" (West Nile), già evidenziati con la presentazione di un atto ispettivo datato 5 agosto, con il quale Andrea Leoni – Popolo della libertà – chiedeva alla Giunta quali iniziative avesse attivato per evitare il proliferare di queste situazioni. Ora, il consigliere sottolinea come si siano verificati altri 12 casi a Modena e 3 nella provincia di Reggio Emilia, e interroga la Giunta per sapere quale sia lo stato delle iniziative messe in campo per contrastare questo fenomeno, ed evitare il propagarsi dell'infezione a danno dei cittadini più deboli, innanzitutto gli anziani. Secondo Leoni, sarebbe necessario aprire un tavolo interistituzionale "per attivare tutte le strategie e gli interventi necessari affinché si proceda con azioni mirate a bonificare il territorio a rischio di contagio proteggendo nel contempo la salute dei cittadini a rischio".
Nell'interrogazione si sostiene che il piano di disinfestazione contro le zanzare predisposto da diversi Comuni della provincia di Modena appare per lo meno tardivo e non in linea con le necessità, che già dall'inizio di agosto avrebbero dovuto consigliare interventi utili a scongiurare la proliferazione di zanzare.
(rg)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Bologna, 3 settembre 2013 -

Un secondo caso sospetto in fase di accertamento. Confermati ad oggi quattro focolai in Emilia-Romagna. La Regione, in accordo col ministero della Salute, ha adottato tutte le procedure necessarie a porre sotto controllo l'infezione. La trasmissione da persona a persona è eccezionale. L'assessore Lusenti: "Gestita al meglio la situazione dei focolai che si sono sviluppati" -


E' risultata positiva al virus dell'influenza aviaria H7N7 una persona affetta da congiuntivite ed esposta per motivi professionali a volatili malati appartenenti a un allevamento di Mordano, in Emilia-Romagna. Si tratta di un operaio, impiegato con mansione di raccoglitore di uova e pollina. C'è un secondo caso sospetto, in fase di accertamento: è un operaio che lavora sempre nello stesso allevamento.
La Regione Emilia Romagna, in accordo col ministero della Salute, in seguito all'identificazione dei focolai animali, ha adottato immediatamente tutte le procedure necessarie per porre sotto controllo l'infezione. Complessivamente il personale esposto per motivi professionali al rischio di contrarre il virus – e sottoposto a controllo – è di circa 110 unità, tra dipendenti degli allevamenti e operatori attivati per le operazioni di abbattimento. Di questi, 61 lavoratori, tra Ferrara e Mordano, sono sottoposti a sorveglianza sanitaria attiva (cioè a monitoraggio e controllo quotidiano), in quanto esposti prima dell'individuazione del focolaio.
"Come ci è stato riconosciuto anche dalla Comunità europea, e alla luce della situazione attuale – sottolinea l'assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna Carlo Lusenti – , possiamo dire di aver gestito al meglio la situazione dei focolai che si sono sviluppati".
Il virus H7N7 non si trasmette facilmente all'uomo, che può infettarsi solo se viene a trovarsi a contatto diretto con l'animale malato o morto. A differenza di altri virus aviari (per esempio l'H7N9 o l'H5N1), l'H7N7 tende a dare nell'uomo una patologia di lieve entità (come la congiuntivite), come è già stato osservato in un'epidemia verificatasi anni fa in Olanda, dove il 7-8% del personale a stretto contatto con gli animali ha sviluppato una congiuntivite, e circa il 2% una sindrome influenzale. Fatta eccezione per la congiuntivite, la trasmissione da persona a persona è eccezionale, per cui il rischio di comunità è estremamente basso o addirittura irrilevante.
Su indicazione dei Dipartimenti di Sanità Pubblica (DSP) delle due aree interessate, coordinati dal Servizio Sanità pubblica regionale, è stata disposta la sorveglianza sanitaria per i lavoratori esposti con indicazione di visita giornaliera da parte del medico competente di tutti i lavoratori per un periodo di 10 giorni dall'ultima esposizione (massimo del periodo di incubazione).
Icontrolli negli allevamenti proseguono senza sosta e allo stato attuale non è emersa nessun altra positività. A oggi si confermano quattro focolai, di cui l'ultimo individuato è quello di Mordano. Le operazioni di abbattimento dei volatili, già terminate in due allevamenti (Ostellato e Portomaggiore), verranno completate e concluse nella serata di mercoledì 4 settembre. / CV

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Correggio, 2 settembre 2013 -

