Attingendo alla Assicurazione Sociale per l'Impiego (ASpI) è possibile ottenere la liquidazione anticipata in un'unica soluzione degli importi non ancora percepiti delle prestazioni ASpI e mini ASpI al fine dello svolgimento di attività di lavoro autonomo.
di LGC Parma 31 Luglio 2014 -
La crisi può cadere come un macigno sulla stabilità economica e sociale delle famiglie. Un cataclisma emotivo che travolge il singolo individuo e inesorabilmente si ripercuote sui rapporti familiari. Ma non tutto è perduto e il licenziamento può diventare una occasione di rinnovamento. Si sa che dalle difficoltà molto spesso vengono recuperate risorse inaspettate in grado di valorizzare le competenze acquisite e maturate alle dipendenze di quella o quell'altra impresa. Skills, molto spesso, di pregio che possono trovare mercato nell'autoimprenditoria singola o cooperativa.
A tale proposito, opportunità ancora poco nota, esiste la possibilità offerta dall'INPS di riconoscere l'anticipazione della liquidazione in caso di avviamento di lavori autonomi. La Circolare 145 del 9/10/2013 dell'INPS il cui oggetto recita "Assicurazione Sociale per l'Impiego (ASpI). Decreto attuativo dell'articolo 2, comma 19 della Legge 28 giugno 2012 n. 92. Liquidazione anticipata in un'unica soluzione degli importi non ancora percepiti delle prestazioni ASpI e mini ASpI al fine dello svolgimento di attività di lavoro autonomo. Istruzioni procedurali e contabili. Variazioni al piano dei conti" ben spiega le caratteristiche e le modalità di accesso a questa opportunità.
L'anticipazione ASpI è quindi un'indennità in sperimentazione per il triennio 2013-2015 che, come dice il testo sul sito dell'INPS spetta ai lavoratori dipendenti che siano beneficiari di indennità ASpI o mini ASpI e intendano avviare un'attività di lavoro autonomo o avviare un'attività di auto impresa o di micro impresa o associarsi in cooperativa in conformità alla normativa vigente o che intendono sviluppare a tempo pieno un'attività autonoma già iniziata durante il rapporto di lavoro dipendente
E' consigliabile, per non rimanere incastrati nelle pieghe burocratiche, affidarsi a un patronato per il disbrigo della domanda e ottenere nel minor tempo possibile l'accredito sul conto corrente della somma dovuta.
Per la sede di lavoro nessun problema. Molto attraenti sono le offerte di servizi proposte dai Business Center ormai presenti in molte città. Uffici temporanei all'interno dei quali collocare l'attività di free lance attivabile in pochi minuti a costi accessibili bypassando tutte le procedure burocratiche per l'apertura di una sede. Elettricità, wi.fi., mobilio, gestione rifiuti, sicurezza e molto altro fanno parte, molto spesso, del pacchetto di servizi compresi nel canone di locazione.
Quindi nessuno scoramento, le soluzioni per proseguire e sviluppare la propria attività lavorativa esistono così come esistono società di servizi che affiancano le nuove imprese nelle fasi di start up. L'importante è avere fiducia, determinazione e impostare un business plan realizzabile.
Sembra allentare la stretta creditizia delle banche (Credit Crunch) stando ai dati diffusi dall'ABI (Associazione Bancaria Italiana). Le famiglie orientate alla cessione del Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Al BcParma si può trovare la soluzione ideale per tutti.
di LGC - Parma 18 maggio 2014 ----
Il clima recessivo che sta attraversando l'Italia sulla spinta di una crisi economica lunga e dagli orizzonti ancora lontani ha portato sempre più famiglie e imprese a rivolgersi alle banche anche per finanziare i pagamenti delle tasse, nel caso delle imprese, e degli acquisti ordinari per le famiglie.
Il calo dei prestiti è stato determinato principalmente dalla stretta creditizia delle banche oppresse a loro volta dall'elevato tasso di sofferenze che hanno obbligato gli istituti a chiudere i rubinetti per non compromettere in modo irrevocabile la loro solidità.
