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Domenica, 13 Ottobre 2013 11:58

Dobbiamo tornare a volare.

Nessun riferimento, nel titolo, alla crisi dell'Alitalia bensì un invito a riappropriarsi di un sogno da realizzare.

 

di Lamberto Colla ---


Parma, 13 ottobre 2013 -

Siamo come ingessati in buona parte del corpo e pretendiamo di fare una corsa a ostacoli. Il tipico "voglio ma non posso" che a lungo andare logora le menti e conduce all'alienazione di ogni iniziativa.

Il declino italiano è in atto, non solo si percepisce ma si palpa concretamente. "Vorrei chiudere ma non posso", "se fossi libero da legami me ne andrei a Cuba", "sto cercando di vendere l'attività", "ho investito tutti i miei risparmi e se non parte l'attività sono finita".

Queste le frasi ricorrenti che, almeno io nella mia piccola e edulcorata Parma, ho raccolto in questi ultimi giorni. Frasi che, di analogo significato, si sentono ripetere ormai da almeno due anni.

Quello che più mi sorprende, avendo vissuto gli anni di piombo del terrorismo rosso e nero, l'austerity degli anni 70 e le crisi finanziarie gli anni ottanta e novanta, è il clima di rassegnazione che aleggia, contagia e si diffonde. Avverto che sia venuta a mancare quella "rabbia" che invece era presente in tutti quelli che avevano vissuto le crisi precedenti. Siamo diventati un "popolo in esaurimento nervoso", psicodepresso rassegnato a perire di inedia perché "tanto non si riesce a fare nulla".

Un declino costantemente certificato dalle statistiche e rilevazioni economiche sociali sfornate ormai quotidianamente. Un'incalzare di informazioni negative che nulla aggiungono di nuovo. Una continua riconferma di una diagnosi stranota che non fa che alimentare la depressione, narcotizza e deprime. Nell'ultima settimana ben due ricerche ci hanno rammentato quanto siamo scassati. Una rete infrastrutturale da ex terzo mondo e un livello culturale talmente scarso da fare rabbrividire.

Poveri, depressi e ignoranti. Peggio di così!

- Le classifiche -

Secondo lo studio Confesercenti-REF dal 2009 ad oggi gli investimenti procapite sono crollati del 25%. Giusto per dare un ordine di grandezza, siamo stati sorpassati anche da Kenia, Uruguay e Botswana.

Ma siamo anche un popolo di ignoranti e questo primato, invece, ce lo ha assegnato l'OCSE in una ricerca condotta in collaborazione con la Commissione Europea.

In Italia, il 27% degli intervistati non ha adeguate competenze alfabetiche. Quasi il 32% non possiede quelle matematiche e un italiano adulto su quattro non e' in grado di utilizzare gli strumenti di base delle nuove tecnologie. In tutti questi campi l'Italia si e' classificata all'ultimo posto. Niente male per il Paese che è stato la culla delle civiltà, quello che possiede il più grande giacimento artistico e culturale al mondo, quello che ha dato i natali a Leonardo, Galileo, Enrico Fermi e tantissimi altri in ogni epoca.

- Alzare l'asticella, liberare risorse e fantasia -

Da quando si è fatta l'europa monetaria tutti i nostri punti di forza si sono frantumati. Abbiamo troppo privilegiato un approccio ragionieristico allo sviluppo a discapito della creatività e dell'iniziativa privata. Abbiamo sottratto risorse agli investimenti pubblici ubbidendo al pareggio di bilancio (addirittura inserito in Costituzione) e bloccato le periferie imponendo il patto di stabilità ai comuni.

Un ingessamento totale. Tutto giusto e corretto per ripristinare i dati contabili della ragioneria di stato e tutto bene se nel frattempo si fosse corso ai ripari andando a chiudere le falle degli sprechi. Invece nulla. Lo stato sperpera e a sacrifici si aggiungono sacrifici.

