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Una ricerca dell'Osservatorio Nutrizionale Grana Padano rivela che d'inverno si riduce il consumo di frutta e verdura rischiando di diminuire l'apporto di vitamina C,i consigli degli esperti per aumentare le difese dell'organismo -
 
Milano, 9 novembre 2013 -
 
Con i primi freddi dell' inverno alle porte, un rimedio sano e naturale per aiutare il sistema immunitario è l' assunzione di Vitamina C, che aiuta il nostro corpo a combattere i microrganismi che provocano le malattie invernali. Una ricerca dell'Osservatorio Nutrizionale Grana Padano rileva che, per quanto riguarda il campione analizzato, nel periodo invernale si consumano alimenti che contengono una sufficiente quantità di vitamina C, pur consumando meno frutta e verdura rispetto alle altre stagioni dell'anno. Si registra dunque un maggiore consumo di agrumi ed uno minore di verdure che contengono vitamina C, come pomodori, verdura a foglia larga, cavoli, broccoli ed anche legumi in generale, e questo può determinare un'insufficiente assunzione di questa importante vitamina.

L'indagine ha valutato l'assunzione di vitamina C (Acido L-ascorbico) attraverso gli alimenti consumati da un campione di circa 7.600 individui sopra i 18 anni, di cui 4681 femmine (61,2%) e 2964 maschi (38,8%), i dati dei consumi invernali sono stati poi confrontati con le abitudini alimentari nelle diverse stagioni e allo stile di vita. Dalla ricerca emerge che negli alimenti assunti in inverno, la quantità di vitamina C introdotta giornalmente è mediamente 143 mg per le donne e 146 mg negli uomini, un valore adeguato al fabbisogno giornaliero di una persona sana secondo i LARN (Livelli Assunzione di Riferimento Nutrienti) della SINU (Società Italiana Nutrizione Umana). Interessante anche notare che i fumatori (15,7% del campione) ne introducono mediamente meno rispetto a chi non fuma (75,6%) ed ex fumatori (8,7% del campione).

La quantità di vitamina C presente negli alimenti consumati non è sufficiente per determinare la copertura del fabbisogno giornaliero necessario all'organismo a causa della facile deperibilità di questo importante micronutriente idrosolubile. La quantità consumata può variare da quella effettivamente assunta, dipende da come sono consumati gli alimenti. La vitamina C, pur essendo facilmente reperibile in frutta e verdura, è anche molto labile, infatti, l'esposizione al sole, alla luce, la conservazione e la cottura possono farle perdere le sue proprietà. Per questo motivo, la quantità che siamo convinti di introdurre può essere inferiore a quella presente negli alimenti che consumiamo.

"La vitamina C è un micronutriente molto importante e con molteplici funzioni – ha spiegato la Dott.ssa Michela Barichella del Comitato scientifico dell'Osservatorio Nutrizionale Grana Padano e responsabile del UO Dietetica e Nutrizione Clinica ICP Milano - ha un'azione antiossidante e la sua corretta assunzione è raccomandata soprattutto nei fumatori, che sono sottoposti a un'azione nociva dei radicali liberi. Inoltre, ha un'azione antinvecchiamento e aiuta a difenderci meglio da raffreddori e influenze, stimolando il sistema immunitario. E inoltre contribuisce a combattere l'anemia sideropenica (causata dalla mancanza di ferro) e migliora il tono dell'umore. La vitamina C è indispensabile per il nostro organismo, che non è in grado di produrla autonomamente, per questo è molto importante essere certi di assumerne una quantità adeguata dagli alimenti".

Negli ultimi anni si è diffusa l'idea che assumendo integratori di vitamina C si possa prevenire le malattie invernali. Non vi è nessuna evidenza scientifica che l'integrazione possa prevenire l'attacco di batteri o virus. L'integrazione di vitamina C può essere utile all'interno di un percorso terapeutico, proprio per questo deve essere prescritta dal medico che ne ha valutata la necessità. Gli esperti dell'Osservatorio ricordano che una alimentazione variata, corretta ed equilibrata è in grado di soddisfare il fabbisogno di tutti i micronutrienti necessari all'organismo umano, compreso la vitamina C. Ricordano inoltre che la vera prevenzione è data da uno stile di vita sano che preveda un'attività fisica adeguata e regolare, eviti i danni del fumo e di altri fattori nocivi alla salute.

In conclusione, gli esperti dell'Osservatorio affermano che, nonostante la quantità di Vitamina C derivata dagli alimenti possa essere adeguata all'assunzione di riferimento, è importante seguire buone regole per preservare l'attività benefica di questa vitamina.

IL DECALOGO DEGLI ESPERTI DELL'OSSERVATORIO NUTRIZIONALE GRANA PADANO

La vitamina C si trova maggiormente nella frutta e in particolare negli agrumi, kiwi, fragole, ribes nero, e nelle verdure in particolare: pomodori, peperoni, broccoli, rucola, cavolfiori, cavolo, spinaci.

Consumare circa tre frutti freschi al giorno variandone il tipo e preferendo gli agrumi (arance, pompelmo, mandarini). Gli agrumi possono essere mangiati a fine pasto, agli spuntini e a colazione. Possono essere utilizzati anche spremuti o aggiunti a macedonie e insalate.

A pranzo e cena, consumare verdura fresca di stagione, variandone il tipo e il colore.

La verdura e la frutta che sono conservate per lungo tempo prima di essere consumate, possono subire perdite di vitamine, quindi è bene consumare frutta e verdura fresche.

La vitamina C è sensibile alla luce e all'ossigeno, quindi frutta e verdura andrebbero conservate in luoghi chiusi e non esposti alla luce diretta, cosa difficile da fare; quindi una volta sbucciata o spremuta consumarla immediatamente; altrettanto per la verdura appena mondata o centrifugata.

La vitamina C è idrosolubile e subisce degradazione per instabilità al calore, se frutta e verdura sono bollite in acqua la vitamina si perde. Se ne perde meno se le verdure sono cotte con le microonde, al vapore, alla piastra, cottura il più possibile breve e senza acqua.