Piccoli segnali di ripresa, anche in tal senso, si stanno registrando. A dichiararlo la stessa ABI (Associazione bancaria Italiana) che nell'ultimo rapporto trimestrale relativo a marzo 2014 ha registrato un miglioramento nel volume delle erogazioni. Nel solo mese di marzo, infatti, secondo le stime dell'Abi, la raccolta complessiva della clientela pari a 1.724 miliardi è stato superato dalla erogazione di credito per un importo pari a 1.850 miliardi. Un piccolo segnale positivo che ha riguardato anche le famiglie. E in quest'ultimo caso sempre maggiore è il ricorso alla "riduzione" dello stipendio per fare fronte alla crisi di liquidità. Stando a uno studio risalente a metà 2012 ben il 16,4% dei prestiti erogati erano sotto la formula della cessione del quinto.
E' sempre più frequente, infatti, che la rottura di un elettrodomestico o qualche altra spesa imprevista rischia di compromettere la liquidità circolante destinata alle spese correnti (luce, affitto, telefoni, abbigliamento e alimentazione) con grave disagio, anche emotivo, dei componenti il nucleo familiare. In questi casi, ma non solo, tra le varie tipologie di prestito in uso sta tornando di moda quella particolare specialità creditizia nota come la cessione del quinto. Una particolare formula di erogazione di prestiti che, attraverso un semplice meccanismo di prelievo e versamento della rata autorizzata da parte del datore di lavoro, il debitore può dilazionare da un minimo di 24 mesi e sino a 10 anni il capitale preso a prestito dalla banca o da altro istituto finanziario autorizzato.
Una formula semplice e sicura sia per il debitore sia per l'erogatore del prestito.
In conclusione, la cessione del quinto, proprio per la modalità di rimborso adottata, risulta un ottimo strumento di finanziamento. Le modalità adottate limitano il rischio di insolvenza volontaria del debitore e la irrevocabilità del pagamento consente di poter finanziare anche quei soggetti che hanno subito protesti o segnalazioni in centrale rischi bancari.
Cessione di "un quinto" - Cos'è?
La cessione del quinto è una tipologia di finanziamento (prestito) personale destinata a lavorati dipendenti e pensionati. La cessione di 1/5 dello stipendio o del salario o della pensione prevede che la rata di restituzione non superi il 20% dell'importo in busta paga al netto delle ritenute.
Chi può fruirne?
Tutti coloro i quali abbiano instaurato un rapporto di dipendenza a tempo indeterminato da almeno 3 mesi. In alcune circostanze possono essere finanziate anche collaborazioni a progetto o a tempo determinato ma , in questo caso, la durata del prestito non può essere superiore alla durata del contratto. Come si diceva tutti possono accedere a questa formula, dipendenti privati, pubblici, parasubordinati, pensionati e anche soggetti protestati.
Durata del prestito
La durata è compresa tra 24 mesi minimo e un massimo di 10 anni e nel caso di pensionati, occorre rientrare dal prestito entro l'ottancinquesimo atto d'età (alcuni istituti hanno derogato sino al novantesimo anno).
Come funziona?
Conditio sine qua non è il coinvolgimento del datore di lavoro. E' infatti questo soggetto che non può rifiutarsi dall'accettazione della richiesta di cessione del quinto da parte dell'avente diritto. Il datore quindi dovrà trattenere la quota relativa alla rata del dipendente e versarla all'istituto finanziario. In caso di cessazione del rapporto di lavoro il datore è esonerato dal versamento delle rate di prestito. In caso di dimissioni o licenziamento del dipendente, il datore di lavoro dovrà trattenere ogni somma maturata dal dipendente presso l'azienda e versare tale somma alla banca erogante, che la utilizzerà per estinguere totalmente o parzialmente il debito residuo.
Se l'avente diritto è un pensionato, spetterà all'ente di previdenza versare mensilmente la rata concordata.
Assicurazioni e garanzie
La legge prevede l'obbligatorietà di un'assicurazione sui rischi vita ed impiego. Nel caso di "rischio impiego" l'assicurazione interviene, ma ha diritto di rivalsa nei confronti del debitore, nei limiti del TFR (Trattamento di Fine Rapporto) fino a quel momento maturato. Nel caso di "rischio vita", invece, l'assicurazione interviene senza vantare diritto di rivalsa nei confronti degli eredi.