Obama invece, scongiura il fallimento statunitense alzando l'asticella che imponeva il limite di indebitamento. Potrà indebitarsi ulteriormente utilizzando magari, altra moneta "nuova" che la sua zecca ha cominciato a produrre da tempo e attraverso la quale corre, qua e là in giro per il mondo (molto anche in europa e in Italia in particolare), a fare acquisti di titoli di stato ad alto rendimento.

Il limite dei 12mila miliardi di dollari potrà quindi essere superato nei prossimi 6 mesi. Un valore d'indebitamento ben 23 volte superiore al crack Lehman che mise in crisi tutto il mondo occidentale intossicato da derivati esplosivi. Bombe a orologeria che ancora sono custodite nelle banche e imprese nostrane.

Il pericolo di una nuova catastrofe finanziaria mondiale ha convinto i repubblicani a assecondare il "vincitore Obama" a alzare, almeno per 6 mesi, il limite di indebitamento.

Perché una cosa analoga non è possibile attuarla anche in Italia? Perchè la Banca d'Italia non può più "fabbricare moneta" a suo insindacabile giudizio, perché la BCE non autorizza i Pesi membri a fare andare le loro zecche, perché bisogna rispettare il 3% di rapporto debito pubblico Pil. Perché perché perché. Perché alla fine lo Stato non è più Sovrano ma vassallo della UE che, tra l'altro, non è neppure una federazione di Stati, come avrebbe dovuto essere, ma solo una centralizzazione finanziaria. Una Ue che non è né carne né pesce, comanda ma non si assume le responsabilità. Oggi la UE è percepita come un giogo piuttosto che una opportunità. Meglio sarebbe che si trasformasse, in via definitiva, in uno federazione con il trasferimento della gran parte dei poteri degli stati membri a Bruxelles, compresa la difesa dei confini e la politica militare.

Basterebbe, come ha fatto il Congresso americano, alzare per un po' di tempo le asticelle, lasciare prendere respiro alle nazioni in maggior difficoltà e poi governare la ripresa.

Perseverare nel processo di soffocamento è diabolico e a lungo andare porta, come ovvia conseguenza, alla morte.

- E' ora di rialzare la cresta, pedalare e non avere paura del futuro. -

In attesa che vengano finalmente prese decisioni a favore del suo popolo e delle sue imprese, noi cittadini non possiamo e non dobbiamo assuefarci allo stato di depressione dilagante. Dobbiamo rialzare la cresta e farci su le maniche per contrastare la narcolessia e cominciare a osservare l'orizzonte più lontano. Dobbiamo, insomma, sognare il futuro.

Non lasciamo il Bel Paese in mani nemiche che siano d'origine autoctona o barbara. Difendiamo i nostri valori e ricostruiamo, ognuno per sé, il proprio nido in questa Italia che ha già subìto, nella sua storia recente, troppe "deportazioni" ed espropri. Torniamo a comandare a casa nostra, nelle nostre imprese e la solidarietà che ha sempre contraddistinto il popolo italiano venga riposta a disposizione della collettività per ridare impulso e energia al secondo rinascimento italiano. Non importa se sarà faticoso, non importa se sarà difficile, non importa se sarà un percorso lungo. Importa che ile future generazioni abbiano la possibilità di vivere in uno dei più bei posti al mondo. Quell'Italia tanto piccola ma tanto grande in cuore e cultura a dispetto delle più stravaganti statistiche.

Forza, alziamo la testa e lancia in resta. L'Italia s'é desta...

 

litalia se desta gde

Pubblicato in Politica Emilia
Giovedì, 10 Ottobre 2013 13:14

Pil: per l’ Emilia Romagna un 2014 con + 0,9%

I dati emersi dall'indagine congiunturale relativa al secondo trimestre 2013 sull'industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo: Pil 2013 stimato al -1,6%, atteso +0,9% nel 2014 -
 