Sabato 7 settembre, alle ore 10, inaugura a Correggio, al Parco della Memoria, il nuovo percorso salute realizzato dall'associazione Amici del Cuore - Correggio e intitolato alla memoria di Remo Corghi. All'inaugurazione saranno presenti il sindaco di Correggio, Marzio Iotti, il direttore generale dell'Azienda Usl di Reggio Emilia, Fausto Nicolini, il direttore dell'Ausl di Correggio, Giuliana Turci, e la famiglia Corghi.
Il percorso, progettato dal geometra Daniele Albarelli e interamente finanziato dalla donazione di Cinzia Corghi e Artemisia Barazzoni, rispettivamente figlia e moglie di Remo, copre circa 1500 metri e presenta tre stazioni di ginnastica unite tra loro da appositi vialetti. Realizzato in primo luogo come strumento di prevenzione sul tema delle malattie cardiovascolari, il circuito, come spiegato da Aimone Spaggiari a nome degli "Amici del cuore", si pone anche come "strumento per insegnare alle persone un metodo corretto e salutare di camminata". Grazie infatti alla collaborazione con la palestra correggese Idea Fitness, saranno a disposizione personal trainer che accompagneranno gli utenti nell'approccio al nuovo percorso: i corsi specifici si compongono di dieci lezioni, due volte a settimana, per un costo di 17 euro, con iscrizioni aperte al mercoledì e al sabato, in via Antonioli, dalle ore 9,30 alle 11,30.
"In Italia, di percorsi del genere ne esistono solo un paio", aggiunge Spaggiari, "e già diverse aziende ospedaliere ci hanno contattato per avere informazioni sul nostro progetto. È importante che le persone, grazie al supporto di trainer ed esperti, imparino a utilizzarlo e che poi continuino a farlo in autonomia, anche come momento di socializzazione, che è sicuramente uno dei valori aggiunti che il Parco della Memoria conferisce al percorso salute".

(Fonte: Ufficio stampa Comune di Correggio)

Reggio Emilia, 28 agosto 2013 -

Le Direzioni dell'Azienda Usl e dell'Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova informano che si è registrato in provincia di Reggio Emilia il primo caso di malattia conclamata di West Nile Disease, infezione virale trasmessa attraverso la puntura di zanzara e che ha l'uomo tra i possibili ospiti finali, assieme al cavallo.
Il paziente, un uomo di 73 anni residente a Casalgrande, attualmente ricoverato all'Ospedale Santa Maria Nuova, con diagnosi confermata dagli esami di laboratorio, presenta importanti sintomi neurologici: non è al momento in pericolo di vita, ma è possibile, come dimostrato da altri casi, che la guarigione richieda tempo.
La malattia non può essere trasmessa da uomo a uomo mediante contatto diretto o indiretto, ma solo attraverso la puntura di una zanzara infetta.
Nella stragrande maggioranza dei casi l'infezione è asintomatica, in alcuni casi produce una sintomatologia simil-influenzale (febbre, mal di testa, nausea e vomito) che tende ad una guarigione spontanea entro pochi giorni.
In rari casi, in particolare in persone anziane debilitate o immunodepresse, possono aggiungersi gravi complicazioni neurologiche, quali meningite o encefalite.
Dal 2009 nella nostra provincia, come in tutta la Regione Emilia-Romagna, è attivo un sistema di sorveglianza delle malattie trasmesse da zanzare e pappataci, che prevede, oltre ai raccomandati interventi di disinfestazione periodica il monitoraggio (e, laddove possibile, la cattura) di zanzare e uccelli selvatici che sono i serbatoi del virus.
Per rafforzare la vigilanza e la tempestività della diagnosi, nei giorni scorsi tutti gli operatori sanitari sono stati allertati attraverso indicazioni diffuse dal Dipartimento di Sanità Pubblica.
Come già anticipato nel comunicato stampa del 9 agosto scorso, la migliore misura di prevenzione della malattia di West Nile consiste nell'evitare le punture di zanzara con la protezione personale dagli insetti soprattutto nelle ore serali-notturne.
All'interno degli edifici il metodo più efficace è l'utilizzo di zanzariere applicate a porte-finestre e finestre o direttamente sul letto; in alternativa, è possibile utilizzare, sempre con le finestre aperte, zampironi o apparecchi elettro-emanatori di insetticidi liquidi o a piastrine.
Nei luoghi all'aperto dovrebbero essere indossati indumenti di colore chiaro che coprano il più possibile (con maniche lunghe e pantaloni lunghi). Vanno evitati i profumi, le creme e i dopobarba in quanto attraggono gli insetti.
Un buon livello di protezione è assicurato dall'uso di repellenti cutanei per uso topico (direttamente sulla pelle). Questi prodotti vanno applicati sulla cute scoperta, compreso il cuoio capelluto. Occorre ripetere il trattamento dato che i prodotti evaporano rapidamente e vengono eliminati con la sudorazione. Nell'uso di questi prodotti bisogna seguire scrupolosamente le indicazioni riportate sulla confezione e va adottata grande cautela con i bambini o su pelli sensibili; possono essere invece spruzzati sui vestiti per aumentarne l'effetto protettivo. Queste misure sono particolarmente raccomandate per anziani e bambini.
Per i cavalli, oltre alle sostanze repellenti ed insetticide, esiste la possibilità di vaccinazione da richiedere al proprio veterinario.