Per Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. su questa tipologia di prestito è possibile contattare il proprio istituto di credito o altri istituti autorizzati. A Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Modena l'agenzia di Syntesis Spa, localizzata presso il Business center di Parma, può fornire maggiori e qualificate informazioni e, in caso di accertati requisiti, procedere con l'erogazione del prestito in poche ore.
L’Italian Style suscita grande appeal in Russia e nei paesi ex URSS. Più semplice ottenere i visti Business e turismo. Al Business Center di Parma l’agenzia specializzata per sciogliere ogni dubbio.
di redazione -
Parma, 27 Aprile 2014 ----
E’ di questi giorni la notizia per la quale sarà più semplice recarsi in Russia. L’annuncio prevede una semplificazione del regime dei visti per i cittadini stranieri, che si recano nel paese sia per turismo, che per affari. Sarà perciò più semplice ottenere visti semestrali, che consentiranno di visitare la Federazione Russa più volta in un anno, ovvero soggiornarvi con continuità per 180 giorni consecutivi.
Un vantaggio per tutti i cittadini stranieri che dovrebbe favorire ancor più i rapporti tra Italia e Russia anche in forza dell’apprezzamento riservato dagli operatori e consumatori russi all’Italia e più in generale all’italian style.
Una fama che l’Italia ha conquistato non solo grazie alla cultura, la cucina e il turismo ma anche e soprattutto per la qualità delle tecnologie e dell’industria.
Le importazioni di beni provenienti dall’Italia continuano, infatti, a risultare in costante crescita acquisendo sempre più slancio. Sulla base delle statistiche Eurostat relative ai primi quattro mesi dello scorso anno, un’analisi effettuata a Mosca dall’Ambasciata d’Italia e Ufficio ICE conferma che le esportazioni italiane in Russia sono cresciute dell’ 11,5 %, passando da 2.947 miliardi di Euro del periodo gennaio-aprile 2012 a 3.288 miliardi di Euro dello stesso periodo del 2013.
Inoltre, secondo gli analisti, che hanno presentato il rapporto SACE (Servizi Assicurativi del Commercio Estero) l’“Export Italia” e le esportazioni italiane cresceranno in media del 7,9% all’anno per prossimi 4 anni.
Il maggiore incremento è atteso nei seguenti settori: beni strumentali, meccanici prevalentemente strumentali (+9,7%), apparecchiature elettriche (+8,0%), beni intermedi, metalli industriali (+10,1%), estrazione (+8,8%), gomma e plastica (8,6%), prodotti chimici (+8,3%), arredamento (+ 7,9%).
Tuttavia la creatività, professionalità e abilità che caratterizza l’Italia nel mondo, nel realizzare articoli unici e irripetibili di Italian Design, mantiene comunque le prime posizioni. Perché, se è vero che “i russi comprano con gli occhi”, è altrettanto vero, secondo gli analisti, che si prevede una forte domanda di beni di alta qualità e gli articoli di lusso. Rimarranno altresì costanti le esportazioni dei beni tradizionali del classico Made in Italy (abbigliamento, tessile, calzature, alimentari e mobili).
Allo stato attuale, le importazioni provenienti dall’Italia, secondo il Ministero dello Sviluppo Economico della Federazione Russa giocano un ruolo molto importante. Il primo posto è occupato da macchine industriali e tecniche:
- Automobili e parti di esse
- Apparecchiature elettriche ed elettroniche
- Controllo e misurazione
- Elettrodomestici
- Meccanica e Ottica
Altri dati significativi:
Maggior richiesta nella gioielleria italiana in Russia del +3,4%. I prodotti alimentari occupano il 13,7% del valore totale dei beni di consumo importati (bevande alcoliche, pasta, cacao, cioccolato, pasticceria, caffè, tè, olio d’oliva, ecc.)
L’importazione dei prodotti chimici è aumentata del 5,2% (pitture, vernici, smalti, semilavorati plastici e gomma sintetica).
Aumentate anche le vendite di profumi e cosmetici. Inoltre, è aumentata in modo significativo l’offerta di serrature, cerniere e tettoie, radiatori e caldaie, contenitori e imballaggi in metallo leggero.
