Martedì, 29 Ottobre 2024 05:13

Due anni di governo Meloni? Un grande bluff che continua ad accecare gli italiani In evidenza

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Maternità di Claudia Belli - Sant Ilario d'Enza (RE) Maternità di Claudia Belli - Sant Ilario d'Enza (RE)

Sono già trascorsi due anni da quando il Governo Meloni, dopo aver ottenuto la fiducia dei due rami del Parlamento, è entrato nel pieno delle sue funzioni.

Di Autori (*) (Quotidianoweb.it)  28 ottobre 2024 - Il quotidiano italiano «Il Riformista» ha parlato di un Esecutivo che ha sostanzialmente galleggiato e le leggi di bilancio lo certificano in modo inequivocabile.

In primo luogo, a Fratelli d'Italia e, in generale, alle forze politiche del c.d. centro-destra mancano riferimenti culturali solidi e, dunque, un pensiero filosofico-politico cui riallacciarsi (la scelta di Spano a Capo di Gabinetto del Ministero della Cultura ne è una conferma al di là delle recenti dimissioni).

Tante anime diverse, eterogenee, tenute insieme dalla «leadership» di Meloni, abile a cavalcare l'opposizione anti Draghi.

Troppe volte, dal 1945 ad oggi è cambiato il paradigma culturale della destra e dopo la svolta di Fiuggi del 1995 questa ha sposato definitivamente la via del conservatorismo liberale.

Del resto, FDI, nato in contrapposizione al Popolo delle Libertà, siede oggi nel gruppo dei Conservatori e dei Riformisti europei (ECR) del Parlamento europeo.

Si galleggia sull'immigrazione (nel 2023 gli sbarchi sono stati più del doppio rispetto al 2022 e, nonostante i proclami meloniani relativi al 2024 che parlano di un calo superiore al 60%, l'anno solare in corso vede, nei primi sette mesi, un numero di arrivi sulle coste italiane che è il più alto degli ultimi sette anni), si galleggia sulle riforme istituzionali (il c.d. «premierato», al di là dell'elezione a suffragio universale e diretto del Presidente del Consiglio dei Ministri per un periodo di cinque anni, non muta la posizione del Capo del Governo che continua ad essere un «primus inter parese» e lo spauracchio del voto tenderà semmai ad aumentare la conflittualità tra i partiti della maggioranza.

Per non parlare del silenzio della legge di revisione in caso di dissociazione delle maggioranze (Presidente del Consiglio di un colore politico e Camere di un altro. La legge di modifica affida questo tema così delicato alla legge elettorale?), si galleggia sul piano dei diritti (si approva la legge sul divieto di utero in affitto commesso all'estero da cittadino italiano, un reato che già prima poteva essere perseguito e che sconta il problema della doppia punibilità: che fare se la partica odiosa della maternità surrogata è consentita in un altro Paese?

Tuttavia, non si toccano gli altri «diritti»: aborto, unioni civili. Beh, mica si possono mettere in discussione i diritti acquisiti.

In altri termini, si legittima l'istituzionalizzazione del male, si galleggia sulle leggi di bilancio (gran parte delle risorse, osserva sempre «Il Riformista» numeri alla mano, sono sì destinate a rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale con un allargamento ad altri 1,3 milioni di lavoratori e a riproporre il taglio delle aliquote Irpef per un totale di 17 miliardi, ma per coprire tutte le misure, il Governo ricorrerà ad un extra deficit di 9 miliardi di euro. Questo è uno dei temi più delicati che dovrà avere il via libera dalla Commissione europea ed una volta ottenuto l’ok da Bruxelles, si certificherà il rinvio dei problemi alla fine dell’anno prossimo. Basti pensare, infatti, che per il 2026 sarà necessario trovare 5 miliardi di euro per finanziare la sanità, visto che per l’anno in corso le risorse aggiuntive sono solo 1,3 miliardi, e 12 miliardi di euro per adempiere al Patto di stabilità e crescita. Cioè già 17 miliardi di euro senza nemmeno che inizi il nuovo anno. Chissà se adesso Giorgia Meloni non rimpianga il non aver messo il veto sul nuovo Patto di Stabilità), si galleggia sulla scuola (si blocca il turn over, causando la diminuzione dei docenti di circa 5 mila unità), si galleggia sulla giustizia (la c.d. riforma Nordio moltiplica il correntismo con due CSM uno per la magistratura inquirente ed uno per quella giudicante. E il sorteggio non risolverà alcunché, dal momento che le consorterie possono ben strutturarsi in un secondo momento).

Per non parlare della totale assenza di politica estera che significa andare a casa prima del previsto se non si sostiene l'Ucraina. Due anni... e la gente ci crede ancora...

Autori (*)

Prof. Avv. Augusto Sinagra (Giá Ordinario di Diritto dell'Unione Europea presso l'Universitá degli Studi "La Sapienza" di Roma. Avvocato del Foro di Roma)

Prof. Daniele Trabucco (Professore strutturato in Diritto Costituzionale e Diritto Pubblico Comparato presso la SSML/Istituto di grado universitario "san Domenico" di Roma. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico).

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