(Fonte: ufficio stampa USL Re)

Mercoledì, 28 Agosto 2013 16:54

Quarto caso di aviaria a Mordano

 

La vicepresidente Saliera chiede al Governo l'abrogazione dei vincoli restrittivi di spostamento e commercializzazione di carni e uova e provvedimenti a tutela dei lavoratori degli allevamenti colpiti dal virus.

 

Bologna, 28 agosto 2013 --

La vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Simonetta Saliera ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Enrico Letta e ai ministri Lorenzin, De Girolamo, Zanonato e Giovannini, in cui esprime soddisfazione per la conferma da parte della Commissione europea delle misure adottate dall'Italia e dalla Regione Emilia-Romagna per controllare i focolai di aviaria e in cui si augura una revisione dei provvedimenti ministeriali in allineamento a quanto contenuto nella direttiva comunitaria.
Pertanto, si chiede l'abrogazione dei vincoli restrittivi (che allargavano a tutta l'Emilia-Romagna i vincoli di spostamento degli animali e di commercializzazione con la sola eccezione delle carni e delle uova già imballate per il consumatore finale) sulle zone non interessate dai provvedimenti comunitari. Questo anche in considerazione del fatto che dal momento della conferma del primo focolaio è entrato in vigore un piano straordinario di controllo sugli allevamenti avicoli di tutto il territorio regionale in cui sono previste misure suppletive rispetto a quanto riportato dal piano di nazionale di controllo dell'influenza aviaria.
"Se sul fronte sanitario la prospettiva di diffusione della malattia al di fuori della filiera produttiva della specifica impresa coinvolta si può sperare sia contenuta se non arginata - aggiunge Saliera - l'impatto sull'economia regionale, determinato dalle drastiche e corrette misure restrittive sanitarie adottate in fase di emergenza, si sta rivelando sempre più preoccupante". Da qui la richiesta al Governo di un provvedimento straordinario a tutela degli occupati del settore avicolo regionale gravemente danneggiato dai casi di influenza aviaria . "La gravità della situazione, conclude Saliera - richiede un intervento urgente a tutela del lavoro così come avvenuto anche a fronte dell'emergenza sisma dell'anno scorso, per assicurare a questi lavoratori agricoli una copertura delle giornate non lavorate a causa dell'aviaria". (Un provvedimento analogo al decreto era già stato realizzato nel 2006 dal Ministero del Lavoro per l'allarme aviaria proprio per salvaguardare gli occupati del settore).
Saliera scrive infine che la Regione Emilia-Romagna resta a disposizione per continuare la proficua collaborazione sino ad oggi instaurata con le strutture ministeriali e il Centro di referenza nazionale e per valutare eventuali misure di controllo suppletive ritenute utili a fornire garanzie all'intero sistema produttivo nazionale.

