Sarà la magistratura a accertare i fatti ma nel frattempo mettiamoci nei panni del Sindaco Federico Pizzarotti. Al lupo al lupo... e quando il lupo c'è davvero son guai seri. La replica del Capogruppo PD Nicola Dall'Olio.
di Lamberto Colla - Parma 28 ottobre 2014 --
Grillino o non grillino poco conta l'appartenenza a uno o altro schieramento politico quando di mezzo c'è la salute pubblica e la gestione delle emergenze.
Lo scoop del "Corriere della Sera", nel quale evidenziato come il Comune fosse stato allertato 2 giorni prima, e in seguito al quale si è scatenato il tam tam su tutti media nazionali e locali, ha acceso i riflettori sulla gestione dell'emergenza, in caso di calamità naturali , di Parma ma, accogliendo per buone le difese del Sindaco, il sistema d'allertamento basato su dati previsionali e sui mezzi di divulgazione dell'emergenza stessa.
Che il Sindaco fosse al Circo Massimo per la convention del M5S o in altro luogo ove fosse necessaria o conveniente la presenza del Primo Cittadino non deve, in nessun modo, compromettere la normale funzionalità della macchina amministrativa e soprattutto del sistema di sicurezza cittadino.
E se fosse vero, non ci sono ragioni per non crederlo, come scrive sul suo profilo facebook Pizzarotti, che di fax d'allerta meteo dello stesso tenore ne erano già pervenuti 144 dall'inizio d'anno, probabilmente chiunque al suo posto si sarebbe comportato nel medesimo modo.
Non convince invece il passaggio nel quale il Sindaco giustifica il fatto che a quell'ora di sabato l'ufficio protocollo comunale fosse chiuso. Non è accettabile che la catena di comando delle emergenze fosse distratta e che non venissero attivate le procedure di controllo e monitoraggio fisico dei due fiumi.
Ed è proprio su questo elemento che punta il dito Nicola Dall'Olio, capo gruppo del PD di Parma, dal suo Blog.
"Significa infatti, scrive Dall'Olio, che dentro il Comune non viene garantito un presidio adeguato alle comunicazioni di allerta tanto più che tali comunicazioni, evidentemente a insaputa del Sindaco, arrivano anche via sms, sempre che siano stati forniti numeri attivi e presidiati.
Se nell'esercizio delle sue deleghe il Sindaco si fosse minimamente interessato alle questioni della protezione civile avrebbe scoperto che la gestione dell'emergenza non si improvvisa, ma va pianificata e organizzata con un lavoro continuativo, quello che è mancato in questi due anni e mezzo. Avrebbe anche scoperto che nel piano di emergenza per gli eventi alluvionali, l'area che è stata inondata corrisponde esattamente all'area urbana indicata a rischio di esondazione dalle specifiche cartografie.
Una normale procedura di prevenzione doveva portare, una volta ricevuto il pre-allarme, a presidiare immediatamente la zona a rischio, ad avvertire la popolazione residente e i centri sensibili come l'ospedale, le scuole, le strutture socio-sanitarie e ad approntare misure di messa in sicurezza delle persone, tutte cose che Comuni più piccoli, ma meglio amministrati, hanno fatto quello stesso giorno."
Una polemica che proseguirà per molto tempo ancora nella speranza, c'è da augurarselo seriamente, che dagli errori gli uomini traggano e capitalizzino un'esperienza.
Certamente una "falla" c'è stata e solo per un miracolo le conseguenze non sono state più pesanti.
La difesa di Pizzarotti nel Twit di ieri 27 ottobre
La disinformazione del Corriere: scrive un articolo lasciando intendere che il messaggio di "Attenzione" della Regione sia arrivato in Comune sabato e visto soltanto lunedì. Invece è stato protocollato lunedì perché gli uffici protocolli sono chiusi sabato pomeriggio e domenica, ma la Protezione Civile di #Parma lo aveva ricevuto sabato pomeriggio e da quel giorno si era già attivata. Questo però non l'ha detto: confonde un atto burocratico con un'azione concreta della Protezione Civile.
Per la precisione: era il 144esimo messaggio di "Attenzione" dall'inizio dell'anno (praticamente uno ogni due giorni da gennaio a ottobre), di categoria livello 1, quindi dell'allerta più bassa, e prevedeva di attivarsi in vista di un eventuale messaggio di pre-allarme che sarebbe dovuto arrivare dalla Prefettura. Ecco: lunedì il messaggio di pre-allarme non solo non è mai arrivato dalla Prefettura, ma è arrivato dalla Regione un'ora dopo: anziché arrivare alle 14.00 come da documento, è giunto via PEC/Fax dalla Protezione Civile Regionale alle 14.57. E il messaggio di allarme, non solo non è mai arrivato dalla Prefettura, ma anziché arrivare alle 16.00 è giunto alla Protezione Civile alle 16.57.
Il Corriere, disinformando, non ha scritto queste cose, alludendo che io non fossi nemmeno a Parma sabato pomeriggio. Ma si è mai chiesto dove fossi negli altri 143 messaggi di "Attenzione" giunti alla Protezione? Dovrei fare il sindaco stando davanti ad un monitor 24 ore su 24? La verità è che a Parma ha subito un evento eccezionale mai visto nell'ultimo secolo, e se ci fosse stata una cassa d'espansione sul Baganza si sarebbe potuto evitare il dramma che come Comunità abbiamo subito. Questo è il punto.
A chi a ruota segue il Corriere, vedi i vari sciacalli politici che in vista delle Regionali commentano senza sapere, dico soltanto che rappresentate gli ultimi 40 anni della politica in Italia, di chi parla e non fa, e lo fate sulla pelle dei parmigiani, che questo sciacallaggio politico e mediatico non se lo meritano. Quando in consiglio comunale si è parlato del tavolo di coordinamento comunale della protezione civile nessuno si è interessato al lavoro che stavamo svolgendo, ma si è cercato di polemizzare anche in quella fase. Tutte le testate si rivolgono solamente al Comune di Parma, sapendo che noi risponderemo senza timore sempre e comunque, tralasciando Regione, Provincia e la miriade di enti e livelli di governo interessati. Parma si è risollevata con le sue forze da un disastro mai visto, è stata un esempio concreto ed eccezionale di una Comunità che non ha mai smesso di crederci. Tutto il resto è la volontà di chi punta il dito per trovare un capro espiatorio degli errori che non si sono mai risolti negli ultimi 40 anni di politica.