Per assumere tutta la vitamina è meglio mangiare la frutta e la verdura cruda ed anche preparare condimenti di verdure crude, frullate o a pezzetti, sono buoni e preservano tutti i micronutrienti.

Aggiungere limone al tè, alla carne e al pesce. L'aggiunta di limone alle insalate permette di limitare l'aggiunta di condimenti grassi e favorisce l'assorbimento del ferro contenuto nelle verdure.

Un corretto consumo di vitamina C è consigliato ai bambini e a chi soffre d'infezioni ricorrenti.

Una sigaretta elimina circa 20 mg di vitamina C, i fumatori (oltre smettere di fumare) devono assumere molta più vitamina per raggiungere il fabbisogno giornaliero consigliato.



(Fonte: Ufficio stampa Osservatorio Nutrizionale Grana Padano)
Gazebo in piazza Garibaldi e ambulatori aperti: educazione sanitaria ed esami gratuiti  -
 
Parma, 8 novembre 2013
 
Anche quest'anno, sono tante le iniziative organizzate a Parma e provincia dalle due Aziende sanitarie – AUSL e Azienda Ospedaliero-Universitaria – in collaborazione con le Associazioni di Volontariato, in occasione della Giornata del diabete, che si celebra in tutto il mondo il 14 novembre.
Questo il calendario delle iniziative, dove personale delle due Aziende e del Volontariato locale sarà a disposizione dei cittadini, in gazebo appositamente allestiti o nelle strutture sanitarie, per fornire informazioni sulla malattia: prevenzione, sintomi e cura. Verrà, inoltre, effettuato il controllo gratuito della glicemia e la misurazione della pressione arteriosa.
 
A Parma: in piazza della Steccata, domenica 10, dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00. L'iniziativa è organizzata dall'Azienda Ospedaliero-Universitaria, in collaborazione con Croce Rossa locale, Associazione Diabetici della provincia di Parma e Associazione Giovani Diabetici di Parma (AGD). Alla Casa della Salute "Parma centro" di Largo Palli n. 1 (fra i viali Fratti e Mentana), mercoledì 13, dalle 9 alle 12. Le persone che si sottoporranno ai controlli, in caso di necessità, saranno invitate a tornare venerdì 15, sempre dalle 9 alle 12, per effettuare ulteriori accertamenti. L'iniziativa è organizzata dall'Azienda USL, in collaborazione con i medici della medicina di gruppo Dedalo.
Giovedì 14, alle ore 11.00, presentazione degli ambulatori del Centro di Cura per il Diabete dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Sempre giovedì 14, dalle 16.30 alle 17.30, all'Aula di Clinica Medica dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria, si svolgerà l'incontro "Diabete: è possibile prevenirlo?". Al termine dell'iniziativa, rivolta a tutta la cittadinanza, sarà possibile svolgere un questionario di valutazione del rischio, presso il Centro di Cura per il Diabete.
 
A Colorno: alla Casa della Salute di via Suor Maria, giovedì 14, dalle 9 alle 12. Le persone che si sottoporranno ai controlli, in caso di necessità, saranno invitate a tornare giovedì 21, sempre dalle 9 alle 12, per effettuare ulteriori accertamenti. L'iniziativa è organizzata dall'Azienda USL. A Fidenza: in piazza Garibaldi, sabato 9, dalle 9 alle 13. L'iniziativa è organizzata dall'Azienda USL, in collaborazione con la Croce Rossa locale. A Langhirano: alla Sala della Comunità Montana di piazza Ferrari n. 5, lunedì 18, dalle 8.30 alle 12. L'iniziativa è organizzata dall'Azienda USL, in collaborazione con il Comune di Langhirano. A Traversetolo: in piazza del Municipio, domenica 10, dalle 9 alle 16. L'iniziativa è organizzata dall'Associazione Giovani Diabetici di Parma, in collaborazione con la Croce Rossa locale. A Borgotaro: in piazza Verdi, lunedì 11, dalle 7.30 alle 13.30. L'iniziativa è organizzata dall'Azienda USL. A Fornovo: in via XXIV Maggio, martedì 12, dalle 7.30 alle 13.30. L'iniziativa è organizzata dall'Azienda USL. A Medesano: in piazza Marconi, giovedì 14, dalle 7.30 alle 13.30. L'iniziativa è organizzata dall'Azienda USL.
Il Diabete è una malattia cronica in costante crescita, definita dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) "l'epidemia dei primi 25 anni del terzo millennio", favorita dall'aumento della aspettativa di vita, dalla sedentarietà e dall'obesità.
Nel mondo ci sono circa 285 milioni di persone con diabete di tipo 2 (cioè la forma di diabete che non comporta la dipendenza da insulina); se ne stimano 438 milioni nel 2030, con una progressione di circa 21 mila nuovi casi al giorno. In Italia, i malati sono circa 3 milioni, cioè il 4.9% della popolazione; accanto a questi ce ne sono molti altri che hanno il diabete e non lo sanno o sono a rischio di svilupparlo.
"La situazione in provincia di Parma non è certo migliore - spiega Maria Cristina Cimicchi, referente per la diabetologia dell'Azienda USL - A dicembre 2012, si contavano 27.423 diabetici (12.973 donne e 14.450 uomini), cioè il 6.4% dell'intera popolazione. Il diabete tipo 2 è la forma più comune, in genere si manifesta dopo i 30-40 anni. Il rischio di sviluppare la malattia aumenta con l'età e si associa a numerosi fattori di rischio tra cui la familiarità (circa il 40% dei diabetici di tipo 2 ha genitori o fratelli affetti dalla stessa malattia), lo scarso esercizio fisico, il sovrappeso e l'obesità. L'obiettivo principale della cura del diabete – continua Cimicchi - è quello della diagnosi precoce, ma anche della prevenzione. Non a caso la Giornata del diabete 2013 è incentrata sui corretti stili di vita e, in particolare, sull'utilità di svolgere regolare attività fisica. Occorre fare attenzione – raccomanda la specialista - a sovrappeso e obesità, seguire una dieta sana ed equilibrata, svolgere attività fisica in modo costante e regolare: passeggiare per 30 minuti al giorno, almeno 5 giorni alla settimana".
"Oggi - spiegano Ivana Zavaroroni, direttore della struttura semplice di Malattie endocrino metaboliche e Sergio Tardio, responsabile della struttura semplice dipartimentale di Trattamento Intensivo del Diabete e delle sue Complicanze dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma - abbiamo la dimostrazione che prevenire il diabete è possibile. Diversi studi sulla popolazione hanno infatti dimostrato che, grazie a un intervento strutturato sugli stili di vita, è possibile ottenere una riduzione del50% di nuovi casi diabete"
"Quando la malattia diabetica è ormai manifesta – afferma Ettore Brianti, direttore sanitario dell'Azienda USL - diventa importante evitare o rallentare la comparsa delle sue complicanze: retinopatia e nefropatia, cardiopatia ischemica, arteriopatia periferica ecc. Per questo è fondamentale la collaborazione dei medici specialistici e dei medici di medicina generale, un vero e proprio "team di cura" in cui giocano ruoli distinti e congiunti non solo i sanitari, ma anche gli stessi pazienti. Questa collaborazione è realtà e si realizza in tutta la provincia nelle Case della Salute."
"Nella lotta al diabete – afferma Luca Sircana, direttore sanitario dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma - è importante un approccio multifattoriale, in cui si considerano tutti i diversi fattori di rischio, e un approccio multidisciplinare, dove sia nella diagnosi che nella terapia entrano in gioco i diversi attori. Il Centro di Cura per il Diabete dell'Ospedale di Parma – conclude il direttore sanitario - concretizza appunto il concetto di approccio integrato al paziente diabetico, garantendo una presa in carico complessiva del paziente, grazie all'integrazione tra i diversi specialisti, semplificando il rapporto con le strutture territoriali e favorendo la sinergia tra Azienda Ospedaliera, Azienda Usl e Medici di Medicina Generale".
 