Parma, 10 ottobre 2013

In Emilia Romagna l' industria pesa ancora per il 24% sul totale dell'economia regionale. Nonostante la nostra regione stia accumulando trimestri negativi, precisamente, il secondo del 2013 è il settimo consecutivo con una variazione negativa, in questo periodo il calo di produzione, fatturato e ordini è apparso meno accentuato rispetto ai periodi precedenti, grazie ad esportazioni e ordini esteri che riprendono a crescere.
L' indagine realizzata da Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo registra che il il 2013 dovrebbe chiudersi con un calo del Pil dell' 1,6%, mentre per il 2014 è atteso un +0,9%: numeri leggermente migliori rispetto all'Italia. Il dato certo poco consolante, che sarebbe ben più negativo se non ci fosse il commercio con l' estero. Le imprese manifatturiere attive in Emilia Romagna, circa 47mila, nell'ultimo anno sono diminuite del 2,3%, la stessa variazione registrata a livello nazionale.
Per imboccare la strada della ripresa, "non ci sono soluzioni magiche, bisogna solo costruire su ciò che abbiamo" ha commentato il presidente di Unioncamere Emilia Romagna Carlo Alberto Roncarati, convinto che occorra "cercare di cogliere tutte le opportunità, a cominciare dal commercio con l'estero, puntando sulle caratteristiche distintive che connotano i nostri prodotti".
Il manifatturiero e l' estero sembrano l' unica strada possibile su cui puntare, questo si deduce analizzando i dati Istat per il secondo trimestre del 2013 in cui le esportazioni emiliano - romagnole sono aumentate del 3,6%, un pò in tutti i settori, tenendo su tutti i mercati, perdendo qualcosa solo su quello francese, mentre in Italia sono rimaste sullo stesso valore dell'anno precedente. Una crescita su quello statunitense e, soprattutto, su quello inglese. Bene la Cina e il Brasile, crescita anche in Russia e in Turchia, diminuiscono le esportazioni verso l' India. Grande cruccio della nostra regione sono le piccole imprese, più orientate a operare su un mercato, quello interno, che continua a essere penalizzato dalla riduzione di consumi e investimenti e che quindi soffrono maggiormente la crisi.
Pubblicato in Economia Emilia
Sabato, 05 Ottobre 2013 09:34

Domani: referendum a Sissa e Trecasali



Referendum in provincia di Parma. Sissa e Trecasali al voto per decidere sulla fusione.

di redazione -

Parma, 5 ottobre 2013 -

Urne aperte quindi il domani 6 ottobre. I cittadini residenti a Sissa e Trecasali saranno chiamati a esprime il proprio parere sulla fusione tra i due comuni e a scegliere il nome da assegnare al nuovo comune nel caso, dallo spoglio delle schede referendarie, dovesse uscire una maggioranza favorevole.

Vale la pena di ricordare che il referendum consultivo sarà valido indipendentemente dal numero di partecipanti.

Sissa e Treca popolazione gde

- Il "nuovo Comune"-

Con una superficie di circa 72 chilometri quadrati e una popolazione attorno agli 8 mila abitanti, il Comune unico prospettato dalla fusione tra Sissa e Trecasali si posiziona geograficamente lungo il confine fra la provincia di Parma e la regione Lombardia. I rispettivi Consigli comunali hanno inoltrato alla Regione Emilia-Romagna l'istanza per procedere alla fusione. Il progetto di legge istitutivo di un nuovo Comune unico, predisposto dalla Giunta regionale, è ora sospeso, dopo un primo passaggio in Assemblea legislativa, in attesa dell'esito del referendum consultivo convocato per domenica 6 ottobre 2013.

- Fuori dalla stretta finanziaria -

La fusione sembra essere la soluzione per risolvere i problemi che colpiscono i Comuni che lamentano difficoltà dovute ai tagli ai trasferimenti, al Patto di Stabilità e al blocco delle assunzioni. Un sistema incentivante per ridare ossigeno alle casse delle amministrazioni locali che potranno destinare per il rilancio territoriale.

Uno dei vantaggi immediati è dato dalla concessione della deroga al patto di stabilità che permette di sbloccare e di usufruire delle risorse disponibili, ma, allo stato attuale, inutilizzabili.

Quindi da subito vantaggi incentivati e poi vantaggi derivanti da riorganizzazioni strutturali.