In sostanza la crescita media degli ultimi due anni vede la Russia in testa tra i BRICS per l’export dall’Italia, con 10 miliardi di Euro nel 2012 rispetto a 9 miliardi per la Cina (nel 2010 l’Italia aveva esportato in Russia beni per 7,9 miliardi rispetto agli 8,6 miliardi di prodotti inviati in Cina).
Il mercato russo è perciò, per gli imprenditori italiani, strategico e le opportunità di collaborazione che offre sono sicuramente allettanti. Ma l’approccio al nuovo e allo sconosciuto deve essere assistito da competenze professionali capaci di programmare prima e sviluppare poi i percorsi più corretti per raggiungere gli obiettivi imprenditoriali.
Sia da parte russa che italiana in questo importante processo occorre il supporto di un partner affidabile che metta a disposizione strumenti efficaci, conoscenze competenze ed autorevolezza per svolgere il compito principale e per fornire un servizio professionale per la cooperazione bilaterale.
Per iniziare questo affascinante e allettante ma delicato processo, le aziende italiane, hanno necessità di assistenza e di risposte concrete che l’ agenzia MarketingRussia&Europe è in grado di fornire su entrambe le “sponde”. Soluzioni strategiche “su misura” e costante presenza e supporto professionale rappresentano i punti di forza dell’agenzia.
Per informazioni:
Agenzia MarketingRussia&Europe
presso il Business Center di Parma
via Emlia Est 216
43123 Parma
P.IVA 02683320341
Tel.+39 0521 1791 208
Uno straordinario punto di incontro. Una Babele di specialità e professioni fianco a fianco, in “condominio”. Impossibile non interagire
di LGC
Parma, 24 dicembre 2013 --
Impossibile non interagire tra professionisti che calpestano i medesimi spazi e altrettanto impossibile non essere attratti e incuriositi dalle variegate insegne che identificano i diversi uffici.
E, prima o poi, la curiosità trova soddisfazione trasformandosi nella naturale e più semplice leva di facilitazione di contatto. Al luogo di ristoro, alla tradizionale macchinetta del caffè, la domanda più frequente e spontanea è “Ciao, ma voi cosa fate?”. Da quella risposta spesso si apre un mondo che, sino a quel momento era, se non totalmente, almeno in parte sconosciuto.
Si sa, la curiosità è come la “ciliegia” l’una tira l’altra, una domanda adesso, una domanda il giorno dopo e nel frattempo viene in mente una nuova idea oppure, guarda caso, una risposta a un quesito che sembrava indefinibile.
Dinamiche sociali aperte e spontanee che però possono anche essere organizzate e programmate in incontri conviviali. Il piacere di incontrarsi senza averne un obbligo d’ufficio. Momenti che nascono spontanei fors’anche perché agevolati dalla messa a disposizione di locali comuni e attrezzati allo scopo.
Se poi si ha la fortuna di imbattersi in qualcuno (più frequente che sia qualcuna) che si prende la briga di organizzare una “seratina”con scambi di “regali al buio” all’interno degli stessi locali del Business Center, quelli che normalmente vengono utilizzati per conferenze o altre attività collettive, ecco che il gioco è fatto. Rotti gli indugi e abbattuti i diaframmi di naturale diffidenza tutto può accadere; anche che due piccole imprese o due professionisti possano scoprire di essere complementari e perciò di intraprendere una strada comune con raddoppiato vigore ed entusiasmo.
Questo è il Business Center un luogo di lavoro ma anche uno straordinario luogo di incontro per fare “business”.
“Questa nuova proposta di servizi, afferma Claudio Minoja responsabile del Business Center Parma, sta rispondendo alle aspettative iniziali. La “scommessa” di aprire a Parma uno dei più ampi centro servizi della regione, è nata dalla valutazione che la città ha sempre avuto una sua peculiarità “europea” e che avrebbe favorevolmente accolto questa tipologia di servizi. Una formula già molto diffusa all’estero, specie nei Paesi anglofoni, dai quali noi italiani spesso importiamo tendenze già in stadio di maturazione nel luogo d’origine.