(Fonte: Gli Uffici stampa Azienda USL di Parma Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma)
Modena, 8 novembre 2013
 
Le perplessità di Federfarma: si preferisce la distribuzione diretta dei medicinali penalizzando la rete delle farmacie -
 
"Scelta in controtendenza rispetto al protocollo siglato con l'Ausl che fissa una riduzione della consegna diretta a favore della distribuzione per conto".
"All'apparenza un passo avanti, nei fatti una scelta che va a infliggere un ulteriore colpo alle farmacie del territorio, rischiando di indebolire una rete al servizio dei cittadini che fatica a mantenere attivi servizi di pubblica utilità e che riguardano la salute dell'intera comunità." E' la dura presa di posizione di Federfarma Modena, l'Associazione dei titolari di farmacie rispetto all'accordo siglato alcuni mesi orsono tra l'Azienda Usl di Modena, il Comune di Mirandola e l'A.VO.FA.D., Associazione di volontari per la consegna a domicilio dei farmaci.
"La questione – ci tiene a chiarire Silvana Casale, presidente di Federfarma Modena – non riguarda la finalità dell'accordo che, anzi, condividiamo, tanto che in altre zone della provincia proprio Federfarma in collaborazione con i Comuni e con le Associazioni di volontariato ha dato vita a protocolli destinati a garantire il servizio di consegna a domicilio dei farmaci a persone che vivono situazioni di particolare disagio. Ciò che stride è la scelta di esautorare, ancora una volta, il farmacista dal proprio ruolo, optando per la distruzione diretta, scegliendo cioè un canale diverso, quello ospedaliero, rispetto alle farmacie del territorio. Non si tratta, attenzione, di un problema solo formale: dobbiamo, infatti, ricordare a tutti che l'esistenza di una rete capillare di farmacie, la garanzia della loro apertura, attraverso i turni, 365 giorni l'anno 24 ore al giorno, è legata indissolubilmente ad equilibri delicati che vengono messi seriamente in crisi soprattutto nei comuni più piccoli o in zone periferiche se si continua a puntare sulla distribuzione diretta. Il nostro stupore nasce anche dal fatto che pochi mesi fa abbiamo trovato un accordo con l'Azienda Usl che, cogliendo almeno in parte le nostre preoccupazioni, si è impegnata a ridurre la distribuzione diretta favorendo invece la distribuzione per conto, adottando in questo modo una soluzione che consente di mantenere il servizio all'interno della farmacia, quindi più vicino al cittadino, e di ottenere contestualmente un significativo risparmio sulla spesa farmaceutica complessiva."
La disponibilità a fare la nostra parte con la consapevolezza che si tratta di una fase particolarmente complessa a causa del calo di risorse a disposizione della sanità pubblica rimane – evidenzia Federfarma – vorremmo però che il potenziamento dei servizi territoriali al quale fa riferimento il Piano Attuativo Locale, PAL, diventasse anche un'occasione di valorizzazione dell'esperienza, affidabilità e professionalità del farmacista del territorio, a vantaggio del cittadino.
 
(Fonte: ufficio stampa Federfarma Modena)
Reggio Emilia, 8 novembre 2013

Come da indicazioni regionali, quest'anno la campagna di vaccinazione avrà inizio a partire dal lunedì 11 novembre e proseguirà fino al 31 dicembre 2013.
 
Comunicato Ausl Reggio Emilia -

L'influenza costituisce un serio problema sanitario per la sua contagiosità e per la possibilità di dar luogo a gravi complicanze. Per tale motivo la vaccinazione antinfluenzale è consigliata vivamente a tutti coloro che appartengono alle categorie considerate a rischio, soprattutto per prevenire le complicanze di particolare gravità e il ricovero in ospedale.

Nell'autunno 2012 in provincia di Reggio Emilia è stato vaccinato il 55,5 % delle persone di età superiore a 65 anni, circa il 10% in meno rispetto alla campagna vaccinale dell'anno precedente. Alla bassa copertura vaccinale si è associato, nella nostra Regione, un sensibile aumento del numero di casi gravi di influenza che hanno richiesto il ricovero in terapia intensiva e nei quali si è registrata un'alta mortalità. I malati che hanno presentato complicanze gravi rientravano quasi tutti nelle categorie a rischio (persone con malattie croniche e donne in gravidanza ) e nel 90% dei casi non erano vaccinati.