Nel mentre è stato rilevato il quarto focolaio Mordano per il quale si prevede l'abbattimento di circa 150 mila capi e un abbattimento preventivo per un allevamento di tacchini a Portomaggiore.
Il Nuovo focolaio di influenza aviaria a Mordano, sul confine tra le province di Bologna e Ravenna, è stato individuato a seguito dell'attuazione del Piano di controllo straordinario previsto dalla Regione in un allevamento di galline ovaiole, di proprietà Eurovo, gruppo titolare del primo focolaio di Ostellato (Fe) e dell'altro sito a Mordano. L'accertamento del nuovo focolaio è avvenuto - precisa una nota della regione emilia romagna - grazie alla stretta rete di sorveglianza sanitaria messa in campo dalla Regione e alla collaborazione delle imprese di settore, proprio per garantire il contenimento dell'infezione all'indomani della scoperta dell'arrivo del virus in regione.
Dall'assessorato Politiche per la salute regionale riferiscono che " Il diffondersi della malattia era prevedibile perché avvenuto nell'ambito della stessa azienda di produzione e a pochi chilometri dall'altro focolaio". Le operazioni di abbattimento dei circa 150 mila capi inizieranno in giornata.
La Regione, per fronteggiare il nuovo caso di aviaria, ha già emanato un'ordinanza per l'attuazione delle misure straordinarie previste dalla normativa sanitaria europea e nazionale.
Nel frattempo è giunta anche l'autorizzazione dal Ministero per procedere all'abbattimento preventivo di un allevamento di tacchini situato nelle vicinanze del focolaio di Portomaggiore e Ostellato. Gli animali (65 mila circa) risultano negativi al virus ma l'abbattimento preventivo ha lo scopo di diradare la popolazione avicola sensibile alla malattia, per fare terra bruciata attorno al virus.
Prosegue intanto, in ottemperanza alle direttive assunte già la scorsa settimana, il monitoraggio degli allevamenti sotto il controllo dell'assessorato alle Politiche per la salute e il coordinamento di tutte le iniziative con gli assessorati all'Agricoltura e la Vicepresidenza per un'emergenza che, oltre ad essere sanitaria, ha risvolti economici importanti per questa regione. (Fonte Regione Emilia Romagna)

Piacenza, 26 agosto 2013 -

Confermata la presenza del virus in insetti e volatili -

Anche in provincia di Piacenza è stato confermato l'isolamento del virus West Nile in uccelli selvatici e zanzare ma nessun caso umano è stato segnalato.
I campioni sugli uccelli e le zanzare che sono risultati positivi sono stati prelevati nell'ambito del piano che la Regione Emilia Romagna da anni attua, mediante la costituzione di una efficace rete di sorveglianza attuata in collaborazione con le Ausl, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, l'Ufficio Faunistico della Provincia e gli ATC provinciali, per monitorare la presenza del virus.
Gli uccelli selvatici migratori rivestono un ruolo fondamentale nella diffusione del virus, rappresentando il vero serbatoio di infezione. La trasmissione dell'infezione alle altre specie sensibili (uomo, cavallo, uccelli) avviene tramite insetti vettori, rappresentati dalle zanzare del genere Culex, la zanzara comune.
La zanzara tigre, responsabile della trasmissione di malattie esotiche come Chickungunya e Dengue, non ha nessun ruolo nella trasmissione di questa malattia.
Sia l'uomo che il cavallo possono ammalare, ma non possono ritrasmettere il virus alle zanzare, e quindi ad altri animali o persone.
Le zone della Provincia più a rischio sono quelle dove è maggiore la densità di zanzare Culex e maggiore il passaggio di uccelli migratori, quindi tutta l'area a Nord della Via Emilia e lungo il corso del Po.
Le misure di prevenzione da anni raccomandate per ostacolare la moltiplicazione della zanzara tigre, sono efficaci anche contro le Culex, ma poiché quest'ultima si sviluppa anche nelle raccolte d'acqua più grandi, la lotta larvicida va estesa anche a vasconi di irrigazione, laghi artificiali, canali, scoline etc.
L'Azienda Usl ha già invitato tutti i sindaci dei Comuni a intensificare i controlli già attivati con i piani di lotta alle zanzare.

Nell'uomo, la esposizione al virus nell'80% dei casi non determina malattia. Nel 20 per cento dei casi si possono registrare sintomi leggeri quali febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e manifestazioni cutanee (febbre di West Nile) di breve durata. 
I sintomi più gravi (malattia neuro invasiva di West Nile) si presentano in media in meno dell'1% delle persone infette (1 persona su 150) e comprendono febbre alta, forti cefalee, debolezza muscolare e problemi neurologici; in pochissime situazioni (circa 1 su mille) il virus può causare un'encefalite letale o esiti permanenti. La forma grave della malattia interessa principalmente le persone anziane o con ridotta efficienza del sistema immunitario.