- I vantaggi immediati - Finanziamenti -

Se la fusione dovesse andare in porto, al nuovo Comune unico spetterebbe un contributo regionale ordinario di 170 mila euro all'anno per i primi 15 anni dalla sua istituzione. È previsto anche un contributo straordinario in conto capitale, a titolo di compartecipazione alle spese iniziali, della durata di tre anni e pari a 150.000 euro all'anno. A questi vanno aggiunti ulteriori incentivi statali.

 

- Come fare per esercitare il diritto di voto assistito -

In occasione del voto referendario regionale consultivo del 6 ottobre, per la fusione dei Comuni di Sissa e Trecasali, i professionisti dell'Azienda USL di Parma sono a disposizione per garantire agli elettori non deambulanti o diversamente abili di esprimere la propria preferenza, attraverso il cosiddetto "voto assistito".

Queste persone, infatti, possono chiedere di essere accompagnate in cabina elettorale da una persona di fiducia. Per esercitare questo diritto, è necessario rivolgersi ai Servizi di Igiene Pubblica dell'Azienda USL e richiedere il certificato gratuito che attesti questa condizione.

Il certificato andrà presentato al Presidente di seggio il giorno della votazione. E' bene anche sapere che, per evitare di ripetere questa procedura ad ogni elezione, è possibile presentare il certificato, insieme alla tessera elettorale, all'Ufficio elettorale del Comune di residenza, dove con un apposito timbro sulla tessera verrà formalmente riconosciuto il diritto di voto assistito anche per le successive votazioni.

I Servizi di Igiene Pubblica del Distretto di Fidenza sono a disposizione nei consueti giorni e orari di apertura, disponibili nel sito www.ausl.pr.it

Inoltre, sono previste aperture straordinarie negli uffici comunali il giorno venerdì 4 ottobre nella sede del Comune di Sissa dalle 9.30 alle 10.30 e nella sede del Comune di Trecasali dalle 11 alle 12.

 

Sissa e trecasali nuovo

 

Pubblicato in Cronaca Emilia


Referendum in provincia di Reggio Emilia. Toano e Villa Minozzo al voto per decidere sulla fusione.


di redazione -

Reggio Emilia, 5 ottobre 2013 -

Urne aperte quindi domani 6 ottobre. I cittadini residenti a Toano e Villa Minozzo saranno chiamati a esprime il proprio parere sulla fusione tra i due comuni. A differenza delle altre sedi la popolazione non troverà la seconda scheda contenente la rosa di nomi sui quali dovrà esprimersi. Nel caso dal referendum reggiano dovesse uscire una maggioranza favorevole il nuovo comune si chiamerà "Trevalli".

Vale la pena di ricordare che il referendum consultivo sarà valido indipendentemente dal numero di partecipanti.

 

Toano Villa Minozzo popolazione gde

-Il "nuovo Comune"-

Si chiamerebbe, quindi, Trevalli, e avrebbe circa 8.500 abitanti per una superficie di 235,34 chilometri quadrati. E' il nuovo Comune unico prospettato nel progetto di legge di fusione dei Comuni reggiani di Toano e Villa Minozzo, sul quale si dovrà pronunciare l'Assemblea legislativa dopo la consultazione delle popolazioni interessate tramite il referendum in programma domenica 6 ottobre.

- Fuori dalla stretta finanziaria -

La fusione sembra essere la soluzione per risolvere i problemi che colpiscono i Comuni che lamentano difficoltà dovute ai tagli ai trasferimenti, al Patto di Stabilità e al blocco delle assunzioni. Un sistema incentivante per ridare ossigeno alle casse delle amministrazioni locali che potranno destinare per il rilancio territoriale.

Uno dei vantaggi immediati è dato dalla concessione della deroga al patto di stabilità che permette di sbloccare e di usufruire delle risorse disponibili, ma, allo stato attuale, inutilizzabili.

Quindi da subito vantaggi incentivati e poi vantaggi derivanti da riorganizzazioni strutturali.

- I vantaggi immediati - Finanziamenti -

La proposta di legge prevede un contributo annuale da parte della Regione di 220 mila euro per tutti i primi 15 anni di vita del nuovo Comune e un ulteriore contributo, straordinario in conto capitale, di 150 mila euro l'anno per i primi tre anni. A tali contributi si sommerebbero anche quelli statali.