E' quindi particolarmente importante che le persone più esposte al rischio di gravi complicanze ricevano la vaccinazione antinfluenzale.

Il vaccino è abitualmente ben tollerato: gli effetti collaterali sono in genere modesti e presenti prevalentemente alla prima somministrazione.

La vaccinazione si esegue in unica dose per tutte le età con esclusione dell'età infantile.

In base ai riscontri epidemiologici e in conformità con le raccomandazioni diramate dall'OMS, il vaccino antinfluenzale da utilizzare nella campagna 2013-2014 è un vaccino trivalente contenente i seguenti antigeni:

- antigene analogo al ceppo A/California/7/2009 (H1N1);

- antigene analogo al ceppo A/Victoria/361/2011 (H3N2);

- antigene analogo al ceppo B/Massachusetts/2/2012 nuova variante

La vaccinazione viene effettuata gratuitamente alle persone appartenenti alle categorie a rischio:

negli ambulatori dei medici di medicina generale, durante gli orari indicati dai singoli medici ai propri assistiti.

negli ambulatori del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell'Azienda USL per tutti i soggetti delle categorie a rischio sotto indicate a partire dai 14 anni di età (nati nell'anno 1999 ed anni antecedenti), a libero accesso negli orari sotto indicati

nei poliambulatori degli ospedali dell'Azienda USL, a libero accesso negli orari sotto indicati

nei Servizi di Pediatria di Comunità ai soggetti di età inferiore ai 14 anni ( nati dal 2000 ed anni successivi ) appartenenti alle categorie a rischio indicate, su invito.

Le categorie a rischio, per cui la vaccinazione è raccomandata e gratuita, sono le seguenti:

1. persone di età uguale o superiore a 65 anni;

2. bambini di età superiore a 6 mesi, ragazzi ed adulti di età inferiore ai 65 anni affetti da:

a) malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio, inclusa l'asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopneumopatia cronica ostruttiva,

b) malattie dell'apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite ed acquisite,

c) diabete mellito e altre malattie metaboliche, inclusi gli obesi con BMI (indice di massa corporea) >30 e gravi patologie concomitanti,

d) insufficienza renale cronica,

e) malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie,

f) tumori,

g) malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV,

h) malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale,

i) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici,

j) patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad esempio malattie neuromuscolari),

k) epatopatie croniche;

3. bambini ed adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di sindrome di Reye in caso di infezione influenzale;

4. donne che all'inizio e durante la stagione epidemica si trovino nel 2° o 3° trimestre di gravidanza;

5. persone di qualunque età ricoverate in strutture per lungodegenti;

6. medici e personale sanitario di assistenza nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali;

7. familiari e contatti di soggetti ad alto rischio ( contatti stretti e regolari );

8. soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori:

a) forze dell'ordine e protezione civile (compresi i Vigili del Fuoco e la Polizia Municipale)

b) donatori di sangue

c) personale degli asili nido, delle scuole dell'infanzia e dell'obbligo

d) personale dei trasporti pubblici, delle poste e delle comunicazioni, volontari dei servizi sanitari di emergenza e dipendenti della pubblica amministrazione che svolgono servizi essenziali

9. personale che, per motivi occupazionali, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani: (allevatori, veterinari pubblici e privati, trasportatori di animali vivi, macellatori e vaccinatori).

Di seguito si riportano gli orari degli ambulatori in cui può essere effettuata la vaccinazione
Area territoriale Reggio centro

Distretto di Reggio Emilia

Servizio Igiene e Sanità Pubblica

Via Amendola 2 – Area ex San Lazzaro

Dipartimento di Sanità Pubblica – 1°piano

Servizio tram urbani LINEA 2 diretta a S.Maurizio :

fermata di fronte all’ingresso dell’area S.Lazzaro

DAL 11 NOVEMBRE al 31 DICEMBRE 2013

dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12,00




Poliambulatori di via Monte S. Michele 8

(ex INAM)

DAL 11 NOVEMBRE AL 29 NOVEMBRE 2013

dal lunedì al venerdì dalle 14,30 alle 16,30

Castelnovo Sotto

Sede del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica

Via Conciliazione 16







DAL 12 NOVEMBRE al 17 DICEMBRE 2013

Tutti i martedì dalle 9 alle 12,00

Puianello

Presso la sede del Consultorio familiare

Via Teneggi 4/A




Mercoledì 13 novembre dalle 9 alle 12,00

Mercoledì 20 novembre dalle 9 alle 12,00







Area territoriale Reggio sud

Dal 11 novembre al 7 dicembre 2013

Le vaccinazioni verranno effettuate secondo l’organizzazione descritta, ad accesso diretto (senza prenotazione).

Dal 09/12/2013

Le vaccinazioni verranno effettuate secondo l’organizzazione descritta nelle diverse sedi.

Distretto di Castelnovo ne’ Monti

Servizio Igiene e Sanità Pubblica

via Roma, 26

Lunedì 10,30-11,30

Giovedì 16.00 -17.00

Venerdì 10,30-11,30

Poliambulatori Ospedale S. Anna

Mercoledì 9-12




Dal 9 Dicembre le vaccinazioni si effettueranno, ad accesso libero, negli orari:

Lunedì 8,30-11,30

Giovedì 14,30-17.00

Venerdì 8,30-11,30

presso ambulatorio Servizio di Igiene Pubblica via Roma, 26

Distretto di Scandiano

Castellarano

Servizio Igiene e Sanità Pubblica

Via Roma, 41




dalle ore 10,00 alle 12,30

12 novembre

19 novembre

26 novembre

3 dicembre

Rubiera

Servizio Igiene e Sanità Pubblica

Via De Gasperi 1




dalle ore 10,00 alle 12,30

14 novembre

21 novembre

28 novembre

5 dicembre

Baiso

Servizio Igiene e Sanità Pubblica

Via Imovilla 41

dalle ore 11,30 alle 12,30

15 novembre

6 dicembre

Scandiano

Servizio Igiene e Sanità Pubblica

Via Martiri Libertà, 8







Lunedì 08.30-10.00

Martedì 08.30-11.00

Mercoledi’ 08.30-10.00

Giovedì 14.30-17.00

Venerdì 08.30-10.00

Sabato 08.30-10.00

Scandiano

presso Poliambulatori Ospedale Magati

Via Martiri Libertà, 6




Mercoledi’ 11.00-12.00

Venerdi’ 11.00-12.00

Dal 9 Dicembre le vaccinazioni si effettueranno nei consueti orari e sedi degli ambulatori del Servizio Igiene Pubblica (accesso libero)

Distretto di Montecchio Emilia

Montecchio Emilia

Ambulatorio Montecchio 

Via Marconi,18 Montecchio Emilia

martedì  14.30-16,30       
mercoledì 10,30-12,00
giovedì 11,00-12,00


Sant’Ilario d’Enza

Ambulatorio   Sant'Ilario  

ViaR. Rossellini, Sant'Ilario

martedì 19 novembre 8,30-10,30  

martedì  3 dicembre   8,30-10,30

San Polo D’Enza

Ambulatorio San Polo    

Via Frassati,1   San Polo d’Enza

giovedì  14 novembre  8,30-10,30    

giovedì  28 novembre  8,30-10,30  

Montecchio Emilia

Centro Prelievi Ospedale Franchini

dal 11/11 al 7/12 

lunedì e venerdì dalle 11,00-13,00

Dal 9 dicembre le vaccinazioni antinfluenzali si effettueranno su appuntamento telefonando il martedì e il venerdì dalle 10.30 alle 12.30 al 0522/860160

Area territoriale Reggio Nord

Dal 11 novembre al 7 dicembre 2013 le vaccinazioni verranno effettuate ad accesso diretto.

Dal 9 dicembre 2013 le vaccinazioni verranno effettuate secondo l’organizzazione descritta nelle diverse sedi.

Distretto di Guastalla

Ospedale di Guastalla

V. Donatori di sangue 1

ALA C – 2° piano – stanza 6

martedì 11.00 –12.30

mercoledi 11.00 –12.30

mercoledi 15.00 –17.00

sabato 11.00 –12.30

Brescello

Casa della Salute V. A. Moro 2

giovedì 11.00 –12 .30

Novellara

Via Costituzione 12

mercoledì 11.00 –12 .30

venerdì 11.00 –12 .30

Dal 9 dicembre le vaccinazioni antinfluenzali si effettueranno su appuntamento telefonando al numero 0522/630208 dal lunedì al venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30

Distretto di Correggio

Correggio

Piazza San Rocco 4 - II Piano




lunedì 11.00 -12 .30

martedì 15.00 -17 .00

mercoledì 11.00 -12 .30

Ospedale di Correggio

Via Circondaria

Edificio E1 – Ambulatorio 0.45 – Piano Terra

martedì e venerdì 11.30 - 13.30

Fabbrico

Casa della Salute Via XXV aprile 34/A

giovedì 11.00 –12 .30

Dal 9 dicembre le vaccinazioni antinfluenzali si effettueranno su appuntamento telefonando al numero 0522/630208 dal lunedì al venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30

Venerdì, 08 Novembre 2013 09:49

"Non farti influenzare. Proteggi la tua salute"

Bologna, 8 novembre 2013
 
Politiche per la salute - "Non farti influenzare. Proteggi la tua salute": al via la campagna di vaccinazione contro l'influenza stagionale. Per proteggere da gravi conseguenze le persone più a rischio - anziani, adulti e bambini con malattie croniche - la vaccinazione è gratuita -

 "Non farti influenzare. Proteggi la tua salute". Con questo invito da lunedì 11 novembre in tutta l'Emilia-Romagna parte la campagna di vaccinazione contro l'influenza stagionale realizzata dal Servizio sanitario regionale. Obiettivo della campagna è proteggere le persone più a rischio di gravi complicanze, in particolare adulti e bambini con malattie croniche e persone anziane, per i quali la vaccinazione antinfluenzale è gratuita. La vaccinazione infatti è riconosciuta dagli organismi sanitari internazionali come uno dei mezzi disponibili più sicuri ed efficaci per proteggersi dall'influenza.

"L'influenza è spesso sottovalutata – spiega l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Carlo Lusenti – perché in molti pensano che possa essere risolta con qualche giorno di risposo e cure sintomatiche. Può però provocare gravi complicanze nelle persone più fragili, in particolare i malati cronici, gli anziani e i bambini. E il rischio di ammalarsi aumenta se poche persone si vaccinano: per il sistema sanitario regionale vaccinare le persone più a rischio è dunque una priorità".

E' importante inoltre che anche gli operatori sanitari e socio-sanitari si vaccinino per il ruolo che svolgono nei percorsi di assistenza e cura. Vaccinandosi, la persona protegge se stessa e protegge chi le sta vicino.

Il Servizio sanitario regionale garantisce la vaccinazione gratuita a adulti e bambini con malattie croniche, anziani a partire dai 65 anni, operatori sanitari e personale di assistenza, addetti ai servizi essenziali, donatori di sangue, personale degli allevamenti e dei macelli.

Il periodo più opportuno per la vaccinazione è compreso tra novembre e dicembre. Le vaccinazioni sono effettuate dal medico e dal pediatra di famiglia e dai Servizi vaccinali dell'Azienda Usl. Agli operatori sanitari e socio-sanitari la vaccinazione gratuita viene offerta direttamente dalle Aziende sanitarie.

A sostegno del programma di vaccinazione contro l'influenza, in questi giorni è partita una campagna regionale di informazione ai cittadini dal titolo "Non farti influenzare. Proteggi la tua salute". La campagna prevede uno spot radiofonico trasmesso dalle principali emittenti dell'Emilia-Romagna, una locandina (distribuita nelle sedi dei servizi vaccinali e sono diffuse negli Uffici relazioni con il pubblico, nei punti Cup, in ambulatori e in generale nelle sedi dei servizi delle Aziende sanitarie oltre che nelle farmacie del territorio), una pagina web sul portale del Servizio sanitario regionale: http://www.saluter.it/influenza.