Devo dire di essere piuttosto soddisfatto di questo primo periodo d’attività. Nei primi sei mesi abbiamo potuto riscontrare che l’orizzonte del breack even posto alla fine del 2014 è pienamente rispettata. Abbiamo constatato che, dai primi contatti stimolati prevalentemente dalla curiosità, vi è stato un buon ritorno a conferma che l’appetito vien mangiando.”
Dal privilegiato punto di osservazione del responsabile del Business Center, viene la conferma che, nonostante il particolare periodo di generale stagnazione dei consumi e recessione dell’economia, i segnali di una rinnovata tendenza verso l’autoimprenditoria sono concreti. Molti giovani diplomati e neo laureati ma anche ex manager che hanno deciso di scommettere su sé stessi e sulle proprie capacità.
“La soddisfazione, - prosegue Claudio Minoja - per quanto moderata dalla situazione contingente, è tanta. Come politica aziendale, siamo molto attenti a intercettare le esigenze aziendali più latenti e di agevolare le giovani imprese in fase di start up . E’ nostro interesse che l’esigenza dell’ospite sia soddisfatta, che abbia la tranquillità di pensare e concentrarsi al proprio business per la maggior parte del tempo. In buona sostanza deve avere la garanzia dell’efficienza dei servizi di volta in volta a lui necessari e soprattutto la sicurezza che il prezzo pattuito sia certo e senza sorprese. E’ appunto dalla constatazione di questo dualismo di necessità, servizio sicuro e prezzo certo, che abbiamo già messo a disposizione nuovi prodotti e servizi proposti con la formula del noleggio. Una formula che risponde perfettamente alle domande di beni e servizi aziendali da utilizzare per il tempo strettamente necessario all’impiego. Inutile acquistare una attrezzatura sapendo che il suo impiego sarà limitato nel tempo. L’investimento e la conseguente immobilizzazione di capitali che questo comporta può diventare l’ostacolo primario per una nuova intrapresa. Altre volte, invece, una determinata e specifica attrezzatura ha un impiego aziendale stagionale. Pochi mesi di utilizzo all’anno che però comportano l’occupazione di spazi di “ricovero” e soprattutto costi di manutenzione spesso elevati per il mantenimento dell’efficienza. Il noleggio consente invece di godere del possesso della medesima attrezzatura, sempre efficiente, per il lasso di tempo utile ala specifica fase industriale. Come dicevo, poniamo particolare attenzione verso quelle giovani imprese, spesso individuali, in fase di start up. A tale scopo stiamo ultimando uno spazio dedicato e condiviso che diventerà, ne sono sicuro, una grande fucina di idee. Uno spazio offerto nella formula coworking o “COWO”, come familiarmente viene identificata, che sarà un “brain storm” perpetuo. Quell’interazione tra imprese e professionisti che avevamo tra i nostri obiettivi e che abbiamo cercato di animare si è già concretizzata, forse anche sotto lo stimolo delle feste natalizie. Una cena con scambi di regali, nata in modo spontaneo e che ha visto l’immediata adesione di buona parte delle aziende ospiti. In conclusione colgo l’occasione per formulare a tutti i migliori auguri di un Sereno Natale e che il 2014 porti, ottimismo, speranza e buon business."
Il primo “panettone” del Business Center Parma. Alla vigilia del lancio del nuovissimo “Thub”, la fucina dei talenti.
Di Chiara Marando – Parma 21 Dicembre 2013
Festeggiare, conoscersi e condividere. Queste le basi per una serata all'insegna del sorriso e del buonumore, una festa firmata Business Center e Thub, strutture innovative e fresche che devono il loro successo non solo all'offerta di spazi ed uffici all'avanguardia per le aziende, ma anche alla grande capacità di coesione e lavoro di squadra. Una realtà che sta prendendo sempre più corpo e guarda al futuro con occhi positivi.
Quella che si è svolta mercoledì 18 settembre non è stata solo la classica cena di auguri natalizi, ma un punto di partenza, una possibilità per incontrarsi non solo casualmente nei corridoi tra una pausa e l'altra, ma una vera e propria cena di benvenuto collettivo.
Le varie realtà aziendali della struttura hanno avuto la possibilità di “guardarsi in faccia”, confrontarsi e chiacchierare sorseggiando un buon drink e gustando ottimo cibo. Perché si sa che le idee migliori nascono a pancia piena.