Toano Villa minozzo gde

 

Pubblicato in Cronaca Emilia


Referendum in provincia di Reggio Emilia. Toano e Villa Minozzo al voto per decidere sulla fusione.


di redazione -

Reggio Emilia, 3 ottobre 2013 -

Urne aperte quindi il prossimo 6 ottobre. I cittadini residenti a Toano e Villa Minozzo saranno chiamati a esprime il proprio parere sulla fusione tra i due comuni. A differenza delle altre sedi la popolazione non troverà la seconda scheda contenente la rosa di nomi sui quali dovrà esprimersi. Nel caso dal referendum reggiano dovesse uscire una maggioranza favorevole il nuovo comune si chiamerà "Trevalli".

Vale la pena di ricordare che il referendum consultivo sarà valido indipendentemente dal numero di partecipanti.

 

Toano Villa Minozzo popolazione gde

-Il "nuovo Comune"-

Si chiamerebbe, quindi, Trevalli, e avrebbe circa 8.500 abitanti per una superficie di 235,34 chilometri quadrati. E' il nuovo Comune unico prospettato nel progetto di legge di fusione dei Comuni reggiani di Toano e Villa Minozzo, sul quale si dovrà pronunciare l'Assemblea legislativa dopo la consultazione delle popolazioni interessate tramite il referendum in programma domenica 6 ottobre.

- Fuori dalla stretta finanziaria -

La fusione sembra essere la soluzione per risolvere i problemi che colpiscono i Comuni che lamentano difficoltà dovute ai tagli ai trasferimenti, al Patto di Stabilità e al blocco delle assunzioni. Un sistema incentivante per ridare ossigeno alle casse delle amministrazioni locali che potranno destinare per il rilancio territoriale.

Uno dei vantaggi immediati è dato dalla concessione della deroga al patto di stabilità che permette di sbloccare e di usufruire delle risorse disponibili, ma, allo stato attuale, inutilizzabili.

Quindi da subito vantaggi incentivati e poi vantaggi derivanti da riorganizzazioni strutturali.

- I vantaggi immediati - Finanziamenti -

La proposta di legge prevede un contributo annuale da parte della Regione di 220 mila euro per tutti i primi 15 anni di vita del nuovo Comune e un ulteriore contributo, straordinario in conto capitale, di 150 mila euro l'anno per i primi tre anni. A tali contributi si sommerebbero anche quelli statali.

Toano Villa minozzo gde

 

Pubblicato in Cronaca Emilia
Giovedì, 03 Ottobre 2013 15:48

6 ottobre: referendum a Sissa e Trecasali



Referendum in provincia di Parma. Sissa e Trecasali al voto per decidere sulla fusione.

di redazione -

Parma, 3 ottobre 2013 -

Urne aperte quindi il prossimo 6 ottobre. I cittadini residenti a Sissa e Trecasali saranno chiamati a esprime il proprio parere sulla fusione tra i due comuni e a scegliere il nome da assegnare al nuovo comune nel caso, dallo spoglio delle schede referendarie, dovesse uscire una maggioranza favorevole.

Vale la pena di ricordare che il referendum consultivo sarà valido indipendentemente dal numero di partecipanti.

Sissa e Treca popolazione gde

- Il "nuovo Comune"-

Con una superficie di circa 72 chilometri quadrati e una popolazione attorno agli 8 mila abitanti, il Comune unico prospettato dalla fusione tra Sissa e Trecasali si posiziona geograficamente lungo il confine fra la provincia di Parma e la regione Lombardia. I rispettivi Consigli comunali hanno inoltrato alla Regione Emilia-Romagna l'istanza per procedere alla fusione. Il progetto di legge istitutivo di un nuovo Comune unico, predisposto dalla Giunta regionale, è ora sospeso, dopo un primo passaggio in Assemblea legislativa, in attesa dell'esito del referendum consultivo convocato per domenica 6 ottobre 2013.