Per prevenire la diffusione dell'influenza e limitare la diffusione del virus, è possibile seguire alcune semplici indicazioni: lavarsi spesso le mani, soprattutto dopo aver tossito o starnutito (coprirsi naso e bocca ogni volta), soffiarsi il naso con un fazzoletto di carta monouso e gettarlo in una pattumiera. Nel caso si manifestino i sintomi dell'influenza, rimanere a casa e limitare i contatti con altre persone.

Per informazioni il primo riferimento è il medico di famiglia o il pediatra di fiducia. E' possibile inoltre chiamare il numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033 033: gli operatori rispondono tutti i giorni feriali dalle ore 8.30 alle ore 17.30 e il sabato dalle ore 8.30 alle ore 13.30.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Giovedì, 07 Novembre 2013 17:24

Presentazione del libro "La 5ª stagione"

Mirandola, 7 novembre 2013
 
Un originale volume che contiene le ricette e le storie di otto donne pazienti del Centro Oncologico all' Ospedale Ramazzini di Carpi -
 
Sabato 9 novembre, alle ore 17, alle Ferrovie Creative di via due Ponti 25 a Carpi sarà presentato il libro "La 5ª stagione". Il volume è un progetto sviluppato in collaborazione con AMO, Associazione Malati Oncologici di Carpi e l'Angolo - Associazione Nazionale Guariti - Lungoviventi Oncologici, dal Centro di Psico-Oncologia dell'Unità operativa di Medicina Oncologica dell'Ospedale "Ramazzini" di Carpi.
Contiene ricette di cucina, ma è soprattutto il risultato di oltre due anni di lavoro in cui 8 donne, pazienti del Centro Oncologico, hanno raccolto alcune ricette che hanno contraddistinto i momenti della loro vita. Una sorta di biografia, a volte allegra a volte dolorosa, in cui lungo le pagine del libro le pazienti hanno rielaborato e condiviso la propria storia di malattia e soprattutto di vita.
«Ricette scelte -spiegano le autrici- perché significano qualcosa per ognuna di noi: sono consolatorie, cucinate per premiarci o tirarci su di morale o per fare un regalo ad una persona cara; sono speciali perché legate ad un ricordo, ad un momento particolare, che ci fa ridere o piangere, che ci emoziona sempre».
La pubblicazione del Centro di Psico-Oncologia di Carpi valorizza le capacità delle pazienti, con un intervento sulla qualità della vita, sul recupero dei significati e sulla capacità di riprogettare l'esistenza anche in un momento duro e difficile come la cura oncologica.
L'obbiettivo del Centro è quello di portare sollievo e curare le persone anche con delle attività collaterali alla cura oncologica, come laboratori di decoupage, ricamo, nuoto, teatro, canto e cineforum, insieme a degli incontri di confronto su diverse tematiche.
«Nelle pagine del libro si parla soprattutto di cucina. L'idea di realizzare questa pubblicazione è nata più di due anni fa durante una serie di incontri terapeutici in cui le pazienti raccontavano diversi aspetti della loro vita, tra cui le ricette preparate in diverse occasioni. Il titolo del libro "La 5ª stagione" prende proprio spunto da questi momenti», spiega Dania Barbieri, psicologa del centro di Psiconcologia dell'Unità operativa di Medicina oncologica dell'ospedale Ramazzini di Carpi e di Mirandola Santa Maria Bianca.
Il libro, è edito da AMO e potrà essere acquistato presso l'ufficio dell'associazione, posto all'ingresso dell'Ospedale Ramazzini di Carpi.
 
In allegato la locandina
 
(Fonte: ufficio stampa Nevent)
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Giovedì, 07 Novembre 2013 15:15

Centrali a cippato, zero vantaggi

Rete Ambiente Parma rivela i rischi di inquinamento per la nostra montagna dovuti alle centrali termiche, che tra costruite o approvate ed in costruzione, sono ormai 8 -
 