Oltre al ricco buffet ed al goloso tavolo dei dolci, una vera opera d'arte, come ogni Natale che si rispetti non poteva mancare lo scambio dei regali, dove ogni ospite aveva il compito di donare qualcosa senza sapere a chi sarebbe andato. “L'arte del riciclo” ha dato i suoi frutti e le risate generali sono state contagiose.
Un evento semplice ma con uno scopo importante, quello di segnare un cambiamento, diventare parte integrante di un progetto comune fatto di sviluppo e supporto reciproco. Ed un primo segno è stato lasciato sul serio: un pannello colorato con le impronte autografate di chi in questo progetto ci crede veramente e desidera farne parte.
Inaugurato sei mesi fa a Parma, il Business Center più grande dell’Emilia Romagna, conferma di essere una valida proposta destinata a imprese anche in fase di start up e professionisti in continuo movimento.
Parma, 7 Dicembre 2013 --
Dalla curiosità all’interesse concreto il passo è breve. Poteva apparire una proposta fuori tempo (vista la crisi) o troppo all’avanguardia per una città tradizionale come Parma e invece era ciò che molti si attendevano.
Anche in questo caso, la visione lungimirante dell’imprenditore, ha saputo interpretare quei “flebili segnali di tendenza” per offrire subito la risposta alle esigenze non ancora completamente manifeste. E’ questo che fa la differenza tra un buon imprenditore e un imprenditore. Cogliere i segnali prima degli altri, investire e rischiare.
Sembra proprio che la formula degli “uffici pronti via” appartenesse solo a un inconscio desiderio di pochi e invece, a quanto pare, lo era di tanti.
E’ bastato dare il “là” e via un fiorire di iniziative analoghe al Business Center di Parma si sono materializzate tra il capoluogo di provincia e Salsomaggiore.
Esigenze latenti quindi risvegliate dalle offerte che il mercato ha cominciato a proporre anche nelle città di provincia dove, è opinione di molti, esistono potenziali di crescita e sperimentazione elevati. In quelle città dove comincia a assaporarsi nuovamente l’interesse verso quell’autoimprenditoria che sembrava perduta ma che è stata da sempre il substrato di sviluppo delle grandi imprese nazionali.
Forse, proprio lo stato prolungato di crisi, sta generando i primi effetti positivi ovvero il risvegliarsi di idee da troppo tempo sopite sotto la culla del benessere effimero al quale ci si era obliati.
Ecco quindi aumentare lo scambio di idee a da queste nuove idee l’impresa stessa attraverso la costituzione di reti di imprese o di luoghi condivisi all’interno dei quali collaborare (COWO o coworking).
I vantaggi degli uffici temporanei e del coworking
I fattori di positività che hanno acconsentito l’affermarsi di queste particolari tipologie di servizio sono riassumibili in:
1. operatività immediata; si arriva, si prende posizione e si è già operativi.
2. flessibilità; sia in termini di spazi sia in termini di tempo. E’ possibile noleggiare un ufficio per poche ore sino a molti mesi. Ma, al crescere del business, è possibile aumentare le superfici o noleggiare le sale convegni e riunioni per il solo tempo utile all’evento.
3. risparmio. Una parola molto attrattiva in questo tempo di crisi. Ma una parola che dovrà rimanere nel vocabolario da oggi e per sempre. Il risparmio è il primo gradino per una buona gestione aziendale. Alcuni stimano vantaggi che possono raggiungere quota del 70%.
4. professionalità e immagine. Professionali sono gli addetti ai business center e professionale è l’immagine che l’impresa offre accogliendo i propri ospiti in queste strutture. Strutture moderne, funzionali e di prestigio;
5. vantaggi fiscali: totale deducibilità dei costi e detraibilità dell’iva.
Infine, ma non da ultimo, un plus che questa relativamente nuova tipologia di servizi offre sta proprio nella possibilità di “scambio” di idee, di servizi e risorse professionali con altri imprenditori ospiti del medesimo Business Center. Incontri occasionali ma anche rapporti di “buon vicinato” possono alimentare idee, condividerle e tradurle in business per entrambi.
Come si suol dire: “da cosa nasce cosa”.
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