- Fuori dalla stretta finanziaria -

La fusione sembra essere la soluzione per risolvere i problemi che colpiscono i Comuni che lamentano difficoltà dovute ai tagli ai trasferimenti, al Patto di Stabilità e al blocco delle assunzioni. Un sistema incentivante per ridare ossigeno alle casse delle amministrazioni locali che potranno destinare per il rilancio territoriale.

Uno dei vantaggi immediati è dato dalla concessione della deroga al patto di stabilità che permette di sbloccare e di usufruire delle risorse disponibili, ma, allo stato attuale, inutilizzabili.

Quindi da subito vantaggi incentivati e poi vantaggi derivanti da riorganizzazioni strutturali.

- I vantaggi immediati - Finanziamenti -

Se la fusione dovesse andare in porto, al nuovo Comune unico spetterebbe un contributo regionale ordinario di 170 mila euro all'anno per i primi 15 anni dalla sua istituzione. È previsto anche un contributo straordinario in conto capitale, a titolo di compartecipazione alle spese iniziali, della durata di tre anni e pari a 150.000 euro all'anno. A questi vanno aggiunti ulteriori incentivi statali.

 

- Come fare per esercitare il diritto di voto assistito -

In occasione del voto referendario regionale consultivo del 6 ottobre, per la fusione dei Comuni di Sissa e Trecasali, i professionisti dell'Azienda USL di Parma sono a disposizione per garantire agli elettori non deambulanti o diversamente abili di esprimere la propria preferenza, attraverso il cosiddetto "voto assistito".

Queste persone, infatti, possono chiedere di essere accompagnate in cabina elettorale da una persona di fiducia. Per esercitare questo diritto, è necessario rivolgersi ai Servizi di Igiene Pubblica dell'Azienda USL e richiedere il certificato gratuito che attesti questa condizione.

Il certificato andrà presentato al Presidente di seggio il giorno della votazione. E' bene anche sapere che, per evitare di ripetere questa procedura ad ogni elezione, è possibile presentare il certificato, insieme alla tessera elettorale, all'Ufficio elettorale del Comune di residenza, dove con un apposito timbro sulla tessera verrà formalmente riconosciuto il diritto di voto assistito anche per le successive votazioni.

I Servizi di Igiene Pubblica del Distretto di Fidenza sono a disposizione nei consueti giorni e orari di apertura, disponibili nel sito www.ausl.pr.it

Inoltre, sono previste aperture straordinarie negli uffici comunali il giorno venerdì 4 ottobre nella sede del Comune di Sissa dalle 9.30 alle 10.30 e nella sede del Comune di Trecasali dalle 11 alle 12.

 

Sissa e trecasali nuovo

 

Pubblicato in Cronaca Emilia



Il mese di settembre ha registrato un calo dei prezzi e una minor spesa per trasporti ma anche per accessori d'abbigliamento. In aumento invece la spesa per la scuola.

di Virgilio--

Piacenza, 1 ottobre 2013 -

L'indice ISTAT relativamente al mese di settembre, diffusi dal Comune di Piacenza, e in attesa di validazione ufficiale da parte dell'istituto di statistica nazionale, indica un sensibile aumento di spese per la scuola (+0,9% sul mese precedente) del 2,7% rispetto il 2012.

Più in generale, l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), calcolato nel mese di Settembre 2013 registra una variazione pari a +0.9% su base tendenziale e -0.5% su base congiunturale.

Crescono anche i prezzi di abbigliamento e calzature (+0,4% rispetto al mese scorso) e spese per abitazione, acqua ed energia elettrica (+0,2%). Deciso calo per i trasporti e comunicazioni; in calo anche prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,3 ).

Sensibile la riduzione di spesa per alcuni prodotti alimentari come Frutta -3.7% e Vegetali -1.5%, mentre un po' meno marcata la riduzione per il caffe',te' e cacao -0.2% e acque minerali,bevande analcoliche, succhi di frutta -0.2%.

Nel settore ricreatività si registrato un deciso crollo per i pacchetti vacanza (-19,7%) ma un notevole incremento per il comparto giochi, e hobby che segna un +9,7% seppure, nel complesso ,l'indice di comparto abbia fatto segnare un -0,7%.