Parma, 7 novembre 2013
 
Milioni di euro di fondi FAS, di finanziamenti Regionali, di finanziamenti Provinciali e di debiti, contratti dai comuni stessi, sono andati ad alimentare l'industria dei combustori e dei cogeneratori, senza creare alcun posto di lavoro in montagna e senza contribuire a ricostruirvi un tessuto economico.
Soldi sottratti alla ristrutturazione dei borghi per il risparmio energetico, unico vero volano di lavoro per la ripresa dell'edilizia e del turismo.
Gli amministratori sostengono che una centrale termica a cippato inquina meno di tante stufe, in quanto la combustione è ottimizzata e i fumi vengono trattati prima di essere emessi in atmosfera.
Non è vero.
Forse lo era per vecchie stufe e camini aperti, ma in montagna oggi si usano stufe a pellet o miste pellet-legna di moderna concezione e basse emissioni.
Una stufa a pellet da 20Kw di potenza costa 1900 euro, detraibili dalle tasse al 55% e scalda 150 m2 con poco più di 1000 euro in un anno.
Si chieda al comune di Palanzano che, dopo aver provato il cippato, nella centrale (700 Kw di potenza) è passato a bruciare pellet per non avere le emissioni e i quantitativi di cenere di prima.
Non si dice che, mentre il combustibile delle stufe in montagna è legna stagionata due anni, quello della centrale termica è cippato fresco di sfalci di bosco.
Il cippato, che appena tagliato ha un'umidità del 50-60%, viene commercializzato fresco con umidità del 35-40% (potere calorifico indicativo di 2.500 kcal/kg, corrispondenti a 2 Kw/Kg, e con un elevato tenore di corteccia perché da cippatura di ramaglie o di piante di piccola taglia. Paradossalmente dà meno cenere ed inquinanti la stufa che non la centrale, la quale arriva fino al 3% di ceneri pesanti.
Non si dice, altresì, che quel tipo di centrali termiche (fino ad 1 Mw) hanno come unico sistema di filtraggio il multiciclone, che abbatte solo la fuliggine, cioè la cenere volante, quella più leggera, ma non gli inquinanti.
Lo stesso Francescato, direttore di AIEL (azienda italiana energia dal legno) afferma che nel caso di impiego di pellet e legna idonei, pellet di qualità certificata e legna con contenuto idrico
M<20%, cioè legna stagionata due anni, l'emissione di particolato si attesta su circa 45 mg/Nm3.
Mentre col solo multiciclone si hanno emissioni effettive di polveri tra i 75 e i 150 mg/Nm3.
Questo perché, in pratica, tali centrali termiche non hanno un sistema di depurazione fumi.
Il multiciclone di cui sono dotate, per intenderci, non abbatte neanche i PM 10.
Ci sarebbe bisogno di un filtro a maniche o ancor meglio di un filtro elettrostatico, capace di abbattere polveri fino ai PM 2,5.
Ma le PM 1 e quelle ancora più fini non le abbatte nessun filtro.
Le emissioni di elevate quantità di polveri ultra sottili sono il principale problema dei biocombustibili solidi.
Ma una volta che una centrale termica sopra i 500 Kw di potenza è impiantata è difficile che un'amministrazione non le applichi una turbina per produrre elettricità ed intascare gli incentivi.
Gli incentivi sono commisurati ai kWh elettrici prodotti e questo criterio – valido per gli impianti eolici, fotovoltaici, idraulici – è inadeguato e controproducente nel caso delle biomasse.
Perché le biomasse non sono solo energia grezza trasformabile in elettricità, come quella del vento, ma sono la totalità delle sostanze vegetali, con infiniti usi e funzioni, sempre con ricadute energetiche ed ambientali.
Qualche amministratore gioca sulla convinzione sballata che la combustione della legna provochi solo l'emissione di vapore acqueo e poco altro.
Sbagliato.
La combustione di biomasse legnose provoca emissioni di vapore acqueo e CO2, ma soprattutto di sostanze pericolose come monossido di carbonio (tossico), ossidi di azoto (tossici, irritanti) idrocarburi (cancerogeni), e particolato (le poveri a diversa granulometria) composto fondamentalmente da metalli e residui inorganici che adsorbono e trasportano diossine e furani.
I metalli ambientalmente più pericolosi (piombo, zinco, cadmio) finiscono nelle ceneri volanti e sono maggiori nelle ceneri di corteccia.
Per poter essere usato come fertilizzante, il contenuto di metalli pesanti non deve oltrepassare certi valori della cenere derivante dalla combustione di legna allo stato naturale. La cenere raccolta nei cicloni di impianti funzionanti con cippato di legna già supera i limiti indicati e non può essere utilizzata come ammendante.
La legna, nella categoria «biomasse», è stata inclusa nella lista Ue di energie rinnovabili a bassa emissione di Co2 presumendo che la Co2 prodotta dalla sua combustione sia compensata dalla Co2 catturata dagli alberi cresciuti al posto di quelli tagliati.
In realtà bruciare la legna è a basse emissioni di CO2 solo a certe condizioni, a seconda della velocità di crescita degli alberi.
Ma la pubblicistica scientifica del settore forestale afferma che un bosco ceduo sottoposto a taglio recupera la stessa capacità di catturare CO2 precedente il taglio solo dopo circa tre anni.
Secondo l'Agenzia europea per l'ambiente, supporre «che la combustione di biomasse sarebbe intrinsecamente a emissioni zero ignora il fatto che usare il terreno per produrre piante per l'energia significa che questo terreno non sta producendo le piante per altri scopi, compresa la
cattura di Co2».
L'Ue, con le centrali a legna, ha creato un incentivo che costa molto, probabilmente non riduce le emissioni e non stimola neppure l'adozione di nuove tecnologie energetiche.
Perché allora nella nostra provincia ed in tutto l'Appennino Tosco-Emiliano stanno sorgendo come funghi centrali termiche a cippato?
Il motivo è semplice: una volta impiantate le centrali, le amministrazioni si chiederanno perché non utilizzarle anche per produrre elettricità ed intascare incentivi, come ha già fatto il comune di Monchio.
Ci racconteranno che visto che ormai ci sono, varrà la pena farci un po' di soldi anche se, visto il ridicolo rendimento (a Monchio è del 10%, detto dal sindaco), occorrerà bruciarne dieci volte tanto e tagliare ancor più i boschi, già rimaneggiati dalla speculazione sulla legna da ardere.
Questo il progetto per il futuro che ci prospettano amministrazioni e governo: produrre elettricità bruciando i boschi.
Peccato che le ceneri non si mangino né si respirino.
 
Giuliano Serioli
 
(Fonte: ufficio stampa Rete Ambiente Parma)
Parma, 7 novembre 2013
 
Saranno i Boschi di Carrega l'ultima tappa del cartellone "Trek & Trek game", la serie di uscite in ambiente orgranizzate da Uisp Parma per promuovere la pratica del camminare e la riscoperta di alcuni giochi tradizionali di gruppo.

La nuova uscita è in programma domenica 10 novembre e prevede un'escursione guidata nel giardino della Villa Casino abbinata all'orienteering, sfida di orientamento nel bosco, armati solo di mappa e bussola. Obiettivo del "Trek & Trek game" è infatti la promozione dell'attività motoria attraverso il gioco e il divertimento in natura, con una serie di escursioni adatte a tutta la famiglia.

Domenica l'appuntamento per i partecipanti è alle 10 al Centro Parco Levati di Sala Baganza. Il percorso prevede un itinerario ad anello nel suggestivo giardino della Villa Casino del Boschi, antica residenza dei Duchi di Parma. Durante l'escursione si potranno ammirare i grandi alberi monumentali, circordanti dai caldi colori autunnali, in un ambiente ricco di storia e fascino.

Il pomeriggio sarà invece dedicato al giocaorienteering con una breve introduzione alla disciplina e avvincente sfida finale. Al giocaorienteering potranno partecipare non solo i ragazzi, ma anche i genitori che vorranno mettere alla prova la propria capacità di orientamento.