Rimane fondamentale che tutti i cittadini effettuino la prevenzione e la lotta nelle aree private, avendo cura di eliminare tutte le possibili raccolte d'acqua e, nel caso non siano eliminabili, trattandole con gli appositi larvicidi.
Grazie alla collaborazione di Ferderfarma, i larvicidi vengono venduti nelle Farmacie che aderiscono alla convenzione, a prezzo di costo (3,50 € la confezione).
I trattamenti adulticidi sono raccomandati prima di manifestazioni, eventi, raduni sportivi etc. che prevedano la presenza di molte persone nelle ore serali – notturne, ore di normale presenza delle zanzare comuni.
Nelle abitazioni è necessario inoltre che vengano usate zanzariere che impediscano l'ingresso delle zanzare, oppure, se possibile, occorre tenere le finestre chiuse. Nel caso in cui si utilizzino elettroemanatori di insetticida viene raccomandata l'areazione dei locali.
E' fondamentale che chi soggiorna lungamente all'aperto nelle ore a rischio si protegga adeguatamente dalle punture mediante l'utilizzo di indumenti chiari che coprano anche gambe e braccia; vanno evitati i profumi, le creme e i dopobarba che attraggono gli insetti.
Possono essere utilizzati repellenti cutanei per uso topico da applicare sulla cute scoperta, compreso il cuoio capelluto, qualora privo di capelli. I principi attivi più efficaci sono DEET (utilizzabile sopra i 12 anni di età) , ICARIDINA (utilizzabile sopra i 2 anni), e CITRODIOL (utilizzabile sopra i 3 mesi), mentre per i lattanti è raccomandato l'uso di zanzariere sulle culle. In ogni caso bisogna seguire scrupolosamente le indicazioni, fornite dal fabbricante, riportate sulla confezione.


(Fonte: Azienda Usl di Piacenza)

Sabato, 24 Agosto 2013 10:18

Aviaria, come e dove mantenersi informati


di Virgilio -
Parma, 24 Aprile 2013 - -
Aviaria, le risposte alle molte domande dei cittadini. 
Dopo il terzo caso focolaio di aviaria viene spontaneo porsi delle domande e soprattutto ricevere delle risposte da organismi ufficiali. Nei giorni scorsi avevamo già redatto un “punto sulla situazione” e continueremo a divulgare tempestivamente ogni informazione sull'argomento.

Disponibile sui siti istituzionali di Regione, Usl e Enti locali e presso gli URP una batteria di domande/risposte sui principali quesiti sulla presenza del virus che ha colpito allevamenti nel ferrarese e nel bolognese.
Ci sono problemi a mangiare alimenti che contengono uova crude? Debbo usare qualche precauzione per le galline del pollaio domestico? Ma se non ci sono pericoli di contagio, perché vengono sequestrate le uova?
Queste sono solo alcune delle domande più frequenti che i cittadini, all'indomani della scoperta di focolai di influenza aviaria in allevamenti nel ferrarese e sul confine tra le province di Bologna e Ravenna, hanno posto agli operatori degli uffici informazione dei Comuni e delle Aziende sanitarie locali.
Per rispondere a queste ed ad altre domande, la Regione Emilia-Romagna e le Aziende Usl di Imola e Ferrara hanno raccolto le domande più frequenti arrivate in questi giorni e reso disponibili le relative risposte.


Sui siti internet della Regione (www. http://www.saluter.it/influenza-aviaria-le-domande-e-le-risposte-piu-frequenti), della Usl di Imola (http://www.ausl.imola.bo.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6415), della Usl di Ferrara (www.ausl.fe.it/home-page/news/allegati-news/2013/aviaria-le-risposte-alle-molte-domande-dei-cittadini) e del Comune di Mordano ( http://mordano.provincia.bologna.it/index.php/influenza-aviaria/)  sono disponibili, sotto forma di Faq, le informazioni più richieste, che saranno implementate nei prossimi giorni. Le stesse informazioni, su depliant, sono disponibili anche presso gli Uffici Relazioni con il Pubblico degli stessi Enti.
Le autorità sanitarie precisano che per gli allevamenti avicoli rurali, ossia per chi possiede pollame (galline, anatre, oche e altri volatili) per consumo personale, non esistono pericoli che possano derivare dal consumo delle loro carni o uova. Le precauzioni da adottare sono quelle che occorrono per evitare il contatto con animali selvatici, adottando alcuni accorgimenti, come ad esempio evitare che nel recinto scorrano fossi o canali o vi siano stagni.


Per quanto riguarda la prevenzione della diffusione del virus, la raccomandazione che viene fatta, se si sospetta che sia comparsa la malattia (ad esempio la morte improvvisa e contemporanea di diversi animali), è di contattare il Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Ausl di riferimento, che provvederà ad effettuare gli accertamenti del caso.

I sanitari ribadiscono, ancora una volta, che non c'è nessun pericolo che possa derivare dal consumo di carni avicole e di uova, e che il ritiro di quest'ultime è stato disposto esclusivamente come misure di estrema cautela in quanto potenzialmente venute a contatto con il virus. L'eventuale contaminazione non è pericolosa per il consumatore, bensì per il possibile contatto delle uova o dei relativi scarti (gusci) con altri avicoli.

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"