(in galleria immagini alcune tabelle riassuntive)

PC istat

Pubblicato in Economia Emilia


Si voterà nelle province di Parma, Reggio Emilia, Ferrara e Rimini.

di Virgilio --

Parma, 01 ottobre 2013 -

Urne aperte, il 6 ottobre, in 11 comuni dell'Emilia-Romagna, dove circa 31 mila cittadini potranno votare ai rispettivi referendum consultivi sui 4 nuovi progetti di fusione di Comuni avviati in Emilia-Romagna.

Le quattro fusioni prospettate - già approdati in Assemblea legislativa, dove l'iter è stato sospeso in seguito all'indizione dei referendum consultivi nei territori interessati - sono quelle dei Comuni Sissa e Trecasali nel parmense, Toano e Villa Minozzo nell'Appennino reggiano di Migliaro, Migliarino e Massa Fiscaglia nel ferrarese, Torriana e Poggio Berni nel riminese. Tutti hanno meno di 5 mila abitanti.

-"SI" o "No" e scelta del "nuovo" nome del comune -

I cittadini che si recheranno alle urne il prossimo 6 ottobre dovranno esprime la propria opinione sulla proposta di fusione e sul nome del nuovo comune tra un elenco di proposte offerte. Unica eccezione per il referendum reggiano dove i cittadini non dovranno esprimersi sul nome in quanto è già stato scelto dalle amministrazioni di Toano e Villa Minozzo. Il nuovo comune reggiano si chiamerà Trevalli.

I risultati dei referendum (di carattere consultivo e validi indipendentemente dal numero dei partecipanti) saranno quindi vagliati dall'Assemblea legislativa che dovrà poi decidere se approvarli o meno entro 60 giorni dalla pubblicazione degli esiti delle consultazioni referendarie sul Bollettino ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

- Perché il Referendum -

Dalla razionalizzazione dei servizi a finanziamenti garantiti per molti anni-

La fusione con accorpamento e soppressione di comuni è un processo consentito dall’articolo n° 133 della Costituzione Italiana.

La stessa Carta costituzionale demanda alla Regione la titolarità dell'iniziativa, "sentite le popolazioni interessate".

Razionalizzazione dei servizi e della spesa, riduzione dei costi degli organismi rappresentativi (sindaco, assessori e consiglieri), finanziamenti garantiti al nuovo Comune unico per diversi anni dallo Stato e dalla Regione sono alcuni dei potenziali punti di forza di questo tipo di progetto. Al contempo, il dibattito sollevato nelle comunità dove si discute di fusione fa risaltare come sia molto sentito il rischio di una perdita di rappresentanza equamente distribuita in tutti i territori del nuovo comune così come la richiesta di garanzie su quella che sarà la distribuzione dei servizi.

- Fuori dalla stretta finanziaria -

La fusione sembra essere la soluzione per risolvere i problemi che colpiscono i Comuni che lamentano difficoltà dovute ai tagli ai trasferimenti, al Patto di Stabilità e al blocco delle assunzioni. Un sistema incentivante per ridare ossigeno alle casse delle amministrazioni locali che potranno destinare per il rilancio territoriale.

Uno dei vantaggi immediati è dato dalla concessione della deroga al patto di stabilità che permette di sbloccare e di usufruire delle risorse disponibili, ma, allo stato attuale, inutilizzabili.

Quindi da subito vantaggi incentivati e poi vantaggi derivanti da riorganizzazioni strutturali, ma non solo.
Pubblicato in Cronaca Emilia
Martedì, 24 Settembre 2013 09:01

Vicenda Greci, per la CGIL un segnale inquietante



CGIL: "Situazioni simili alla Greci Geremia le stiamo affrontando quotidianamente"

Parma 24 settembre 2013 - -

La vicenda che vede coinvolta un'altra storica impresa parmense da un lato stupisce e sorprende dall'altro, come nel caso di CGIL, risulta essere un segnale inquietante e da monitorare.