Nel corso della giornata si potrà pranzare al sacco nella Barchessa del Centro Parco Levati.

Per partecipare è necessaria la prenotazione. Previste promozioni per le nuove tessere Uisp.

Info e programma completo sul sito www.uisp.it/parma

Referenti Trek & Trek game: Rocco Ghidini, cell. 348 7785498 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Lara Lori, cell. 339 4681498 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(Fonte: Ufficio stampa Uisp Parma)
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Parma, 06 novembre 2013
 
Al via la formazione sulle tecniche dell'health literacy per gli operatori Ausl, iniziativa della Regione Emilia-Romagna rivolta a tutte le Aziende sanitarie regionali -
 
Una comunicazione efficace, chiara e comprensibile è fondamentale soprattutto in sanità. I messaggi di educazione sanitaria, di prevenzione, di informazione sull'accesso ai servizi, presenti in guide, depliant e manifesti, o il dialogo che si instaura tra medico e paziente, su come curare o gestire una determinata patologia hanno un importante impatto sulla salute. Un cittadino correttamente informato e consapevole è infatti un cittadino attento alla propria salute, in grado di prendersi cura di sé.
Con questi obiettivi prende il via il progetto "Capirci", un'iniziativa della Regione Emilia-Romagna, realizzato dall'Azienda USL di Parma, per diffondere nelle Aziende sanitarie regionali l'applicazione delle tecniche dell'health literacy (alfabetizzazione per la salute).
Si tratta di un progetto di formazione per migliorare in primo luogo le capacità comunicative e relazionali dei professionisti sanitari verso i cittadini. I destinatari del progetto formativo, al via oggi 6 novembre, sono operatori di area oncologica (infermieri e medici), di sportello unico-CUP, medici di medicina generale, operatori dell'area comunicazione e uffici relazioni con il pubblico, referenti della formazione.
Il progetto formativo, oltre a due giornate di lezioni frontali, ha previsto anche l'attivazione di un blog nella piattaforma di e-learning Foraven, per condividere informazioni, risultati e competenze acquisite, oltre che per preparare gli incontri in aula.
I docenti del corso (Silvana Basso Ricci e Claudia Sesenna dell'Ausl, Francesca Pucci e Antonella Bruna Giuberti di Azienda Ospedaliero-Universitaria, Anna-Maria Vanti della Regione Emilia-Romagna) hanno frequentato un anno di percorso formativo organizzato dalla Regione Emilia-Romagna, per formare in ogni Azienda esperti nell'applicazione delle tecniche di health literacy. Il progetto "Capirci" è in corso di realizzazione anche all'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.
Health literacy, o alfabetizzazione per la salute, è un insieme di tecniche e pratiche per migliorare la comunicazione in vari ambiti della sanità: la relazione degli operatori (medici e infermieri) con i pazienti, gli strumenti informativi (depliant, manifesti, ecc), la segnaletica all'interno di ambulatori e ospedali. L'americana Rima Rudd, tra le esperte mondiali di health literacy, è uno dei formatori che ha preparato i docenti del progetto "Capirci".
 
(Fonte: Ufficio stampa Ausl Parma)
Montecchio, 6 novembre 2013
 
"L'ecografia internistica quale strumento di prevenzione globale: dal cardiovascolare ai tumori" inserito nel ciclo di seminari "Benessere Donna", gli appuntamenti proposti da Serigrafia 76 -

Tema di questo 3° incontro, tenuto dal Dottor Giacosa, "L'ecografia internistica come strumento di prevenzione globale".

Prevenzione e salute: queste le due parole chiave alla base del ciclo di seminari "Benessere Donna", gli appuntamenti proposti da Serigrafia 76, storica azienda "al femminile" di Montecchio Emilia, specializzata nella produzione di grafiche adesive e decorazioni per macchine industriali, in collaborazione con il Poliambulatorio CMM di Montecchio.

Ad aprire la serie mercoledì 13 novembre 2013 sarà l'incontro "L'ecografia internistica quale strumento di prevenzione globale: dal cardiovascolare ai tumori" che vedrà la partecipazione del Dottor Roberto Giacosa.

Un'incontro diretto prima di tutto alle lavoratrici dell'azienda montecchiese ma aperto a tutta la popolazione della Val d'Enza. Il ciclo di seminari, che prevede già altre serate in programma per inverno 2013/2014, sarà incentrato su numerosi argomenti della medicina e della psicologia applicati alla vita di tutti i giorni, come ad esempio la prevenzione dei disturbi alimentari, la medicina estetica, la ginecologia e la dermatologia pediatrica. Tanti argomenti strettamente legati ai diversi aspetti della quotidianità, per promuovere la prevenzione e aumentare la consapevolezza sul tema del benessere e della salute.

"Benessere Donna" è un progetto sviluppato da Serigrafia 76 nell'ambito delle iniziative organizzate dall'azienda a favore delle proprie lavoratrici e tutte le donne della Val d'Enza: un momento informativo per accrescere le proprie conoscenze e fornire strumenti pratici per affrontare le sfide che quotidianamente le donne e le mamme si trovano a dover affrontare.

«Questo ciclo di seminari rappresenta un'importante scommessa per la nostra azienda, nonché un passo importante di quel percorso di conciliazione tra famiglia e lavoro intrapreso già da alcuni anni nei confronti delle nostre lavoratrici» spiega Fausto Mazzali, Amministratore delegato di Serigrafia 76. «L'obiettivo ancora più ambizioso di questo progetto è quello di creare anche una sinergia con le diverse realtà della Val d'Enza, costruendo una "rete" per condividere conoscenza e linguaggi. A oggi i risultati sono positivi e ci spingono a proseguire su questa strada» aggiunge Elisa Mammi, Responsabile commerciale di Serigrafia 76.

L'incontro di mercoledì 13 novembre, come di consueto, si svolgerà a partire dalle ore 20.00 nella Sala della Rocca del Castello di Montecchio Emilia.

L'ingresso è gratuito. Per informazioni rivolgersi a Serigrafia 76, tel. 0522/864827. Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(Fonte: Kaiti expansion)
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