Dal 2009, ricorda la CGIL in merito alla Greci Geremia e Figli, le occasioni di vertenze e contenziosi sindacali si sono susseguite incessantemente: ritardi continui e sempre maggiori nell'erogazione degli stipendi, utilizzo illecito di appalti in violazione di norme contrattuali, impiego di personale esterno in sostituzione di lavoratori sospesi in cassa integrazione; una lunga serie di comunicati, scioperi e denunce agli istituti di vigilanza e al Ministero del Lavoro sfociata, nei primi mesi del 2011, nell'istanza di fallimento presentata dai dipendenti, assistiti dalla FLAI-CGIL.

Dipendenti ed ex dipendenti che, oltre al danno della perdita del posto di lavoro e di retribuzioni arretrate, dovettero subire la beffa quando la Greci Geremia, diventata nel frattempo Greci Agroindustriale, continuò l'attività come se nulla fosse e nonostante venisse dichiarata fallita dal Tribunale di Parma.

Negli ultimi incontri - prosegue la nota sindacale - sindacali l'azienda, in una paradossale commedia dell'assurdo, sosteneva che mancassero le risorse per pagare i lavoratori mentre dissipava centinaia di migliaia di euro tra procedure concorsuali e consulenze legali. Attraverso una sorta di gioco di prestigio, con la costituzione di una società fantoccio ed un affitto d'azienda tra padre e figlio, continuò l'attività imprenditoriale della rinomata famiglia Greci e, ancora nel 2012, gli impianti di Gaione trasformarono pomodoro, senza dipendenti diretti, tra lo sconcerto generale degli operatori del settore.

Una simile condotta, oltre a danneggiare - sottolinea la CGIL di Parma - lavoratori e fornitori, finisce per ripercuotersi negativamente sull'intera filiera, instaurandosi condizioni di concorrenza sleale con le altre realtà del comparto. In casi simili l'impresa, invece di generare ricchezza per il territorio, espone tutto un settore ed i diversi soggetti coinvolti ad un'inevitabile deriva. In simili casi l'impresa diventa una macchina micidiale che, per il profitto di pochi, impoverisce tutti.

Il particolare e privilegiato punto di osservazione dal quale il sindacato dei lavoratori opera ha messo in evidenza come situazioni simili alla Greci Geremia siano all'ordine del giorno e conclude la nota "temiamo che questi casi di "imprenditoria spregiudicata", pronta a tutto pur di continuare l'attività e accumulare guadagno personale, non sia una eccezione così marginale come qualcuno vorrebbe credere."
Pubblicato in Lavoro Emilia
Martedì, 24 Settembre 2013 08:45

Parmalat, gli esperti dicono Sì.



La commissione di esperti indipendenti ha valutato corretto il prezzo per l'acquisizione di LAG da parte di Parmalat.

di Lgc --

Parma 24 settembre 2013 -

Il processo di valutazione seguito da Parmalat nell'acquisizione di LAG (Lactalis American Group) "risulta conforme a quello di mercato, cosi' come il processo di determinazione del prezzo finale della transazione e pertanto non ha rilevato sintomi di danno per Parmalat in relazione all'operazione esaminata". E' la conclusione alla quale sono giunti gli esperti composto dai professori Mario Cattaneo, Paolo Andrei e Marco Ziliotti di cui ha preso atto a maggioranza il cda di Parmalat.

Il consiglio di amministrazione ribadisce, attraverso un proprio comunicato, che" l'operazione e' stata condotta con l'obiettivo di creare valore per il Gruppo Parmalat nell'interesse di tutti gli azionisti, come d'altronde evidenziato dai risultati conseguiti e dal significativo miglioramento dei principali indicatori economico-finanziari a seguito dell'acquisizione, nonche' dall'aumento della capitalizzazione di Borsa cresciuta ben oltre la media dei titoli quotati contenuti nel paniere dell'indice Ftse Mib".

In effetti la borsa ha  premiato i progetti del cda portando il valore di ogni azione da circa 1,70 a circa 2,50, quindi ben oltre  l'orizzonte dei 2 euro che sembrava essere il target di riferimento.

Parmalat performance 1 anno

 

Pubblicato in Economia Emilia
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